Céline Antonin, Christophe Blot et Danielle Schweisguth
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Introduzione
I l pr e s e n t e l a vo r o c on st a de l l a t r a d uz i one e de l l ‟ a n a l i s i di u n t e st o di t i po e c onom i c o -istituzionale dal
titolo « Le commencement de la déflation- perspectives 2013-2014 » , o p e r a d e l l ‟ é q u i p e d i e c o nom i st i del centro di ricerca e di previsioni Ofce (Observatoire français des conjonctures économiques) con
sede a Parigi. La scelta di questa precisa tipologia testuale deriva dalla consapevolezza
de l l ‟ i m p o r t a n z a di a ppr o f ond i r e l e m i e c ono sc e nz e su un a sc i e nz a c he r i t e n go og ge t t o di u n a s o r t a di paradosso: la vita quotidiana dei cittadini è fortemente influenzata dalla variabilità della situazione
economica sia locale che globale, ma allo stesso tempo, il non- sp e c i a l i st a è sp e ss o a l l ‟ o sc ur o de i meccanismi propri dei diversi fenomeni, sui quali solitamente si acquisiscono informazioni incomplete
attraverso i media. Il mio intento è stato quello di trasporre un testo che ritengo possa essere di
i n t e r e ss e c om u ne , i nn a n z i t ut t o p e r l ‟ a r gom e n t o t r a t t a t o , q u e l l o de l l a r e c e ss i one ne l l ' e ur oz on a e ne i diversi paesi che ne f a nno pa r t e , m a a n c he p e r l ‟ a t t i t ud i ne i m pa r z i a l e c o n l a q ua l e l ‟ a n a l i si vi e n e svolta ; altrettanto interessante è stato conoscere più nel dettaglio le previsioni sul prossimo futuro del
nostro paese espresse da un'ottica internazionale.
La sc r i t t u r a d e l l a t e si è st a t a un ‟ o c c a si one ulteriore per confrontarmi con il testo di specialità, la cui
maggiore difficoltà è costituita dalla componente terminologica, scoglio che ogni traduttore tecnico
deve tentare di superare per mezzo dei mezzi tradizionali ed informatici a disposizione, non ultimo,
per mezzo dell'esperienza e della tenacia nelle sue ricerche.
L‟ a n a l i s i si c on c e n t r a i nn a nz i t ut t o su l l e c a r a t t e r i st i c he l i ng ui st i c he pr o pr i e de l t e st o , a p a r t i r e dall'organizzazione testuale sino alla componente lessicale; nel capitolo successivo sono illustrate in
ordine di esecuzione le fasi nelle quali si suddivide il processo di traduzione di specialità, oltre alle
strategie traduttive adoperate per la risoluzione dei punti più critici.
Al lavoro di traduzione e di analisi si aggiunge la creazione di un glossario costituito da cinque termini
estratti dal testo oggetto di tesi, realizzato nelle due lingue di specializzazione (francese e inglese) e in
italiano. Le capacità principali messe in campo durante la redazione delle schede terminologiche
riguardano la scelta, tra le innumerevoli fonti a disposizione, di quelle considerate affidabili; verificare
che le informazioni reperite fossero esaustive ; selezionare e integrare tra di loro i corpus di testi al
fine di ottenere una scheda terminologica completa.
L’OFCE: composizione e missione
L'OFCE è un organismo indipendente di previsione, ricerca e valutazione delle politiche economiche.
Comprende più di 40 ricercatori francesi e stranieri, ai quali si affiancano collaboratori di fama
internazionale.
Questi operano nei seguenti dipartimenti:
Département analyse et prévision
Département des études
Céline Antonin, Christophe Blot et Danielle Schweisguth
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Département innovation et concurrence
Département économie de la mondialisation
La m i ss i one de l l ' O F C E è q u e l l a d i “ st udi a r e i n m o do i ndi p e nde n t e l ' e c onomia francese e le sue
st r u t t u r e , [ …] e di f o r m ul a r e , ne l l a m i sur a i n c ui r i t e r r à po ss i bi l e , de l l e pr e vi si oni a br e ve , m e di o e lungo termine
1
. ” L'OFCE svolge però anche studi sulla situazione economica internazionale
riguardante numerosi Paesi europei ed extra europei.
