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TIPOLOGIA EDILIZIA
La struttura scelta come caso studio per la progettazione strutturale in acciaio
sismo resistente è una struttura sanitaria di tipo ospedaliero da collocare nel
territorio di Bergamo. Questo perché in questo modo lo studio sarà ipostato su una
struttura con vita utile di 50 anni, prevedendo in questo modo una durata limitata,
poiché una struttura sanitaria deve essere mantenuta tecnologicamente al passo
con i tempi, offrendo sempre la massima scienza tecnologica disponibile.
La struttura oggetto di studio sarà impostata su una tipologia tipica di edificio
sanitario, evitando di entrare in dettaglio per quanto riguarda la scelta
architettonica del progetto, ma concentrandosi sulla scelta di una tipologia
strutturale ottimale per una risposta alle sollecitazioni sismiche, presentando
quindi una regolarità strutturale perfetta, sia in pianta che in elevazione, quindi
una risposta omogenea alle spinte orizzontali.
TIPOLOGIE EDILIZIE SANITARIE DI ULTIMA GENERAZIONE
In prima fase si è proceduto all’analisi di progetti realizzati relativi a strutture
ospedaliere di ultima generazione, che sviluppano concretamente le ricerche di
nuove indicazioni progettuali, dalle quali è stato possibile trarre indicazioni sulle
possibilità di sintesi tra le tecnologie dell’edilizia sanitaria contemporanea e la
qualità strutturale ed architettonica del costruito.
CERBA, Centro europeo di ricerca biomedica avanzata, Milano, Italia
Il progetto per il CERBA costituisce l’ampliamento dell’istituto europeo di
oncologia, all’interno del parco agricolo sud di Milano in un’area di 62 ettari.
La pianificazione proposta dallo studio Boeri prevede una cintura verde nella zona
sud di Milano, in cui si svilupperanno un insieme di edifici di quattro piani fuori
terra collegati tra loro attraverso una piastra comune e sotterranea che
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razionalizza i percorsi, oltre che da una torre dove sono collocati i laboratori di
ricerca universitaria.
Gli edifici bassi sono caratterizzati da colorazioni differenti e da una alta flessibilità
funzionale, in riferimento alle esigenze clinico – scientifiche; tali edifici pluriplano
presentarono una tipica pianta a corte centrale, ed al loro interno sono localizzate
tutte le attività diagnostiche e tutte le degenze, prevedendo massimo 150 pazienti
per edificio.
Figura 1.6 CERBA, Milano
L’edificio a torre è destinato alle attività didattiche e di ricerca universitaria ed è
l’unica struttura che si eleva oltre i quattro livelli.
Al di sotto dei fabbricati una grande piastra interrata comune che unifica i diversi
edifici, disposti in maniera ordinata. Sono tutti basati su un concetto di flessibilità
funzionale e garantiscono il concetto di umanizzazione degli ambienti, assicurando
massima illuminazione naturale. Costruire uno spazio così ampio permette
facilmente di studiare ampliamenti delle strutture, così come realizzare edifici tutti
uguali permette una riconversione delle funzioni in base alle esigenze. Mettere in
comune i diversi edifici attraverso una piattaforma comune consente di mantenere
alta la qualità, con bassi i costi di gestione
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Martini Hospital, Groningen, Olanda
Il Martini Hospital rappresenta la concretizzazione di un lungo ed articolato studio
sulla flessibilità, che ha coinvolto tutti gli stadi della progettazione, dalla
programmazione dell’intervento al progetto esecutivo e impiantistico.
La caratteristica peculiare di questo progetto è la sua completa smontabilità. La
struttura è prefabbricata, costituita da un telaio in calcestruzzo armato con
interasse di 7,2 m, in grado di permettere una sopraelevazione futura fino ad
ulteriori sei piani e, quindi, un possibile ampliamento.
