INTRODUZIONE
Il mondo del reporting aziendale sta cambiando. Il financial reporting che fino poco tempo fa
era l’unica forma di comunicazione attuata da un’azienda non riesce più a soddisfare i
fabbisogni informativi né degli investitori, né degli stakeholder. Infatti, nel contesto attuale,
solo una residua parte del valore di un’azienda può trovare rappresentazione nei physical o
financial assets, mentre il resto del valore è intangibile e, spesso, trova la sua adeguata
rappresentazione attraverso informazioni di tipo non economico-finanziario. Di conseguenza,
anche il corporate reporting si è dovuto adattare a questi cambiamenti e si è così reso
necessario ampliare lo spettro di informazioni comunicate. Questo ha portato a rendicontare
non solamente sulle performance financial, ma, si è assistiti anche ad un’importante richiesta
di informazioni non-financial. Ciò, in un primo momento, ha prodotto il proliferarsi di differenti
report di sostenibilità, con i quali un’organizzazione comunica i risultati ottenuti e le attività
svolte con riferimento all’ambito della sostenibilità. Tali report appaiono, tuttavia, essere
disconnessi alle performance finanziarie e, spesso, hanno il difetto di risultare eccessivamente
lunghi e complessi.
Ecco, quindi, che si avverte l’esigenza di redigere un report integrato, con il quale comunicare,
in un unico prospetto, sia le informazioni financial sia quelle ESG. Tale forma di
rendicontazione è globalmente considerata come l’ultima evoluzione del corporate reporting.
Inoltre, tale strumento permette di capire l’influenza che le performance non-financial
esercitano su quelle financial e viceversa. Inoltre, si consente di concepire come il valore
generato o distrutto da un’organizzazione non si risolva solamente in valore economico, ma
questo deve riferirsi a tutta una serie di capitali che l’organizzazione utilizza ed influenza
(manifatturiero, financial, sociale, umano e naturale). Ecco quindi che diviene necessario
riportare tutte le informazioni, finanziarie e no, che influenzano la capacità attuale e
prospettiva di un’organizzazione di creare valore.
Con il ricorso all’Integrated reporting, un’organizzazione riesce a comunicare, in modo chiaro,
le risorse e le relazioni che utilizza per creare valore nel breve, medio e lungo termine,
aiutando così gli stessi investitori ad allocare le risorse in maniera maggiormente efficiente.
Si sottolinea però come il passaggio a questa tipologia di report non sia semplice, e non
consista solamente nell’integrare il report di sostenibilità con il financial statement.
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Uno dei principali rischi che il report integrato porta con sé è quello che questo risulti
eccessivamente lungo e dispersivo, a causa dell’elevata quantità di informazioni, impedendo
così al lettore di comprendere adeguatamente il valore generato da un’organizzazione. È
proprio per impedire ciò che diviene necessario soddisfare il principio di materiality, ossia far si
che il report si focalizzi sugli aspetti maggiormente importanti per organizzazione e lettori del
report stesso. È solo aderendo a tale principio che il report riuscirà effettivamente a
comunicare in maniera chiara e concisa le performance dell’organizzazione.
Tradizionalmente, la materiality è sempre stata definita e osservata attraverso la lente del
financial reporting. Però, con il riconoscimento che vi sono notevoli implicazioni finanziarie,
economiche e rischi che derivano da aspetti sociali, ambientali e di governance si assiste alla
necessità di espandere la sua definizione e il suo concetto anche alle informazioni non-
financial. Di conseguenza, la materiality non rimane più solamente un concetto associato agli
aspetti economici, ma diviene necessario, se si vogliono soddisfare le esigenze informative
degli investitori, applicare questa a tutti i capitali che influenzano l’attività e i risultati di
un’organizzazione.
Per evidenziare ancora una volta l’importanza di tale principio, si sottolinea come, infatti,
questo sia il pilastro delle rendicontazione integrata poiché permettere di redigere un report
che si focalizza solamente sulle tematiche più importanti per investitori e stakeholder,
permettendo così anche all’organizzazione di comprendere gli aspetti principali per la sua
attività. Inoltre, seguendo questo principio si permette di riportare le informazioni in una
maniera concisa ed interconnessa, facilitandone così la comprensione.
