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LA FORTUNA DI WILLIAM BLAKE NEL XX SECOLO
Una panoramica generale sulle forme di espressione delle influenze blakiane nei
diversi domini artistici del Novecento
William Blake è sempre stato motivo di fascino e ispirazione per i molti che hanno
studiato la sua vita, la sua opera, i suoi sistemi simbolici. Dopo la sua morte, nel 1827,
furono scritti molti saggi e biografie che lo hanno trasformato in una figura quasi
leggendaria. Proprio il suo ermetismo, i poteri mistici e visionari che si attribuiva, la sua
presunta follia, hanno partecipato alla costruzione di un personaggio che di per sè risulta
assai complesso e difficile da inquadrare.
La sua eredità si manifesta trasversalmente tra scrittori e poeti ma anche nella
cinematografia, nella musica, nelle arti figurative, persino nei giochi e videogiochi. Sono
state molte le lingue e le culture che hanno recepito la sua opera, anche se va sottolineato
che la sua influenza ha attecchito sopratutto nei paesi di lingua anglofona, in particolare
negli Stati Uniti e nella stessa Inghilterra. Tutti i generi sono stati coinvolti: alti e bassi,
“intellettuali” e popolari, istituzionali e contro-cultura. Il Novecento è stato un secolo
particolarmente fecondo. È quasi impossibile rintracciare ogni singola opera che abbia un
legame con il poeta inglese, tanto è capillare il modo in cui si è distribuita la sua eredità.
In questo capitolo offriremo una panoramica generale delle opere che presentano una
riconducibilità accertabile con Blake. Non terremo conto soltanto della letteratura ma
anche di altre forme espressive, che saranno il cinema, la televisione, la musica, le arti
visive (compresi i fumetti e le graphic novel), e i giochi e videogiochi. Non ci
occuperemo soltanto di un determinato livello culturale, ma spazieremo dalle forme alte a
quelle popolari, indipendenti e contro-culturali.
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1.1 Letteratura
Sono stati molti gli scrittori del Novecento a sentire una certa vicinanza con Blake. La sua
eredità si è espressa sotto diverse forme: spesso si sono serviti di immagini e nomi di
personaggi della sua mitologia personale, altre volte hanno preso in prestito il carattere
visionario della sua arte, altre volte ancora hanno fatto riferimento alla sua componente
anti-istituzionale e iconoclasta. In alcuni casi troviamo persino romanzi costruiti sulla
base di tematiche riconducibili al suo pensiero.
Lo scrittore britannico Aldous Huxley, famoso per i suoi romanzi di fantascienza,
pubblicò anche diversi saggi, tra i quali uno è particolarmente interessante: The doors of
perception (1954). Riguarda il racconto e l'analisi delle esperienze vissute dall'autore
tramite l'utilizzo della mescalina. Huxley notò che attraverso l'assunzione della droga era
possibile sperimentare una sorta di esperienza mistica, portando ad un grado diverso e più
elevato di consapevolezza e percezione. Il nome del saggio richiama il penultimo
paragrafo di A Memorable Fancy di The Marriage of Heaven and Hell: "If the doors of
perception were cleansed, everything would appear to man as it is: infinite".
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A questo
saggio ne seguì un altro, Heaven and Hell (1956), nel quale Huxley, riprendendo il
discorso del saggio precedente, auspica uno sviluppo della scienza e della tecnica al
servizio della ricerca mistica e spirituale. Anche qui la scelta del titolo sembra far eco al
libro profetico. In entrambi i saggi spesso Blake viene citato, vengono portati paragoni
con elementi della sua mitologia, viene esaltata la sua componente mistica e spirituale.
Questi saggi saranno particolarmente significativi per la seconda metà del '900, perché
influenzeranno molto i movimenti giovanili della contro-cultura (in special modo i
cosiddetti hippies) e costituiranno la base concettuale di un rinnovamento di alcune forme
artistiche ed espressive.
Lo scrittore e filologo nord-irlandese C.S. Lewis scrisse il romanzo fantastico The
1 Cfr. BLAKE WILLIAM, The Marriage of Heaven and Hell in The Portable Blake (Edited by Alfred
Kazin), Penguin Books, Dallas USA, 1986, p.258
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great divorce (1946), che risulta fortemente incentrato sulla tematica della trascendenza e
della spiritualità. La trama si sviluppa seguendo l'autore in un sogno in cui visita l'aldilà.
