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Introduzione
Ho deciso di parlare di agricoltura perché sento la necessità di ricordare a tutti quanto è importante
difendere il territorio e la sua capacità di generare vita. Il titolo scelto: “ Ri s o : energ i a p er l a v i ta ” n o n è so l a m ent e u n ri f eri m ent o ad u n a d el l e p ri n ci p al i i ssu es d el l ’exp o 2 0 1 5 ; m a u n i n v i to , a chi u n q u e l eg g esse i l mio lavoro, alla seguente riflessione: preservare il territorio per preservare la vita umana. Il riso sfama
an co ra m i l i o n i d i p o p o l az i o n i , è u n al i m en to che ra cchi u d e energ i a p er l ’u o m o (c o n sum o al i m en tare ) , energ i a p er l ’a m b i en te (bi o g as) , ha un contenuto energetico basso di grassi e ricco di elementi nutritivi.
N el l a trad i z i o n e g ast ro n o m i ca i tal i an a è u n p ro d o tt o i rr i n u n ci ab i l e che h a p o r tat o n egl i an n i l ’ag g et ti v o d i eccellente.
La mia ricerca si basa sui risultati di u n ’an al i si co m p ar ata, relativa ai prezzi e alle tecniche di
commercializzazione del riso in Italia e in Tanzania; per analizzare lo scenario nella sua totalità considero le
co n d i z i o n i a m b i en tal i , p o l i ti che ed ec o n o m i ch e d i p artenz a d ei d u e p aesi . L ’a n al i si s i sviluppa partendo
dallo studio del territorio italiano, precisamente regione Piemonte, per spingersi oltre e andare a
considerare nuove realtà nel campo della produzione risicola; ovvero la Tanzania, meta in cui grosse
multinazionali stanno iniziando un processo irreversibile di compravendita di terreni per far fronte alle loro
necessità produttive. Per eseguire uno studio utile e allo stesso tempo completo, ho ritenuto opportuno
fondere molti aspetti tematici, in modo tale che la ricerca non si limitasse ad uno studio del territorio, delle
p ro d u z i o n i ri si c o l e e d el l ’i m p resa.
Ho deciso v o l u tam ente d i d are u n ’i m p o stazi o n e p i ù am p i a, ch e p arti ss e d al l o stud i o d el l e te cni che d i produzione, dalla genetica delle varietà di riso e conformazione dei terreni, ai problemi ambientali,
sostanzialmente allo stato attuale di inquinamento del suolo e d el l ’a cqu a. P er p o i affr o n tare i d efi ci t d e l set t o re sul l ’al tr o v ers an te ; chi ari ta l a q u es ti o n e a m b i en tal e ri mane l a q u est i o n e p o l i ti ca ed eco n o m i ca. Quindi le normative europee per Europa 2020, la Politica Agricola Comune, i finanziamenti statali ed
europei e la questione puramente economica, ovvero le quotazioni dei prezzi dei prodotti su scala
mondiale ed una serie di problematiche legate alle importazioni in Europa da paesi meno avanzati come
ACP
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con dazio limitato o esente.
Per questo motivo mi sono av v al s a d el l a c o l l ab o raz i o n e d i p erso n al i tà d i ff erenti , d al l ’ag ri co l t o re al chi m i c o , agli attori fondamentali che regolano i sistemi di finanziamento a livello statale e locale; il tutto per fornire
al lettore gli strumenti che lo mettano nelle migliori condizioni di pensabilità e di una conseguente
possibilità di agire
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.
Prima di descrivere le quattro grandi macro sezioni sviluppate, mi sembra doveroso fare un breve cenno
sul l a m et o d o l o g i a d ’i n d ag i n e ad o tt a ta. N el l ’an al i si st ati sti ca m i s o n o s erv i t a d i an alisi univariata e bivariata
con la prevalenza di dati quantitativi piuttosto che qualitativi, andando a calcolare misure di tendenza
centrale, misure di variabilità, eventuali correlazioni tra variabili quantitative e qualitative, modelli predittivi
quasi sempre parametrici come il modello di regressione lineare semplice. Al l ’i n i z i o d i o g n i cap i t o l o ri p o rt o il tipo di dati trattati, il riferimento temporale e spaziale del campione selezionato e la metodologia
d ’i n d ag i n e i m p i eg ata; m e n tre al te r m i n e d i o g n i macro area, ho dedicato un capitolo per le specifiche
conclusioni della parte in questione in modo da rendere la lettura più veloce e scorrevole.
