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CAPITOLO 2 - LE MATRICI DI TRANSIZIONE
In questo capitolo vengono esaminate le matrici di transizione che sono l’oggetto di questo
elaborato mettendo in confronto le classi della quantità prodotta dalle aziende in base alle quali
sono state costruite le matrici di transizione. Queste classi di cui parliamo sono le classi Istat e le
classi quintili. Viene effettuata un’analisi delle distribuzione delle aziende nella 4 aree omogenee
dell’Italia. La ripartizione in aree omogenee è stata effettuata tenendo conto della collocazione delle
aziende sul territorio nazionale e della zona altimetrica per cui sono stati ottenuti 6 raggruppamenti
due (montagna e pianura) per ciascuna delle quattro grandi aree geografiche del Paese: Nord,
Centro, Sud e Isole. Inoltre viene analizzato separatamente il comportamento della aziende da latte
in due regioni importanti quali Lombardia e Emilia Romagna, separando anche per esse le aziende
di pianura da quelle di montagna. Prima di arrivare al commento delle matrici di transizione bisogna
mettere il punto sui dati che abbiamo a disposizione.
2.1 La descrizione della banca dati
Il lavoro qui riportato è stato effettuato sulla base di una banca dati preso dall’archivio della facoltà
di Agraria dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Questa banca dati rappresenta le quantità di
latte prodotte dalle unità produttive di tutta Italia e fa riferimento agli anni 1995 e 2009. Le aziende
riportate nella banca dati sono classificate in relazione alle regioni di appartenenza e seguendo poi,
con le provincie e comuni sottostanti. Un’importante distinzione che viene fatta nella banca dati è
dato dal posizionamento delle aziende: montagna e pianura. Questo fatto permette di capire in quale
misura le montagne e le pianure concorrono nella produzione totale del latte.
Dalla banca dati possiamo vedere che il numero delle aziende produttrici di latte nel 1995 è pari a
93,573 e la quantità di latte prodotta nel medesimo anno ammonta a 10,233,811.421 tonnellate di
latte, mentre le aziende produttrici di latte nel 2009 sono pari a 39,880, un numero molto ridotto
rispetto al 1995 e, per contro, la quantità di latte si presenta superiore rispetto all’anno 1995 ed è
pari a 10,875,506.062 tonnellate di latte. Quindi, la produzione è aumentata di 9.4% tra il 1995 e il
2009.
La quantità di latte prodotta in montagna è uguale a 2,058,822.821 tonnellate nel 1995 e
2,409,575.122 tonnellate nel 2009. Mentre la quantità di latte prodotta in pianura durante il 1995
ammonta a 8,174,988.600 tonnellate, invece nel 2009 8,465,930.940 tonnellate di latte. Vediamo
che sia in montagna sia in pianura la quantità di latte viene prodotta in peso maggiore nel 2009.
Questo aumento della produzione del latte nel 2009 rispetto al 1995 può essere risultato del
miglioramento delle tecniche di produzione oppure ci siamo di fronte ad un fenomeno di
aggregazione delle imprese, cioè le imprese più piccole vengono aggregate ad altre imprese piccole
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o grandi. Così il numero algebricamente si riduce, ma di fatto le imprese ci sono, però associate ad
altre e per questo la produzione aumenta.
2.2 La produzione del latte nelle aree omogenee dell’Italia
I dati che abbiamo a disposizione della campagna 1995 e 2009 della produzione di latte
commercializzata da ciascuna azienda ci permettono di conoscere i movimenti delle singole
aziende fra le diverse classi, e quindi di ottenere matrici di transizione secondo il modello della
catena di Markov. Prima di analizzare le matrici di transizione, vediamo il contributo nel settore
lattiero-caseario delle varie zone del Paese.
2.2.1 Il Nord
Le regioni settentrionali rappresentano, com’è noto, la principale fonte di approvvigionamento del
latte per l’industria lattiero-casearia italiana. Il numero delle aziende che operano al Nord nel 1995 è
pari a 60,902 unità produttive, circa il 65% delle imprese nazionali (93,573). Mentre nel 2009
questa cifra ammonta a 26,583 unità produttive e sembra essere molto ridotto. Malgrado questo
numero di unità produttive che si riduce sempre e in misura notevole con il passare degli anni la
produzione di latte è aumentata.
Nel 1995 a Nord si produceva l’83,5% del latte commercializzato in Italia, mentre nel 2009 hanno
prodotto l’82,7% della produzione totale del latte. La quota di latte prodotta al Nord è notevolmente
alta, e per questo il Nord viene considerato un potenziale punto di riferimento per la produzione
totale di latte a livello nazionale, quindi è l’area più rappresentativa della produzione di latte in
Italia.
Classi
MONTAGNA
PIANURA
Numero
aziende
% sul
totale
Numero
aziende
%sul
totale
0-10 7084 27% 2767 8%
10-20 5218 20% 3502 10%
20-50 6728 25.8% 6471 18.6%
50-100 3805 14.6% 5784 16.60%
100-200 2230 8.55% 6190 17.77%
200-500 896 3.44% 6329 18.17%
500-1000 93 0.35% 2559 7.35%
1000-2000 20 0.07% 1023 3%
>2000 2 0.00007% 199 0.6%
Totale 26076 100% 34823 100%
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Tabella 2.1: Distribuzione delle aziende del Nord Italia per classi di dimensione-campagna 1995
Da questa tabella vediamo che il numero totale delle aziende collocate nell’area di montagna delle
regioni del Nord è pari a 26,076, di cui circa l’88% hanno commercializzato durante la campagna
1995 meno di 100 tonnellate di latte. Le aziende che operano in pianure è maggiore rispetto alle
aziende in montagna, e qui le imprese che producono sopra le 200 tonnellate sono circa il 30%,
cioè, molto di più rispetto alle zone montane.