Figura 1.7 Martini Hospital, Groningen
Il sistema ospedaliero è in grado di accrescere quasi a dismisura la propria
superficie attraverso elementi modulari; questo sistema garantisce lo sviluppo
dell’ospedale in maniera tale da poter creare previsioni che si spingono fino al
2048, quando terminerà il ciclo di vita utile della struttura. Questo anche perché la
possibilità di modificare facilmente gli impianti, pensati inseriti in dei grandi
cavedi centrali, e gli ambienti, in cui una sottostruttura ogni 90 cm permette la
sostituzione degli arredi, garantisce la possibilità di seguire la tecnologia in base
alla propria evoluzione.
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Ospedale universitario Bretonneau, Tours, Francia
L’ospedale è la realizzazione di un ampliamento e miglioramento dell’esistente
ospedale di Tours. Il progetto prevede di migliorare l’accoglienza dei pazienti, le
condizioni di lavoro del personale e l’organizzazione funzionale della struttura.
Il progetto di riqualificazione ha previsto la realizzazione di una nuova hall di
accoglienza, assolvendo al ruolo di rappresentatività sociale e di riconoscibilità dei
luoghi. L’organizzazione delle unità di degenza consiste quindi nel
raggruppamento degli spazi comuni nella parte centrale e del collocamento
periferico delle unità di degenza, in modo tale da poter eventualmente
implementare gli spazi in futuro. In questo modo vengono implementati gli spazi e
ridotti i percorsi.
Il sistema ospedaliero composto da più edifici è stato collegato tramite passerelle
poste al primo piano per favorire le connessioni funzionali e veloci ascensori che
garantiscono rapidi spostamenti interni. Una particolare attenzione è stata posta
anche al disegno dei patii, di dimensione e trama regolare che ripropongono la
dimensione storica e culturale del paesaggio della Valle della Loira.
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Hospital general del Mar, Barcellona, Spagna
Il progetto per l’Hospital del Mar prevede la creazione di una macroarea da
occupare completamente attraverso delle connessioni e delle relazioni. Nel
progetto la struttura presenta un edificio lineare sul Paseo Maritimo di soli 2 piani,
localizza al piano terra le diverse attività commerciali e la galleria di accesso
all’ingresso principale, mentre al primo piano si trovano tutti gli studi medici per le
consultazioni esterne. Nel monoblocco di 13 piani e nei padiglioni separati si
trovano le sale operatorie ed i servizi specialistici di reparto.
Il sistema strutturale dell’ospedale prevede lo scheletro principale in acciaio,
completamente riciclabile ed in grado di garantire facili modifiche dell’assetto e dei
layout distributivi, permettendo di affrontare valutazioni per il futuro su differenti
riconversioni e riciclo di materiali tanto da creare progetti che si spostano nel
futuro, dilatando generosamente il Life Cycle Design. Inoltre l’utilizzo di
controsoffittature permette facili modifiche degli impianti e semplice
ispezionabilità.
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INDICAZIONI PROGETTUALI
Le ultime tendenze in materia di progettazione sanitaria tendono alla flessibilità
strutturale. Ovvero privilegiare l’aspetto di genericità consentendo una maggiore
capacità di adattamento alle trasformazioni future che si basa sul presupposto che
una maggiore specializzazione si traduce in una più rapida obsolescenza. Si tende,
quindi, a predisporre il progetto su una griglia strutturale capace di assorbire una
diversa organizzazione degli ambienti.
In dettaglio, nel 2001 il Ministero della Sanità ha divulgato uno studio
sperimentale, relativo ad un sistema organizzativo e distributivo relativo alle
finalità che devono caratterizzare un ospedale contemporaneo. Il risultato fu una
collaborazione tra l’ex ministro della sanità Umberto Veronesi e l’architetto Renzo
Piano.
La ricerca verteva sulla descrizione di caratteri sociali e prestazionali che deve
preporre oggi un ospedale. Tutto partiva dall’individuazione di un metaprogetto
tipologico – distributivo che derivava dai vari dibattiti avuti in quegli anni relativi al
tema della sanità. L’ospedale compie nei confronti della società una missione
importante dato che si occupa di diagnosi prevenzione e cure. Ricopre il luogo
centrale della rete sanitaria ed è il nodo principale del sistema dei servizi sanitari e
assistenziali territoriali. Lo studio elaborato individua così dieci principi
informatori e di indirizzo quali obiettivi e requisiti da considerare in fase
progettuale, che vengono elencati in breve:
Umanizzazione: ogni aspetto della struttura deve essere pensato al fine
di ottenere il completo benessere fisico, sociale e psicologico del paziente.
