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2.3 UNO SGUARDO SULL’ASSOCIAZIONISMO: ZORROS DEL DESIERTO, AMNESTY
INTERNATIONAL, NUESTRA HIJAS DE REGRESO A CASA E ZAPATOS ROJOS
Sebbene ci sia molta negligenza e indifferenza in tutto il Paese e in particolare nella città di
Juárez, non si sono disinteressati alla situazione.
Molte di esse si sono riunite in associazioni e, con i loro mezzi, aiutano a rendere meno
grave la condizione attuale, come gli Zorros del Desierto
84
che assiste la comunità locale
individuando, molto spesso per primi, i corpi delle vittime nelle zone desertiche e come
Nuestras Hijas de Regreso a Casa
85
, un’associazione no-profit che sostiene le famiglie delle
donne scomparse. Altri aiuti, sono inoltre arrivati in campo internazionale, come Amnesty
International
86
, un’organizzazione non-governativa che si è proposta di spalleggiare la
politica contro il femminicidio di Juárez dando delle norme basi che il governo dovrebbe
seguire per lottare contro questa situzione, nonché da artisti messicani, come Elina
Chauvet con la sua istallazione chiamata Scarpette rosse
87
con la quale, collocando delle
scarpe di donna rosse per tutta la città, ha voluto lasciare un segno contro la violenza di
genere.
Gli Zorros del desierto (o Volpi del deserto) è un'organizzazione composta da circa
sessanta persone, prevalentemente anziani. Si tratta per lo più di lavoratori dei campi e
84
Organizzazione indipendente con lo scopo di aiutare la polizia locale per il ritrovamento dei
cadaveri.
Ulteriori informazioni su questa organizzazione verranno fornite di seguito
85
<http://nuestrashijasderegresoacasa.blogspot.it/>[15-06-2013]
Ulteriori informazioni su questa associazione verranno fornite a p. 62
86
http://www.amnesty.it/[14-06-2013]
Amnesty International è un'Organizzazione non governativa indipendente, una comunità globale
di difensori dei diritti umani che si riconosce nei principi della solidarietà internazionale.
L'associazione è stata fondata nel 1961 dall'avvocato inglese Peter Benenson, che lanciò una
campagna per l'amnistia dei prigionieri di coscienza.
87
Istallazione contro la violenza di genere iniziata a Ciudad Juárez nel 2009.
Ulteriori informazioni su questa istallazione verranno fornite a p. 67
62
operai radioamatori che a proprie spese e con i propri mezzi protegge gli abitanti del
quartiere Anapra, facendo delle ronde notturne tracciando le zone dove di solito si
trovano le donne assassinate e creando una rete di soccorso. Anapra è un povero
quartiere operaio, il più problematico e pericoloso di Ciudad Juárez, e che teme la
presenza della polizia e delle autorità perché corrotte e violente. Le "volpi" organizzano
anche i rastreos, delle perlustrazioni nel deserto attorno alla città, alla ricerca delle donne
scomparse e dei resti dei loro corpi orrendamente mutilati. Infine, si prendono cura delle
ragazzine negli orari di entrata e uscita da scuola e monitorano il trasporto delle lavoratrici
delle maquilas quando terminano il turno a tarda notte, per assicurarsi che arrivino in
modo sicuro alle loro case.
88
Guidati da Juan Rivera, direttore operativo del gruppo e uno dei più grandi, le "volpi del
deserto" sono diventate un prezioso supporto della polizia locale, pur non avendo più
strumenti che la loro radio a banda civile. Grazie a loro, la polizia è stata in grado di
trovare le tracce di almeno 50 donne, da allora ad oggi. Tuttavia, Rivera ritiene che le
autorità statali e comunali non abbiano apprezzato il suo sforzo. Essi sono i primi a
raggiungere i luoghi più remoti della città e ad avvisare la polizia quando avvistano un
cadavere. Una volta lì, la polizia li fa allontanare e non li lascia partecipare all’indagine.
