2
la cancelleria del tribunale di commercio o su semplice
richiesta per tutte le societ quotate in Borsa).
1
™ Bilancio Sociale, Ł lo strumento piø indicato per dare
visibilit alle domande ed alla necessit di informazione e
trasparenza del proprio pubblico di riferimento
CioŁ: "l’utilizzo di un modello di rendicontazione sulle
quantit e sulle qualit di relazione tra l’impresa ed i
gruppi di riferimento rappresentativi dell’intera
collettivit , mirante a delineare un quadro omogeneo,
puntuale, completo e trasparente della complessa
interdipendenza tra i fattori economici e quelli socio-
politici connaturati e conseguenti alle scelte fatte".
Esso Ł uno strumento potenzialmente straordinario,
rappresenta infatti la certificazione di un profilo etico,
l’elemento che legittima il ruolo di un soggetto, non solo
in termini strutturali ma soprattutto morali, agli occhi
della comunit di riferimento, un momento per enfatizzare il
proprio legame con il territorio, un’occasione per affermare
il concetto di impresa come "buon cittadino", cioŁ un
soggetto economico che perseguendo il proprio interesse
prevalente contribuisce a migliorare la qualit della vita
dei membri della societ in cui Ł inserito.
2
™ Bilancio Sociale Ł :
o una relazione volontaria che pone in risalto la
missione dell impresa, il criterio di gestione,
l impegno nei confronti dei suoi uomini e quello nei
confronti della comunit allargata, l impegno nei
confronti dell ambiente, della sicurezza,
dell innovazione;
o uno strumento in grado di provare che il fine
dell impresa non Ł solo quello di conseguire per sØ
un vantaggio economico, ma anche quello della
creazione e della ripartizione di valore aggiunto per
1
Tratto da Le mond, diplomatique, Il manifesto, www.ilmanifesto.it
2
Tratto da definizione di Bilancio Sociale da www.bilanciosocilae.it
3
la comunit nel rispetto delle norme e dei valori che
la caratterizzano;
o un investimento che crea valore per l azienda, un
biglietto da visita che testimonia la responsabilit
e l affidabilit di un soggetto economico in sintonia
con il contesto sociale.
3
Per quanto riguarda la suddivisione del lavoro svolto, i
capitoli sono cinque e affrontano le seguenti tematiche:
1. nel capitolo primo, verr introdotto storicamente il
Bilancio Sociale e ci si soffermer sulle sue funzioni e
sui suoi obiettivi;
2. nel capitolo secondo, si analizzeranno i principi di
redazione e i passaggi che portano alla costruzione del
Bilancio Sociale nell azienda;
3. nel capitolo terzo, si presenteranno le tre aziende
(Comunit Progetto Sud, A.M.SE.F.C., Banca del Salento)
su cui si baser poi l analisi empirica sul proprio
Bilancio Sociale;
4. nel capitolo quarto, si metteranno a confronto i
Bilanci Sociali delle aziende studiate: le analogie e le
differenze sia nella redazione sia nei contenuti;
5. nel capitolo quinto, si far un accenno alla business
ethic e si presenter , a conclusione, il modello messo a
punto dal Gruppo di Studio per il Bilancio Sociale.
6. nelle appendici vengono riportate: pagine dei Bilanci
Sociali studiati di modo che si possa avere un confronto
diretto; il modello di Bilancio Sociale dell Istituto
Europeo per il Bilancio Sociale; il modello della carta
dei valori dell Istituto Europeo per il Bilancio
Sociale; l elenco delle aziende italiane e non che hanno
redatto almeno un Bilancio Sociale e hanno rappresentato
3
Tratto dalla definizione dell Istituto Europeo per il Bilancio
Sociale, www.sean.it
4
la base su cui sviluppare questo lavoro; le interviste
fatte ai redattori del Bilancio Sociale delle tre
aziende in analisi.
7. Per quanto riguarda la bibliografia, il materiale
utilizzato Ł per la maggior parte italiano, perchØ si Ł
voluto concentrare il lavoro sul nostro paese; di ampio
supporto sono stati i seguenti siti internet
www.bilanciosociale.it e www.sean.it, nei quali si Ł
reperito del materiale adeguato allo studio.
