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INTRODUZIONE
1. Cenni storici e introduzione sugli argomenti da trattare
Il petrolio, (dal greco πέτρα–roccia e έλαιο–olio), non è sul punto di
esaurirsi, ma non c’è dubbio che il mondo debba prepararsi ad affrontare
la fine della prima metà dell’era del petrolio, che cominciò 150 anni fa,
con lo scavo dei primi pozzi sulle sponde del Mar Caspio e in
Pennsylvania.
Il petrolio accompagna la storia dell'uomo da secoli e fin dall'antichità il
greco "naphtha" richiamava il fiammeggiare tipico delle emanazioni
petrolifere. I popoli dell'antichità avevano già ben noti i giacimenti di
petrolio superficiali che utilizzavano per produrre medicinali e bitume o
per illuminare le lampade.
L'industria petrolifera nacque negli Stati Uniti per l'iniziativa di Edwin
Drake negli anni 1850, nei pressi di Titusville, Pennsylvania. L'industria
crebbe lentamente durante il 1800 e non diventò d’interesse nazionale
(USA) fino agli inizi del ventesimo secolo; l'introduzione del motore a
combustione interna fornì la domanda che ha largamente sostenuto
questa industria fino ai giorni nostri.
I primi piccoli giacimenti "locali" in Pennsylvania e in Ontario sono stati
velocemente esauriti, portando ai "boom petroliferi" in Texas,
Oklahoma, e California. Altre nazioni avevano considerevoli riserve
petrolifere nei loro possedimenti coloniali, e incominciarono a utilizzarli
a livello industriale.
Tuttavia esistono e sono continuamente allo studio fonti alternative e
rinnovabili di energia, sebbene la misura in cui queste possano
rimpiazzare il petrolio e i loro eventuali effetti negativi sull'ambiente
sono attualmente oggetto di dibattito.
L’energia fornita dal petrolio, abbondante e a buon mercato, ha
determinato uno straordinario sviluppo dell’industria, dei trasporti, del
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commercio e dell’agricoltura, che a sua volta ha permesso alla
popolazione di aumentare di sei volte, esattamente quanto è cresciuta la
produzione petrolifera. Infine, quest’abbondanza di energia ha consentito
l’accumulazione di enormi quantità di capitale finanziario,
condizionando in modo decisivo l’economia e insegnando molte cose su
come gestire e controllare soldi, investimenti e finanza. Il petrolio,
insomma, si è evoluto fino a controllare il tessuto stesso del mondo
moderno, i suoi affari e, indirettamente, la sua politica.
L’obiettivo del lavoro che si presenta è di esaminare i riflessi che
l’utilizzo del greggio provoca nei paesi che utilizzano questa importante
fonte di energia come motore per la propria economia, e di valutare
altresì i fattori che ne limitano la commercializzazione. Si procederà
inoltre nella valutazione di alcune problematiche inerenti alla portata
delle riserve petrolifere, e l’ubicazione geopolitica dei Paesi produttori di
petrolio e dei relativi rischi che ne derivano.
Per quanto concerne il primo aspetto, quello relativo alle riserve, i pareri
sono discordanti.
Alcuni affermano che le riserve avranno una durata di circa 80 anni, ai
ritmi di consumo attuali; su queste posizioni si riconoscono i geologi che
fanno capo al King Hubbert Center i quali sono del parere che la durata
delle riserve è sicuramente incerta e che entro il 2020 vi sarà in ogni caso
una forte riduzione dell’estrazione e quindi un forte aumento della durata
delle riserve petrolifere. Tali studi saranno poi ripresi da Campbell e
Laherrère nel 1998, secondo i quali ci sarà un picco di produzione
intorno al 2010, e non ci sarà possibilità di scoperta in futuro di nuovi
"giacimenti giganti" in grado di invertire la tendenza alla diminuzione di
estrazione e l’aumento della domanda.
Riguardo al secondo aspetto, quello definito rischio geopolitico, va
rilevato che proprio in questi ultimi anni, esso si è manifestato in
maniera più acuta, tanto da fare lievitare il prezzo del greggio da 25
dollari al barile fino agli attuali 100 dollari al barile. Questo implica che i
paesi petrolio-dipendenti siano soggetti a forti ripercussioni sul piano
economico. Inoltre, sempre alla luce degli attuali prezzi e della forte
volatilità di questi ultimi, si è aperto un ampio dibattito sulla necessità di
trovare valide alternative al fine sia di abbassare i costi, che
inevitabilmente si ripercuotono sui costi di produzione sia di tutela
dell’ambiente.