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Africa, Caraibi e Pacifico
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Pierre Bourdieu
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Nella prima macro area parlo dei cambiamenti che si sono verificati dal 2000 ad oggi sul territorio e
sul l ’ambiente. Per lo studio sulle produzioni di risone pr end o co m e u n i tà d ’an al i si i l P i e m o n t e e l a Lombardia, precisamente, la provincia di Pavia e Novara; perché Pavia, Novara e anche Vercelli,
attualmente costituiscono il triangolo più importante per la coltivazione e la produzione di riso. Analizzo il
cam b i a m ent o n el l ’u so d e l suolo a destinazione agricola verificatosi negli anni; mi chiedo se le aree
destinate alla produzione cerealicola e poi risicola diminuiscono o meno negli anni, quali varietà di riso
ven g o n o m ag g i o r m ente c o l ti v ate e p erché. M entr e p er l ’an al i si d el l ’a m b i en t e h o d o v u to c o n si d erare l a
realtà italiana in un contesto di più ampia scala, ovvero quello europeo. Riporto i risultati ottenuti d al l ’I tal i a sul raggiungimento del target di Europa 2020 in “ Su stai n ab l e an d S mart growth ”. Tramite gli indici agro
am b i en tal i (per sap ere q u a n to l ’ag ri co l tura i nq u i n a) e gli indici europei DPSIR
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(per lo stato di inquinamento
d el l ’am b i en t e) riesco ad individuare un parziale indicatore del livello di inquinamento in Italia. Una
particolare attenzione, mediante la banca dati WISE
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e ARPA Piemonte, viene data allo stato di
inquinamento delle acque italiane (superficiali e sotterranee) e quelle specifiche per regione Piemonte
(sup erfi ci a l i e sotte rr an ee a n ch’esse ), così come voluto dalla direttiva europea n.60/2000, art 13.
Nella seconda parte tratto più specificatamente la questione legislativa e normativa. Parto da una breve
sintesi storica sulla quota di finanziamento europeo destinato alla PAC, considerando le singole prospettive
fi n an z i ar i e d ag l i an n i ‘9 0 ad o g g i , i n cl u sa l a fu tura p ro spet ti v a fi n an z i ar i a 2 0 1 4 -2020. Della p.f
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in corso,
2007- 2 0 1 3 , an al i z z o n el d e tt ag l i o i fi n an z i ame n ti eur o p ei p er l ’I tal i a e p e r le singole regioni (Piemonte) nel
settore agricoltura. Per poi arrivare a commentare i cambiamenti che avverranno nella p.f 2014-2020, in
particolare per quanto concerne il sistema dei pagamenti diretti agli agricoltori.
Nella terza parte analizzo la condizione dei trasformatori di risone. Anche se in I tal i a l ’ar ea d es ti n ata a coltivazione agricola assume dimensioni piuttosto ridotte, altrettanto vero è che in Italia ci sono centri
importanti per la lavorazione del risone. Ed è questo il punto su cui, a mio avviso, dovrebbe far leva
l ’eco n o m i a ag ri co l a i t al i an a; l ’an al i si d egl i espo r tat o ri d i ri so i n p aesi d el l ’ UE
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e in gran parte dei paesi non-
UE co n fer m a i l p ri m ato a ss o l u to d el l ’I tal i a c o m e espo rtatri ce. Partendo da questo dato sullo stato import-
export in Italia, il mio compito è quindi quello di mappare la concentrazione di imprese attive e non attive
sul territorio di riferimento (Novara) ed analizzare le principali cause di fallimento. Risulta necessario
effet tuar e u n ’ analisi sulle quotazioni dei prezzi del riso, sul volume di importazioni da paesi terzi, sui costi
per la coltivazione, lavorazione e commercializzazione , n o n ché u n ’an al i si sul l e p o ssi b i l i tà d i acce ss o al credito agricolo.