Va sottolineato che la maggior parte del contenuto di
questo lavoro Ł nata dall attenta analisi dei Bilanci
Sociali durante tutto il percorso di studio.
5
CAPITOLO 1: IL BILANCIO SOCIALE
1.1. ORIGINI DEL BILANCIO SOCIALE:
L iniziativa economica privata Ł libera.
Non pu svolgersi in contrasto con l utilit sociale o in modo da
recare danno alla sicurezza, alla libert , alla dignit umana.
La legge determina i programmi e i controlli opportuni perchØ
l attivit economica pubblica e privata possa essere indirizzata e
coordinata a fini sociali.
art. 41, Costituzione della Repubblica Italiana (Roma, 27 Dicembre
1947).
Negli anni 50 l economia Ł in un momento molto favorevole
e in pieno sviluppo. Il tenore di vita Ł piø alto e
l esigenze primarie (di sostentamento) non sono considerate
piø l unica cosa a cui pensare.
Il sopravvivere del XXIX sec e dell inizio del XX sec.
diventa vivere: migliorare la qualit di vita Ł la domanda
costante.
La sensibilit verso la crescita occupazionale, la
sicurezza dei lavoratori, la protezione dell ambiente, la
tutela e la protezione degli individui (in quanto tali)
aumenta, partendo dalla piø alta carica statale al singolo
cittadino e in questo enorme gruppo si trova naturalmente
anche l impresa.
L impresa comincia a riconoscersi in questo quadro generale
e capisce che per farne parte (cioŁ, per esistere) deve
relazionarsi piø profondamente con esso.
L azienda si trasforma.
Prima trasforma la distribuzione elaproduzione: aumenta
la capillarit dei punti di vendita e cambia il modo di
6
interagire con il cliente: da personale a impersonale (per
esempio con la creazione dei grandi magazzini).
In secondo luogo cambia la sua organizzazione interna, la
gestione: diminuiscono le aziende che si identificano nel
imprenditore-padrone . La parte direzionale Ł messa nelle
mani di un gruppo piø o meno grande composto da azionisti,
i quali a loro volta sono supervisori dei manager che sono
chi in pratica fa funzionare l azienda.
Ci si rende conto che cosa fa sopravvivere una azienda non
Ł solo il capitale sociale e il capitale a rischio, c Ł
anche un chi fa sopravvivere l azienda e chi le permette di
ingrandirsi.
L azienda non Ł sola, ma Ł circondata da una mondo, da un
ambiente che le parla e le dice cosa vuole. Se l azienda
non ha orecchie rischia di fallire prima ancora di
raggiungere il suo massimo sviluppo (la maturit ).
Alla fine degli anni 60 inizi anni 70 le tante voci che
parlano cominciano a trovare chi le ascolta e chi ha voglia
di comunicare con loro.
I primi approcci e studi vennero fatti negli Stati Uniti e
in seguito in Europa.
All inizio sono dei rapporti sociali attraverso cui
l azienda comunica i costi sociali e i vantaggi da essi
prodotti.
Il passaggio successivo Ł la necessit di far vedere ad
alcuni interlocutori
1
che questi costi rientrano
nell economicit dell azienda, ad altri interlocutori che
si Ł fatto il possibile per ridurre i danni provocati dalla
produzione, ad altri ancora che nei costi rientrano gli
1
In questo lavoro si user il termine interlocutore e stakeholder come
sinonimi. Il loro piø preciso significato verr illustrato nel
paragrafo 2.2.3. Per ora si considerino come il gruppo che viene
influenzato positivamente o negativamente dall attivit aziendale e a
sua volta la influenza.
7
impegni verso i dipendenti e la loro sicurezza e la loro
realizzazione in campo professionale, ad altri ancora che
l azienda lavora in trasparenza e legalit , ecc.
Insomma si arriva ad un certo punto dove gli interlocutori
sono molti e le richieste di piø. ¨ indispensabile trovare
dei dati concreti e verificabili su cui basare un giudizio.
