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INTRODUZIONE
In questo lavoro ho deciso di trattare l’attuale argomento dell’introduzione delle LIM
(Lavagna Interattiva Multimediale) all’interno delle aule scolastiche italiane, in particolare
l’utilizzo di questa nuova tecnologia per la didattica delle lingue straniere. Sono nate
diverse correnti di pensiero intorno all’introduzione di questo strumento nelle scuole e il
dibattito rimane ancora molto acceso tra chi accoglie benevolmente questa sorta di
‘rivoluzione’ del sistema scolastico e chi, invece, non è d’accordo o rimane comunque
scettico.
Dal punto di vista personale, ho trovato molto interessante approfondire le tematiche che
hanno portato al rinnovamento scolastico italiano e che da sempre sono state oggetto di
studio da parte di specialisti del settore. La LIM è attualmente una delle tematiche più
discusse, sia da parte di docenti sia di pedagoghi, perché si sta cercando di capire se questo
nuovo strumento all’avanguardia possa davvero essere utile a migliorare l’apprendimento
degli alunni, e a stimolarne maggiormente l’interesse e la curiosità nei confronti dei
contenuti trattati durante le lezioni. In base al mio interesse soggettivo, conforme al
percorso di studi affrontato nel corso degli anni, ho avuto la possibilità di seguire alcune
lezioni presso tre istituti della provincia di Novara (scuola primaria, secondaria di primo
grado e secondaria di secondo grado) che mi hanno ospitato per osservare il modo in cui
insegnanti e alunni interagiscono con la LIM durante le lezioni di lingua straniera. Di
conseguenza, ho potuto formarmi un’opinione se, effettivamente, questo strumento porta
dei vantaggi all’insegnamento e soprattutto all’apprendimento da parte degli studenti.
La tesi si articola in tre capitoli. Partendo da una spiegazione prettamente teorica e
descrittiva della Lavagna Interattiva Multimediale e dei suoi Software, offrendo una
spiegazione generale del loro utilizzo e delle loro caratteristiche tecniche, sono passata ad
analizzare brevemente l’evoluzione che si è verificata nel corso della storia nell’utilizzo di
materiali visivi allo scopo di migliorare l’apprendimento. Ho anche analizzato come
materiali audio e video e il web, possano risultare utili per la didattica. Dopo questa analisi
generale, ho ritenuto necessario esporre quanto ho potuto osservare durante le lezioni di
lingua straniera presso la scuola primaria di Carpignano Sesia (Istituto Comprensivo “P.
Fornara”), la scuola secondaria di primo grado di Romagnano Sesia (Istituto Comprensivo
“G. Curioni”) e la scuola secondaria di secondo grado di Novara (Istituto Magistrale “T.
Bellini”). Grazie a queste osservazioni, ho potuto terminare la mia analisi facendo un
confronto tra come le diverse classi osservate utilizzano la LIM durante le ore di lingua,
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focalizzando successivamente i problemi e i vantaggi che essa apporta all’insegnamento e
all’apprendimento degli alunni. In modo particolare, appare evidente la diversità di
approccio dei docenti nei confronti di questa nuova tecnologia. Questi temi si trovano al
centro di un vero e proprio dibattito e la questione rimane tuttora controversa.
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1.1 CONCETTI GENERALI
La cosiddetta «LIM» (Lavagna Interattiva Multimediale), comparsa alla fine degli anni ’90,
è un unico sistema formato da diversi elementi: una superficie interattiva (la lavagna), un
computer e un proiettore. Si tratta quindi di un insieme di tecnologie che trovano il loro
punto di forza in Internet.
La funzione basilare di questo strumento versatile è di stimolare l’apprendimento di tipo
visivo, ma anche uditivo grazie alla possibilità di inserire musiche, suoni, canzoni e voci
registrate. Infatti, la grande quantità di possibilità visive che i software offrono, permette
agli studenti di sentirsi più motivati e maggiormente coinvolti durante le spiegazioni e
questo importante fattore, a sua volta, consente:
- una migliore memorizzazione di materiali;
- un’analisi e un’astrazione delle informazioni;
- una più efficace attenzione.
Infatti, tutte le funzioni che la LIM offre sono innovative rispetto al tradizionale
insegnamento alla lavagna: trattandosi di una nuova tecnologia, il suo utilizzo può
entusiasmare gli alunni, i quali hanno la possibilità di interagire con la classe utilizzando
strumenti di comunicazione di cui fanno uso quotidianamente, sia per lo svago sia per la
navigazione in internet. Di fatto però, l’insegnamento rimane frontale, focalizzando
l’attenzione sull’insegnante e lasciando gli apprendenti passivi per la maggior parte del
tempo. L’insegnante è sempre posta al centro della classe, davanti alla lavagna, e gli alunni
sono messi in secondo piano. La LIM è sicuramente uno strumento innovativo, ma non
necessariamente risolve tutti i problemi legati al miglior tipo d’insegnamento. Inoltre, è
uno strumento particolarmente complesso per quegli insegnanti che sono abituati al
metodo tradizionale e non sono soliti usare il computer e i suoi programmi. Per di più,
preparare le lezioni con i software utilizzabili con la LIM richiede molto tempo, poiché
bisogna passare sempre e per forza attraverso il computer, quindi tutto ciò che viene
preparato non è immediato come, invece, può essere lo scrivere a mano libera su un foglio
una mappa concettuale di un argomento.
