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Introduzione
I servizi d’intelligence sono un argomento al tempo stesso vasto e limitato
da trattare, per quanto ciò possa sembrare un controsenso. La vastità della cosa è
data dal fatto che si tratta di istituzioni presenti in qualsiasi Stato al mondo,
solitamente divise in almeno due diverse agenzie – una per l’interno e una per
l’estero – e a volte anche di più. Tuttavia l’ampia mole di questo argomento non è
definita solo dal numero di organi e di persone che coinvolge, ma anche dal fatto
che si tratta di un’attività che in una forma o nell’altra ha sempre fatto parte della
Storia sin dall’inizio dei tempi.
La limitazione principale nel trattare una materia simile invece sta nel fatto che
pur avendo sempre affiancato (e sovente guidato) le vicende storiche e politiche
del mondo, il lavoro d’intelligence in realtà è sempre stato un campo di cui non si
viene mai a sapere molto – dato che la condizione perché la maggior parte delle
operazioni abbia successo è che siano portate avanti con discrezione e con la
consapevolezza del minor numero possibile di persone. La segretezza ha pertanto
come naturale conseguenza una scarsità di fonti chiare, esaurienti ed attendibili,
visto che il modo migliore perché nessuno venga a conoscenza di un’azione è che
non vi siano tracce né della missione né dell’ordine che l’ha fatta iniziare. La
situazione cui ho appena accennato poi è valida soprattutto per i secoli antichi, nei
quali la burocrazia stessa non era ancora sviluppata ai livelli di azione sistematica
ed abituale come lo è invece attualmente, e vi erano quindi meno registrazioni
degli atti ufficiali.
Al giorno d’oggi molte persone sentendo i termini “servizi d’intelligence” non
realizzano che essi fanno riferimento a quelli che loro conoscono solitamente
come “servizi segreti”. Questo anche perché uno dei problemi nell’avvicinarsi ai
“servizi di informazione e sicurezza” è che fatti e personaggi storici vengono
regolarmente mischiati con finzioni letterarie e cinematografiche – le quali
possono certamente essere basate su fatti più o meno veritieri, ma allo stesso
tempo non possono essere considerate alla stessa stregua di fonti di dati e studi
certi in materia. Pertanto, una volta eliminate dalla massa apparentemente grande
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di informazioni le interpretazioni artistiche e le fonti che presentano i dati in modo
meno oggettivo per sostenere una teoria complottistica, si arriva a ciò di cui
parlerò in questa tesi, vale a dire La struttura ed il mondo dei servizi
d’intelligence.
Ho scelto di occuparmi del lavoro dei servizi segreti perché mi interessava poter
approfondire le meccaniche di funzionamento ed i principi che stavano dietro
all’attività di intelligence; inoltre volevo andare oltre gli stereotipi dati dalla
cultura popolare ed avere chiarezza su un mondo del quale apparentemente si sa
tutto, ma di cui in realtà spesso si conosce meno di quanto si pensi. Per fare ciò –
pur non tralasciando una breve spiegazione delle origini e dell’evoluzione di
questo ambiente – ho deciso di concentrarmi in particolare sul periodo storico che
parte dalla fine della Seconda Guerra Mondiale per andare verso i giorni nostri,
poiché tale lasso di tempo, oltre ad essere quello a noi più vicino, è un momento
in cui i servizi d’intelligence hanno subito dei cambiamenti rilevanti sia dal punto
di vista strettamente tecnico-scientifico che da quello ideologico. La Guerra
Fredda è probabilmente uno dei periodi storici in cui le divisioni dottrinali erano
più nette, e quasi certamente l’epoca nella quale il cittadino comune era
maggiormente consapevole della presenza e dell’attività dei servizi segreti nel suo
quotidiano. Un tale lasso di tempo inoltre ha il duplice vantaggio di essere
abbastanza recente da poter sperare di avere della documentazione, ma nello
stesso momento è anche sufficientemente distante da permettere di vedere i fatti
con una certa obiettività.
Come ho già accennato il mio scopo con questo lavoro è fare chiarezza, cercare di
capire quale sia il vero aspetto del lavoro d’intelligence al di là di stereotipi e
manipolazioni. Per fare ciò ho intenzione di servirmi di un discorso di tipo
esplicativo, poiché lo reputo più adatto ad illustrare la struttura ed il
funzionamento del mondo dei servizi segreti rispetto al sostenimento di una tesi in
particolare, la quale implica una forte presa di posizione – elemento a mio avviso
contrastante con la possibilità di una spiegazione chiara ed oggettiva, poiché ne
diminuirebbe il livello di imparzialità e quindi in questo caso di credibilità.
Oltretutto, la natura particolarmente delicata dell’argomento rende più difficoltoso
proporre uno schieramento deciso in materia che sia supportato da un numero
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sufficiente di prove considerabili al di là di ogni ragionevole dubbio, data la
difficoltà onnipresente nel reperire dati di una certa particolarità o nell’accertarne
le fonti.
