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RIASSUNTO
Nel sistema nervoso centrale (SNC) il neurotrasmettitore GABA svolge un’azione
inibitoria, mediata principalmente dall’attivazione di recettori ionotropici (GABA
A
)
che consentono il passaggio dello ione cloruro. Nel SNC adulto la maggior parte dei
neuroni ha una bassa concentrazione intracellulare di Cl
-
che, in seguito all’apertura
dei canali ionici, determina l’entrata di cloruro inducendo l’iperpolarizzazione della
cellula. Nel SNC durante lo sviluppo, o in casi patologici, la concentrazione di Cl
-
intracellulare viene mantenuta elevata, quindi viene favorita l’uscita dello ione
determinando l’azione depolarizzante del GABA. Questo ‘switch’ funzionale ha un
ruolo fondamentale nella crescita e nella formazione di circuiti neuronali
nell’encefalo immaturo, ma alcuni aspetti di questo meccanismo rimangono ancora
da chiarire. L’omeostasi neuronale della [Cl
-
]
i
è determinata principalmente
dall’azione di due cotrasportatori: KCC2 e NKCC1. KCC2 è un cotrasportatore
accoppiato K
+
e Cl
-
che espelle ioni Cl
-
dalla cellula; NKCC1 è un cotrasportatore
Na
+
/K
+
/Cl
-
, che accumula ioni Cl
-
all’interno della cellula. La transizione dell’effetto
del GABA da eccitatorio a inibitorio dipende dalla progressiva variazione di
espressione dei due cotrasportatori durante lo sviluppo. In diverse condizioni
patologiche associate a ipereccitabilità come epilessia, schizofrenia e autismo,
l'alterata espressione dei due trasportatori può contribuire ad alterare l'equilibrio tra
eccitazione e inibizione, specialmente durante le fasi più precoci dello sviluppo
neuronale postnatale. Sulla base di studi recenti, che hanno dimostrato come l’azione
eccitatoria del GABA sia necessaria alla corretta maturazione neuronale, lo scopo di
questo lavoro è stato lo studio comparativo dell’espressione di KCC2 e NKCC1 nel
talamo murino a diversi stadi dello sviluppo postnatale e nell’adulto tramite tecniche
biochimiche e immunocitochimiche. I risultati ottenuti mostrano che l’espressione dei
due cotrasportatori subisce variazioni legate allo sviluppo con una generale maggior
espressione alla nascita di KCC2 rispetto a NKCC1 che poi si modifica fino ad
un’inversione dei livelli dei cotrasportatori nell’adulto. KCC2 è localizzato
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prevalentemente a livello del soma e dei dendriti delle sole cellule nervose, mentre
NKCC1 risulta ubiquitario, sia neuronale che gliale, distribuendosi nel neurone sia
nel compartimento somatodendritico, che in quello assonale e più raramente sinaptico.
Entrambi i cotrasportatori non mostrano colocalizzazione con fibre V-GAT positive,
mentre solo NKCC1 sembra essere espresso in sinapsi glutamatergiche durante lo
sviluppo. Inoltre KCC2 mostra colocalizzazione con i recettori GABA
A
prevalentemente nelle fasi precoci dello sviluppo. Sia KCC2 che NKCC1 (sebbene
quest’ultimo risulti distribuito più omogeneamente) risultano in generale
maggiormente espressi nei nuclei ventrolaterali di relay rispetto ai nuclei della
regione mediale. Particolare è la distribuzione nel nucleo reticolare che mostra scarsa
espressione di KCC2 in tutte le fasi dello sviluppo postnatale e nell’età adulta.
Concludendo i dati ottenuti indicano come l’espressione talamica precoce dei
cotrasportatori, in particolare di KCC2, sia facilmente rapportabile allo sviluppo dei
circuiti talamici che precedono il tardivo sviluppo del mantello corticale. Il
successivo decremento solo di KCC2, in controtendenza rispetto ad altre aree
cerebrali, potrebbe essere associato alla particolare organizzazione del sistema
GABAergico nei nuclei talamici e alla eterogeneità delle sue afferenze.
Il talamo è una delle strutture coinvolte nei fenomeni epilettogenici ed è per questo
che si rende necessario chiarire il ruolo e l’espressione differenziale dei trasportatori
del cloro in quest’area cerebrale. In particolare questo lavoro è preliminare ad uno
studio che verrà intrapreso su un modello murino transgenico per una forma
particolare di epilessia, l’epilessia notturna autosomica dominante del lobo frontale
(ADNFLE). Il nostro lavoro ha fornito quindi dati preliminari utili per chiarire se nei
pazienti affetti da ADNFLE lo squilibrio della componente eccitatoria possa essere
dovuto ad alterazione del rapporto NKCC1/KCC2 e se questa alterazione possa
influenzare l'effetto iperpolarizzante del GABA, contribuendo così all'insorgenza
della patologia.
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1. INTRODUZIONE
1.1 DEFINIZIONE E SVILUPPO DEL SISTEMA NERVOSO
CENTRALE
Il sistema nervoso centrale (SNC) o nevrasse è la
porzione del sistema nervoso costituita
dall’encefalo(contenuto nella scatola cranica) e dal
midollo spinale (contenuto nella colonna vertebrale).