La principale fonte d’informazione che l’uomo possiede sul mondo circostante è il canale
visivo: la corteccia cerebrale è coinvolta durante la visione degli oggetti e nel controllo
visivo del movimento e il nervo ottico può appoggiarsi a oltre un milione di fibre. Per
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quanto riguarda la didattica, l’utilizzo di materiali visivi per l’apprendimento risulta molto
vantaggioso rendendo più semplici i processi mnemonici. Al fine di sfruttare al massimo le
potenzialità di questo sistema, non bisogna tuttavia sovraccaricare di stimoli gli studenti
durante le lezioni. Come affermano Mayer e Moreno (2001), che hanno teorizzato e
sperimentato i meccanismi percettivi e cognitivi dell’apprendimento multimediale, occorre
dare maggior spazio alla presentazione d’immagini accompagnate dai rispettivi materiali
verbali poiché «le persone apprendono meglio quando il materiale multimediale è
costruito in modo coerente con il modo in cui la mente umana funziona.»
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(Caprino, www).
La LIM offre alcuni vantaggi rispetto alla tradizionale lavagna. Con essa è possibile una
visualizzazione in grande e tutta la classe può utilizzare a proprio favore le tecnologie
poiché, a turno, ogni alunno ha la possibilità di interagire fisicamente con la lavagna.
Inoltre, per quanto riguarda gli studenti, il percorso di studio è semplificato anche grazie
alla costruzione collaborativa dello stesso. Infatti, a differenza di quanto accade con la
lavagna tradizionale, la LIM offre la possibilità di salvare sul computer i percorsi di studio
creati in classe; in questo modo essi possono essere recuperati e modificati ogni volta che è
necessario. Si evita così il problema di dover ricostruire alla lavagna intere mappe
concettuali. La visualizzazione in grande è una delle principali potenzialità della LIM
perché permette di mostrare un gran numero di contenuti sfruttando la forza comunicativa
delle immagini, e non solo la consueta lettura individuale e l’ascolto.
La diffusione delle lavagne interattive è stata determinata anche da un loro potenziale
essenziale: la semplicità di utilizzo. Infatti, per poterla utilizzare, sono necessarie le
competenze informatiche di base, ossia la scrittura, l’uso del web, l’apertura e l’inserimento
di file, il download e l’upload.
Sullo schermo della LIM si può mostrare qualsiasi tipo di file, video, audio, immagine fissa
e c’è anche la possibilità di catturare parti di pagine web e riutilizzarle sulla lavagna.
Il fatto che la lavagna sia interattiva, poiché offre una superficie touchscreen
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che permette
di interagire fisicamente con essa attraverso l’uso delle mani o di apposite penne, e che
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L’attenzione della mente umana è attratta inconsapevolmente dagli stimoli sensoriali, soprattutto se questi
sono improvvisi, e la principale fonte sensoriale dell’uomo è la vista. Le immagini che l’occhio riceve,
vengono trasmesse sotto forma di impulsi elettrici a aree cerebrali diverse, attraverso il nervo ottico. Ma è
all’interno della corteccia visiva che le immagini sono analizzate ed è esattamente quest’area del cervello che
orienta la nostra attenzione.
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Stanno attualmente nascendo schermi multitouch su cui è possibile usare entrambe le mani e che
permettono a più studenti di interagire contemporaneamente con la superficie. (LIM. A scuola con la
Lavagna Interattiva Multimediale –Biondi, 2011: 57)
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qualunque oggetto su di essa sia modificabile, sposta il centro della lezione su di essa.
Quindi una lezione frontale con l’impiego della LIM risulta molto ricca dal punto di vista
dell’apprendimento, grazie all’uso dell’ipermedialità. Infine è anche possibile sviluppare le
attività di brainstorming, perché la LIM permette di documentare tutto ciò che avviene
durante una lezione grazie agli strumenti che offre e ai collegamenti ipertestuali che
possiede.
1.2 BREVE STORIA DELL’IMPIEGO DEL MATERIALE VISIVO
NELL’APPRENDIMENTO
Dalla fine del 1800 e soprattutto durante i primi decenni del ‘900, è stata sempre più
evidente la necessità, in particolare nel campo della didattica delle lingue straniere, di
stimolare la maggior parte degli organi di senso, in modo da rendere l’apprendimento più
efficace attraverso un maggior coinvolgimento degli alunni durante le spiegazioni in classe.
Per arrivare alle LIM attuali, è necessario rivedere brevemente il percorso di sviluppo
intrapreso dalle tecnologie, a partire dagli inizi del ‘900.
Nel 1908 negli USA sono pubblicati cataloghi audiovisivi destinati alle scuole. Grazie a
questi, prende piede un movimento innovativo, il Visual Learning Movement, che propone
di impiegare gli audiovisivi nelle scuole, stravolgendo in tal modo l’utilizzo dei tradizionali
media per la didattica.
Negli anni ‘20 la National Education Association, ovvero il sindacato degli insegnanti, dà
vita al Visual Instruction Department, un «dipartimento per la didattica visiva» (Caprino,
www).
In seguito alla crisi economica mondiale e a causa della guerra, gli anni ‘40 sono
caratterizzati da un rallentamento della ricerca per quanto riguarda le nuove tecnologie da
applicare in ambito didattico.
Dieci anni più tardi, la televisione si afferma come strumento necessario ai fini didattici,
tanto che la Commissione Federale per le Comunicazioni aggiunge frequenze a decine di
canali che propongono contenuti e materiali didattici.
Negli anni ’60, negli Stati Uniti, nasce il CAI (Computer-Assisted Instruction), in cui il
computer è concepito come mezzo autosufficiente in grado di provvedere
all’insegnamento, proponendo lezioni individuali.