Ritengo che un argomento sensibile come il lavoro d’intelligence per essere
spiegato a dovere abbia bisogno di essere illustrato nel modo più imparziale
possibile, soprattutto perché, essendo l’intelligence un settore strettamente legato
alla politica, sarebbe pressoché impossibile presentarne le strutture di
funzionamento e le vicende storiche dal punto di vista “ravvicinato” di uno degli
schieramenti di potere senza dare un giudizio “di parte”. Spiegare i meccanismi e
gli eventi come sono visti attraverso il filtro di una delle fazioni coinvolte
aggiungerebbe sicuramente dei particolari e delle opinioni che potrebbero
mancare nella visione d’insieme, e che conferirebbero forse una sensazione di
maggiore realismo all’intero discorso. Tuttavia immedesimarsi nella percezione di
uno degli schieramenti condurrebbe inevitabilmente a perdere di vista il mondo
dei servizi segreti nel suo intero, e porterebbe inoltre a trascurare elementi
appartenenti alle realtà “rivali”, a cui verrebbe invece data la giusta
considerazione solo in un ambiente di imparzialità.
Il bisogno di neutralità quindi è una delle ragioni che mi ha portata ad optare per
una tesi di tipo esplicativo, poiché questa mi permette di poter considerare ogni
parte con la giusta obiettività. Il secondo motivo è allo stesso tempo una causa ed
una conseguenza della mia scelta: la natura votata alla segretezza del mondo
dell’intelligence ha da sempre fatto sì che fosse estremamente difficile arrivare ad
avere di fronte a sé dei casi concreti da cui poter trarre degli esempi. In alcuni
Stati si è visto un inizio di cambiamento negli ultimi decenni grazie a delle leggi
che impongono di rendere pubblici alcuni atti e documenti, ma questi
provvedimenti riguardano molto spesso solamente materiali considerati meno
importanti, e che in ogni caso vengono pubblicati con delle parti ancora censurate
– così come vengono oscurati alcuni riferimenti a nomi e persone anche nelle
opere di recente pubblicazione che trattano di intelligence o argomenti ad essa
correlati.
La difficoltà di reperibilità di fonti non censurate di un certo rilievo va poi unita al
fatto che i documenti rivelati ovviamente non hanno una distribuzione equa in
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tutti i campi: ci può essere molto materiale su un certo aspetto del mondo dei
servizi segreti, mentre si può trovare niente o quasi su un altro argomento. La
scarsità e la disomogeneità di fonti dettagliate rende quindi difficile il loro utilizzo
regolare per trarne degli esempi molto specifici, e porta conseguentemente a
preferire un livello di spiegazione maggiormente teorico. La scelta poi di attenersi
ad un’illustrazione con degli esempi-tipo più generici lega all’uso esclusivo di tale
forma di esempi, poiché se si inserissero dei casi più dettagliati l’imparzialità
imporrebbe di presentarli per ogni argomento, cosa che come abbiamo già visto
non è sempre possibile.
Proporre una spiegazione totalmente esaustiva del mondo dell’intelligence è
piuttosto difficile data la sua vastità ed elusività, ma secondo il mio parere ci sono
dei punti base comuni a tutte le realtà dei servizi segreti, che se trattati possono
fornire un’idea piuttosto completa delle parti fondamentali del lavoro dei servizi
di informazione e sicurezza. Questi elementi sono quelli a cui faccio riferimento
attraverso i due termini principali contenuti nel mio titolo: la struttura ed il
mondo.
La parola struttura sta ad indicare quella che considero la prima parte del mio
lavoro, nella quale dopo aver illustrato brevemente l’evoluzione storica e la
configurazione attuale dei servizi d’intelligence procederò a spiegare in cosa
consiste il lavoro vero e proprio dei servizi segreti. Cercherò di rendere chiari i
quattro passaggi fondamentali del processo d’intelligence, in modo da far capire
come i vari momenti più o meno conosciuti dalla persona comune – l’operatore
che ascolta di nascosto le telefonate o l’alto dirigente che prende una decisione,
piuttosto che l’analista che studia i dati raccolti o l’agente che prepara il rapporto
per i politici – possano essere collegati tra loro e far parte di un unico
procedimento ciclico.
Il termine mondo invece si riferisce alla seconda parte di questo lavoro, in cui,
avendo esaurito le spiegazioni strettamente legate al funzionamento dell’intero
sistema, mi rivolgo ad altri aspetti che non sono strettamente strutturali, ma che
nondimeno costituiscono un “corollario necessario” per giungere ad un’immagine
completa del mondo delle agenzie d’intelligence: l’etica e la tecnologia. Per
quanto possa sembrare un controsenso scrivere un capitolo sulla morale quando si
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parla di servizi segreti, il mio scopo nel farlo è vedere quali siano i principi etici
che nel tempo hanno guidano e a cui tutt’ora fanno riferimento delle persone che
per lavoro agiscono spesso ai confini della legalità – se non decisamente oltre in
alcuni casi – e constatare inoltre fino a che punto si possa decidere di mettere a
tacere la coscienza per compiere degli atti immorali o illegali in nome dello Stato
o di un supposto bene collettivo.
