Introduzione.
Volendo dare una semplice definizione di turismo si può affermare che esso è
rappresentato da un’attività di visita che avviene in seguito ad un movimento di
persone. Tuttavia tale attività deve soddisfare contemporaneamente altre condizioni:
è necessario che lo spostamento si realizzi tra la residenza del turista e un’altra
località, che la sua durata comporti almeno un pernottamento fuori dalla zona di
residenza, che la motivazione del soggiorno sia legata a scopi di divertimento, svago,
di impiego di tempo libero, non imposto cioè da necessità legate all’attività di lavoro.
Secondo l’organizzazione mondiale del turismo
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il turista è chiunque viaggi in paesi
diversi da quelli in cui ha la sua residenza abituale per un periodo di almeno 24 ore
ma non superiori ad un anno e il cui scopo sia diverso dall’esercizio di ogni attività
remunerata all'interno del paese visitato.
I viaggiatori che si spostano per meno di 24 ore sono definiti escursionisti; essi
hanno uno stile di consumo diverso dal turista, uno stile definito sfruttamento
intensivo della località turistica.
Mentre il viaggio che si consuma in meno di quattro giorni è definito short break.
La storia del turismo si intreccia con la storia dell’uomo e del suo desiderio di
conoscenza.
Nell’antica Grecia il viaggiatore era considerato un messaggero degli Dei, in realtà in
quel periodo i viaggiatori erano pochissimi ed il loro arrivo veniva considerato come
un segno divino e le famiglie offrivano ospitalità con la speranza di ricevere una
ricompensa da parte degli Dei
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.
Nel periodo romano, invece, il turismo attraversa una fase di sviluppo, grazie ad una
serie di ragioni tra le più importanti c’è la costruzione della rete stradale realizzata
con l’intento di permettere all’esercito romano di raggiungere le zone più lontane
dell’impero.
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World Tourism Organization.
2 Maria Rosaria Cesarano, Maria Dolores Esposito Destinazione Turismo Clitt 2013 pag. 11
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A questo periodo risalgono anche le prime strutture ricettive dette stationes che
offrivano vitto e alloggio ai viaggiatori.
Successivamente nel medioevo iniziarono i primi viaggi religiosi, principalmente
rivolti verso tre destinazioni:
1. Roma
2. Gerusalemme
3. Santiago de Compostela.
Nel XV sec. infine, si assiste alla nascita del Grand tour.
Lentamente si assiste ad uno sviluppo del turismo; molteplici fattori hanno
determinato l’evoluzione del turismo d’élite al turismo di massa:
L’incremento della popolazione mondiale;
Lo sviluppo commerciale e industriale;
Il miglioramento delle condizioni politiche e sociali;
I mezzi di trasporto.
La nascita del turismo di massa ha avuto luogo negli anni ’50 negli Stati Uniti
d’America dove la classe media aveva conquistato un reddito netto sufficiente da
spendere in vacanze anche in città straniere, ciò permesso dallo sviluppo del
trasporto aereo intercontinentale e alla forza del dollaro, uscito vincitore, rispetto al
resto del mondo dopo la seconda guerra mondiale.
In Europa verso il 1960 aumentarono i potenziali fruitori del turismo di massa.
Alla base dello sviluppo del fenomeno turistico si possono individuare le seguenti
cause:
Le ferie retribuite;
L’innalzamento del tenore di vita di ampie fasce sociali;
La diminuzione dei costi di trasporto.
Negli ultimi anni il turismo ha registrato moltissimi cambiamenti influenzati da
eventi di natura sociale, economica e tecnologica come:
La maggiore attenzione alla qualità della vita;
L’aumento del livello generale d’istruzione e cultura;
La maggiore disponibilità di tempo libero;
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Maggiore attenzione alla salute e al benessere complessivo;
L’urbanizzazione crescente;
La diffusione del mezzo aereo low cost;
L’utilizzo di Internet.
Tuttavia la durata media della vacanza si è andata sempre più riducendo nel corso
degli anni e contemporaneamente si è affermata la tendenza a distribuire i viaggi in
più periodi dell’anno.
Si assiste ad un cambiamento di tendenza, dalla vacanza unica e lunga, in genere
consumata nel periodo estivo, alle vacanze brevi, consumate in più periodi dell’anno,
sostituendo alle vacanze di una o due settimane i cosi detti short break.
Inoltre il turista desidera essere sempre più attore delle proprie vacanze, si passa da
una vacanza cosi detta passiva, consumata generalmente sulla spiaggia, ad una
vacanza attiva che prevede più attività sportive e culturali. Il turista richiede sempre
più di usufruire della destinazione con più attenzione per gli aspetti culturali, naturali
e sociali, per le tradizioni del luogo, i modi di vivere.
A causa dello stress urbano si manifesta sempre più il desiderio di distacco, di
allontanamento dalla vita caotica e di conseguenza un crescente numero di persone
ricerca valori di tranquillità relax nelle proprie vacanze.
Questi fattori hanno stimolato una crescita del fenomeno turistico, spingendo
l’esperienza del viaggio in posizioni sempre più elevate nella gerarchia dei bisogni
favorendo la diversificazione della domanda turistica.
