ABSTRACT: PIRATENPARTEI DEUTSCHLAND E STATO TRASPARENTE
La Trasparenza, sostantivo ricorrente nella società attuale, è anche
l’imperativo programmatico della Piratenpartei Deutschland. In questa tesi
viene analizzato il capitolo 4 del programma elettorale del 2009 dei Pirati
tedeschi dal titolo “Demokratie durch Transparenz und Beteiligung”,
orientandosi al metodo dell’Analisi Critica del Discorso con particolare
ispirazione alla “scatola degli attrezzi” (Werkzeugkiste) di Siegfried Jäger. Nel
primo capitolo si fornisce uno sguardo di insieme sul contesto di riferimento
politico, economico, sociale e discorsivo e sui Pirati stessi, seguito nel
secondo capitolo da una definizione di “Trasparenza”, una determinazione dei
suoi tradizionali campi di applicazione e un excursus su riflessioni e approcci
intellettuali pertinenti al tema. Il terzo capitolo di questa tesi traspone
fedelmente dal tedesco all’italiano il testo programmatico in questione e
introduce il criterio metodologico del quale ci si è avvalsi. Mediante una
indagine sulle tecniche discorsive si è giunti a stabilire che la rigorosa
applicazione della Trasparenza considerata necessaria dai Pirati riguarda
unicamente la sfera pubblico-statale, mentre la sfera personale dell’individuo
dovrebbe rimanere intatta e protetta da privacy. La prospettiva sarebbe la
realizzazione di una “società del sapere”, tecnologica e transnazionale, che
combatta la corruzione e i conflitti di interesse e che infonda una rinnovata
fiducia nelle istituzioni. Alla luce dei risultati, la conclusione propone,
tentativamente, previsioni sulla evoluzione del tema Trasparenza dopo le
elezioni federali del 2013.
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INTRODUZIONE
“Fare chiaro per cambiare” è il motto che distingue il programma elettorale
presentato dalla Piratenpartei Deutschland in vista delle elezioni federali del
2013, motto che richiama la dicitura di quello già proposto nel 2009. Rendere
“chiaro”, ovvero rendere“visibile” ma soprattutto rendere“trasparente”.
Questa tesi compie un’indagine sulla Trasparenza, così come concepita e
configurata dalla Piratenpartei al capitolo quattro del primo programma
elettorale presentato agli elettori nel 2009. La Trasparenza, «proprietà di chi
è trasparente, che lascia passare la luce» (Treccani, Enciclopedia Online), è
diventato un termine ricorrente nei discorsi attuali e valicando quella che
potrebbe apparire una definizione prettamente ‘fisica’ si impone con forza in
contesti quali quello economico e informativo ma soprattutto in quello
politico. Nella fila della Piratenpartei, recente formazione politica nata come
partito di protesta nel 2006, la Trasparenza è una vera e propria ‘professione
di fede’, sia a livello teorico-programmatico che pratico, soprattutto in vista
delle prossime elezioni federali dell’autunno 2013 in Germania. Scopo di
questo elaborato è un’analisi del discorso sulla Trasparenza così come
concepita dai Pirati. Nell’ambito di tale analisi ci si muoverà intorno a una
precisa ipotesi di lavoro che è la seguente: visto e considerato che con tutta
probabilità la Piratenpartei non raggiungerà numeri tali da potersi imporre
nel parlamento nazionale tedesco, in quali termini e modalità sopravvivrà il
tema Trasparenza al cospetto della ‘morte’ politica dei suoi alacri promotori?
Il metodo qui utilizzato è quello maturato tra le mura del DISS di Duisburg ,
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Istituto di ricerca linguistica per lo sviluppo sociale nazionale ed estero, che
dal 1987 analizza la genesi di ordini socio-culturali con lo scopo di
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Cfr. http://www.diss-duisburg.de/
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incoraggiare approcci emancipativi da applicare nella prassi politica,
giornalistica e pedagogica.