Il completamento del quadro d’insieme si ha infine prendendo in considerazione
la tecnologia e le tecniche utilizzate dallo spionaggio. Oltre ad essere uno degli
aspetti dell’ambiente dell’intelligence più noti alla cultura popolare, l’uso da parte
delle spie di strumenti e stratagemmi per agevolare il proprio compito è un
elemento che ha da sempre fatto parte del lavoro dei servizi segreti: studiare i
mutamenti di tali tecniche e l’evoluzione degli strumenti scientifici nel corso dei
decenni è quindi un altro modo per vedere come gli stessi servizi d’intelligence e
le persone che ne fanno parte siano cambiati nel tempo.
Nell’occuparmi dei vari aspetti che ho appena menzionato ho cercato di tenere
come punto di riferimento per le mie ricerche le agenzie di sei Stati in particolare:
Germania, Gran Bretagna, Israele, Italia, Russia e Stati Uniti. Ho ristretto la scelta
ai servizi di questi Paesi un po’ per ovvi motivi di gestione, dato che sarebbe
impossibile occuparsi di tutte le agenzie d’intelligence del mondo, ma soprattutto
perché questi sono gli Stati che hanno alcuni dei servizi segreti più noti del
pianeta – cosa che permette di avere una maggiore quantità di fonti in materia – e
che allo stesso tempo sono stati tra i principali protagonisti della Seconda Guerra
Mondiale e della Guerra Fredda, che come ho già accennato sono i periodi storici
sui quali mi concentrerò maggiormente.
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Elenco delle sigle, abbreviazioni ed acronimi
AISE = Agenzia Informazioni e Sicurezza Esterna.
AISI = Agenzia Informazioni e Sicurezza Interna.
Aman = Agaf HaModi'in, ossia La Sezione Intelligence.
BfV = Bundesamt für Verfassungsschutz, ossia Ufficio Federale per la Protezione
della Costituzione.
BND = Bundesnachrichtendienst, ossia Servizio Notizie Federale.
CE = Compromising Emissions.
CESIS = Comitato Esecutivo per i Servizi di Informazione e Sicurezza.
CIA = Central Intelligence Agency.
CIG = Central Intelligence Group.
C.I.I. = Centro Intelligence Interforze.
COMINT = Communications Intelligence.
COPACO = Comitato Parlamentare di Controllo sui Servizi Segreti.
COPASIR = Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica.
DDR = Deutsche Demokratische Republik, ossia Repubblica Democratica
Tedesca.
DIA = Defense Intelligence Agency.
DIS = Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza.
ELINT = Electronic Signals Intelligence.
FBI = Federal Bureau of Investigation.
FININT = Financial Intelligence.
FISINT = Foreign Instrumentation Signals Intelligence.
FSB = Federal'naja služba bezopasnosti Rossijskoj Federacii, ossia Servizi
federali per la sicurezza della Federazione Russa.
GCHQ = Government Communications Headqarters.
GEOINT = Geospatial Intelligence.
GeoIntel = abbreviazione alternativa per indicare la GEOINT.
GRU = glavnoe razvedyvatel'noe upravlenie, ossia Direttorato Principale per
l’Informazione.
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GSI = abbreviazione alternativa per indicare la GEOINT.
HUMINT = Human Intelligence.
IMINT = Imagery Intelligence.
JIC = Joint Intelligence Committee.
KGB = Komitet gosudarstvennoj bezopasnosti, ossia Comitato per la Sicurezza
dello Stato.
KSK = Kommando Spezialkräfte, ossia Commando Forze Speciali.
MAD = 1) Mutual Assured Destruction, ossia Mutua Distruzione Assicurata.
2) Amt für den Militärischen Abschirmdienst, ossia Agenzia per il
Controspionaggio Militare.
Malam = acronimo ebraico del Meir Amit Intelligence and Terrorism Information
Center.
MASINT = Measurement and Signature Intelligence.
MI5 = Military Intelligence 5, denominato anche Security Service.
MI6 = Military Intelligence 6, denominato anche SIS.
Mossad = Ha-Mossad le-Modi'in ule-Tafkidim Meyuchadim, ossia Istituto per
l’Intelligence e i Servizi Speciali.
NIC = National Intelligence Council.
NKVD = Narodnyj komissariat vnutrennich del, ossia Commissariato del Popolo
per gli Affari Interni.
NSA = National Security Agency.
NSC = National Security Council.
OPINT = Operational Intelligence.
Org = Organisation Gehlen.
OSINT = Open Source Intelligence.
OSS = Office of Strategic Services.
S&TI = Scientific and Technical Intelligence.
SAD = Special Activities Division.
SAS = Special Air Service.
Shabak = Sherut haBitachon haKlali, ossia Servizio di Sicurezza Generale.
Shin Bet = acronimo comunemente usato per indicare lo Shabak.
SIGINT = Signals Intelligence.