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CONCLUSIONI .................................................................................................. 174
BIBLIOGRAFIA .................................................................................................. 187
INTRODUZIONE
Il turismo rappresenta un importante settore economico per l’economia mondiale,
sia per il suo ampio impatto nella creazione di valore aggiunto di numerose
economie sviluppate e di un numero crescente di PVS, sia per la crescita che lo
caratterizza in termini di flussi di turisti internazionali, di spesa da turismo
internazionale e di ricchezza prodotta.
A conferma di quanto detto si faccia riferimento ai dati relativi all’anno 2010
1
,
quando il settore turistico aveva un impatto diretto di circa il 6% sul PIL del nostro
Paese
2
, del 6,5% circa su quello della Spagna, del 4% circa in Francia, del 3,8%
nel Regno Unito, del 3,2% in Germania. Per impatto diretto si intende il valore
aggiunto generato dalla produzione di quei beni e servizi che sono stati consumati
da parte dei turisti. Se si considerano anche gli impatti indiretti, ovvero il valore
aggiunto generato dalla produzione di beni intermedi e capitali per la
soddisfazione della domanda di investimenti delle imprese del settore, oltre alle
spese delle pubbliche amministrazioni, si arriva a stimare per il 2010 in Italia
un’incidenza di circa il 13% del PIL
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. In termini di occupazione l’industria oltre a
generare occupati “diretti”, ovvero immediatamente impiegati nell’ambito della
produzione e scambio di servizi turistici, genera anche occupati “indiretti”, cioè in
altri settori legati al turismo da vincoli di strumentalità o accessorietà. In Europa,
mediamente, circa l’11,4% della forza lavoro è impiegata nel turismo in modo
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Anno in cui, per l’Italia, è stato compilato il primo conto satellite del turismo, elaborato da un
gruppo di lavoro interistituzionale comprendente Banca d’Italia, Istat, CISET e Ministero
dell’Economia e delle Finanze.
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Rilevanza simile a quella dell’industria delle costruzioni.
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In seguito sarà approfondito il tema dei diversi livelli di misurazione degli impatti del settore
turistico sull’economia.
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diretto o indiretto, mentre in Italia tale percentuale è del 10,8% (circa 2,5 mln di
lavoratori)
4
.
Il primo obiettivo di questo lavoro è di evidenziare l’enorme opportunità per lo
sviluppo economico mondiale rappresentata dal settore del turismo. Il secondo
obiettivo è quello di analizzare la posizione dell’Italia nel contesto internazionale,
in modo da poterne individuare le criticità che dovrebbero essere eliminate per
permettere al Bel Paese di cogliere tale opportunità di sviluppo. Il terzo obiettivo è
quello di dimostrare, anche attraverso gli studi presenti in letteratura, come sia
necessario che lo sviluppo del turismo venga intrapreso seguendo un sentiero
sostenibile, rappresentando, questo, l’unica via per l’effettivo aumento del
benessere sociale. Infine, ultimo obiettivo del lavoro è quello di analizzare la
sostenibilità del turismo nella destinazione del Parco naturale regionale del
Conero, misurandone, attraverso il calcolo di opportuni indicatori, il livello di
sostenibilità dello sviluppo del settore.
Come esposto in precedenza, in Italia, il turismo rappresenta un’industria
fondamentale dell’economia e soprattutto in un momento di generale crisi
economica del paese, appare di primario interesse considerarlo come possibile
volano di sviluppo economico.
A fronte di una crescita della domanda per beni e servizi turistici, si è voluto
indagare innanzitutto sul tema della competitività internazionale del Bel Paese in
questo settore, individuando le principali criticità e proponendo delle possibili
soluzioni.
Il nostro paese ha visto crescere questo settore in modo ininterrotto dagli anni
cinquanta in poi e dal 1970 fino al 1997 deteneva la più elevata quota di mercato
di turismo internazionale in Europa. A livello mondiale la quota di mercato italiana
era seconda solo a quella degli USA. Da quel momento in poi la quota italiana è
diminuita in modo continuo fino ai giorni nostri (Fig.1). Tale diminuzione è
avvenuta in parallelo alla diminuzione della quota di mercato di altri paesi
industrializzati, tra i quali alcuni concorrenti diretti e indiretti dell’Italia nel settore
turistico come Spagna e Francia a beneficio di paesi come la Cina, l’India ed altri
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Dati ONT
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paesi in via di rapida industrializzazione
5
. Ciò che differenzia la diminuzione della
quota di mercato degli altri paesi rispetto a quella italiana è senz’altro l’intensità
della stessa, che evidenzia la presenza di alcuni problemi di competitività per
l’Italia, come estensivamente discusso nel capitolo terzo del presente lavoro.
