Valorizzazione e contabilizzazione dei Lavori in Corso Pluriennali in valuta coperti da Swap secondo i principi OIC
e IAS. Analisi di una commessa del Gruppo Techint.
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Prefazione
Il lavoro proposto al lettore nasce da un’esperienza lavorativa presso una premiata
società di costruzioni internazionale e vede come tema centrale la rilevazione nel
bilancio d’esercizio dei lavori in corso su ordinazione, comunemente chiamati
“commesse”, nel particolare caso essi siano riferiti ad una società appaltatrice che
opera in stati esteri, con un’analisi allargata a tutte le implicazioni contabili che
derivano dalla gestione di ricavi e costi in valuta estera.
Il problema fondamentale della valorizzazione dei Lavori in Corso Pluriennali muove
dalla necessità di attribuire i costi e i ricavi di commessa agli esercizi in cui le
prestazioni o le produzioni sono effettuate.
L'analisi del lavoro è rivolta nello specifico alla rilevazione degli accadimenti contabili
tipici di una società che opera all'estero, con ricavi e costi di commessa in moneta
non di conto, coperti parzialmente o in toto dal rischio della variazione dei tassi di
cambio attraverso strumenti finanziari derivati, quali, nel caso di studio, i Currency
Swap.
Le varie casistiche sono sviluppate prendendo come esempio una commessa dal
portafoglio ordini del gruppo Techint, leader multinazionale nei settori delle
costruzioni e dell’impiantistica siderurgica.
La disamina è svolta in ottica comparativa valutando l'impatto delle rilevazioni
contabili sia sul bilancio civilistico redatto in ottemperanza ai principi contabili
nazionali OIC, che nel processo in corso, nella società appaltatrice oggetto di analisi,
di adeguamento ai principi contabili internazionali IAS/IFRS.
Dunque, la trattazione si sviluppa in tre parti.
La prima apre con le note introduttive alla valorizzazione e alla contabilizzazione dei
Lavori in Corso e con la presentazione del gruppo cui fa capo la commessa oggetto
di analisi.
La seconda parte, sviluppata sul profilo della commessa, fornisce la metodologia atta
alla valorizzazione ed alla contabilizzazione delle poste di bilancio attinenti i Lavori in
Corso secondo la prospettiva civilistica nazionale. E’ dunque illustrato il preventivo
costi ed il preventivo ricavi, per la determinazione degli stessi qualora siano espressi
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e IAS. Analisi di una commessa del Gruppo Techint.
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in valuta estera. Segue il calcolo dello “Stato Avanzamento Lavori” per la definizione
delle rimanenze di periodo e quindi della percentuale di utile di competenza
dell’esercizio, attraverso il metodo, privilegiato dalla prassi, del costo sostenuto (Cost
to cost). Verrà inoltre fornita evidenza dell’impatto patrimoniale e reddituale
d’esercizio derivante dal passaggio alla rilevazione secondo i principi contabili
internazionali in base al processo in corso di First Time Adoption IAS/IFRS previsto
dall’amministrazione della società appaltatrice esaminata.
Il terzo capitolo si sostanzia nella disamina contabile degli strumenti finanziari derivati
stipulati dalla società appaltatrice con il fine della copertura dei ricavi e dei costi di
commessa dalle fluttuazioni, e quindi dal rischio, del cambio valutario. La procedura
interna di Techint per la contabilizzazione dei DCS (Domestic Currency Swaps)
secondo i principi OIC è dapprima applicata alla commessa di riferimento e
successivamente raffrontata all’ipotesi di una rilevazione in ambiente IAS/IFRS.
L’analisi contabile della trattazione è coadiuvata dal riporto a documenti periodici di
controllo (budgets, monthly reports) e da interrogazioni dal sistema informatico
aziendale SAP, atti a garantire una comprensione integrale circa lo stato di
avanzamento dei lavori, della commessa proposta a titolo di esempio.