N el l ’u l ti m a m acr o co n cl u s i o n e p rese n to i l m i o cas o d i stud i o : l ’an al i si sui p rezz i e sul l e te cni che d i commercializzazione del riso in Africa, precisamente in Tanzania. I motivi per la quale ho scelto di analizzare
questo territorio so n o es se n z i al m ente d u e : u n o l egat o al suo p o t enz i al e d i sv i l u p p o v er so l ’a tt i v i tà ri si c o l a ; la Tanzania (più specificatamente la regioni di Mbeya e Morogoro) possiede infatti le migliori condizioni
am b i en tal i p er l a c o l ti v az i o n e ad i m m ersi o n e d el ri so r i sp et t o al res t o del l ’A fri ca. Il se co n d o m o ti v o è i n v e c e legato al fatto che negli ultimi anni, il regime di finanziamenti esteri verso la Tanzania per lo sviluppo
d el l ’atti v i tà ri si co l a è cresci u to i n m an i era n o n i n d i ff er ente. Inoltre, il governo di Tanzania nel 2006 ha dato
attuazione al programma denominato: National Rice Development Srategy, volto a garantire entro il 2020
l ’au to suf fi ci enz a alimentare i n T an z an i a e po ssi b i l m en te anch e nel re st o dei te rri t o ri d el l ’A fri c a.
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Driving Forces, Pressure, State, Impact and Response
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Water Information System for Europe
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Prospettiva finanziaria
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Sta ti Me m b ri d e l l ’ U n i on e E u ro p e a
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1. Superficie destinata per la coltivazione del risone : d at i e metod ol ogi a d ’i n d agi n e
Le fonti principali dei dati che ho trattato in questa prima parte provengono da due enti pubblici: Ente
Nazionale Risi, un ente pubblico economico e I.STAT, il portale ISTAT per lo scarico dati. I dati sono
q u an ti tat i vi co n ti n u i e i l p e ri odo d i ri l e v az i o n e v ari a i n b ase al ti p o d ’an al i si , g e n eral m en te h o c o n si d era t o dal 1985 al 2012. Per analizzarli m i so n o ser v i ta d el l ’ an al i si u n i vari ata , con variabili quantitative continue.
Nella prima serie di dati ho ritenuto importante considerare solo le misure di tendenza centrale (media,
mediana, min-max, range interquartile) e misure di variabilità (varianza, errore standard). Per capire
l ’an d am ent o fu tur o d el l a p ro d u z i o n e d i ri s o h o u ti l i z z ato u n m o d el l o p redi t ti v o p ara m et ri co p er v a ri a b i l i obiettivo di tipo quantitative.
1.1 Condizioni necessarie e fasi per la produzione di riso
Figura 1 illustra a sinistra il riso lavorato, a destra il risone
Certificazione sementi
Figura 2 etichette ufficiali di prima riproduzione (destra) e seconda riproduzione (sinistra)
Per avere le sementi un produttore deve effettuare la selezione meccanica del cereale, la concia chimica
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(se serve) ed insaccare nei big bags. Chiedere la certificazione (ENSE
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, al Consiglio per la ricerca e la
sperimentazione in agricoltura
C.R. A) e c ercare l ’e v entua l e cl i ente i n t eres sat o al l a varietà in questione
oppure consegnare il raccolto in azienda che si occuperà di lavorazione e commercializzazione del riso.
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La concia serve per evitare malattie della pianta da riso come la fusariosi, molto diffusa negli ultimi anni
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Certificazione ENSE in figura 2
Anzitutto è importante ricordare che il riso fino a
quando non viene trattato vi ene d efi n i t o “ ri s o n e ” , ovvero cariossidi (struttura interna) rivestiti dalle
glumelle (involucro del risone, presente in figura
1). Quando si vuole produrre riso, molte son le
varianti da considerare: la varietà delle sementi, la
tecnica di semina e di raccolta, lo studio del
te rren o e l a p repa raz i o n e p er l a sem i n a, l ’i m p i eg o d i ag ro far m aci , l ’an d am e n to cl i m ati co st agionale,
la conservazione, la commercializzazione del
prodotto lavorato.