Nella prefazione lo stesso autore indica Dante Alighieri e William Blake come sue fonti di
ispirazione per la stesura del romanzo. Definisce quest'ultimo un genio e si riferisce nello
specifico a The Marriage of Heaven and Hell, verso il quale lo stesso titolo del libro
vuole essere una sorta di risposta all'opera di Blake. Le tematiche blakiane che vengono
usate sono quelle più vicine al suo lato legato al misticismo, alla spiritualità individuale e
libera dai vincoli istituzionali.
Blake e sua moglie Catherine sono i protagonisti del romanzo di fantascienza Blake's
progress (1975), dello scrittore e vignettista statunitense Ray Nelson. Il libro fu poi
riscritto, esteso, e ripubblicato nel 1985 con il titolo Timequest. Il primo capitolo è aperto
dai primi due versi di Introduction, dei Songs of Experience: "Hear the voice of the Bard!
Who Present, Past and Future sees".
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Questa citazione è coerente con la trama del
romanzo che vede Blake come un viaggiatore del tempo assieme a sua moglie: percorre i
secoli incontrando Cleopatra, chiacchierando con Churchill, intrattenendosi con il profeta
Ezechiele. Ciò che emerge è un Blake umanizzato, preso in prestito soltanto come
pretesto letterario per affrontare le avventure della storia, ma si è ben lontani dallo
sviscerare a fondo la complessità del suo pensiero. Lo stesso autore dimostra di non avere
una conoscenza filologica del poeta; alla domanda: "Why does Blake have to do with
science fiction?", risponde ingenuamente: "He had visions of the future. He was, in fact, a
time traveller".
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James Graham Ballard è stato uno scrittore britannico, autore di romanzi e racconti di
fantascienza, autobiografici e di satira sociale. Fortemente ispirato dalla pittura surrealista
e prossimo al post-modernismo. Nel suo nono romanzo, The unlimited dream company
(1979), un uomo chiamato Blake sopravvive a un incidente aereo nel Tamigi, acquista
poteri soprannaturali e diventa una sorta di messia. Cosi come per il nome del
2 NELSON RAY , Blake's progress, Laser books, USA, 1975, p.8
3 Ibid., p.5
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protagonista, il romanzo prende le mosse dall'opera del poeta inglese, in particolare da
Milton, a Poem.
The satanic verses (1988) romanzo di Salman Rushdie, indiano naturalizzato inglese,
contiene un breve episodio nel quale i personaggi discutono su The Marriage of Heaven
and Hell. È una storia fantastica, non esente da realismo magico, ma chiaramente allusiva
nei confronti della figura di Maometto, e ritenuta blasfema dagli islamici. La
pubblicazione del libro provocò un giudizio dello Ayatollah Khomeini che decretò la
condanna a morte del suo autore, reo di bestemmia. Lo scrittore riuscì a salvarsi
rifugiandosi nel Regno Unito, ma il traduttore giapponese del romanzo fu ucciso da
emissari del regime iraniano; il traduttore italiano, Ettore Capriolo fu ferito cosi come
l'editore norvegese del libro. Possiamo notare in questo romanzo, e in special modo nelle
circostanze drammatiche che ne derivarono, l'utilizzo di quella componente blakiana
riguardante il male (e il diavolo sua incarnazione) al quale spesso il poeta allude come
emblema del potere creativo e distante dalla concezione ortodossa delle chiese
istituzionali.
Blake è un personaggio del romanzo Burning bright (2007) della statunitense Tracy
Chevalier, scrittrice specializzata nei romanzi storici. Nel suo romanzo, ambientato nel
1792-1793, la famiglia Kellaway si trasferisce dal Dorset ai sobborghi di Londra, a causa
della morte di uno dei loro figli, Tommy. Qui incontreranno il poeta William Blake, loro
vicino di casa, impegnato in quel momento nella scrittura dei Songs of Innocence and of
Experience. La rivoluzione francese è alle porte e il poeta verrà tacciato di promuovere
idee sovversive. L'importanza della presenza di Blake è già presente nel titolo del
romanzo che evoca il primo verso di The Tyger, ma sopratutto nel suo coinvolgimento in
prima persona alle avventure dei bambini protagonisti. La sua figura quindi, da storica e
letteraria, si abbassa a livello più umano; la sua portata storica confluisce nella vicenda
umana e individuale.