Capitolo 1 - Introduzione al tema dei Lavori in Corso
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1. INTRODUZIONE AL TEMA DEI LAVORI IN CORSO
SOMMARIO: 1.1 Approccio alla valorizzazione ed alla contabilizzazione dei Lavori in Corso Pluriennali
secondo i principi OIC; 1.2 Co.Ge., Co.An., e Controllo di gestione lungo lo sviluppo della commessa; 1.3
Presentazione del caso aziendale – Il Gruppo Techint; 1.4 Una commessa dal portafoglio ordini:”TKS
Alabama”.
1.1 Approccio alla valorizzazione ed alla contabilizzazione dei Lavori in
Corso Pluriennali secondo i principi OIC.
Il termine Lavori in Corso comprende tutti i beni e servizi, prodotti ed erogati
dall’azienda, non conclusi alla data di rilevazione delle risultanze contabili periodiche.
Il principio contabile OIC n.23 riguardante i “Lavori in Corso su ordinazione” definisce
tale tipologia di rimanenza <<…lavori riferiti a contratti di durata normalmente
ultrannuale per la realizzazione di un opera o di un complesso di opere o la fornitura
di beni o servizi non di serie che insieme formino un unico progetto, eseguiti su
ordinazione del committente secondo le specifiche tecniche da questi richieste>>.
Il problema della valorizzazione dei Lavori in Corso muove dalla necessità di
attribuire i costi e i ricavi negli esercizi cui le prestazioni o le produzioni sono
effettuate.
Il principio contabile italiano OIC n.23 prevede due criteri alternativi di valutazione
delle opere in corso di esecuzione:
il metodo della commessa completata, dove il margine sul contratto viene
considerato realizzato, quindi rilevato nel conto economico, solo quando le
opere o i servizi sono ultimati, consegnati e accettati. I lavori in corso sono
valutati al costo (costi sostenuti) e gli importi fatturati sono differiti sino al
Capitolo 1 - Introduzione al tema dei Lavori in Corso
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completamento della commessa. I risultati d’esercizio hanno dunque andamenti
irregolari, in quanto dipendono dal completamento delle prestazioni e non
riflettono l’attività svolta dall’azienda;
il criterio della percentuale di completamento è l’unico che permette di
raggiungere in modo corretto l’obiettivo della correlazione dei costi e dei ricavi
(principio di competenza) dei contratti, ovvero di riconoscere l’utile stimato sul
contratto man mano che esso matura con l’avanzamento dell’opera. Per poter
applicare questo metodo è necessario poter stimare con ragionevole certezza il
risultato complessivo del contratto. Secondo gli OIC è questo il metodo da
prediligere. La valutazione con il metodo del costo è accettabile a patto di
fornire in nota integrativa i dati di ricavi, costi ed effetti sul risultato d’esercizio e
sul patrimonio netto che si sarebbero avuti se fosse stato utilizzato il criterio
della percentuale di completamento. Verrà nel seguito analizzato quest’ultimo
criterio, come da pratica contabile della società visionata.
Al fine di valutare le opere in corso di realizzazione che al momento della
predisposizione del bilancio non sono ultimate, è necessario determinare:
il ricavo totale della commessa (prezzo contrattuale della commessa più
eventuali integrazioni date da revisioni dei prezzi, varianti all’opera e penali);
il costo di fabbricazione della commessa, sulla base di preventivi aggiornati e
accumulando i costi consuntivi della commessa;
lo stato avanzamento lavori.
Per quanto attiene ai ricavi di commessa, essi sono costituiti dai corrispettivi
complessivi riconosciuti dal committente per l'esecuzione o la fornitura delle opere.
Essi pertanto comprendono:
• il prezzo base stabilito contrattualmente;
• le eventuali rettifiche di prezzo pattuite con atti aggiuntivi;
• le maggiorazioni per revisione prezzi;
• i corrispettivi per opere e prestazioni aggiuntive (es. varianti);
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• i corrispettivi aggiuntivi conseguenti ad eventi i cui effetti siano contrattualmente
o per legge a carico del committente;
• gli altri proventi accessori (quali quelli derivanti dalla vendita dei materiali non
impiegati, ecc.).