E fondamentale un rapporto diretto, se non con tutti,
almeno con la maggior parte degli interlocutori coinvolti.
E anche necessaria una relazione che spieghi come si Ł
giunti a questi dati quali saranno i programmi futuri
dell azienda e le sue intenzioni verso gli interlocutori
(ossia verso il sociale).
Poco alla volta si arriva alla formulazione di un bilancio
sociale. Anzi di piø bilanci sociali.
La nascita del bilancio sociale ha piø o meno lo stesso
iter o almeno le stesse motivazioni di fondo (quella di
comunicare), ma Ł influenzato molto dalla cultura nazionale
in cui si Ł sviluppato.
1.1.1 Accenni di Bilancio Sociale negli Stati Uniti, in
Francia, in Germania e in Italia.
Di seguito saranno analizzati le principali linee guida
nella redazione dei bilanci sociali negli Stati Uniti,
Francia Germania e Italia.
Stati Uniti: si risponde ai gruppi di pressione con un
rapporto sociale, dove l elemento contabile non Ł
preponderante e dove si sottolinea, invece, il consenso
collettivo generato dalle attivit dell impresa.
8
Francia: dal 1977
2
il Bilancio Sociale Ł per legge
obbligatorio. ¨ basato sul rapporto Sudreau dei primi anni
70. Sia il rapporto come il Bilancio Sociale imposto si
dedica piø al miglioramento dell azienda nel suo sociale
interno
3
che al rapporto con il sociale esterno .
Infatti in quegli anni in Francia era molto sentito il tema
del miglioramento delle condizioni di lavoro
4
.
Germania: le origini in questo paese del Bilancio Sociale
si trovano in realt nella Repubblica Federale Tedesca. NØ
allora nØ ora si pu parlare di bilancio sociale vero e
proprio Ł piø un rendiconto sociale . In esso viene
fotografato il ruolo dell impresa nei confronti degli
interlocutori. Vengono esposti i costi sociali sostenuti
dall impresa nei loro confronti, perchØ l idea base Ł che i
2
Legge n. 77-779 del 12 luglio 1977 e Decreto Applicativo dell 8
dicembre 1977.
3
Bendettini A., Spunti di riflessione sulle esperienze dei maggiori
paesi europei in tema di bilancio sociale , in Saggi di Economia
Aziendale per Lino Azzini, GiuffrŁ, Milano 1987.
4
Le direttive della legge ricalcano i sette capitoli gi fissati nel
rapporto Sedreau, ogni capitolo poi si sviluppa in una serie di
dettagli appropriati:
1. Occupazione (dipendenti, lavoratori esterni, entrate, uscite,
promozioni, disoccupazione, handicappati, assenteismo);
2. Retribuzioni e identit accessorie (ammontare delle
retribuzioni, sventagliamento retributivo, modalit di calcolo,
indennit accessorie spesa salariale globale, partecipazione
finanziaria dei lavoratori);
3. Condizioni di igiene e di sicurezza (infortuni sul lavoro e in
itinere, classificazione degli infortuni per causa , malattie
professionali, comitato di igiene e sicurezza, spese in materia
di sicurezza sociale);
4. Altre condizioni di lavoro (durata e organizzazione del tempo di
lavoro, organizzazione e contenuto del lavoro, condizioni
fisiche di lavoro, trasformazione dell organizzazione del
lavoro, medicina del lavoro, lavoratori invalidi);
5. Formazione (formazione professionale continua, congedi di
formazione, apprendistato);
6. Relazioni industriali (rappresentanti del personale e delegati
sindacali, informazione e comunicazione, controversie
sull applicazione della legislazione sul lavoro);
7. Altre condizioni di vita derivanti dall impresa (opere sociali,
altre opere sociali).
9
costi sociali che l impresa sostiene sono risorse per il
territorio.
Italia: il primo Bilancio Sociale italiano fu redatto da
Merloni nel 1975, ma bisogna aspettare fino a met degli
anni 80 affinchØ gli studi siano approfonditi e il mondo
delle cooperative (il primo a muoversi in questo senso,
1991) dia il via al suo utilizzo.