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“Nuestras Hijas de Regreso a Casa” è un'associazione civile di parenti e amici di
donne che sono state uccise e scomparse a Ciudad Juárez. Le fondatrici di questa
organizzazione sono Marisela Ortiz (maestra Lilia Alejandra) e Norma Andrade (mamma di
Lilia Alejandra). “Nuestras Hijas de Regreso a Casa” è stata fondata nel febbraio 2001, con
una serie di proteste pubbliche a seguito della disattenzione per le esigenze della giustizia
legale, l'inazione del governo, la violazione dei diritti umani e le vittime negligenza
88
“Isabella Sandri/Giuseppe M. Gaudino ,Maquilas,Italia, 2004
89
<www.bbcmundo.com>, “Juárez: una historia que se repite”, 27-03-2005 [17-06-2013]
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ricorrente. Nonostante lo scenario terribile di Juárez, trasformando la rabbia ed il dolore
in forza, questa organizzazione cerca di dare un contributo sociale di modo tale che
femminicidio e sparizione di giovani donne non accadano più.
90
Gli obiettivi principali dell’associazione sono: adoperarsi impartire giustizia e leggi giuste
nel rispetto delle disposizioni internazionali; attuare forme di giustizia sociale e di equità,
con la promozione integrale dei diritti umani; informare tempestivamente e in veritiero le
comunità locali, nazionali ed internazionali sulla violenza di genere e violazione dei diritti
umani; sostenere le famiglie che si trovano a dover sostenere il peso della scomparsa di
una donna in famiglia potenziando le azioni di ricerca dei dispersi; condurre programmi
per la salute emotiva e la cura per le famiglie delle vittime in una visione olistica della
realizzazione dei diritti umani nelle aree di cibo, salute, istruzione, alloggio adeguato, e
tutto il necessario per una qualità di vita decente e sicura; rendere i cittadini consapevoli e
restii ad atti criminali e violenza domestica e dei diritti umani delle donne.
91
Le attiviste Marisela Ortiz e Norma Andrade hanno ricevuto a Berlino il premio Alice
Salomon 2013, assegnato dalla Alice Salomon Hochschule a personalità che hanno
contribuito all'emancipazione delle donne e allo sviluppo del lavoro sociale in condizioni
avverse.
92
Anche Amnesty International ha lanciato un appello per le donne di Ciudad Juárez.
Di seguito, le raccomandazioni di Amnesty International alle autorità federali, statali e
locali per condannare e indagare in merito a uccisioni e a sparizioni di donne.
Riconoscere e condannare pubblicamente i rapimenti e gli omicidi di donne mettendo in
luce la dignità delle vittime e la legittimità della lotta delle famiglie nella ricerca della
verità, giustizia e riparazione; condurre indagini tempestive, complete, efficaci e
90
<http://www.mujeresdejuarez.org> [12-06-2013]
91
<http://nuestrashijasderegresoacasa.blogspot.it/p/origen-de-nuestra-organizacion.html> [11-
06-2013]
92
<http://www.ash-berlin.eu/infothek/news/aktuelle-nachrichten/466/> [12-06-2013]
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imparziali; risolvere con urgenza la domanda della società sulla competenza a indagare su
questi casi, al fine di garantire una ricerca più efficace, più rapido e più esaustiva che
godano di risorse, di esperti necessari e di una piena cooperazione di qualsiasi altra
istanza. Le autorità federali devono assumere la piena responsabilità di assicurare
l'efficacia delle indagini ed essere responsabili per i suoi obblighi verso la società
messicana e la comunità internazionale; istituire un meccanismo di ricerca urgente in caso
di denunce di sparizioni di donne e ragazze, con particolare attenzione ai casi che sono
conformi al modello casi esistenti e casi di minori. Questo meccanismo dovrebbe essere
parte iniziale di una indagine penale con ampi poteri, coinvolgendo la famiglia. Si devono
implementare misure per promuovere la ricerca di tutti i casi attuali di scomparsa; fornire
le risorse, la formazione ed il quadro giuridico generale necessario per far sì che i pubblici
ministeri e polizia possano condurre indagini efficaci, secondo gli standard internazionali;
le indagini sullo stupro e su altre forme di violenza sessuale devono seguire protocolli
internazionali; le procedure dovrebbero essere riviste dal Pubblico Ministero al fine di
garantire imparzialità e indipendenza, e di garantire meccanismi di controllo
giurisdizionale per assicurare la responsabilità; rafforzare il quadro giuridico per far
rispettare la figura coadiuvante, per regolamentare meglio i poteri del procuratore
generale per avviare una istruttoria e la prova di reato, e per consentire che le decisioni
del Procuratore Generale siano rapide ed efficaci davanti ad un tribunale indipendente;
rafforzare il ruolo dell'Ufficio tecnico-legale e concedergli la facoltà di esaminare e
discutere i casi; garantire che i servizi di medicina legale a livello statale e federale siano
indipendenti dal Procuratore Generale, e garantire la disposizione di risorse adeguate. Le
esumazioni, autopsie e l'identificazione dei corpi devono essere conformi ai protocolli
internazionali, tenendo conto, se necessario, dell'assistenza di esperti di organismi
nazionali o internazionali; implementare un programma di esumazioni che permetta di
trovare i luoghi dove possano trovarsi resti ed identificarli. Queste identificazioni devono
essere effettuate scientificamente e con il pieno rispetto della dignità delle vittime e delle
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loro famiglie. In caso di risultati contrastanti, essi devono essere valutati da esperti
indipendenti, con il consenso delle famiglie. I corpi delle vittime dovrebbero essere
consegnati senza indugio alla familiare in modo tale che controllino l’identità della vittima.
