1
INTRODUZIONE
Il presente elaborato si propone di analizzare, alla luce delle altissime
percentuali di extracomunitari detenuti nelle carceri italiane, il
trattamento penitenziario degli stranieri.
In particolare, s’intende individuare in quali termini i detenuti immigrati
sono svantaggiati rispetto agli autoctoni e in quale misura vengono
perseguiti nei confronti di tali soggetti gli obiettivi della pena, previsti
dalla Costituzione e dall’Ordinamento Penitenziario, vale a dire la
rieducazione e la risocializzazione.
Nel primo capitolo si propone innanzitutto una descrizione del fenomeno
della sovrarappresentazione di detenuti stranieri negli istituti penitenziari
italiani e, in secondo luogo, si passano in rassegna le cause che possono
determinare l’ingresso dell’immigrato in carcere, evidenziando in ultimo
gli aspetti che giocano a suo sfavore sia nella fase processuale, sia nella
decisione dell’Autorità Giudiziaria di adottare o meno un provvedimento
di custodia cautelare nei suoi riguardi. Si presentano brevemente, inoltre,
i diversi orientamenti sociologici rispetto alla discussa questione
sull’esistenza o meno di un nesso tra clandestinità e criminalità.
Nel secondo capitolo si prospettano le situazioni problematiche che
emergono nella fase d’ingresso in carcere dello straniero e
nell’applicazione del trattamento penitenziario: in particolare, si osserva
come gli stranieri, nella maggior parte dei casi, non possano godere
appieno delle opportunità trattamentali, trovandosi in questo modo
svantaggiati nei confronti dei detenuti italiani e come le funzioni di
rieducazione e di risocializzazione della pena in queste circostanze
rischino di essere vanificate.
Nel terzo capitolo, infine, si presentano le difficoltà che i detenuti
stranieri incontrano nell’accesso alle misure alternative alla detenzione.
2
Si osserva come agli immigrati, essendo il più delle volte esclusi dalle
modalità di esecuzione penale esterna, sia preclusa la possibilità di una
graduale risocializzazione e come la previsione dell’espulsione a fine
pena, nei confronti di molti degli extracomunitari detenuti, renda
definitivamente impossibile il reinserimento dello straniero nella società
libera italiana.
3
CAPITOLO I
LA SOVRARAPPRESENTAZIONE DEGLI STRANIERI
IN CARCERE: ENTITA’ E CAUSE DEL FENOMENO
1. LE DIMENSIONI DEL FENOMENO
Le statistiche fornite dal Dipartimento dell’Amministrazione
Penitenziaria riferite alle presenze di detenuti nelle carceri italiane
evidenziano il fenomeno della sovrarappresentazione degli stranieri e la
sua evoluzione nel tempo.
I dati relativi al 30 giugno 2008 contano 20617 detenuti stranieri, che
corrispondono al 37,45% del totale dei detenuti
1
; ciò significa che ad
oggi un detenuto su tre è straniero.
Detenuti presenti per nazionalità al 30 giugno 2008
detenuti
italiani
63%
detenuti
stranieri
37%
detenuti italiani
detenuti stranieri
Elaborazione dati tratti dal sito www.giustizia.it.
1
Dati tratti dal sito www.giustizia.it.
4
Se si guarda inoltre all’andamento dei dati a partire dal 1997, si può
facilmente rilevare come il fenomeno, nel corso di un decennio, si sia
aggravato in modo considerevole con un aumento delle presenze dei
detenuti stranieri di oltre il 15%.