L’Istituto indaga a sua volta per mezzo degli strumenti dell’ Analisi Critica del
Discorso (Kritische Diskursanalyse), filone di ricerca qualitativa appartenente
alla branca degli studi di analisi del discorso. Questo approccio metodologico,
che recentemente sembra destare interesse anche nella penisola italica, si
occupa - al di là della mera analisi linguistica di testi - di scrutare il fascio di
relazioni complesse e diversificate che associa la possibilità dei discorsi alle
istanze di potere. L’analisi intende esibire con ciò l’ordine che guida la
formazione dei discorsi, i processi che questi instaurano e le posizioni
soggettive che vi si trovano racchiuse, appositamente per liberarli dal
controllo che li orienta e regola. Un “testo” (in questo caso il capitolo
“Demokratie durch Transparenz und Beteiligung” qui analizzato) si
concepirebbe dunque come il prodotto di un determinato contesto sociale e
processuale che mediante proprie strategie discorsive esercita una certa
influenza, e perciò potere, sui soggetti. L’Analisi Critica del Discorso mira così
alla ridiscussione scientifica e critica delle politiche dominanti e alla
restituzione di più visibilità e Trasparenza al discorso.
Seguendo detta logica, nelle pagine successive verrà innanzitutto presentato
uno scorcio del contesto economico, sociale, politico e costituzionale riferito
al testo da analizzare, mettendone in evidenza una profonda situazione di
crisi e di velocità digitale che porta alla ricorrente necessità di “più
Tr a s p a r e n z a ” . Ve r r à i n o l t r e f o r n i t o u n a s p a c c a t o s u l l ’ a u t o r e d e l t e s t o , o v v e r o
la Piratenpartei , l a q u a l e n a s c e i n v i r t ù d i u n ’ a z i o n e d i ‘ p r o t e s t a ’ n e i
confronti della politica tradizionale. A tal proposito sarà posta in evidenza la
dinamica della nascita, le principali caratteristiche e lotte discorsive del
partito e si arriverà così ad analizzare il rapporto esistente tra i Pirati e la
Tr a s p a r e n z a a l i v e l l o d i s t r u t t u r a i n t e r p a r t i t i c a , p r o c e s s o d e c i s i o n a l e e t e o r i a
politica.
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Nel capitolo successivo si dedicherà più spazio alla Trasparenza come
concetto, in modo da fornirne una definizione e da delimitarne i campi
tradizionali di applicazione, prestando particolare attenzione al settore
economico, politico e di informazione. I risultati serviranno poi da parametro
di confronto con quanto asserito dai Pirati nel capitolo quattro. Seguirà poi un
excursus su approcci intellettuali significativi concernenti il tema, partendo
da Foucault e arrivando a Kant, e a mezzo di un breve resoconto storico
diacronico che si estende dalle origini ai tempi della STASI, espressione del
massimo controllo statale, a quelli della Wikileaks, in cui l’hacker Assange
fece della Trasparenza non solo uno strumento di controllo sulla classe
politica ma anche una vera e propria arma.
La sezione numero tre esordirà con un accenno al metodo al quale seguirà la
traduzione del capitolo quattro sulla Trasparenza, capitolo che sarà riportato
in italiano, rispecchiando la struttura e la sintassi originale del testo tedesco.
Per l’analisi particolareggiata ci si orienterà in base ad alcuni punti fermi
della “scatola degli attrezzi” (Werkzeugkiste) di Siegfried Jäger. Questa
toccherà aspetti introduttivi (motivazione della scelta, grafica, struttura
visiva, unità semantiche e temi), riflessioni sui mezzi linguistici e discorsivi
utilizzati (metafore, simboli collettivi, stile ecc.), e infine esplorazioni sulle
affermazioni di contenuto ideologico (immagine dell’uomo, della tecnica e
della società).