Non esiste in Italia un modello principe, ma ci sono centri
di ricerca
5
che stanno lavorando per crearlo.
Lo studio e l approfondimento delle tematiche relative al
Bilancio Sociale sono andate sempre piø incrementando dalla
sua nascita fino ai nostri giorni, tranne che per un breve
periodo dovuto alla crisi economica nei primi anni 80: in
quel periodo ci si disaffezion al sociale, ma si tratt di
una parentesi abbastanza breve.
Vediamo ora quali sono le funzioni principali del Bilancio
Sociale e quali i suoi obiettivi, per passare poi nel
seguente capitolo alla analisi delle sue modalit di
redazione.
1. 2. LE FUNZIONI E GLI OBIETTIVI DEL BILANCIO SOCIALE.
Le parole di Roberto Marziantonio
6
riportate da Elena
Molinari
7
in un suo articolo sono una completa e chiara
sintesi di Bilancio Sociale: Un azienda oggi ha finalit
che vanno oltre la semplice produzione. Quindi deve saper
5
Come l Istituto Europeo per il Bilancio Sociale.
6
Presidente fondatore dell l Istituto Europeo per il Bilancio
Sociale.
7
Molinari E., Le aziende scoprono il bilancio sociale , in Il
Sole 24 Giorno: Luned 16/02/1998, Inserto: Lavoro & carriere
manager.
10
rendere visibili gli elementi qualitativi, oltre che
quantitativi, delle sue attivit .
Questo Ł il primo obiettivo del Bilancio Sociale. Ma non
solo: Ł anche uno strumento che permette di migliorare il
rapporto di scambio con gli interlocutori dell azienda,
aumentando il risultato reciproco della relazione e i
vantaggi della collettivit , in termini di qualit della
vita.
Non investire in questa direzione pu solo accentuare il
ritardo dell impresa rispetto alle istanze del mercato ed
accrescere le manifestazioni di conflittualit e di
tensione sociale, con conseguenze nella caduta del consenso
su cui poggia la motivazione d acquisto dei consumatori.
I tre momenti chiave che si evincono da queste parole sono:
rendere visibile la qualit dell azienda, rapportarsi
sempre di piø con l ambiente circostante e attraverso
questi far avanzare l azienda nel mercato.
La funzionalit e gli obiettivi del Bilancio Sociale si
confondo nelle loro spiegazioni, per questo si Ł deciso di
raggrupparli in un unico paragrafo e di parlarne senza
scinderli. Verranno messi in evidenza tre dei numerevoli e
diversi modi di interpretare le finalit del Bilancio
Sociale. Le tre diverse rappresentazioni che verranno
fornite non sono contrastanti tra loro, ma forniscono un
chiaro esempio degli studi che si stanno effettuando in
materia.
Sono stati scelti a tale proposito tre studiosi italiani
(M. Viviani, R. Rusconi, A. Vaccari) perchØ, benchØ i loro
studi vadano oltre l ambiente nazionale italiano,
l obiettivo di questo lavoro Ł quello di far vedere come e
se, nelle analisi empiriche che seguiranno, le idee qui
riportate abbiano un effettiva corrispondenza nel reale.
11
Nel nostro paese non esiste ancora un uniformit nella
realizzazione del Bilancio Sociale, ogni azienda segue un
suo schema di valori e personalizza il report di
conseguenza.
La finalit data a ciascun Bilancio Sociale dipende dalla
motivazione che ha portato alla sua redazione, per questo
motivo la funzione e l obiettivo di questo strumento
possono avere diverse interpretazioni, benchØ seguano le
tre linee guida sopra evidenziate.
Mario Viviani
8
definisce il Bilancio Sociale come strumento
di fiducia per migliorare la sua empatia con gli
interlocutori di riferimento.
Antonio Genovesi
9
nel 1765 scriveva nelle sue Lezioni di
economia civile, che la societ civile Ł un luogo nel quale
vengono prodotti i requisiti per far funzionare l economia
di mercato e questi requisiti sono la fiducia e l amore per
il bene pubblico. Viviani rifacendosi a una valutazione
classica dell economia di questo tipo considera il Bilancio
Sociale come una necessit .
