INTRODUZIONE
Nel mio lavoro ho deciso di approfondire le tematiche legate alla Tod's Spa, holding di un Gruppo
emergente, che ha raggiunto ormai una visibilità mondiale nel campo della produzione di calzature
e pelletteria, attraverso i marchi Tod's e Hogan, e abbigliamento con Fay, rivolti ad un target di
clientela esclusivo. I suoi prodotti si caratterizzano per lo stile di lusso contemporaneo, che coniuga
esclusiva con grandissima fruibilità, tradizione artigianale con modernità. Nel settore del lusso, il
Gruppo opera non solo con i brand storici di proprietà, ma anche con la licenza esclusiva del
marchio Roger Vivier, nome con radici antiche nell’alta moda che ha deciso di rilanciare, una sfida
nella sfida. I nove punti produttivi (sette producono calzature mentre i restanti sono specializzati
nella pelletteria) sono tutti concentrati a Sant'Elpidio a Mare. L'abbigliamento è confezionato
esclusivamente all'esterno, utilizzando laboratori specializzati e ampiamente testati che offrono una
garanzia di qualità ormai ventennale. La società realizza i suoi manufatti con una preponderante
componente manuale e presidia tutte le fasi della filiera operativa, dall'ideazione e creazione dei
modelli, alla scelta e all'acquisto della materia prima, alla produzione e distribuzione. Quest'ultima
si ripartisce tra la cessione a rivenditori indipendenti multimarca, punti vendita in franchising e
negozi monomarca gestiti direttamente, situati in punti geografici strategici (mercati in forte
crescita), e nelle località più prestigiose o glamour. La motivazione principale che mi ha portato a
scegliere di analizzare il Gruppo Tod’s, facente capo alla famiglia Della Valle, è capire come da una
piccola realtà locale guidata da un imprenditore geniale, con idee innovative possa nascere e
svilupparsi un colosso conosciuto a livello planetario, con tassi di crescita esponenziali, calato in
una realtà economica come quella italiana in profonda crisi e circondata da una burocrazia
asfissiante. Infatti, qui non si è delocalizzato dove il mercato del lavoro è più conveniente, al
contrario si sono valorizzate le professionalità cresciute in azienda e il Know How; si è mantenuto
un rigido controllo sulla qualità e la struttura è rimasta snella e flessibile, nonostante il fatturato
2012 sfiora ormai il miliardo di € e i dipendenti siano oltre 3.800. Inoltre trovo di grande impatto
mediatico, in chiave di comunicazione dei valori del brand, la mossa di finanziare integralmente i
lavori di restauro del Colosseo, un monumento simbolo dell'Italia, come Tod's aspira a diventarlo
per il Made in Italy nel Luxory Goods, un settore trainante per l'intera economia del paese. Ma
Diego Della Valle non possiede solo questo, i suoi interessi spaziano da partecipazioni in catene di
grandi magazzini del lusso USA (vedi Saks) dove si possono trovare prodotti di alta gamma
all’editoria con la partecipazione all’aumento di capitale in RCS dopo il fallito tentativo di acquisto
dell’emittente LA7. Ciò dimostra la spasmodica ricerca di crearsi un network privato di
informazione dove veicolare non solo i propri prodotti ma anche le proprie idee. Il patron Della
Valle non è nuovo a iniziative coraggiose e sopra le righe come la lettera aperta al presidente
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Napolitano pubblicata sui principali quotidiani, sempre in merito alla vicenda RCS e conferma
ulteriormente la sua genialità e versatilità che lo porta a spaziare a 360 gradi nel panorama
finanziario. Tuttavia ho deciso di focalizzarmi esclusivamente sul suo core-business lasciando
volutamente fuori dal mio elaborato ogni considerazione sulle partecipazioni detenute nella
cassaforte di famiglia Diego Della Valle e C. Srl. Il patron della Tod’s ha deciso di mantenere una
netta linea di separazione tra i due campi di azione. Nella Di.Vi. Finanziaria Sapa solo
partecipazioni industriali mentre l’altra holding personale è dedicata esclusivamente alla finanza ad
eccezione di una partecipazione del 5% nel veicolo dell’industria. In ambedue le società in
questione, che possiedono complessivamente asset per oltre 2 miliardi di €, gli unici azionisti sono
rappresentati da Diego Della Valle e dalla famiglia. Gli obiettivi delle due holding sono
completamente diverse come pure la loro visibilità in quanto la Di Vi possiede azioni di società
quotata in borsa mentre un po’ meno si conosce delle partecipazioni personali dell’imprenditore con
alcune eccezioni dovute alla specifica finalità dell’azienda ad esempio la Fiorentina Calcio. La mia
tesi sarà schematicamente articolata dapprima in una breve panoramica dei vari settori in cui opera
con le varie problematiche connesse e le tendenze future. Nel secondo capitolo passerò in rassegna
il vissuto ed il futuro del Gruppo Tod's, fissandone bene i confini, mentre nel successivo paragrafo
mi dedicherò in dettaglio, all'esame dei dati di bilancio traendone i punti di forza e di debolezza che
mi porteranno poi ad esprimere le mie riflessioni nelle conclusioni.
