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Introduzione
Questa tesi di laurea si propone un’analisi e una trattazione di un corpus di scritte per
lo più sentimentali, di cui i muri, e non solo, della città di Palermo sono tappezzati, ma
anche murales, che per il messaggio che trasmettono e, o, per la tecnica con cui sono
scritti, possono essere considerati “artistici”.
L’approccio che ho utilizzato per le scritte può essere considerato diretto, in quanto ho
dapprima ricercato e successivamente fotografato quelle che esprimessero pienamente
un carattere sentimentale e passionale. Al contempo, ho operato una successiva
selezione, distinguendo le scritte, da me immortalate, in varie sotto-sezioni, a seconda di
quale passione venisse fuori, o prevalesse sulle altre, a primo impatto, alla lettura del
loro messaggio.
Relativamente, invece, ai murales, ne ho osservati ed esaminati diversi, tratti da
fotografie degli stessi, che rappresentano ed espongono la concretizzazione di un lavoro
artistico, ideato da Steve Powers. Molte di queste foto si trovano pubblicate all’interno
di un sito web americano, www.aloveletterforyou.com, così denominato dal titolo
omonimo del progetto di Powers.
Inoltre, ho considerato pertinente ai fini del mio lavoro cimentarmi nell’analisi di alcune
dinamiche passionali presenti all’interno di due libri di Federico Moccia, “Tre metri
sopra il cielo” e “Ho voglia di te”. Sebbene anche gli altri romanzi dello scrittore
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romano trattassero delle relazioni amorose, ho puntato la mia attenzione esclusivamente
su questi due scritti, in quanto sono gli unici che, oltre ad esporre delle situazioni
emotive ben definite, presentano episodi rappresentativi all’interno della vicenda, in cui
i protagonisti comunicano e danno dimostrazione e atto dei loro stati d’animo attraverso
la scrittura di messaggi sui muri.
Nel redarre questo progetto, fondamentale è stato il porre in considerazione non solo il
contenuto presente all’interno delle scritte e dei murales, ma anche la loro ubicazione
(in quale struttura architettonica risultano essere affissi), la loro collocazione (in quale
punto della suddetta struttura si trovano posizionati), nonché la comprensione, a ritroso,
di tutte quelle dinamiche, passionali e non, che hanno indotto gli autori alla
realizzazione dei loro messaggi.
L’approccio teorico, mediante il quale si è deciso di affrontare quest’analisi, è incentrato
su un taglio di natura semiotica. La semiotica è la disciplina che studia i testi. Il testo è
un dispositivo semiotico gerarchicamente organizzato in vista di un fine comunicativo;
esso è iscritto in un sistema di segni, che lo determinano, ed è prodotto all’interno di
una data cultura, che lo riconosce come tale. L’approccio semiotico è, pertanto, un
approccio testuale che cerca di analizzare e mettere in luce le strutture interne al testo,
responsabili di precise proposte a livello di comunicazione.
Il testo, dunque, non è un oggetto empirico, ma un modello teorico usato come
strumento di descrizione, date alcune specifiche ed esplicitate condizioni
epistemologiche, in modo da ricostruire i dispositivi formali più o meno “profondi” di
tutti gli oggetti di conoscenza della scienza della significazione. Da un lato il testo è
“inventato”, c’è dunque qualcuno che inventa un oggetto-testo; dall’altro lato è il testo
stesso a “inventare”, ad essere un soggetto creativo che pone al proprio interno dei
contenuti nuovi. Nell’ambito semiotico, la nozione di testo viene ampliata per
identificare qualsiasi oggetto dotato di una particolare struttura e mirato ad ottenere una
particolare serie di scopi comunicativi. In questa accezione, il testo non è più solo
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scritto, come solitamente è inteso, ma può essere costituito da diverse sostanze
dell’espressione o forme mediali.
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Secondo Greimas, la narratività deve essere ritenuta il modello generale di
organizzazione di ogni testo. Ogni testo contiene al proprio interno una struttura basata
su uno sviluppo narrativo anche solo potenziale.
Il testo lascia, inoltre, al lettore l’iniziativa interpretativa, viene emesso affinchè
qualcuno lo attualizzi.
Nella realizzazione del mio progetto, diversi sono stati gli autori, nonché i loro relativi
scritti, ai quali ho fatto riferimento, citandoli e prendendo in considerazione le loro
teorie. Di primaria importanza, è risultato, senz’altro, la lettura di tre libri di A.J.
Greimas, semiologo lituano che ha contribuito alla teoria semiotica fondando la
semiotica strutturale.
Del senso, uno dei suoi lavori più importanti, pubblicato nel 1970, costituisce una
raccolta di saggi, in cui il semiologo presenta e discute la sua idea di narratività, quali le
strutture semantiche, la grammatica narrativa, la linguistica strutturale e poetica. In
questo scritto, Greimas abbozza, dunque, un modello generale, chiamato percorso
generativo del senso, che riunisce gli elementi da lui formulati (lo schema narrativo
canonico e il quadrato semiotico). Il percorso generativo del senso consiste in quattro
livelli immanenti al testo che ne descrivono aspetti diversi e consentono di organizzare
vari strumenti analitici:
1. manifestazione testuale;
2. strutture discorsive: enunciazione e discorsivizzazione;
3. strutture narrative superficiali: schema narrativo canonico;
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L’enunciatore ha già, nel nostro caso, indirizzato il suo messaggio a un lettore specifico, il suo amante,
cui spetterà l’interpretazione della scritta.