Egli illustra quattro livelli di complessit derivati dalle
sue esperienze di bilanci sociali incontrati.
Il primo livello Ł considerare il Bilancio Sociale come
comunicazione .
Questo tipo di bilancio illustra in modo analitico le
attivit sociali dell azienda. Si elencano i costi in
riferimento ai gruppi:
• costi per i soci o gli azionisti;
• costi per i dipendenti;
• costi per l ambiente sociale (cioŁ ci che oggi
identifichiamo come stakeholder);
8
Viviani M., Specchio Magico. Il bilancio sociale e
l evoluzione delle imprese , ed. Il Mulino, Bologna, 1999.
9
Antonio Genovesi (1713-1769), Napoli.
12
• costi per il pubblico;
In ogni voce viene reso noto a chi aspetta la
responsabilit decisionale, a chi il ruolo operativo, le
finalit del costo e gli strumenti di controllo.
Il Bilancio Sociale di comunicazione Ł un tipo di
documento di informazione che da una realt interna si
rivolge a una realt esterna senza per cercare un suo
coinvolgimento.
Con il passare degli anni e attraverso numerose prove il
Bilancio Sociale fa dei salti di qualit , ossia Ł in
costante miglioramento.
Il secondo livello riconosciuto Ł il Bilancio Sociale come
leva organizzativa e gestionale .
Le informazioni date ai diversi gruppi di stakeholder
coinvolti possono servire, analizzandole anno per anno e
confrontandole con i dati dei concorrenti, a interpretare
in modo piø chiaro e consapevole l andamento aziendale.
Questo Ł un uso del Bilancio Sociale come learning
organization.
Il passo successivo avviene nei primi anni 90, quando i
movimenti politici ed economici
10
costringono a riflettere
maggiormente sul significato di azienda e della sua
dipendenza dall ambiente circostante.
In questo periodo compaiono nuovi e importati paragrafi nel
Bilancio Sociale. Fanno la loro comparsa la missione
aziendale e i valori aziendali
11
. Con questi l azienda
mette a nudo i suoi obiettivi sociali.
Piø significativo Ł il passaggio successivo: l azienda
cerca di rendere coerente la sua attivit gestionale e
10
La caduta dei muri, il crescente sviluppo della tecnologia, la
crisi del lavoro, Tangentopoli, la crescita pervasiva delle
comunicazioni indussero nelle imprese (e tanto piø se erano aperte e
sensibili) una latente o patente crisi di identit . M. Viviani, op.
cit. pag. 36.
11
Cfr. Cap. 2.2.1.
13
produttiva sia con gli obiettivi economici che con gli
obiettivi sociale che si Ł prefissata nella missione.
Il tipo di Bilancio Sociale descritto viene definito da
Viviani come strumento di verifica istituzionale .
Le ultime esperienze di sperimentazione vanno verso un tipo
di Bilancio Sociale come base elaborativa della strategia
sociale . Si fa coincidere la strategia aziendale con
quella sociale sotto il presupposto che una dipende
dall altra.
Riportiamo nella Tav.1.1. uno schema presentato da F.
Superti Furga nella rivista Sviluppo e organizzazione nel
1977.
Allora gli studi per il Bilancio Sociale erano all inizio,
ma possiamo notare come effettivamente questo schema
rappresenti i primi tre tipi di Bilancio Sociale
evidenziati nell analisi storica di Viviani.
Continuiamo ora l analisi delle funzioni e degli obiettivi
del Bilancio Sociale passando al secondo autore studiato.
Gianfranco Rusconi
12
mostra alcuni diversi scopi che le
imprese hanno quando iniziano a redigere un Bilancio
Sociale e ne sottolinea i limiti.
Un primo possibile scopo Ł quello di soddisfare le
richieste di marketing aziendale: scopo di pubbliche
relazioni .
Si d l immagine positiva che si riesce dell azienda al
pubblico.