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Il lavoro che segue si articola in diverse parti, e si propone di fornire
possibili spiegazioni sull’incidenza che il mercato del petrolio ha
sull’andamento dell’economia e su quelle variabili dalle quali
quest’ultima dipende.
Nel primo capitolo è analizzata la situazione attuale dei combustibili,
delle risorse e riserve mondiali, le fonti di energia, classificazione e
differenze fra riserve e risorse.
Nel secondo capitolo sono evidenziati i protagonisti del mercato del
petrolio, raggruppati principalmente in tre attori: imprese petrolifere
internazionali indipendenti (IOC), imprese petrolifere nazionali (NOC)
stati produttori – esportatori facente parte dell’ OPEC, stati importatori e
organismi internazionali.
Altrettanto importanti sono l’istituzione dell’ OPEC e i fallimenti del
mercato che, come meglio verrà chiarito, hanno per oggetto la sicurezza,
che in realtà non è incerta, degli approvvigionamenti esteri di petrolio.
Sempre nel secondo capitolo si andranno ad analizzare i fattori che
incidono sull’economia del petrolio, tra i quali l’alta intensità di capitale,
il fattore rischio, i vari tipi di Rig disponibili e come si sia mosso il
mercato negli ultimi venti anni.
Nel terzo capitolo si andrà ad analizzare come i tempi di esplorazione e
incertezza della valutazione economica per la commercializzazione si
siano notevolmente abbassati con l’introduzione delle nuove tecnologie e
tecniche di perforazione facendo degli esempi di pozzi offshore (deep
water e shallow water) e onshore (Val D’Agri e deserto algerino)
perforati dimostrando quelli che possono essere i costi che un azienda
petrolifera può incorrere cercando anche di spiegare e illustrare il
discorso delle royalties, contratti di produzione e incentivi.
Nel quarto capitolo si cercherà di far capire dove e come viene quotato il
petrolio, le problematiche che afferiscono sul mercato petrolifero; i
prezzi e il pendolo del mercato segnati dal ritorno della domanda e
soprattutto dal rafforzamento dei poteri dell’OPEC, nonché i criteri di
formazione dei prezzi del greggio e come l’andamento del dollaro
americano abbia la sua influenza nel formare il prezzo della materia
prima.
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Ovviamente il tutto può essere visto nella prospettiva dei consumatori e
dei produttori: nel primo caso il prezzo superiore ai costi viene visto
come un lucro per i produttori che agiscono come cartello (legalizzato) al
fine di mantenere alti i costi della materia prima; per quanto riguarda
invece la seconda prospettiva di visualizzazione sul mercato dell’oro
nero, il prezzo non può essere determinato sui livelli di costo, in quanto
esso è una risorsa non rinnovabile e pertanto valorizzata in base alla sua
scarsità e al costo opportunità delle fonti alternative.
Quest’ultimo argomento sarà affrontato nel quinto capitolo nel quale si
analizzeranno le effettive alternative al petrolio e il loro impatto
sull’ambiente, problematica attuale valutata in prospettiva futura; a tal
proposito sono stati fatti passi da gigante nello sviluppo alternativo
soprattutto sull’energia da fonte rinnovabile che risulta avere il minore
impatto a livello ambientale alla luce delle notevoli problematiche che
l’inquinamento oggi comporta e degli eventi che hanno indubbiamente
abbiamo influenzato l’opinione pubblica come il blow out del pozzo
Macondo nel golfo del Messico e dell’esplosione della centrale nucleare
di Fukushima.
Si andrà ad analizzare la situazione energetica italiana e se l’Italia può
sfruttare la sua posizione geografica diventando l’Hub europeo del gas.
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CAPITOLO 1
Analisi situazione combustibili
In questa sezione si esamina la situazione attuale dei combustibili fossili
che hanno un peso determinante nell’economia mondiale spiegando
quella che è la differenza fra risorse e riserve e come trasformare queste
ultime in risorse
1.1. Analisi situazione attuale combustibili (differenze fra risorse e
riserve)
Il progresso tecnico in generale e l’incremento Della produzione delle
merci in particolare e’ legato all’aumento delle macchine e degli
impianti di produzione, ai loro perfezionamenti tecnici e al grado di
organizzazione nell’ambito aziendale.
Le macchine, non possono da sole incrementare la produzione delle
merci in quanto il loro funzionamento richiede energia.