Il turismo nel mondo è considerato un importante fattore di sviluppo economico:
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Si fonda: Su uno scambio invisibile la maggior parte dei bisogni turistici,
sono dei servizi, dei beni immateriali, per i quali il turista paga un compenso,
egli porta ricchezza alla località che visita, ma non prende possesso materiale
di alcuna risorsa che lo hanno soddisfatto; le risorse naturali, culturali, servizi
ricettivi, e ristorativi, restano disponibili per nuovi successivi scambi;
È un’attività labour intensive: visto che tutte le attività turistiche necessitano
di risorse umane come fattore strategico per il loro sviluppo e pertanto l’avvio
di imprese turistiche porta ad un aumento dell’occupazione con ovvie
ricadute sul sistema economico nel suo complesso;
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Genera indotto: accanto alle attività turistiche tipiche, ve ne sono altre che dal
turismo vengono in qualche modo sostenute come l’artigianato, le attività
commerciali, l’agricoltura che trovano nel mercato turistico un importante
sbocco per i propri prodotti.
Il turismo è in grado di migliorare il saldo della Bilancia dei pagamenti
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di un
Paese.
Da ciò si evince come il turismo incida sui conti di uno Stato, esso è un'importante
fonte di entrate per molti Paesi del mondo e porta denaro alle casse dello Stato
attraverso la tassazione dei servizi correlati al turismo (per esempio le tasse
aeroportuali), oltre che indirettamente attraverso gli incassi dei fornitori di servizi.
Recentemente, molte organizzazioni non governative hanno iniziato a occuparsi di
turismo come mezzo per favorire lo sviluppo di nazioni povere; in genere, il turismo
in questo contesto viene configurato come turismo responsabile
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. In questo contesto
è nata la Carta sull'etica del turismo e dell'ambiente, che definisce il turismo
come diritto dell'uomo e importante strumento di pace e di giustizia sociale.
L'impatto sociale del turismo rende necessaria la presenza di regole e controlli.
Chi viaggia si sposta da una località all'altra, acquista una serie di servizi la cui
qualità, non può essere verificata al momento in cui vengono acquistati. Ecco dunque
la necessità di norme e di strumenti (si pensi alla classificazione alberghiera) che da
un lato tutelano i turisti nella loro veste di consumatori, dall'altra garantiscono una
corretta concorrenza tra gli imprenditori.
Il compito del legislatore è quello di interpretare le esigenze del suo tempo e
prevederne i futuri sviluppi. Si tratta di un compito di per sé difficile che, di fronte
alle sottili sollecitazioni del comparto turistico, necessita di particolare sensibilità e
lungimiranza.
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Maria Rosaria Cesarano, Maria Dolores Esposito Op Cit pag. 17
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La bilancia dei pagamenti è uno strumento che registra tutte le transazioni economiche effettuate da
un Paese con il resto del mondo, in un periodo, generalmente un anno. Essa riassume le posizioni
creditorie e debitorie di uno Stato nei confronti di tutti gli altri Stati e quindi potrà essere:
in avanzo: se i crediti sono maggiori dei debiti; in disavanzo se i debiti sono maggiori dei crediti in
pareggio se i debiti e i crediti sono equivalenti. La bilancia turistica è:
Attiva se la valuta importata dai turisti stranieri in Italia supera quella esportata dagli italiani
all’estero;
Passiva se la valuta importata dai turisti stranieri in Italia è minore di quella esportata dagli italiani
all’estero;
In pareggio se la valuta importata equivale alla valuta esportata.
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La storia della legislazione turistica italiana dimostra che queste due doti non sempre
accompagnarono il nostro legislatore, o meglio, gli organi legislativi e i governi
vollero intervenire sul comparto turistico attraverso provvedimenti legislativi e
regolamentari. In sostanza, per oltre un cinquantennio il turismo venne trattato dal
legislatore statale con sufficienza e distacco, sia per scarsa comprensione sia per la
convinzione alquanto diffusa che l’imponente flusso turistico verso le mete italiane
non si sarebbe mai esaurito. Successivamente il legislatore iniziò a prendere
coscienza del peso delle attività turistiche e della necessità di intervenire sul mercato:
il primo segnale di questo rinnovato atteggiamento fu la creazione, nel 1959, di un
apposito ministero.
L'insieme delle norme giuridiche
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che regolano i diversi aspetti del fenomeno
turistico costituiscono la legislazione turistica.
La legislazione turistica è da sempre un complesso di norme di natura diversa:
Norme di diritto pubblico di livello statale
Norme di diritto pubblico di livello regionale
Norme di diritto privato
Norme comunitarie internazionali
Il turismo è regolamentato, infatti, oltre che da norme di diritto pubblico (sia statali
che regionali), anche da norme di diritto privato e dunque:
Dalle “Convenzioni internazionali”
Dagli “Accordi contrattuali atipici”
In passato la normativa sul turismo è stata sempre caratterizzata da una forte
connotazione pubblicistica e dall’assenza di una coordinata logica di
programmazione. A questa disorganicità solo nel corso dell’ultima parte del secolo
appena trascorso il legislatore italiano ha cercato di porre rimedio emanando in
proposito delle leggi-quadro che hanno determinato l’organizzazione legislativa del
settore.
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Cioè vincolato a requisiti di rispetto per l'ambiente e le culture locali
6Le norme sono strumento di valutazione del comportamento che è giudicato giusto o ingiusto morale
o immorale lecito o illecito, a seconda che sia conforme o difforme alla norma che lo giustifica, il
linguaggio delle norme è prescrittivo comunica valutazione che vietano o permettono comportamenti,
la norma ha una sua funzione costante che è quella di valutare il comportamento umano. L’insieme
delle norme prende il nome di ordinamento giuridico.
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