Verrà così fissato il legame inscindibile, secondo i Pirati, tra Trasparenza,
democrazia e partecipazione che si evince dal testo e che sfiora diverse
sfaccettature della vita associativa, a partire dal livello statale e passando
per quello informativo e lavorativo. In questo circuito si vedrà quanto sia
fondamentale il ruolo dell’informazione nella “società del sapere”, ovvero in
quella che secondo i canoni della “rivoluzione digitale” sarà la presunta
società di destinazione prospettata dai Pirati. Dall’analisi del capitolo è
presumibile che a regnare In questa società sarà certo la stessa Trasparenza
ma in una veste leggermente diversa: una Trasparenza che riguarda la vita
dello Stato e dei suoi funzionari, non attinente alla privacy del cittadino ma
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bensi’ alla sfera pubblica. Il punto di riferimento dei PiratI è infatti uno “Stato
trasparente ma nessun cittadino di vetro”.
Il cerchio si chiuderà con la risposta all’ipotesi di lavoro, proponendo anche
quelli che potrebbero essere possibili scenari futuri. Considerando che i
sondaggi posizionano i Pirati al 2%, si arriverà poi a concludere che la
“rivoluzione digitale” da questi profetizzata non vedrà una realizzazione a
breve. Il discorso sulla Trasparenza al contrario seguiterà probabilmente a
tradursi soprattutto in “lotta alla corruzione”, e continuerà a essere richiesta
in riferimento alla vita statale ma non individuale. Essenziale potrebbe
rendersi infatti la centralità dell’obbligo di pubblicazione di tutte le attività
redditizie extra dei parlamentari in modo tale da rendere ‘visibili’ all’occhio
dei cittadini quali siano i reali interessi promossi dai loro rappresentanti.
Pertanto, secondo i Pirati, una maggiore dose di Trasparenza potrebbe essere
uno strumento per ispirare maggior fiducia e per colmare il gap creatosi nei
confronti delle istituzioni in questo scenario di crisi.
Nonostante la diluita fiducia nei suoi promotori, il discorso sulla Trasparenza
continuerà a farsi strada, con buone speranze di imporsi entro i termini sopra
citati, anche nella Repubblica Italiana, nelle cui aule “Trasparenza e
semplificazione” sono già diventati i nuovi mantra.
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1. CONTESTO E PIRATENPARTEI DEUTSCHLAND
1.1. CRISI EUROPEA E VELOCITÀ DI INTERNET: UNA PANORAMICA DEL 2009
La Trasparenza è uno di quei fenomeni sociali che si ritengono desiderabili in
determinati momenti e non auspicabili in altri. Nonostante questa generica
opinabilità di vedute, la Trasparenza è diventata un concetto chiave del
presente (Schlüsselbegriff der Gegenwart). In questo capitolo verrà fornita
una panoramica generale sul contesto europeo di riferimento e in particolare
su quello tedesco al fine di mettere in luce il motivo della nascita di nuovi
movimenti, tra i quali quello della Piratenpartei Deutschland che fa proprio
della Trasparenza un ‘baluardo programmatico’. Il quadro qui considerato è
quello del 2009, anno in cui i Pirati redassero il loro primo programma per le
elezioni federali e di cui, nelle pagine successive, verrà analizzato il capitolo
quattro, ovvero quello sulla Trasparenza. Si risponderà pertanto alle seguenti
domande: quali sono stati i cambiamenti più significativi a livello politico,
sociale ed economico e quale influsso hanno esercitato sulla promulgazione
della Trasparenza? Indipendentemente dalle risposte e nonostante siano
trascorsi quattro anni dalle elezioni del 2009, il processo di trasformazione
messo in moto in Germania e in altri Stati non sembra arrestarsi.
Nuove forme di comunicazione on-line e la omnipresenza di Internet nella vita
quotidiana ma soprattutto un ardente desiderio di cambiamento fanno da
cornice allo spirito dei tempi (Zeitgeist) qui trattato, uno spirito di profonda
trasformazione riguardante diversi livelli. Secondo Wätzold Plaum sono tre i
presupposti fondamentali capaci di azionare nell’ambito occidentale qui
rilevante una tale «metamorfosi socio-politica» (Plaum 2012: 56). I presunti
punti di partenza sono l’inadeguatezza della tradizionale democrazia
parlamentare - da sempre sorretta dai partiti popolari solitamente riferenti a
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