Numerosi sono i campi dell'analisi economica oggetto di studio: la macroeconomia, la crescita, il
welfare, il sistema fiscale, le politiche dell'impiego, la concorrenza, l'innovazione. Gli indicatori
ut i l i z z a t i p e r m i sur a r e l ‟ e vol uz i o ne de lle grandezze economiche sono di due tipi: quelli che registrano
le attese dei consumatori e delle imprese e tendono ad anticiparne i comportamenti futuri, e quelli che
misurano tempestivamente (con cadenza mensile o trimestrale) la dinamica di variabili importanti per
l a c om pr e n si one de l l a r e c e n t e e v ol uz i one de l l ‟ e c onom i a .
L‟ O F C E è m e m br o de l c om i t a t o m on di a l e de i N ER O ( N a t i on a l Ec onom i c R e s e a r c h O r g a ni sa t i on ) ,
comitato che si riunisce una volta all'anno all'OCSE per presentare e discutere i lavori di ricerca su
temi prestabiliti.
I l di pa r t i m e n t o “ a n a l y s e e t pr é vi s i on” r e a l i z z a d u e vol t e a l l ' a nno , i n pr i m a ve r a e i n a ut unno , de l l e previsioni sull'economia francese e mondiale, ciascuna delle quali abbraccia un arco temporale di
almeno due anni, comprendente l ‟ a nno c o r r e n t e e q u e l l o suc c e ss i vo .
I l n u m e r o sp e c i a l e “ L e c om m e nc e m e nt de l a dé f l a t i on - perspectives 2013- 2014” è c om po st o d a diversi articoli indipendenti fra loro. Il primo presenta le previsioni effettuate a livello mondiale e il
secondo a livello europeo. Il terzo si occupa della congiuntura economica francese.
Oltre ai tre articoli principali, delle schede tematiche svolgono un'analisi della situazione economica di
alcuni paesi, come il Giappone, gli Stati Uniti, la Germania, l'Italia. Gli articoli sono corredati di 17
riquadri di approfondimento.
La m i a t e si c on st a ne l l a t r a d uz i one e ne l c om m e nt o de l l ' a r t i c ol o “ Zone euro: le calice de l’austérité
jusqu’à la lie ” e de l l a sc he d a t e m a t i c a “ Italie: crises économique et politique ” .
Il primo analizza, sulla base di statistiche e dati raccolti negli ultimi due anni, i numerosi effetti della
recessione che ha colpito in modo più o meno grave tutti i paesi dell'Unione europea.
Viene approfondita la situazione dei mercati finanziari, delle imprese, delle famiglie, dei bilanci
pubblici. In seguito, gli esperti formulano delle previsioni per il 2014, che si preannuncia un anno di
pa r z i a l e r i pr e sa pe r a l c uni pa e si de l l ‟ e ur o z on a e u n n u ovo a n no d i r e c e ss i o ne p e r a l t r i .
L‟ a ppr o f ond i m e nt o sul l a si t ua z i one i t a l i a n a passa in rassegna le misure approvate dal governo Monti,
soffermandosi sul problema irrisolto degli esodati e sull'instabilità del nuovo governo eletto dopo le
di m i ss i oni de l pr e m i e r , c he c o st i t ui sc e u n n u ovo o st a c ol o sul l a vi a ve r so l a c r e sc i t a d e l l ‟ e c o nomia del
Paese.