Punire i responsabili con tutte le garanzie del giusto processo; indagare e punire la
negligenza, omissioni, complicità o la tolleranza dei funzionari dello stato riguardo le
sparizioni e omicidi di donne. Qualsiasi funzionario di stato ritenuto responsabile di gravi
violazioni dei diritti umani, tra cui la tortura, deve essere portato davanti alla giustizia con
tutte le garanzie del giusto processo e rimosso dal suo incarico in attesa del risultato delle
indagini; astenersi dal segnalare pubblicamente la colpa di presunti sospetti attraverso i
media prima che il processo venga completato e le formalità di legge siano terminate;
formare i giudici sulla violenza nei confronti delle donne e dei diritti umani,
incoraggiandoli a fare affidamento sulle loro decisioni e sentenze legislazioni nazionali e
protezione internazionale dei diritti delle donne. Fornire riparazione e sostegno alle
vittime e alle loro famiglie; assicurarsi che la famiglia, così come i difensori dei diritti
umani che hanno combattuto per porre fine alla violenza contro le donne, possano
svolgere il loro legittimo lavoro senza timore e con la piena cooperazione delle autorità in
linea con la Dichiarazione delle Nazioni Unite sui difensori dei diritti umani; indagare,
condannare e punire tempestivamente e accuratamente i casi di pedinamento, molestie e
minacce contro i membri della famiglia, coadiuvanti e organismi civili; emettere delle linee
guida federali e statali di alto livello, sostenendo e riconoscendo il lavoro delle
organizzazioni della società civile e le associazioni di famiglie e sollecitando tutte le
autorità statali e federazione di rispettare e di promuovere le opportunità di
coordinamento e cooperazione con loro. Prevenire la violenza contro le donne; allocare le
risorse sufficienti per migliorare la sicurezza pubblica dal punto di vista del diritto delle
donne a vivere senza violenza, per esempio con l'installazione di servizi di illuminazione e
di sorveglianza, pavimentazione stradale e linee telefoniche di emergenza; assicurarsi che
le maquiladoras adempiano agli obblighi giuridici per le loro lavoratrici . Le autorità, in
66
collaborazione con le maquiladoras, dovrebbe garantire la sicurezza dei propri dipendenti
nel trasporto da casa al lavoro e viceversa, così come i parchi industriali e la zona
circostante, in particolare nei lotti, ponti e strade abbandonate, sia di giorno e turni di
notte; assicurarsi che le maquiladoras sostengano pienamente le indagini sulle sparizioni e
gli omicidi di donne e di si coordinino con le agenzie di sicurezza pubblica per l'attuazione
di programmi di prevenzione; attuare campagne educative e di sensibilizzazione per
l'intera società a partecipare attivamente alla eradicazione dei comportamenti di
intolleranza e di discriminazione che colpiscono direttamente la violenza contro le donne.