L’obiettivo di questo lavoro è quello di evidenziare l’importanza fondamentale che questo
principio riveste nel mondo del corporate reporting. In particolare ci si focalizzerà su come
questo concetto è stato definito nei principali standard per la redazione di un report integrato.
Si osserverà, infatti, come la materiality sia ancora più essenziale per questa tipologia di
reporting. Infatti, si metterà in luce come per redigere un report integrato di qualità sia
assolutamente necessario tenere in considerazione tale principio.
In aggiunta, si evidenzierà, il mutamento che questo principio ha subito con il passaggio dal
financial reporting al sustainability reporting. Inoltre, si sottolineerà come l’evoluzione dei
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framework per il report di sostenibilità abbia comportato delle modifiche anche per tale
principio.
Infine, si cercherà di identificare se esiste qualche variabile, specifica dell’organizzazione o del
suo contesto, che è in grado di influenzare il grado di approfondimento che un’organizzazione
rivolge alla materiality nel suo report.
Nel primo capitolo del lavoro si discuterà sull’evoluzione subita dal concetto di materiality
all’interno del report di sostenibilità, analizzando l’AA1000 Standard, il successivo GRI e il più
recente operato dell’IIRC. In questa parte si indagherà quindi su come questi tre standard
abbiano definito e concepito il principio di materiality. Si permetterà in tal modo di evidenziare
come tale si sia evoluto nel tempo anche con riferimento alle informazioni non-financial. Ciò
consentirà di osservare come tale risulti, per tutti questi, un pilastro del processo di reporting.
Si analizzeranno, inoltre, i processi suggeriti da questi per determinare i “material issue” per
un’organizzazione.
Nel secondo capitolo si indagherà sull’evoluzione che il concetto di materiality ha subito da
quando era di esclusivo dominio del report finanziario fino alla sua introduzione nel report di
sostenibilità. Si metteranno quindi in evidenza le differenze e le somiglianze che si sono
riscontrare, riuscendo in tal modo a concepirne l’evoluzione.
Sempre in questo capitolo verranno confrontati anche i framework presentati nel corso del
primo capitolo. Si sottolineeranno le differenze esistenti tra questi a livello generale,
dopodiché ci si soffermerà sul principio di materiality. Tale analisi evidenzierà come la
materiality sia una sorta di cartina tornasole la quale permette di evidenziare tutte le
differenze esistenti a livello di caratteristiche del report. Inoltre, comparando i processi
suggeriti si giungerà a determinare una sorta di “best process” raggruppando tutti gli aspetti
maggiormente interessanti.
Infine, nel terzo capitolo si riporteranno i risultati di un’analisi empirica in cui si è cercato di
identificare se esista qualche variabile che influenza il grado di approfondimento che
un’organizzazione rivolge alla materiality nel suo report. In particolare, si è ipotizzato come
questa possa essere condizionata da specifiche caratteristiche del board di un’organizzazione.
Per effettuare quest’analisi si sono presi come campione i report integrati, o in assenza i report
di sostenibilità, redatti dalle aziende che hanno aderito al Pilote Programme dell’IIRC.
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Nel finale di quest’ultimo capitolo si è poi analizzato come, le aziende che hanno ottenuto il
miglior punteggio per il grado di attenzione rivolto alla materiality, abbiano comunicato tale
principio all’interno del proprio report. Tale tipo di analisi permetterà di evidenziare qual è
tuttora la maniera migliore di comunicare le modalità con cui si è determinata la materiality.