1
http://www.senat.fr/rap/r00-326/r00-3266.html
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Traduzione con testo a fronte
ZONE EURO : LE CALICE DE L'AUSTÉRITÉ JUSQU'À LA LIE
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PERSPECTIVES 2013-2014 POUR L'ÉCONOMIE EUROPÉENNE
Département analyse et prévision, Céline Antonin, Christophe Blot et Danielle
Schweisguth
Le recul de l'activité observée dans la zone euro depuis le quatrième trimestre 2011 s'est amplifié en fin
d'année 2012 malgré le retour annoncé de la confiance. Depuis l'été 2012, la ratification du TSCG
(Traité sur la stabilité, la coordination et la gouvernance) ainsi que l'annonce par la BCE de l'OMT
(Outright monetary transactions ou aussi Opérations monétaires sur titres) avaient écarté les risques
d'un éclatement de la zone euro contribuant à la baisse des primes de risques sur les marchés
obligataires publics. Cet espoir fut cependant insuffisant pour compenser le fort impact récessif de la
consolidation budgétaire. Les demandes interne et externe, du fait des fortes interdépendances entres
les pays de la zone euro, ont par conséquent continué à fléchir. Le vote des budgets pour l'année 2013
annonce d'ores et déjà la poursuite de ce scénario. Bien qu'en léger recul, l'impulsion budgétaire serait
de -1,1 point de PIB. 2013 sera par conséquent une nouvelle année de récession dans la zone euro, le
PIB reculerait de 0,4 %. En 2014, le rythme de consolidation marquera encore le pas dans la mesure où
certains pays auront atteint la cible de 3 % pour le déficit budgétaire (Allemagne, Autriche, Belgique,
Finlande) ou en seront assez proches (Pays-Bas). La croissance serait alors positive (0,9 %) mais
insuffisante pour permettre une décrue du chômage. Les risques resteront orientés à la baisse en raison
des pressions déflationnistes qui vont s'intensifier. La déflation est déjà enclenchée en Espagne et en
Grèce et pourrait se généraliser à tous les pays où le taux de chômage se maintient à des niveaux très
élevés, d'autant plus qu'à ce mécanisme s'ajoutent de nombreuses réformes ou mesures visant à réduire
le coût du travail. La concurrence entre pays de la zone euro pour gagner des parts de marché devrait
s'intensifier ce qui amplifiera les pressions déflationnistes sans réussir à générer l'effet positif escompté
sur la croissance de l'ensemble de la zone euro.
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Cette étude intègre les informations disponibles à la fin mars 2013.
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EUROZONA: IL CALICE AMARO DELL’AUSTERITY
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PROSPETTIVE 2013- 2 0 1 4 P E R L ‟ E C O N O M I A E U R O P E A
Département analyse et prévision, Céline Antonin, Christophe Blot et Danielle
Schweisguth
I l r a l l e n t a m e n t o de l l ‟ a t t i vi t à o ss e r v a t o ne l l ‟ e ur oz ona a partire dal quarto trimestre 2011 è
aumentato alla fine del 2012, nonostante fosse stato annunciato un ritorno alla fiducia. A partire
d a l l ‟ e st a t e 2013, l a r a t i f i c a de l T S C G ( Trattato sulla stabilità, sul coordinamento e sulla
governance nell’unione economica e monetaria ) i n si e m e a l l ‟ a nn unc i o d a pa r t e de l l a B C E
de l l ‟ O MT ( Outright Monetary Transactions, o Operazioni Monetarie Definitive) avevano
scongiurato il rischio della disgregazione del l ‟ e ur o z ona, contribuendo così a una diminuzione dei
premi di rischio sui mercati pubblici delle obbligazioni. Questa speranza non è stata comunque
sufficiente a compensare il forte impatto recessivo del consolidamento di budget: la domanda
interna ed estera, come conseguenza della forte dipendenza reciproca tra i paesi del l ‟ e ur o z on a, ha
i n f a t t i c on t i n ua t o a d i m i n u i r e . L‟ a ppr o v a z i one de i bi l a nc i di pr e vi s i one p e r i l 2013 f a pr e ve de r e si n
da o r a i l pr o t r a r si de l l a si t ua z i one a t t ua l e : pur se i n l e gge r o c a l o , l ‟ i m pu l s o di bu dge t dov r e bb e essere di -1,1 punti di PIL. Il 2013 sarà perciò un nuovo anno di recessione nel l ‟ e ur oz o n a ed è
prevista una riduzione del PIL dello 0,4%. Nel 2014, il ritmo del consolidamento del bilancio
subi r à un ul t e r i o r e r a l l e n t a m e n t o a n c he s e a l c u ni pa e si a v r a n no r a g gi un t o l ‟ o bi e t t i vo de l 3% di deficit di budget (Germania, Austria, Belgio, Finlandia) o vi si avvicineranno (Paesi Bassi). È
prevista dunque una crescita (+ 0,9%) che non sarà però sufficiente a permettere un calo della
disoccupazione. La propensione al rischio continuerà ad essere limitata a causa delle pressioni
deflazionarie. La deflazione è già in atto in Spagna e in Grecia e potrebbe estendersi a tutti i paesi
in cui il tasso di disoccupazione continua ad essere molto elevato, tanto più che a questo
meccanismo si aggiungono numerose riforme o misure che portano ad una diminuzione del costo
del lavoro. La concorrenza tra paesi del l ‟ e ur o z on a per la conquista di quote di mercato dovrebbe
aumentare, ma sebbene porterà a maggiori pressioni deflazionarie, questa non riuscirà a produrre
l ‟ e f f e t t o po si t i vo pr e v i st o sul l a c r e sc i t a de l l ‟ i n t e r a z on a e ur o .