Pertanto una nazione industrializzata dovra procurarsi o disporre di fonti
capaci di produrre energia per il funzionamento delle macchine installate
nelle fabbriche, delle merci di trasporto, dei mezzi di comunicazione,
exc..
Prima della rivoluzione industriale, i consumi erano riservati alle
cosiddette classi privilegiate.
Questo avveniva anche perche le sorgenti di energia a cui si poteva
attingere a quel tempo erano rappresentate: dalla forza muscolare degli
animali domestici e dell’uomo; Dal vento, sfruttato dai mulini e dalle
navi a vela; dall’energia solare captata indirectamente o attraverso la
caduta delle acque che azionava i diversi tipi di ruote idrauliche o
attraverso il combustibile legno.attualmente otlre a disporre di energia in
quantita’ molto Maggiore rispetto al passato, si hanno a disposizione
macchine ed impianti altamente perfezionati, il cui rendimento ha
costituito il maggior contributo al risparmio energetico. Inoltre la recerca
e losfruttamento delle fonti di energia rappresentano uno dei problema
fondamentali Della tecnica e Della produzione del nostro tempo.
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Dal punto di vista economico, bisogna ormai considerare l’energia come
uno dei fattori Della produzione, accanto al capitale ed al lavoro.
L’energia ha infatti un ruolo partticolare nei processi economici.
- E’ essenziale per qualsiasi ciclo di produzione, per i trasporti e per
le comunicazioni
- Non e’ sostituibile, si puo’ soltando migliorare il ciclo
termodinamico al fine di minimizzare i consumi energetici.
- Il limite fisico dell’attivita’ dell’uomo e’ legato alla
disponibilita’di fonti energetiche económicamente sfruttabili(salvo
i limiti legati all’impatto ambientale di alcune produzioni).
- La disponibilita’ di grande quantita’ di energia a basso costo
permetterebbe teóricamente di produrre qualsiasi merce o servizio
in grande quantita’.
La sua disponibilita’ e la capacita’ di trasformarla con alti rendimenti,
caratterizza la ricchezza effetiva di un paese.
E’ noto un elevato indice di correlazione fra PIL pro-capite e consumi
energetici(R=0.9); fra potere d’acquisto e consumi energetici e fra PIL
pro-capite e condizione di salute (Speranza di vita alla nascita’)
Una diminuzione deo consumi energetici, se non e’ conseguenza di un
migloramento tecnologico, ovvero di un aumento del prezzo
dell’energia, provoca una progresiva regressione Della produzione e
quindi del sistema economico in generale. In definitiva il prezzo
dell’energia puo’ essere considerato un descrittore efficace del sistema
economico.
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1.2 Le fonti di energia
Il linguaggio comune ha formulato un asserzione che l’ energia sia un
qualcosa di indistruttibile, insita nei corpi o nei campi che puo assumere
varie forme (meccanica, chimica), e puo essere trasferita da un corpo
all’altro; si parla cosi di energia meccanica, energia interna, energia
elettromagnetica,ecc.. questi vengono considerati come le fonti delle
energie in esse contenute
1
.
L’esistenza di energia in un sistema fisico non e’ sufficiente per
considerarlo una fonte di energia se non e’ possibile sfruttarla o per
motivi tecnici (es. fusione nucleare controllata) o per motivi economici
(es. utilizzare direttamente dell’energia solare con cellule fotovoltaiche).
Una fonte di energia e’ un sistema o una sostanza in grado di trasformare
e rendere disponibile energia in quantita’ e con caratteristiche adatte
all’utilizzazione dell’uomo. La fonte piu’ importante di energia utilizzata
dall’uomo e’ l’energia solare
2
.
- Allorche un certo tipo di energia e’ associata direttamente alla
fonte stessa essa viene chiamata fonte primaria: l’energia termica
ai combustibili nucleari;l’energia cinetica ad una massa d’acqua
che cade ecc.. Se l’energia deriva da una processo di
trasformazione, si ha una fonte secondaria; tipica e’ l’energia
elettrica.
- Altre fonti secondarie sono i combustibili sintetici (benzina,
idrogeno) materiali fissici sintetici (plutonio)
- Nell’ambito delle fonti primarie e’ interessante la distinzione fra
forme potenziali e forme attuali dell’energia.
Le forme potenziali costituiscono la maggior parte delle fonti sfruttate
economicamente e comprendono i serbatoi idrici, i combustibili, i
materiali fissili.
Le forme attuali comprendono: l’irragiamento solare, le cadute d’acqua,
il vento.
