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INTRODUZIONE
Paolo Rumiz
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nel suo libro "E' Oriente" inizia il primo racconto di viaggio
chiedendosi come mai, pur avendo già visto Vienna, lui e suo figlio stiano
provando un'emozione nuova e si chiede: " Siamo già stati in mezzo mondo: e
allora perché ci sembra di non aver mai viaggiato prima?" Conclude
interrogandosi ancora: " Mi chiedo se la forza del racconto non nasca dall'uomo
da millenni di cammino, se il narrare (insieme al cantare) non nasca dall'andare
e se il nostro mondo abbia disimparato a raccontare semplicemente perchè non
viaggia più". La conoscenza del territorio e dell'ambiente si ritiene sia la base
per l'appartenenza planetaria di cui ci parla Morin
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e della cura, qui intesa
secondo il significato attribuito da Don Milani
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.
La conoscenza e la cura costituiscono la base della sostenibilità
nell'accezione di "capacità dell'umanità di rispondere alle esigenze del presente
senza pregiudicare la capacità delle future generazioni di rispondere alle loro
necessità"
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Questo lavoro nasce sia dall'interesse della scrivente verso le tematiche
dell'educazione ambientale, che dalla preoccupazione nei confronti dei tagli
sempre più consistenti alle risorse delle scuole i quali minano seriamente la
possibilità di favorire una visione integrata tra scuola e territorio di appartenenza
sia esso più o meno ampio.
Il passaggio dalla conoscenza non formalizzata del territorio circostante alla
possibilità di formalizzazione e modellizzazione tramite l'insegnamento
all'interno di un gruppo, viene attualmente segnato sempre di più dalla
burocratizzazione che inquadra, documenta, tutela, favorisce la trasparenza ma
complica e limita al tempo stesso.
1 Rumiz P. (2003), E' ORIENTE, Milano: Feltrinelli
2 Morin E. (2001), I sette saperi necessari per l'educazione del futuro, Milano: Raffaello
Cortina
3 Per il significato di "I Care", il riferimento è a: Don Milani, Lettera ai giudici, in:
http://www.barbiana.it/opere_i_letteraGiudici.html, ultima consultazione: settembre 2010
4 http://www.un.org/documents/ga/res/42/ares42-187.htm, da:
http://www.ea.fvg.it/index.php?id=4. Ultima consultazione: settembre 2010
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Nella ricerca qui presentata si intende focalizzare l'attenzione sul contesto
territoriale del Friuli Venezia Giulia per cercare di capire quali possano essere i
criteri utili ad orientare le uscite didattiche delle scuole primarie nella scelta dei
centri presenti sul territorio regionale che propongono attività di educazione
ambientale.
Il territorio del Friuli Venezia-Giulia, per valorizzare le risorse naturali e
favorire il turismo, si sta progressivamente attrezzando con strutture aperte e
rivolte alla popolazione ed al mondo della scuola che offrono la possibilità di
conoscerlo. Quali possono essere più adatte alle scuole? In base a quali criteri
di valutazione?
Cercando di rispondere a queste domande si è avviato questo lavoro di
esplorazione e di riflessione, anche con l'aiuto degli esperti del LaREA FVG cui
si esprime un sentito ringraziamento per la disponibilità offerta.
Si vede in questa relazione la possibilità di esprimere una risposta
affermativa alla domanda di Fremont "Vi piace la geografia?". Ma è generico
piacere, è sincero interesse o altro? Il personale incontro con questa disciplina
ha permesso di ricomporre nella complessità aspetti parziali di conoscenza ed
esperienza, di acquisire strumenti per la lettura del territorio utili ed utilizzabili
nella vita quotidiana, di coniugare geografia e cittadinanza. Come non pensare
di condividere questa possibilità?
Nel corso di questo lavoro si cercherà di mantenere la forma interrogativa e
problematizzante, poichè la geografia si colloca in un contesto storico che non
può essere assoluto e perchè la domanda apre alla ricerca di risposte. Questo
configura da parte di chi scrive anche la personale interpretazione del ruolo
dell'insegnante.
Questa relazione si articolerà in un primo capitolo in cui si presenterà
l'evoluzione del concetto di sviluppo sostenibile attraverso una selezione dei più
importanti documenti e convegni realizzatisi dagli anni '70 del secolo scorso ad
oggi, poichè questo ha progressivamente affiancato, se non sostituito quello di
educazione ambientale.
L'emergere di un paradigma di riferimento di tipo olistico piuttosto che
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meccanicistico e il contributo della didattica della geografia saranno oggetto del
secondo capitolo.
Con il terzo capitolo si entrerà nello specifico del territorio regionale
definendo quali siano le agenzie impegnate nella tutela dell'ambiente, la loro
struttura, organizzazione e funzione. Alla luce delle fondamentali caratteristiche
dell'educazione ambientale emerse tra gli anni '70 e gli anni 90', viene proposto
un quadro di analisi arricchito dalle elaborazioni maturate in epoche recenti,
offrendo così elementi utili alla costruzione del panorama delle offerte
attualmente disponibili nel Friuli Venezia Giulia.
Il quarto capitolo si occuperà di analizzare i dati raccolti tramite l'indagine
svolta, anche affrontandone le criticità.