XI
CAPITOLO 1:
IL PRINCIPIO DI MATERIALITY NEL REPORT DI SOSTENIBILITÀ
1.1 Il concetto di Materiality nell’AA1000 - 1.1.1 Cos’è l’AA1000 – 1.1.2 I principi guida per
l’AA1000 – 1.1.3 Il principio di Materiality nell’AA1000 – 1.1.4 Determinare la Materiality
secondo l’AA1000 – 1.1.4.1 Prima fase: Identificazione degli aspetti – 1.1.4.2 Seconda fase:
Stabilire un ordine di priorità – 1.1.4.3 Terza fase: Revisione – 1.2 Il concetto di Materiality nel
GRI – 1.2.1 Cos’è il GRI – 1.2.2 I principi guida per il GRI – 1.2.3 Il principio di Materiality nel GRI
– 1.2.4 Determinare la Materiality secondo il GRI – 1.2.4.1 Prima fase: Identificazione dei temi
– 1.2.4.2 Seconda fase: Attribuzione delle priorità – 1.2.4.3 Terza fase: Convalida – 1.2.4.4
Quarta fase: Revisione – 1.3 Il Concetto di Materiality nell’Integrated Reporting – 1.3.1 Cos’è
l’Integrated Reporting – 1.3.2 I principi guida per l’Integrated Reporting – 1.3.3 Il principio di
Materiality nell’Integrated Reporting – 1.3.4 Determinare la Materiality secondo IIRC – 1.3.4.1
Prima fase: Identificare gli aspetti potenzialmente rilevanti – 1.3.4.2 Seconda fase: Valutare
l’importanza degli aspetti – 1.3.4.3 Terza fase: Stabilire un ordine di priorità per gli aspetti
materiali – 1.3.4.4 Quarta fase: Comunicazione.
In questo capitolo si vogliono presentare i tre framework maggiormente conosciuti per la
predisposizione di un report di sostenibilità. Nello specifico si analizzeranno l’AA1000, il Global
Reporting Initiative (GRI) e l’Integrated Reporting (<IR>).
Si osserva come questi, soprattutto GRI e <IR>, siano molto noti tra le aziende, infatti, la quasi
totalità dei report di sostenibilità, o report integrati, si basa sulle prescrizioni di tali standard.
Lo schema che verrà utilizzato per presentare tali si basa su quattro punti:
• Presentazione generale del framework;
• Analisi dei principi che lo contraddistinguono;
• Analisi di come il concetto di materiality è interpretato nel report;
• Analisi del processo suggerito per determinare quali sono gli aspetti material.
In particolare, si vuol evidenziare come verrà presentato l’Integrated Reporting, che è una
forma di reporting che vuole comunicare in maniera integrata sia le informazioni financial sia
non-financial di un’organizzazione. Si sottolineerà come tale forma costituisca il futuro della
rendicontazione societaria e come il principio di materiality sia fondamentale per una valida
redazione di tale tipo di documento.
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Con tale presentazione si vogliono inoltre porre le basi per il successivo capitolo, dove verrà
effettuato il confronto su come la materialità è concepita e determinata in questi framework.
1.1. Il concetto di Materiality nell’AA1000
1.1.1. Cos’è l’AA1000
Prima di cominciare ad analizzare ciò che l’AA1000 prescrive in merito alla materiality si vuol
descrivere brevemente che cosa sia questo.
L’AA1000 è costituito da una serie di standard che forniscono delle linee guida per: la
predisposizione di report di sostenibilità, l’assurance degli stessi o per lo stakeholder
engagement. Questi sono stati emanati con il fine di aiutare le organizzazioni a comprendere la
responsabilità e le conseguenze delle proprie azioni, decisioni, politiche e performance,
soprattutto in riferimento al campo sociale e ambientale, in modo da stimolarle all’essere
trasparenti e a perseguire uno sviluppo sostenibile.
Gli standard che compongono l’AA1000 sono stati introdotti dall’ISEA (Institute of Sociale and
Ethical AccountAbility), un’organizzazione riconosciuta a livello globale come leader nella
predisposizione di soluzioni innovative per affrontare le principali sfide in tema di CSR e di
sviluppo sostenibile. A tal riguardo si vuol sottolineare come tutto il lavoro di AccountAbility si
basa su un modello multistakeholder: nella predisposizione degli standard si prevede quindi la
partecipazione diretta di organizzazioni ed individui di tutto il mondo.
Due sono gli standard fondamentali emanati da questa organizzazione: il primo AS1000
Accountability Principles Standard (AA1000APS) descrive i principi chiave che dovrebbero
essere rispettati in un processo di reporting, il secondo AA1000 Assurance Standard
(AA1000AS) costituisce uno standard per la verifica di una terza parte sul report di sostenibilità
di un’organizzazione.