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Questo studio integra le informazioni disponibili alla fine di marzo 2013
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Cinq années de perdues ! Voilà ce qui pourrait résumer la situation de la zone euro à l'issue de cette
année 2012. En affichant un nouveau recul du PIB de 0,5 % sur l'ensemble de l'année, le PIB en
volume de la zone euro se situe à un niveau proche de celui du début de l'année 2007. Les pays
industrialisés ont traversé la plus grave récession depuis la Grande Dépression. Dans la zone euro, la
chute du PIB du deuxième trimestre 2008 au deuxième trimestre 2009 a atteint 5,1 %. Pourtant, dès le
milieu de l'année 2009, la croissance repartait, permettant d'effacer un peu plus des trois-quarts de la
perte. Ce rebond fut de courte durée et, depuis le quatrième trimestre 2011, la zone euro est de
nouveau entrée en récession. Le recul du PIB de 0,6 % au quatrième trimestre 2012 a accentué la
tendance, si bien que mesuré en termes de PIB par tête, le niveau de vie de la zone euro a été réduit
de 3,5 % depuis la fin de l'année 2007. En Italie et en Espagne, la baisse atteint respectivement 10,6
et 9,5 % (graphique 1). L'Allemagne fait figure d'exception parmi les pays de la zone euro puisqu'en
fin d'année 2012, le PIB par tête a dépassé son niveau d'avant-crise de 1,8 %.
Cette contre-performance est d'autant plus inquiétante que quelques facteurs avaient suscité l'espoir
d'une sortie de crise rapide.
En effet, la ratification du TSCG (Traité sur la stabilité, la coordination et la gouvernance) ainsi que
l'annonce par la BCE de l'OMT (Outright monetary transactions ou aussi Opérations monétaires sur
titres), dispositif lui permettant d'intervenir sur les marchés obligataires publics, ont permis de faire
baisser les primes de risques sur les taux d'intérêt supportées par les pays fragilisés par la crise de la
dette souveraine (graphique 2).
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Cinque anni buttati al vento! Ecco come potrebbe essere riassunta in poche parole la situazione
del l ‟ e ur oz on a a l l ‟ i ni z i o de l 2012. S e gn a ndo un n u ovo c a l o de l P I L de l l o 0, 5% sul l ‟ i n t e r o a nno , i l PIL in volume del l ‟ e ur o z on a si attesta su un livello vicino a quello del 2007. I paesi industrializzati
hanno subito la recessione più grave dalla Grande Depressione. Nel l ‟ e ur o z on a, il calo del PIL tra il
secondo trimestre 2008 e il secondo trimestre 2009 è stato del 5,1%. Eppure, dalla metà del 2009,
si rimetteva in moto la crescita, permettendo di cancellare poco più dei tre quarti della perdita.
Questa ripresa è stata breve; infatti, dal quarto trimestre 2011, l ‟ e ur o z on a è nuovamente entrata in
recessione. Il calo del PIL dello 0,6% nel quarto trimestre 2012 ha accentuato questa tendenza, in
modo che, calcolata in PIL pro capite, la qualità di vita nel l ‟ e ur oz on a è c a l a t a de l 3, 5% d a l l ‟ i ni z i o
del 2007. In Italia e in Spagna, il calo si attesta rispettivamente su 10,6 e 9,5% (grafico 1). La
G e r m a n i a c o st i t ui sc e u n ‟ e c c e z i one t r a i pa e s i de l l ‟ e ur o z on a ; infatti, alla fine del 2012, il suo PIL
pro capite ha superato il livello precedente la crisi di 1,8%.
Questa performance in negativo è preoccupante, tanto più che alcuni fattori avevano creato la
speranza di una rapida uscita dalla crisi.
Infatti, la ratifica del TSCG (Trattato sulla stabilità, sul coordinamento e sulla governance
ne l l ‟ u ni one e c o nom i c a e m one t a r i a ) o l t r e a l l ‟ a nn u nc i o f a t t o d a l l a B C E de l l ‟ O MT ( Outright
monetary transactions o Operazioni Monetarie Definitive), strumento che permetterà di intervenire
sui mercati pubblici delle obbligazioni, hanno permesso una riduzione dei premi di rischio sui tassi
di interesse sostenuti dai paesi indeboliti dalla crisi del debito sovrano (grafico 2).