Urbanità: l’ospedale deve essere il più possibile accessibile e
fruibile e diventare parte integrante della quotidianità con zone e servizi
accessibili al pubblico.
Socialità: l’ospedale deve integrarsi socialmente e culturalmente
con l’ambiente che lo circonda, prevedendo spazi pubblici in cui saranno
previste attività socioculturali, ricettive e di intrattenimento.
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Organizzazione: è di fondamentale importanza l’efficacia, l’efficienza e il
benessere percepito; a livello progettuale devono essere previsti spazi per
studi medici, sale riunioni e per il confronto tra le diverse specialità.
Interattività: l’inserimento della struttura in una complessa rete di
servizi sanitari, operando sinergicamente con le altre strutture territoriali;
questo è possibile attraverso i diversi sistemi informatici moderni.
Appropriatezza: l’ospedale ad alto contenuto tecnologico e assistenziale
deve fornire prestazioni mirate e specifiche in funzione delle reali esigenze
del paziente. Per tale motivo deve essere dimensionato in funzione dei
servizi erogati.
Affidabilità: l’ospedale dovrà avere in esso tutte le tecnologie più
affidabili per quanto riguarda gli impianti, l’ambiente e l’igiene per
garantire tutela e sicurezza per il paziente.
Innovazione: data la continua evoluzione, l’ospedale dovrà avere una
struttura flessibile e adattabile sia in fase di progetto che
nell’organizzazione. Le continue innovazioni terapeutiche ed impiantistiche
si devono integrare facilmente con essa.
Ricerca: si devono realizzare spazi adeguatamente equipaggiati
ed informatizzati, al fine di favorire le attività di studio interne e confronti
con le strutture di ricerca esterne.
Formazione: l’ospedale deve essere considerato luogo di formazione
ed educazione sanitaria per garantire un’elevata efficienza sanitaria.
Pertanto la necessità di avere un luogo molto flessibile deriva dall’elevata velocità
del rinnovamento delle cure e dalle esigenze sempre più alte dei pazienti oltre che
dalle elevate attenzioni che si riserveranno nei confronti della sicurezza, dell’igiene
e dell’ambiente.
Dal punto di vista strutturale, le ultime tendenze protendono verso un aspetto di
genericità che vuol dire consentire una maggiore capacità di adattamento alle
trasformazioni future che si basa sul presupposto che una maggiore
specializzazione si traduce in una più rapida obsolescenza. Si tende allora a
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predisporre il progetto su una griglia strutturale capace di assorbire una diversa
organizzazione degli ambienti.
Quindi questo si interpreta con delle scelte oculate in fase di progetto che
permettano una migliore godibilità degli spazi creati:
Scelta tipologica strutturale adeguata: favorire la tipologia strutturale in
calcestruzzo armato prefabbricato o in acciaio che permettono il loro
riutilizzo o la possibilità di essere smontante e montate in base alle
esigenze.
Scelta di una maglia strutturale regolare: recenti studi hanno proposto una
maglia strutturale che preveda la misura di base di 7,50 m, in senso
longitudinale e di 6,70 – 5,80 m in senso trasversale, perché ritenute più
comode e più adeguate alla realizzazione delle stanze di degenza,
consentendo inoltre una più facile gestione dei passaggi dei moderni letti su
ruote.
Predisposizione di solai de forabili: ovvero la predisposizione
di solai bidirezionali o in lamiera collaborante, che permettono una più
semplice gestione della formabilità. Questo permette di non compromettere
la struttura anche nel caso che le forature non siano previste in fase
progettuale, lasciando inoltre completa libertà.
Altezze interne adeguate: nelle zone di degenza il piano utile
netto deve essere alto 3,00 m, inoltre bisogna prevedere uno spazio utile da
aggiungere di 0,60 m almeno, che permetta l’inserimento degli impianti nel
vuoto lasciato dalla controsoffittatura, permettendo così anche una più
semplice ispezionabilità.