In seguito si è esaminato l’attuale assetto della governance del settore in Italia,
evidenziando il ruolo centrale che le Regioni hanno assunto in seguito alla riforma
del Titolo V della Costituzione. In particolare ci si è concentrati nell’esame delle
politiche promozionali e nell’analisi della domanda per beni e servizi turistici
relative alla Regione Marche, che, da oltre un quinquennio ha avviato un
massiccio programma di promozione anche internazionale del suo territorio a fini
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Oggi l’indice di concentrazione delle quote di mercato è infatti assai diminuito: oggi la quota dei
primi cinque paesi mete di arrivi internazionali non è più il 71% come negli anni cinquanta, ma il
33% (Confindustria 2004). Le previsioni al 2020 effettuate dall’Organizzazione Mondiale del
Turismo (OMT) indicano, rispetto al 2003, un calo della quota di arrivi in Europa (al 45,9%) a favore
delle altre aree geografiche: Americhe (18,1%), Asia e Pacifico (26,6%), Africa (5%) e Medio
Oriente (4,4%).
Figura 1: Quote di mercato di turismo internazionale per i principali paesi. Fonte: UNWTO
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turistici, allo scopo di far godere il proprio territorio dei cosiddetti vantaggi
economici del turismo (crescita dell’occupazione, aumento della ricchezza
prodotta, etc.).
Il trend crescente della domanda nel settore, rappresenta una enorme opportunità
per lo sviluppo economico, non solo nei paesi sviluppati, ma anche nei PVS. La
caratteristica che vede il settore turistico utilizzare tecnologie labour intensive,
inoltre, rende questa opportunità ancora più interessante per le implicazioni
positive che ha sul livello di occupazione.
A fronte di tale opportunità occorre considerare il tema della sostenibilità dello
sviluppo. Il turismo sostenibile è un modello di sviluppo sostenibile del settore, che
si fonda sul paradigma dello sviluppo sostenibile, rappresentandone una
particolare applicazione settoriale.
L’interesse verso la sostenibilità trae origine, in un contesto di costante incremento
dei flussi turistici, dall’esigenza di riflettere sulle relazioni ambivalenti e
contraddittorie che il fenomeno turistico ha con l’ambiente naturale, la cultura
locale, i beni storico-artistici, le popolazioni locali; in una parola con gli equilibri
economico-sociali della destinazione. Infatti, il fenomeno turistico fonda la sua
stessa esistenza sulla presenza di un ambiente naturale e/o di beni storico-artistici
e/o di attività economiche tradizionali che di per sé rappresentano attrazioni
turistiche. Allo stesso tempo il fenomeno turistico può giungere al paradosso
dell’autodistruzione, tramite la progressiva demolizione delle risorse su cui fonda il
suo stesso sviluppo. Un incremento di flussi turistici in una destinazione può
provocare danni all’ambiente naturale, al paesaggio o al suo patrimonio storico-
artistico. Allo stesso tempo la presenza di una grande quantità di turisti nello
stesso luogo nello stesso momento può ridurne la stessa soddisfazione. Anche le
attività economiche tradizionali potrebbero essere ostacolate dai flussi turistici.
Infine non è sempre vero che questi ultimi generano benefici economici istantanei
e di grandissima portata nella destinazione. Tutto dipende dalla diversificazione
delle attività economiche presenti ed in particolare dall’idoneità delle stesse a
soddisfare la domanda turistica, senza che i beni e servizi da offrire debbano
essere “importati” dall’esterno della destinazione.
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Queste circostanze pongono un problema di non scarsa rilevanza. Lo sviluppo del
turismo senza una pianificazione per la sostenibilità, che orienti lo stesso verso
obiettivi di valorizzazione delle risorse in un’ottica di lungo periodo, produrrebbe
solo la sua stessa autodistruzione.