Un embrione di mammifero ha una struttura primaria
trilaminare, costituita da endoderma, mesoderma ed
ectoderma; la morfogenesi del Sistema Nervoso è un
processo complesso che si svolge mediante la stessa
sequenza di tappe in tutti gli embrioni dei vertebrati,
nel quale intervengono due dei tre foglietti
embrionali: il mesoderma e l’ectoderma; il primo
induce cambiamenti morfologici nel secondo che può
così differenziarsi fino a diventare tubo neurale. Nei
roditori lo sviluppo embrionale si completa in circa 20-21 giorni; il sistema nervoso
centrale (SNC) compare durante lo stadio di
gestazione presomitico tardivo, tramite un
processo chiamato neurulazione, mediante il
quale la placca neurale, che è localizzata nella
regione dorsale mediana davati al nodo di
Hansen e alla linea primitiva, dà origine al
tubo neurale. Durante questo processo le
cellule della placca neurale vengono indotte
dalle cellule circostanti a proliferare, a
invaginarsi e a staccarsi dalla superficie
formando un tubo cavo (FIG. 1). A partire dall’undicesimo giorno di vita
FIGURA 2. Suddivisione dell'encefalo
embrionale nelle tre vescicole che daranno poi
origine alle varie zone dell'encefalo stesso
(medchrome.com)
FIGURA 1. Sviluppo embrionale del
sistema nervoso, nerulazione primaria.
(university of Michigan.com)
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embrionale (E11), in cui si verifica la chiusura del tubo neurale, al giorno che
precede la nascita è possibile osservare una serie di complesse trasformazioni che
portano alla formazione del SNC ( Altman e Bayer, 1995; Semba et al., 2004).
Nel tubo neurale si possono distinguere: una porzione caudale allungata, da cui si
originerà il midollo spinale, e una porzione cefalica allargata da dove si originerà
l’encefalo.
Inizialmente dalla porzione cefalica si differenziano le vescicole encefaliche
primarie: proencefalo o encefalo anteriore, mesencefalo o encefalo mediano e
romboencefalo o encefalo posteriore. La parete di tali vescicole è costituita di un
semplice foglietto pseudostratificato di cellule neuroepiteliali dalle quali avranno
origine tutte le strutture componenti il cervello maturo. Il processo che conduce un
foglietto primordiale di cellule ad un cervello maturo può essere suddiviso in fasi
discrete che sono state studiate in modo estensivo nel topo. La fase iniziale di tale
processo comporta l’assegnazione di un’identità rostrocaudale (R-C) e dorso-ventrale
(D-V) al tubo neurale (Beddington et al., 1998). R-C: La porzione proencefalica, che
è quella di nostro interesse, si divide rapidamente nella vescicola telencefalica, da cui
si svilupperà la corteccia cerebrale, i nuclei della base e i bulbi olfattivi, e nella
vescicola diencefalica, che darà origine all’epitalamo, al talamo, al subtalamo e
all’ipotalamo (FIG. 2). Anche il lume del tubo neurale si suddivide in quattro cavità: i
ventricoli laterali (in corrispondenza del telencefalo), il terzo ventricolo (in
corrispondenza del diencefalo), l’acquedotto (in corrispondenza del mesencefalo) e il
quarto ventricolo (in corrispondenza del romboencefalo). D-V: Durante il suo
sviluppo l’asse neurale si distingue in una metà dorsale denominata placca alare ed in
una ventrale detta placca basale. In particolare, a livello del diencefalo la placca alare
darà origine ai neuroni dei nuclei talamici, mentre la placca basale al primordio
dell’ipotalamo (Altman e Bayer, 1995).
Durante le prime fasi dello sviluppo embrionale il sistema nervoso è costituito quasi
esclusivamente da cellule epiteliali proliferanti, che costituiscono il neuroepitelio, e
che essendo sul contorno dei ventricoli formano la zona ventricolare. Oltre al
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neuroepitelio periventricolare primario, è presente una matrice germinale secondaria,
disposta esternamente alla zona ventricolare, che produce neuroni in alcune zone
cerebrali come a livello della corteccia cerebrale e cerebellare, e che viene chiamata
zona subventricolare. Dal neuroepitelio inoltre deriveranno tutte le diverse strutture
del SNC (Altman e Bayer, 1995). Il diencefalo, in particolare, deriva dalla
proliferazione del neuroepitelio che contorna la cavità del terzo ventricolo. Il destino
dei vari neuroni diencefalici è quindi determinato precocemente quando questi sono
ancora in fase proliferante. I neuroblasti, precursori dei neuroni, iniziano a
differenziarsi nel momento in cui perdono la capacità di dividersi, abbandonano il
sito di proliferazione e migrano verso le sedi definitive di differenziamento.
L’accurata organizzazione citoarchitettonica del SNC dipende proprio dalle capacità
dei neuroni postmitotici di migrare seguendo appropriati segnali. È infatti proprio la
migrazione che consente di generare l’architettura specifica di ogni regione cerebrale.
Al momento della nascita (P0) l’organizzazione generale del sistema nervoso è ormai
completata, ed è possibile individuare quasi tutte le strutture nervoso nella loro sede
definitiva. Durante le prime fasi di vita postnatale l’encefalo subisce una ulteriore e
definitiva maturazione basata non sull’aumento del numero degli elementi nervosi
che lo costituiscono, ma sul differenziamento dei neuroni, sull’estensione dei
prolungamenti neuritici e sulla loro successiva mielinizzazione. In particolare il
processo di differenziamento, iniziato per alcuni tipi di neuroni già durante la vita
embrionale, consiste nell’acquisizione di una specifica morfologia, di specifiche
proprietà di membrana, nell’espressione di specifici neurotrasmettitori e nello
sviluppo di appropriate e topograficamente definite connessioni con altre aree del
sistema nervoso.