Per quanto concerne i principi stabiliti dall’AA1000APS si evidenzia come questi possano essere
utilizzati dalle organizzazioni come delle linee guida nel loro processo di rendicontazione. Essi
costituiscono quindi uno strumento che permette di incrementare la credibilità del report per
tutti gli stakeholder.
Si vuol riportare come questi principi siano stati introdotti per la prima volta nel 1999 e come
costituiscano anche la base fondamentale dell’AA1000AS. Lo scopo principale che si è voluto
perseguire con la loro introduzione è stato quello di “dare ad un’organizzazione un set di
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principi internazionalmente accettato e liberamente disponibile per schematizzare e strutturare
il modo in cui l’organizzazione comprende, governa, amministra, implementa, valuta e
comunica la propria accountability”
1
.
Al contrario, l’AA1000AS è stato introdotto nel 2003 ed è stato il primo standard di assurance
al mondo in materia di sostenibilità.
Si vuol specificare come con il termine assurance ci si voglia riferire ad una metodologia di
valutazione della qualità di elementi relativi all’organizzazione che effettua il rendiconto (quali
ad esempio: report, processi, sistemi e competenze sottostanti, etc). Si specifica inoltre come
l’assurance preveda anche la comunicazione dei risultati di tale valutazione al fine di fornire
una maggior credibilità per gli utenti del report stesso.
L’obiettivo che si è voluto quindi perseguire con l’introduzione dell’AA1000AS è stato quello di
rafforzare la credibilità e la qualità delle performance e del reporting nel campo della
sostenibilità, in modo da incrementare anche la trasparenza e l’imparzialità.
Infine si vuol sottolineare come questo standard sia stato redatto per essere in grado di
valutare tanto i report quanto dati, sistemi, processi, condotta e competenze sottostanti le
performance di un’organizzazione.
1.1.2. I principi guida per l’AA1000
Si vuol ora indagare su quali sono i principi che sono alla base dell’AA1000. A tal riguardo si
evidenzia come esso si basi su tre principi considerati fondamentali sia per la redazione del
report sia per l’assurance dello stesso:
• Inclusività;
• Materialità;
• Rispondenza.
Come primo punto si vuol immediatamente chiarire come questi non debbano essere
considerati in maniera separata l’uno dall’altro, ma data la loro interdipendenza, nel senso che
il rispetto di uno è condizione essenziale per poter soddisfare gli altri, la loro applicazione
dovrà avvenire in maniera interattiva.
1
AccountAbility, “AA1000 Accountability Principles Standard 2008”, pag.8
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Si vuol specificare come il principio centrale per l’AA1000 sia quello dell’inclusività, in quanto
costituisce la base per poter soddisfare gli altri due. Infatti, si può affermare che sia questo il
principio che permette di determinare gli aspetti materiali (principio di materialità), il quale a
sua volta consente di soddisfare
il principio della rispondenza.
Considerando inizialmente
proprio il principio di inclusività,
si riporta la definizione fornita
da AccountAbility: “inclusivity is
the participation of stakeholder
in developing and achieving an
accountable and strategic
response to sustainability”
2
.
Si può notare, anche dalla
definizione, quindi come il
rispetto di questo implichi che
l’organizzazione attivi un
processo di coinvolgimento dei
propri stakeholder.
A riguardo di ciò si ritiene doveroso sottolineare come con inclusività non si intende
esclusivamente la predisposizione di un semplice processo di stakeholder engagement, bensì
esso richiede di tentare di stabilire un rapporto di dialogo tra l’organizzazione e suoi
stakeholder allo scopo di identificare bisogni, richieste, aspettative di quest’ultimi. Allo stesso
tempo si dovrebbe cercare il coinvolgimento degli stessi anche nel processo di decision-
making, al fine di raggiungere performance migliori tramite la collaborazione.
Si vuol infine specificare come essere responsabili nei confronti dei propri stakeholder non
significa che qualsiasi richiesta avanzata debba essere soddisfatta, né si intende con il loro
coinvolgimento nel decision-making che siano questi a prendere le decisioni.
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AccountAbility, “AA1000 Accountability Principles Standard 2008”, pag.10
Fonte: Guidance Note on the Principles of Materiality, Completeness and
Responsiveness as they Relate to the AA1000 Assurance Standard, pag.14
Figura 1
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