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CAPITOLO 1: CALZATURE E ABBIGLIAMENTO
1.1 IL MODELLO DELLE 5 FORZE
Tabella N° 1: modello delle cinque forze di Porter relativo al caso Tod’s
Fonte: NAVA R., (2011): “Catena del valore: Il caso Tod’s”
Nel “modello delle cinque forze di Porter”, come indicato nella tabella sopra riportata, la redditività
del segmento di riferimento, varia da settore a settore: è elevata se queste cinque forze presentano
una configurazione favorevole o quando nessuna di esse è in grado di esercitare una pressione
NUOVI ENTRANTI
L’ingresso nel settore del
calzaturiero di lusso da parte di
imprese totalmente nuove risulta
piuttosto difficile a causa delle
forti barriere all’ingresso
rappresentate da know-how ed
economie di apprendimento. Una
possibile minaccia risulterebbe da
aziende che già operano nel settore
del lusso (ad esempio
abbigliamento)
CONCORRENTI
I principali concorrenti di Tod’s sono
LVMH, Gucci, Hermès, Prada e
Burberry. Ovviamente l’alta fascia
del mercato a cui si rivolge Tod’s
azzera totalmente la concorrenza di
produttori orientali di calzature. In
più Tod’s punta tutto sul Made in Italy
a 360 gradi.
PRODUTTORI
SOSTITUTIVI
Non esistono veri e propri
prodotti sostitutivi
all’offerta Tod’s, in quanto il
Gruppo cerca di
distinguersi con uno stile
unico: prodotto pratico e
utilizzabile, in altre parole
funzionale e di qualità.
CLIENTI
Clienti finali: 33/55 anni,
benestanti, maturi, attenti
alla funzionalità e qualità del
prodotto, raggiungibili
attraverso i DOS.
Franchisee e Multimarca:
rappresentati da negozi
indipendenti e che
compongono il canale
cosiddetto wholesale.
FORNITORI
Fermo restando che la catena del
valore di Tod’s si estende anche
in verticale incorporando diversi
fornitori, la restante domanda di
materie prima è soddisfatta da:
Laboratori esterni
Concerie
Produttori di componenti per
calzature (come lacci, tacchi,
ecc)
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significativa. La redditività media del settore è il risultato del condizionamento delle 5 forze sullo
spazio economico (prezzi ricavo, prezzi costo, ammontare costi fissi ecc.) e sullo spazio operativo
del settore (estensione verticale e orizzontale del settore). Come si può osservare dal precedente
grafico i concorrenti del Gruppo Tod’s sono principalmente LVMH, Gucci , Hermès, Prada e
Burberry e in misura sempre crescente i produttori orientali, in particolar modo cinesi, che una
volta recepiti i gusti dei loro connazionali, stanno tentando la strada dell' internazionalizzazione
cercando visibilità in Europa. L'ingresso di nuovi player
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nel settore delle calzature di lusso è
difficile a causa le forti barriere all'ingresso rappresentate da know how ed economie di
apprendimento. L'offerta del Gruppo marchigiano non è soggetta alla concorrenza di prodotti
sostitutivi, in quanto la società ha sempre cercato di distinguersi mediante il suo stile unico. I
clienti, invece, hanno come caratteristica comune quella di essere benestanti, maturi, attenti alla
funzionalità e qualità del prodotto, che raggiungono mediante differenti canali distributivi. Infine i
fornitori, i quali, in generale, hanno un basso potere contrattuale, sono esclusivi e strettamente
controllati in quanto la catena del valore di Tod’s si estende anche in verticale incorporandone la
maggior parte; la restante richiesta di materie prime è colmata principalmente da laboratori esterni.
1.2 IL VANTAGGIO COMPETITIVO DI DIFFERENZIAZIONE
La scelta strategica di Tod’s, si fonda sul concetto della differenziazione, in quanto siamo in
presenza di un'elevata e indiscutibile qualità del prodotto, prezzi non estremamente elevati,
immagine del brand e unicità del manufatto, assoluta chiarezza della funzione d'uso ed infine
fidelizzazione del cliente grazie a una forte coerenza tra prodotto, messaggio e distribuzione. Come
dice lo stesso Diego Della Valle: ” […] Il mio pensiero fisso è stato quello di trovare un modo di
mettere un valore aggiunto su prodotti che di per sé erano eccellenti, ma a cui mancava un chiaro
valore percepito […]”. Sempre lo stesso presidente e amministratore delegato afferma: ”[…] Due
elementi fanno veramente un brand: il prodotto deve essere riconosciuto anche senza il luogo; ci
deve essere una chiarezza assoluta della funzione d'uso che il prodotto avrà per il consumatore
[…]”.
Le aree in cui si differenzia Tod’s come schematizzato nella tabella N° 2 sono:
1) il prodotto di alta qualità e con funzionalità intrinseca;
2) la posizione geografica unita all'espansione internazionale;
3) la rete di vendita coniugata con l'espansione della rete di negozi controllati direttamente (DOS);
4) la tecnologia utilizzata abbinata a lavorazioni eseguite esclusivamente a mano.
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Principali concorrenti
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