Infine, nel capitolo quinto, si cercherà di coniugare la visione dell'educazione
allo sviluppo sostenibile con i dati raccolti, proponendone un'interpretazione ed
al tempo stesso segnalando ulteriori possibilità esistenti sul territorio regionale e
suggerendo alcuni elementi di approfondimento che possono fungere da
cornice pedagogica del quadro emerso.
Il lavoro sarà concluso proponendo alcuni indicatori di valutazione della
struttura prescelta ed uno strumento per la pianificazione delle lezioni di
Educazione allo Sviluppo Sostenibile utilizzato in un'esperienza europea.
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CAP. 1 Origini e significato, interpretazioni e declinazioni del
concetto di sostenibilità
La sostenibilità è un termine di utilizzo relativamente recente e si riferisce alla
“capacità di sostenere un carico
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”. La definizione, nata nell'ambito delle risorse
rinnovabili, è stata applicata successivamente ad altri ambiti. Viene associata
allo sviluppo, del quale diventa un aggettivo: sviluppo sostenibile.
Il ragionamento sullo stato dell'ambiente passa quindi da un'idea di dominio
della natura assoggettata all'uomo ed intesa come ente esterno, alla necessità
di protezione di un ambiente che include anche l'uomo (concetto di ecosistema)
ed è originato in un contesto in cui la complessità si fa largo nella presunta
linearità del rapporto tra uomo-natura-tecnologia, frutto dell'evoluzione delle
cosiddette scienze esatte verso nuove concezioni della scienza. In questa
evoluzione, risalta sempre di più la responsabilità umana.
"Lo sviluppo sostenibile muove i primi passi tra gli anni '70 e '80 con la
crescita della consapevolezza che il modello di produzione e consumo delle
società industrializzate non poteva essere considerato compatibile con lo
sfruttamento eccessivo delle risorse naturali".
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Con la conferenza di Stoccolma del 1972 emerge il concetto di sviluppo
sostenibile in modo non esplicito ponendo in collegamento le problematiche
ambientali e la gestione delle risorse naturali, con quelle del progresso
economico e sociale.
In realtà è con l'Anno Geofisico (luglio 1957- dicembre 1958) che si
incomincia ad indagare quali siano gli effetti dell'intervento umano sui sistemi
naturali, avviando la collaborazione internazionale tra gli studiosi
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. L'ambito di
indagine privilegiato allora, e tuttora monitorato, è quello dei cambiamenti
5 Sabatini, Coletti (1999 II^), Dizionario Italiano, Firenze: Giunti
6 Fedrigo P., Sichenze S. (2007), Una cultura del cambiamento...: Decennio delle Nazioni
Unite dell`educazione per lo sviluppo sostenibile, Palmanova: ARPA FVG, p.14
7 Uno dei documenti prodotti è il Trattato Antartico del 1959 di cui si riferisce in:
http://www.marina.difesa.it/idro/Antartide.asp., ultima consultazione: ottobre 2010. Il
protocollo applicativo è stato sottoscritto nel 1991 ed è entrato in vigore in Italia nel 1995
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climatici.
Lo sviluppo sostenibile ed in particolare l'educazione ad esso collegata, è
frutto dell'evoluzione dell'Educazione Ambientale (EA), la cui defizione ancor
oggi valida, può essere fatta risalire alla proposta dall'IUCN (World
Conservation Union ovvero Unione Mondiale per la Natura), del 1970:
"L'educazione ambientale è il processo di riconoscimento dei valori e di
chiarimento di concetti in ordine allo sviluppo di capacità ed attitudini necessarie
per capire ed apprezzare le interrelazioni tra l'uomo, la sua cultura e l'ambiente
biofisico che lo circonda. L'educazione ambientale coinvolge i processi
decisionali e la formulazione di un codice di comportamento per il
raggiungimento degli obiettivi della qualità ambientale".
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Nel 1977 l'UNESCO offre una definizione dei compiti dell'EA dalla quale si
evince chiaramente il collegamento cui sopra si accennava: "Promuovere una
chiara consapevolezza nonchè l'interesse sull'interdipendenza economica,
sociale, politica ed ecologica nelle aree urbane e rurali. Fornire a tutti
l'opportunità di acquisire le conoscenze, i valori, le attitudini, l'impegno e le
capacità necessarie per proteggere e migliorare l'ambiente nei singoli, nei
gruppi e nella società in generale."
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1.1 Passaggi più significativi
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1980, IUCN, UNEP Programme (United Nations Environment-Programma
delle Nazioni Unite per l'Ambiente) e WWF, pubblicano il saggio "World
conservation strategy: a strategy for sustainable living" in cui compare per la
prima volta lo "sviluppo sostenibile" come relazione tra sviluppo economico e
risorse naturali
8 Beccastrini S., Cipparone M. (a cura di) (2005), Tutto è connesso: voci, idee, esperienze per
l`educazione, l`ambiente, la sostenibilità, Palermo: Arpa Sicilia, p.33
9 Ivi, p.34
10 ricostruzione dai testi sopracitati e da: http://www.spaziodelta.com/agenda21/Percorso.htm,
ultima consultazione: agosto 2010