Le fonti di energia potenziale hanno il vantaggio di poter essere
accumulate anche per periodi lunghi, di poter essere trasportate anche a
lunghe distanze (oleodotto).
1
Tecnologie ed economia delle fonti di energia, Giaccio, pag 11
2
Tecnologie ed economia delle fonti di energia, Giaccio, pag 33
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Le fonti di energia attuali devono essere consumate sul momento oppure
devono essere convertite in altre fonti ed essere accumulate.
Le fonti energetiche possono essere cosi classifícate
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:
1-radiazione solare
2-fenomeni atmosferici
3-formazioni fossili
4-formazioni biologiche resentí(legno)
5-residui energetici di altri processi (sotto prodotti combustibili di altre
lavorazioni)
6-Fenomeni geotermici
7-Attrazione gravitazionaledi corpi celeste,(maree)
8-Proprieta legate alla struttura Della materia (Uranio-plutonio-deuterio-
trizio)
Dal punto di vista economico e delle possibili utilizzazioni, un
importante caratteristica delle fonti e’ la reperibilita’nel tempo.
Fonti con reperibilita’ continua; combustibili fossili e nucleari, corsi
d’acqua aventi regimi fluviale
Fonti con accumuli periodici; serbatoi montani- combustibili vegetali
Fonti a regime giornaliero; irragiamento solare
Fonti a regime irregolare; ventro, corsi d’acqua torrentizi
Le fonti di energia possono inoltre essere classifícate in base alle attuali
conscenze sulle risorse e sui futuri consumi:
1- Fonti esauribili: tutti i combustibili fossili e quelli nucleari.
Esistono in quantita’ finita e non sono piu’ ricostituibili se riferite
a un tempo basato su scala umana.
2- Fonti rinnovabili: legno, residui vegetali, acque fluenti, depositi
geotermici, sole, maree, vento
Nella classificazione delle fonti rivestono anche grande importanza:
a) le caratteristiche merceologiche dei materiali ovvero la
qualita’(es. contenuto di zolfo, ceneri di carbone, purezza di un
gas naturale).
3
Tecnologie ed economia delle fonti di energia, Giacccio, pag 102
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b) la localizzazione geografica come le risorse idriche.
La concrentazione energetica riguarda principalmente le fonti primarie e
puo’ essere riferita sia al peso (energia potentiale) che al volume (energia
forma attuale)
La possibilita’ di trasformare una forma di energia in un altra, dipende
sia dalla caratteristiche delle fonti stesse, sia dalle “macchine” mediante
le quali si vuole ottenere il processo di conversione. In definitiva la
convenienza ad effetuare tale trasformazione dipende dal rendimento che
puo’ ottenersi (rapporto fra l’energia ottenuta nella forma richiesta cioe’
economicamente utile e quella complessiva messa in gioco cioe’
consumata).
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1.3 Risorse naturali e riserve energetiche; domanda e offerta di
energia
Il termine risorse naturali è comunemente usato per indicare tutti i
materiali esistenti in natura e potenzialmente utilizzabili dall’uomo per
produrre merci e per soddisfare i propri bisogni.
Le risorse naturali sono da considerarsi beni economici a tutti gli effetti
in quanto possiedono le caratteristiche della limitezza, dell’utilita’ e
dell’accessibilita’. Ma non tutti i materiali presenti sul pianeta sono
catalogabili come risorse naturali, pur presentando il requisito della
limitatezza.E’ soltanto dopo aver assunto i requisiti dell’ utilita’ e
dell’accessibilita’ che diventano risorse naturali e quindi beni economici.
Questi ultimi requisiti sono strettamente legati al progresso tecnologico,
mettendo a disposizione dell’uomo le tecniche per prelevarli
dall’ambiente e per trasformarli in merci. Quindi i beni esistenti in natura
acquistano valore economico solo in seguito alla scoperta delle
possibilita’ tecniche della loro utilizzazione.
Le variazioni nel tempo delle varie tipologie di risorse sono determinate
da:
1- modificazioni delle necessita’ umane che portano ad una diversa
valutazione dei prodotti esistenti in natura. (carbone- petrolio-
uranio)
2- Variazioni delle fonti di approvigionamento; esse sono legate alla
messa a punto di nuove tecniche produttive che permettono la
sostituzione di una materia con un altra per ottenere lo stesso
prodotto finito.
3- Nuovi materiali che l’uomo puo utilizzare legati alla capacita’
dell’uomo di inventare nuovi prodotti di sintesi e manufatti nuovi.