Nel nostro caso di studio, le regioni prese in considerazione per la costruzione delle matrici di
transizione sono Lombardia ed Emilia Romagna che sono poste geograficamente nella zona del
Nord. Insieme queste due regioni hanno prodotto nel 1995 3,174,288.263 tonnellate di latte cioè il
31% della produzione totale in Italia, mentre nel 2009 il totale del latte prodotto da queste due
regioni ammonta a 4,726,731.505 tonnellate, il 43,5% della produzione totale nazionale che
rappresenta una cifra assai elevata; significa che quasi la metà viene prodotta proprio da queste due
regioni.
Il nostro lavoro si focalizza soprattutto sulla regione di Lombardia ed Emilia Romagna. Dalla banca
dati possiamo ricavare alcuni dati con riguardo a questi due regioni. Prima di tutto analizziamo la
quantità di latte prodotta da ciascuna regione con riferimento ai due periodi temporali, 1995 e 2009.
Riguardo alla regione Lombardia si può affermare che il numero delle aziende operanti nella
produzione del latte sia nel 1995 sia nel 2009 è pari a 4,967 di cui 1,172 operano in montagna e il
restante, 3,795 unità produttive, in pianura. Da queste aziende è stato originato una produzione
totale di latte nel 1995 pari a 2,322,707.076 tonnellate così diviso: 363,789.903 tonnellate della
produzione totale è stato prodotta in montagna, l’altra parte che ammonta a 1,958,917.173
tonnellate in pianura. Nell’anno 2009 la quantità di latte prodotta risulta superiore rispetto al 1995
ed è pari a 3,482,276.838 tonnellate di latte e viene così riportata: le zone montanare hanno prodotto
494,768.600 tonnellate, la pianura invece 2,987,509.411 tonnellate , una cifra molto elevata rispetto
alle montagne. La quantità di latte così alta nelle pianure rispetto alle montagne si spiega anche per
il fatto che in pianura sono poste un numero elevato di aziende ma soprattutto nelle pianure
troviamo le più grosse aziende italiane.
Con riferimento alla regione di Emilia Romagna da mettere in evidenza è il numero delle aziende
operanti nella produzione del latte totale che ammonta a 2,939 che sono all’incirca 2000 unità
produttive in meno rispetto alla regione Lombardia, ma questo non lo fa di essa una regione di
minore peso nella produzione del latte. Queste aziende sopra riportate hanno prodotto nel 1995
851,581.187 tonnellate di latte. Nelle pianure emiliane operano 1,881 unità produttive di latte e
producono circa l’80% della produzione totale del latte in Emilia Romagna (664,686.908
tonnellate), mentre le aziende che operano in montagna producono 159,006.148 tonnellate, cioè il
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restante 20%. Per l’anno 2009 queste imprese producono in totale 1,244,454.667 tonnellate di latte,
e di nuovo in pianure viene prodotto l’80% della produzione del latte in Emilia Romagna nel 2009
(999,787.170 tonnellate), e sempre, le aziende poste in montagna producono il restante 20%
(243,823.849 tonnellate).
Nelle due regioni si verifica il fatto che le stesse aziende producono di più nel 2009 rispetto al 1995.
A questo punto possiamo dire che la quantità di latte totale prodotta in Lombardia nel 1995
attribuisce per il 22,7% nella produzione totale di latte in tutta Italia, mentre nel 2009 per il 32%. La
regione di Emilia Romagna produce 8,32% della produzione totale del latte nel 1995, mentre nel
2009 produce l’11,5%. Vediamo che, anche il contributo delle due regioni nella produzione totale
nazionale è aumentata nel corso del tempo.
Da precisare che nel lavoro riportato, da tutte le aziende presente nelle due regioni, Lombardia ed
Emilia Romagna, sono state prese in considerazione solo le imprese che sono in produzione sia nel
1995 sia nel 2009, e non vengono esaminate imprese che potenzialmente sono uscite o entrate in
produzione durante lo stesso periodo.
Tutto quanto detto di sopra viene riassunto come segue:
Lombardia 1995 Lombardia 2009
Numero aziende* 4967 4967
Quantità prodotte**
2,322,707.076 3,482,276.838
Q.tà prodotta in
montagna
363,789.903 497,768.600
Q.tà prodotta in
pianura
1,958,917.173 2,987,509.411
La quantità rispetto
al totale nazionale
(%)
Montagna Pianura Totale
Lomb.
1995
Montagna Pianur
a
Tot.
Lomb200
9
17.7% 24% 22.7% 20.5% 35% 32%
Tabella 2.2: La Produzione di latte in Lombardia durante il 1995 e il 2009.
*Nella riga “numero delle aziende” sono riportate solo le aziende che producono sia nel 1995 sia
nel 2009.
**Le quantità sono espresse in tonnellate.