Ogni varietà ha scopi, tempi e modalità di crescita
differenti. Per esempio “Selenio ” e “G l ad i o ” so n o due varietà di molto utilizzate che producono un
riso molto sottile, non corposo, solitamente
destinato al consumo estero. La prima cosa da
fare, per un p ro d u tt o re , è co n sul tare l ’E nte
Nazionale Risi, un ente pubblico economico che
fornisce servizi di consulenza per le varietà
selezionate da un genetista apposito. Prima di
della semina occorre sempre effettuare uno studio
del terreno e il livellamento, necessario per
mantenere la perfetta orizzontalità del piano di
coltivazione.
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Tecnica di coltivazione e raccolta
Il ri so è u n a c o l tu ra v ersa t i l e, cap ace d i ad at tarsi a u n ’am p i a v ari et à d i su o l i e d i co n d i z i o n i ambientali,
tanto da essere presente in tutti i continenti. È coltivato su terreni sciolti o argillosi, in regioni aride o
piovose e dove la temperatura media della stagione colturale si mantiene intorno a 33°, o dove raggiunge
appena 18 °C. Quattro sono i principali metodi di coltivazione: pluviale, inondato, in acqua profonda e
irrigato. Di queste tecniche consideriamo quella squisitamente europea, ovvero riso irrigato e quella
praticata nel sud-africa, ovvero riso inondato. Su scala mondi al e l ’ar ea c oltivata attraverso riso irrigato
o ccup a i l 4 8 % d el to t al e. Vi ene effet tuat o su te rren i p rev al en t e m ente p i an egg i an ti , l ’acq u a v i en e u ti l i z z at a attraverso l’irrigazione e il regime delle acque è solitamente dai 5 ai 15 cm di profondità, differentemente
dal sistema ad inondazione dove si sfrutta la stagione delle piogge. Ultimamente le tecniche di coltivazione
del risone sono molteplici, dai sistemi sempre più eco-compatibili (riso secondo natura) alla tecnica rice-dry
ovvero quasi in assenza di acqua. Per scegliere la tecnica di coltivazione più idonea è necessario uno studio
sulla conformazione del terreno; per esempio nella zona del novarese la conformazione del terreno
(argilloso- limoso) crea una situazione tale da avere un problema completamento inverso. Non vi è assenza
d ’acq u a, al co n tr ari o , i l p r o b l e m a è m an d are v i a l ’ac q u a p er p o te r l a v o rar e ag i l m ent e i t erreni. Una volta
definita varietà e tecnica di coltivazione, il riso cresce per poi essere raccolto da particolari trebbiatrici.
Tecnica di conservazione del prodotto
Una volta raccolto dalla trebbiatrice il risone viene essiccato perché ha una percentuale di umidità alta, è
importante procedere a questa operazione subito dopo il raccolto (non oltre le 15-20 ore dopo la raccolta),
pena fermentazione. Il pr o d o tt o v i en e i m m ag az z i n ato e st o c cat o per l ’i n d u stri a c h e l o l a v o rerà .
Tecnica di lavorazione
Le produzioni di risone sono estremamente diversificate; variano dalle 2-3 tonnellate fino alle 8-10
tonnellate per ettaro nelle condizioni più favorevoli. Il riso una volta raccolto con determinate
mietitrebbiatrici, viene conservato ad una percentuale di umidità che si aggira introno al 12-14% (previa
essiccazione artificiale) per fare in modo che le sue proprietà organolettiche non vadano perse. La
“ sbr a m at u ra” è l a p ri ma f ase d i p u l i tura , i l m o m en t o i n cui v eng o n o t o l ti i s o t ti l i i n v o l u cri , g l u m el l e, che p ro te g g o n o i l chi cc o d i r i so . Il ri so n e o ra sub i sc e l a “ sbi an catura ” , p u ò e s sere p i ù o m eno i n te n sa prevedendo il passaggio anche in 3-4 macchine diverse per sbiancare: spazzolatura per eliminare le farine
degli strati superficiali, le quali sono i residui delle lavorazioni precedenti; lucidatura e brillatura per dare al
chicco un aspetto gradevole, dando origine al riso raffinato.