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4. strutture narrative profonde: quadrato semiotico (in Del Senso, Greimas, 1970).
In Del senso 2, vedremo, invece, come lo stesso autore perfeziona il suddetto modello
con una teoria delle modalità e con un primo approccio alle passioni. Dunque, il terzo
libro preso in riferimento e intitolato Semiotica delle passioni continua il lavoro sulle
passioni, ampliandone la portata e introducendo una riflessione sull’estesia.
Il libro è diviso in tre grandi capitoli: il primo, “L’epistemologia delle passioni”,
presenta l’insieme degli strumenti dell’analisi semiotica delle passioni elaborati negli
ultimi anni a livello di sintassi narrativa di superficie, accanto alla proposta di soluzione
per alcuni punti che si erano rivelati critici al riesame metodologico delle possibilità di
confronto e di rapporto con l’ambito filosofico e psicologico. Gli altri due, dedicati
rispettivamente allo studio dell’avarizia e della gelosia, mettono in scena l’attitudine di
rapporto ai testi di una cultura sostenuto da Greimas, per il quale è proprio nei testi che
bisogna interrogare, disimplicare e riconfigurare la teoria.
La semiotica delle passioni, nella quale mi sono cimentato per lo svolgimento del mio
lavoro, trova i suoi strumenti metodologici nell’analisi dei testi, alla ricerca delle
strutture più astratte e generalizzabili. I testi potranno essere filosofici, narrativi, poetici,
pittorici, ma sempre, pur con le specifiche differenze, ci si dovrà confrontare con i
soggetti semiotici ricostruiti a partire da essi; di questi soggetti vengono costruiti i
simulacri ricchi di attribuzioni modali. Si tratta, perciò, di un’analisi che ripercorre le
stesse vie del testo, ma con un’esplicita categorizzazione di tutti gli elementi in gioco e
delle loro dinamiche.
Le passioni possono essere viste come delle tendenze, inclinazioni, desideri o
avversioni, caratterizzate da un certo grado di vivacità, che sono i “differenti gradi di
modificazione della nostra anima” e determinerebbero un rapporto conflittuale con la
libertà umana fino a condizionarla e a rendere la nostra anima passiva.
Il sistema semantico delle passioni ruota intorno a due assi aventi rispettivamente
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carattere timico
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e aspettuale. Le passioni sembrano così differenziarsi l’una dall’altra,
od opporsi l’una all’altra, sia per l’atteggiamento rispetto al piacere e al dolore, al bene
e al male; sia per il modo in cui lo stato passionale sorge e si mantiene, e ancora per il
grado d’intensità raggiunto.
L’obiettivo del lavoro sarà, dunque, quello di individuare in che modo la passione risulta
connotare la forma delle scritte sui muri, costituendo un tipo di discorso che viene
definito appassionato.
All’interno del mio progetto, ho ritenuto pertinente anche inserire delle rilevanti
considerazioni elaborate da Roland Barthes, all’interno di uno dei suoi libri più
importanti, Frammenti di un discorso amoroso (1977). Il libro non è un racconto
sull’amore, ma un discorso, un monologo simulato e frammentato in “figure”, che sono
quelle che l’innamorato, il soggetto amoroso, si ritrova a rappresentare, ognuna definita
dalle sue parole chiave.
La cosa che maggiormente colpisce è il fatto che, nel leggere il libro, non è necessario
seguire un ordine cronologico o concettuale, poiché le figure nascono in un soggetto,
mescolate in maniera sempre diversa, episodi di linguaggio evocati da una qualsiasi
contingenza, un appuntamento, un impedimento, una lettera, una telefonata.
Per il grande pensatore francese, dunque, l’amore è identificato come un discorso
sconvolgente ed egli lo interpreta attraverso un glossario dove recupera i momenti della
“sentimentalità”, opposta alla “sessualità”, traendoli dalla letteratura e dalla filosofia. Si
realizza così un repertorio suffragato da calzanti riferimenti letterari e obbligati
riferimenti psicanalitici sul lessico in uso nell’iniziazione amorosa.
La tesi è suddivisa in 5 capitoli. Nel primo, “propedeutico”, sono stati inseriti alcuni
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L’idea di timismo è uno dei fondamenti teorici della semiotica greimasiana. Il termine deriva dal francese
thymie, “umore, disposizione affettiva di base”. La “categoria timica” (opposizione euforia/disforia)
serve ad articolare il semantismo direttamente vincolato alla percezione che gli esseri umani hanno del
proprio corpo e gioca un ruolo fondamentale nella trasformazione dei microuniversi semantici in
assiologie.
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riferimenti teorici generali indispensabili per comprendere la ricostruzione dell’analisi
empirica che è contenuta nei capitoli successivi.
Il secondo propone una riflessione in merito alla dimensione sociale, nella quale e per la
quale ha origine il fenomeno della scrittura e della pittura sui muri.
All’interno dei successivi tre capitoli, sarà trattata l’analisi semiotica del corpus, dunque
delle scritte sentimentali, delle scritte “artistiche”, nonché dei processi passionali che si
sviluppano nei due romanzi di Moccia.
I. Approccio teorico
Questo capitolo teorico-descrittivo è fondamentale per capire meglio il cuore di
questo mio elaborato, ovvero i modelli che, ai fini analitici, ho adoperato. Andremo,
dunque, ad esplicare, singolarmente, tali modelli.
1.1. La narratività
Secondo la prospettiva teorica della semiotica strutturale e generativa, la narratività è
un processo orientato di trasformazione di uno o più soggetti che si compie all’interno