Skellig (1998), romanzo d'esordio dello scrittore inglese David Almond, specializzato
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nella narrativa per ragazzi, ebbe notevole successo sia di pubblico che di critica tanto da
vincere diversi riconoscimenti tra cui la Carnegie Medal. La storia narra le vicende di un
ragazzino di dodici anni, Michael, che incontra una strana creatura alata dall'aspetto
umano di nome Skellig. Michael decide di prendersene cura ma non riesce a capire se
esso sia reale o solo il frutto della sua immaginazione. Chiede consiglio a Mina, la
bambina figlia dei suoi vicini di casa, che sono amanti delle poesie di William Blake.
L'influenza blakiana è molto marcata, sia in merito a semplici riferimenti che a livello
tematico. Mina, ad esempio, è particolarmente amante degli animali e in un momento
della storia cita The Tyger. Anche l'essere alato sembra sostenere un'ambiguità che va in
contrasto con la religione istituzionale, infatti il lettore è portato a pensare che sia un
angelo ma il suo modo di agire e comportarsi è apertamente in contrasto con
l'immaginario religioso relativo alle creature angeliche. Inoltre il testo è pieno di
riferimenti religiosi messi in contrapposizione con tematiche legate alla scienza, in
particolare la teoria evoluzionistica (nel corso della storia, Michael si convince che le
scapole siano le vestigia di antiche ali, cosa che dimostrerebbe la diretta discendenza
degli esseri umani dagli angeli).
Altri casi letterari dimostrano un debito minore nei confronti di Blake, ma non per
questo meno degni di nota. The Tales of Alvin Maker è una serie di romanzi
dell'americano Orson Scott Card, scritti tra il 1987 e il 2003. Le storie ruotano attorno
all'adolescente Alvin Miller, il quale scopre di possedere poteri soprannaturali che gli
permettono di creare e plasmare le cose che lo circondano. Diversi personaggi storici
sono coinvolti, tra i quali Napoleone, Lincoln, Ralph Waldo Emerson ed anche Blake, che
viene presentato sotto lo pseudonimo di Taleswapper.
Nel romanzo fantascientifico, The Fall of Republic (1987), del canadese Crawford
Kilian, viene trovato un portale che apre su un mondo parallelo chiamato Beluah,
equivalente al XVIII secolo sulla Terra. Il portale apre anche su altri mondi a punti
differenti sulla scala del tempo, e tutti vengono chiamati con altri nomi di entità blakiane:
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Orc, Ahania, Los, Urthona, Thel, Tharmas. Anche in The passion of New Eve (1977),
della scrittrice femminista inglese Angela Carter, c'è un riferimento a Beluah, che sarebbe
il nome di un luogo di culto religioso femminile.
Un altro caso simile è quello dei libri della collana di fantascienza World of Tiers, dello
statunitense Philip José Farmer. Molti dei nomi dell'immaginario blakiano vengono usati
dai personaggi della saga: Urizen, Orc, Ahania. C'è anche un personaggio che ha le stesse
fattezze dell'essere mostruoso del dipinto The Ghost of a Flea.
Il romanzo di fantascienza The stars my destination (1956), del newyorkese Alfred
Bester originariamente era intitolato Tiger! Tiger!, con chiaro riferimento al song di
Blake, che tra l'altro appare anche nella prima pagina del libro.
1.2 Cinema e televisione
La cinematografia è un altro campo dove la poetica e le immagini di Blake hanno trovato
una certa fortuna, sopratutto dagli anni '60 in poi. Da un lato, in generale, per l'incremento
delle produzioni cinematografiche connesse alla massificazione delle tecnologie di
videoriproduzione, dall'altro perchè la sua eredità sembra aver trovato una forte ricezione
nei movimenti di protesta che hanno profondamente modificato, tra le altre cose, anche lo
stile e i contenuti dei prodotti cinematografici. Non esiste un filone particolarmente
privilegiato nè un genere che meglio abbia accolto l'influenza di Blake. La sua presenza
interessa film fantascientifici, commedie, generi drammatici anche legati alla criminalità e
alla mafia. Come anche per le altre produzioni artistiche, notiamo la prevalenza del Blake
più conosciuto, quello dei dipinti, di The Tyger, dei Proverbs of Hell, del radicalismo
sociale e religioso.