Le revisioni di prezzo si possono sostanzialmente distinguere in:
pure revisioni del prezzo. Se tali maggiorazioni del prezzo sono previste da
clausole contrattuali che ne quantificano l’importo con sufficiente precisione, e
tali revisioni non sono oggetto di controversia, esse costituiscono elemento
integrativo del contratto. Saranno quindi contabilizzate in bilancio e incluse nel
calcolo del corrispettivo maturato;
corrispettivi aggiuntivi. Se si tratta di modifiche al lavoro originario, sono da
considerarsi ricavi aggiuntivi; se invece derivano da richieste aggiuntive a
seguito di maggiori oneri sostenuti, o da definire in contraddittorio, o derivanti da
claims, è necessario applicare il principio della prudenza. Non si terrà dunque
conto di tali elementi nella definizione del corrispettivo maturato.
Nella valutazione delle rimanenze dei lavori in corso su ordinazione è inoltre
necessario quantificare quali costi si possano imputare alla commessa e quali no.
Per la determinazione delle rimanenze in base al criterio della percentuale di
completamento, i costi identificati come “costi di commessa” rappresentano
normalmente la base di calcolo al fine di determinare la percentuale di avanzamento.
I costi diretti imputabili alla commessa possono riguardare: costi di progettazione
specifici della singola commessa; costi dei materiali utilizzati; costi della
manodopera; costi relativi ai corrispettivi concordati con i sub-appaltatori;
ammortamento macchinari utilizzati; costo delle fidejussioni e altre garanzie; costi
per la rimozione dal cantiere.
I costi indiretti riguardano i costi sostenuti per l’intera attività produttiva, che
vengono ripartiti per imputazione alle singole commesse. Essi possono includere i
costi di progettazione (se si riferiscono all’intera attività produttiva e non alla
singola commessa) e i costi generali di produzione o industriali. Non possono
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essere comprese nei costi indiretti, a questi fini, le spese generali amministrative
e di vendita e le spese generali di R&S.
Lo Stato Avanzamento Lavori (SAL):
è deputato a valorizzare la posta delle rimanenze di competenza dell’anno in
oggetto. Vi sono due modalità di calcolo alternative ed equivalenti:
avanzamento sulla base del corrispettivo complessivo. In questo caso la
percentuale di completamento dell’opera (percentuale di avanzamento lavori)
viene applicata al corrispettivo complessivo stimato;
avanzamento sulla base del margine di profitto. Con questo metodo la
percentuale di completamento dell’opera deve essere applicata al margine totale
stimato (dato dalla differenza tra i ricavi totali stimati ed i costi totali stimati). La
quota di margine maturata deve essere sommata ai costi consuntivi, ottenendo il
valore da attribuire alla commessa (rimanenze finali).
Analizzeremo solo il primo metodo di calcolo, usato come prassi contabile dal gruppo
Techint per la valorizzazione delle rimanenze delle commesse.
La percentuale di avanzamento lavori serve come base per la determinazione dei
ricavi maturati da contrapporre ai costi sostenuti, ai fini della valorizzazione delle
rimanenze dei lavori in corso su ordinazione (LIC).
La percentuale di completamento è generalmente determinata rapportando dati
effettivi (costi sostenuti, unità prodotte, ore lavorate, ecc.) a dati totali stimati (costi
totali, unità fisiche da consegnare, ore globali di lavoro).
Il metodo analizzato nel corso della trattazione, detto “del costo sostenuto” (cost to
cost), è quello maggiormente utilizzato nella prassi, nonché dal gruppo in oggetto e
determina lo stato di avanzamento dell’opera rapportando i costi sostenuti alla data
di valutazione ai costi totali stimati.