12
Rusconi G., il bilancio sociale di impresa: problemi e
prospettive , GiuffrŁ, Milano 1988.
14
Tav. 1.1. Passaggio dal Bilancio di Esercizio al Bilancio Sociale.
Fonte: Superti Furga F., Note introduttive al bilancio sociale , in Sviluppo e
Organizzazione, anno VIII, num. 44,novembre-dicembre 1977.
Questo approccio per rischia di trascurare alcuni
elementi essenziali, perchØ la redazione di un Bilancio
Sociale risulti significativa.
Volendo piegare l azienda a immagine , il rischio che si
corre Ł che la relazione potrebbe risultare essere basata
su informazioni incomplete (nei dati), non significative
(per gli strumenti usati) e non attendibili.
I dati incompleti e non significativi portano a risultati
disvianti per gli stakeholder.
La cura maniacale dell immagine porta a una perdita di
contenuto ed Ł facile che gli stakeholder, attenti a
difendere i propri interessi se ne accorgano. Capita cos
che uno strumento nato per alimentare la comunicazione tra
azienda e interlocutori cambi e distrugga questo rapporto.
Sistemi Obiettivi Vincoli Modello atto a
raffigurare il
sistema
Grado di
complessità
del modello
sistema economico
aziendale
la produzione economica
intesa come: remunerazione
del capitale, del lavoro e
variazione del valore
economico del capitale
economicità della gestione. Se
l'impresa non è in grado di
soddisfare alle condizioni di
esistenza non può continuare
come istituto economico
autonomo.
il bilancio
economico.
Tipicamente
bilancio di
esercizio e di
rivalutazione
fuori esercizio
complesso
sistema
socioeconomico
che attiene agli
interessi interni
all'impresa
soddisfacimento delle
motivazioni delle persone che
come conferenti di capitale o
prestatori di lavoro
partecipano all'impresa
l'idoneità degli obiettivi a
soddisfare le motivazioni degli
individui che partecipano
all'impresa. Il mancato
soddisfacimento delle
motivazioni degli individui dotati
di sufficiente potere porta al
dissolvimento del sistema
aziendale
il bilancio
sociale riferito
alla collettività
dell'impresa
molto
complesso
sistema
socioeconomico
generale
obiettivi del sistema
aziendale compatibili con le
finalità dell'intera comunità
sociale
obiettivi del sistema aziendale
compatibili con le finalità
dell'intera comunità sociale
il bilancio
sociale riferito
all'intera
comunità
sociale
ultra
complesso
15
Un altro scopo Ł quello della strategia sociale verso gli
stakeholder . Ci che Ł importante Ł fare bella figura
con gli stakeholder di maggior influenza.
I rischi sono quelli sopra riportati, di incompletezza, non
significativit e incompletezza delle informazioni.
L azienda si concentra su alcuni degli interlocutori e ne
trascura volutamente degli altri, questo modo di fare porta
alla possibile perdita sia dei secondi che dei primi.
I gruppi trascurati, poichØ si ritrovano ai margini
dell attenzione aziendale, perdono la fiducia nell impresa.
La mancanza di fiducia spinge a rompere i rapporti con
l organizzazione in questione.
Il primo gruppo, quello degli stakeholder privilegiati, si
rende conto del limite delle informazioni fornite dalla
relazione. Il loro atteggiamento cambier soprattutto
quando ci si accorger dell esclusione degli altri gruppi e
del loro abbandono di fiducia. Questi elementi sono da
considerare caratteristici di una mancanza di capacit di
relazionarsi con gli interlocutori di riferimento e carenza
di capacit organizzativa globale tra diversi organi
dell azienda.
Quando un azienda intraprende la costruzione di un Bilancio
Sociale il primo passo (come vedremo piø avanti) Ł di
riconoscere i valori aziendali e per riconoscerli deve
esserci comunicazione al suo interno per arrivare a
definirli.
Con la nascita di gruppi di pressione di difesa ambientale
(sia ecologici che di gruppi di consumatori) nasce la
difesa documentata . Questo modello ha molte analogie con
quello strategico e quello di pubbliche relazioni.