Allora, si è di fronte alla necessaria compensazione tra promozione turistica, che
rientra nell’ambito delle pratiche di marketing territoriale, e l’adozione di politiche
per la sostenibilità dello sviluppo del settore.
Il modello di sviluppo cui fa riferimento il concetto di turismo sostenibile ha tre
pilastri fondamentali come si legge nella carta del turismo sostenibile di Lanzarote,
come sarà meglio approfondito in seguito:
1. La gestione delle risorse naturali deve essere improntata a criteri di
valorizzazione di lungo periodo, che implicano una tutela e conservazione
delle stesse, non solo a beneficio delle future generazioni, ma anche di
quelle presenti.
2. Le comunità locali devono essere coinvolte nella gestione della
destinazione in modo da prendere parte alle decisioni. Inoltre esse devono
beneficiare del turismo non solo in termini di reddito ma anche in termini di
qualità della vita.
3. I visitatori devono essere pienamente soddisfatti della loro esperienza.
Nel corso della trattazione si dimostrerà che un sentiero di sviluppo sostenibile
risulta più efficiente di un modello alternativo e insostenibile di sviluppo.
Si è infine deciso di studiare come il modello del turismo sostenibile sia stato
applicato in un caso concreto: quello del Parco naturale regionale del Conero.
La scelta è ricaduta in un’area protetta perché oggi, in Italia, sono soprattutto
queste ad aver avviato processi gestionali legati alla sostenibilità delle attività
connesse al turismo. La scelta specifica del Parco del Conero deriva dal fatto che
la destinazione ha di recente ottenuto la certificazione della Carta Europea del
Turismo Sostenibile (CETS) rilasciata da Europarc Federation.
L’analisi ha richiesto il calcolo, lo studio e l’interpretazione di indicatori ambientali,
socio-demografici ed economici, in conformità con quanto si raccomanda in
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letteratura
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. Al fine di procedere ad una analisi integrata e coerente degli indicatori
che sono stati calcolati con il contesto di riferimento, si è proceduto allo studio dei
documenti richiesti per la certificazione CETS ed elaborati dall’Ente Parco del
Conero. In particolare il Rapporto Diagnostico, che fornisce una rappresentazione
dello stato attuale dell’area protetta; la Strategia-Piano d’Azione, che ha carattere
programmatico ed indica le azioni strategiche previste dall’Ente Parco per il
prossimo quinquennio; il Questionario sulla soddisfazione dei turisti, che fornisce
informazioni riguardo la percezione di questi ultimi per quanto concerne
l’esperienza che si è vissuta nel territorio dell’area protetta. Al termine di questo
processo di interpretazione si è potuta fornire una valutazione complessiva ed
orientata al futuro sulle opportunità, le minacce, i punti di forza e le criticità
dell’offerta turistica dell’area del Parco del Conero, in un’ottica di turismo
sostenibile.
Questa tesi si divide in due parti. Nella prima parte si studiano le tendenze e i
caratteri del turismo in termini di flussi fisici di viaggiatori, flussi di spesa per
consumi turistici tra diversi paesi e valore aggiunto prodotto dal settore. Nella
seconda, invece, si esamina il tema del turismo sostenibile, studiandolo in
particolare nel caso del Parco naturale regionale del Conero.
Il primo capitolo fornisce definizioni e strumenti utili all’analisi del settore turistico. Il
secondo capitolo, esamina i flussi di turismo internazionale a livello mondiale,
evidenziando la crescente rilevanza che il settore sta assumendo nell’economia. Il
terzo capitolo focalizza l’analisi dei flussi di turismo internazionale sull’Italia,
approfondendo il tema della competitività internazionale dell’industria turistica del
nostro paese. Il quarto capitolo, fornisce un quadro della divisione della potestà
legislativa i materia di turismo tra Stato e Regioni in Italia, analizzando in
particolare i flussi turistici e l’attività di promozione della Regione Marche.
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A titolo esemplificativo si citano le seguenti fonti: la “Guida degli indicatori di turismo sostenibile”
dell’Organizzazione Mondiale del Turismo dell’ONU (UNWTO); lo studio A.r.p.a. Piemonte, 2008;
Confalonieri, Il turismo sostenibile, 2008; il modello elaborato dall’Agenzia Europea per l’Ambiente
Determinanti-Pressioni-Stato-Risultato; il programma European Tourism Indicator System (ETIS)
della Commissione Europea.