Nel film fantascientifico di Ridley Scott, Blade Runner (1982), troviamo una variante
di America, a Prophecy. Il replicante Roy Batty, interpretato da Rutger Hauer, recita
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questo verso: "Fiery the angels fell; deep thunder rolled around their shores; burning with
the fires of Orc". È una parafrasi dell'originale di Blake: "Fiery the Angels rose, & as they
rose deep thunder roll’d around their shores: indignant burning with the fires of Orc".
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In Bull Durham (1988) di Ron Shelton, primo dei due film consecutivi di Kevin
Costner sul baseball (l'altro è Field of dreams), è presente una scena in cui Kevin Costner
e Susan Sarandon commentano il verso: "the road of excess leads to the palace of
wisdom", appartenente ai Proverbs of Hell di The Marriage of Heaven and Hell.
In Mean streets (1973) di Martin Scorsese, nella scena in cui il cucciolo di tigre fa
rifugiare Robert de Niro e Harvey Keitel sotto un divano, c'è un riferimento al poeta e alla
poesia The Tyger. Mostriamo un estratto dallo script:
TONY: Really wanted to get a little tiger, Charlie, y'know...
a little William Blake and all that...
[...]
CHARLIE: Look who's talking. Pretentious bullshit. Who's
the guy with William Blake and the tigers, eh?
Nel western in chiave moderna di Jim Jarmusch, Dead man (1995), il protagonista
interpretato da Johnny Depp si chiama William Blake. È un giovane ragioniere che si
stabilisce in un villaggio sperduto nell'Ovest. Per sbaglio uccide un uomo e inseguito da
degli assassini che vogliono vendicarlo, fugge nella foresta dove incontra un indiano
pellerossa di nome Nobody. Costui conosce a memoria le poesie di Blake e pensa che il
ragioniere sia la reincarnazione del poeta inglese. L'indiano non riesce a capire come non
riesca a ricordare le poesie che scrisse nella sua vita precedente, allora tutto il film sarà un
ritorno, una riscoperta delle radici poetiche del protagonista che ovviamente attingono
alle tematiche e all'immaginario blakiano. In particolare l'indiano cita spesso i detti
4 Cfr. BLAKE WILLIAM, America, a Prophecy, in The Portable Blake (Edited by Alfred Kazin), Penguin
Books, Dallas USA, 1986, p.308
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epigrammatici provenienti dai Proverbs of Hell.
Tomb raider (2001), film di enorme successo commerciale diretto dall'olandese Jan de
Bont e interpretato da Angelina Jolie, racconta le avventure dell'archeologa Lara Croft,
eroina dell'omonimo videogioco. Nel finale la protagonista pone l'ultimo frammento di
pietra a ricomporre l'amuleto magico di un'antica popolazione che ha il potere di far
tornare indietro nel tempo; in questa circostanza cita i versi iniziali di Auguries of
Innocence: "To see a world in a grain of sand; and a heaven in a wild flower; hold infinity
in the palm of your hand; and eternity in an hour".
L'opera di Blake è stata anche presentata in produzioni indipendenti dell'ultimo
decennio. Nel lungometraggio The new maths (2000), dello statunitense Hal Hartley, due
studenti dibattono con i loro professori sulla soluzione di una complicata equazione
matematica, e per la risoluzione prendono ispirazione dal The book of Thel.
Altra produzione indipendente è The wind that shakes the barley (2006), diretto
dall'inglese Ken Loach. Viene citato The garden of love, dei Songs of Experience e questo
momento risulterà cruciale per lo svolgimento degli eventi successivi.
Il film più noto del regista inglese Peter Care, The dangerous lives of altar boys
(2002), riguarda le vicende di un gruppo di adolescenti che raccontano le loro vite
attraverso i personaggi dei fumetti che creano e disegnano. C'è una scena in cui una copia
del The Marriage of Heaven and Hell viene donata da un padre a un bambino orfano ed è
il simbolo centrale del film.
The last days (2005) del regista e scrittore statunitense Gus van Sant, riguarda le ore
finali della vita del cantante Kurt Cobain, frontman della celeberrima band Nirvana. Il
film ebbe notevole successo, anche a livello di critica, tanto che fu presentato in concorso
al 58° Festival di Cannes. I personaggi del film hanno nomi di finzione e il protagonista,
interpretato da Michael Pitt, si chiama Blake. Le allusioni al poeta sono sottili e si
dipanano per tutto il film, anche a livello di colonna sonora (Doors of perception di
Hildegard Westerkamp) ma anche con evidenti riferimenti al The Marriage of Heaven
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