Queste campagne dovrebbero essere estese a scuola e lavoro industria e in tutta la
comunità e dovrebbero essere guidate e realizzate in collaborazione con il settore privato,
in particolare con la partecipazione del settore delle maquiladoras; adeguare la legge
federale e dello stato agli standard internazionali sulla violenza contro le donne e
garantire la loro attuazione attraverso il Programma Proequidad
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e altri meccanismi
appropriati. In particolare, il quadro legislativo dovrebbe affermare il diritto delle donne a
vivere libere dalla violenza, ed essere valutate ed educate ad essere libere da modelli
sociali e culturali sulla base di concetti di inferiorità o subordinazione. Gli Stati devono
introdurre una legislazione contro la discriminazione e la violenza contro le donne sotto gli
stessi principi e priorità dei programmi specifici per l'attuazione; modificare l'articolo 133
della Costituzione per stabilire con chiarezza la supremazia gerarchica degli obblighi
derivanti dai trattati del Messico internazionale sul diritto nazionale, inclusa la
Costituzione; promuovere la legislazione per garantire che gli obblighi assunti dal Messico
93
<http://www.oei.es>[19-06-2013]
Programma nazionale per l’uguaglianza e non discriminazione delle donne (ProEquità).Questo
programma riflette il compromesso del governo federale con le donne messicane a partire dai tre
postulati fondamentali definiti nel Piano Nazionale di Sviluppo 2000-2006: umanismo, equità ee
cambiamento.
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in convenzioni sui diritti umani siano pienamente applicabili e validi in tutto il territorio
nazionale, e che i poteri autonomi degli stati non servano per consentire l'impunità.
94
Infine, arrivano aiuti anche in campo artistico. L’artista messicana Elina Chauvet,
con la sua installazione: “Zapatos rojos”, ossia “Scarpette rosse”, ha collocato centinaia di
paia di scarpe rosse da donna in molte città del mondo per dire basta alla violenza di
genere.
E’ proprio a Ciudad Juárez che, nel 2009, Elina Chauvet ha dato vita a “Zapatos rojos” e, da
allora, l’installazione ha fatto il giro del mondo. In Italia è stata esposta a Milano, il 18
novembre 2012, a Genova e a Lecce. Ultima in ordine di tempo è piazza Castello a Torino,
dove “Scarpette rosse” fa parte del programma per i festeggiamenti dell’8 marzo 2013,
data in cui ricorre la “Giornata internazionale della donna”, meglio nota come “festa della
donna“.
L’istallazione prevede scarpe da donna sistemate per le vie, nelle piazze e vicino ai
monumenti delle città per dire stop alla violenza sulle donne. Decolletes, ballerine, sandali
e zeppe sono state reperite in ogni città attraverso l’attivazione di una rete di associazioni
e anche grazie al contributo delle persone che hanno portato le loro scarpe prima
dell’installazione. Ogni paio rappresenta una donna e la traccia della violenza subita.
L’effetto finale è quello di un corteo di donne assenti perché cancellate dalla violenza.
Donne di cui rimangono solo le scarpe. Zapatos Rojos è dunque, prima di tutto, una
chiamata rivolta alle cittadine e ai cittadini per manifestare la propria solidarietà verso le
donne che, nel mondo, hanno subito violenza, per le donne uccise o rapite e di cui si sono
perse le tracce.
94
AMNESTY INTERNATIONAL, Messico: morti intollerabili. 10 anni di sparizioni e assassinii di donne
a Ciudad Juarez e Chihuahua, Edai, Firenze, 2003
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È il rosso il colore scelto dall’artista poiché simboleggia il sangue che ogni giorno le donne
versano per mano dei propri padri, mariti, ex compagni, simboleggia l’energia vitale, la
forza fisica e mentale, e la volontà di opporsi ai maltrattamenti.
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Grazie a questi aiuti esterni, siano essi associazioni, organizzazioni o solo
istallazioni, hanno fatto sì che molte più informazioni sulla situazione passata ed attuale di
Ciudad Juárez venga messa in luce. I mass media, come internet e la televisione
internazionale, hanno permesso di far trasparire come i juárensi siano preoccupati e
spaventati dalla loro condizione, e da come si sentano abbandonati. È grazie ai media
internazionali e alla denuncia che essi fanno, che è stato possibile aiutarli durante gli
ultimi anni, non riuscendo però a fermare definitivamente questa orribile situazione.
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CAMPANA, Stefanella, “Zapatos rojos per non dimenticare”, La Stampa, 28-02-2013