DETENUTI PRESENTI PER POSIZIONE GIURIDICA, SESSO E
NAZIONALITA'
Serie storica: 1991 - 2007
DATA DI
RILEVAZIONE
POSIZIONE GIURIDICA NAZIONALITA'
IMPUTATI CONDANNATI INTERNATI TOTALE STRANIERI % rispetto ai
presenti
31/12/1997 20.510 26.646 1.339 48.495 10.825 22,32
30/06/1998 21.854 27.451 1.273 50.578 11.695 23,12
31/12/1998 21.952 24.551 1.308 47.811 11.973 25,04
30/06/1999 23.342 26.167 1.347 50.856 13.317 26,19
31/12/1999 23.699 26.674 1.441 51.814 14.057 27,13
30/06/2000 23.766 28.321 1.450 53.537 14.918 27,86
31/12/2000 24.295 27.414 1.456 53.165 15.582 29,31
30/06/2001 24.989 28.962 1.442 55.393 16.378 29,57
31/12/2001 23.302 30.658 1.315 55.275 16.294 29,48
30/06/2002 22.411 32.729 1.137 56.277 17.049 30,29
31/12/2002 21.682 32.854 1.134 55.670 16.788 30,16
30/06/2003 20.524 34.695 1.184 56.403 16.636 29,49
31/12/2003 20.225 32.865 1.147 54.237 17.007 31,36
30/06/2004 20.151 35.291 1.090 56.532 17.783 31,46
31/12/2004 20.036 35.033 999 56.068 17.819 31,78
30/06/2005 21.037 36.995 1.093 59.125 19.071 32,26
31/12/2005 21.662 36.676 1.185 59.523 19.836 33,32
30/06/2006 21.820 38.193 1.251 61.264 20.221 33,01
31/12/2006 22.145 15.468 1.392 39.005 13.152 33,72
30/06/2007 25.514 17.042 1.401 43.957 15.658 35,62
31/12/2007 28.188 19.029 1.476 48.693 18.252 37,48
Tabella tratta dal sito www.giustizia.it
5
Inoltre, la situazione desta particolare preoccupazione se si guarda alla
percentuale di stranieri presenti sul territorio italiano, pur precisando che
non è possibile fornire un dato esatto a causa della condizione di
clandestinità di molti stranieri, rispetto a quella di presenti in carcere:
l’incidenza della presenza di stranieri sulla popolazione totale è stimata
intorno al 6,2%
2
.
Alla luce di questo dato si può constatare che il rapporto tra stranieri e
italiani sul territorio nazionale, pari a 1:16, cresce in modo considerevole
all’interno delle carceri dove, come sopra considerato, si rileva un
rapporto 1:3.
Per quanto riguarda, invece, la presenza di italiani in carcere, essa
rappresenta una piccolissima percentuale della popolazione totale italiana
residente: i dati riferiti alla fine del 2007 indicano infatti che i detenuti
italiani erano 30441, ovvero lo 0,05 % degli italiani residenti sul
territorio nazionale, secondo il censimento riferito allo stesso arco
temporale
3
.
Come mostra la tabella riportata, il maggior numero dei detenuti stranieri
è di provenienza africana, in particolare si tratta dell’Africa
Mediterranea: il 36,7% delle presenze è costituito infatti da Marocchini,
Algerini e Tunisini; segue poi il dato riferito ai detenuti provenienti da
Paesi esteri, ma appartenenti all’Unione Europea, che rappresentano il
19,8% (nelle statistiche riferite agli anni precedenti al 2007, anno che
segna l’ingresso della Romania nell’Unione Europea, la percentuale
riferita all’UE riguardava quasi unicamente la Romania stessa); infine il
17,6% provenienti dall’Europa orientale (Albanesi e ex-Jugoslavi).
2
Dati tratti da Immigrazione. Dossier Statistico 2007. XVII Rapporto
sull’immigrazione, reperibile nel sito www.caritasitaliana.it.
3
Dal confronto dei dati esposti nel sito www.giustizia.it e www.demo.istat.it.
6
Sono presenti in percentuale minore detenuti provenienti dalle
Americhe, per un totale del 5,6% e dai Paesi Asiatici, rappresentati dal
5,1%.
Grafico tratto dal sito www.giustizia.it. Dati riferiti al 31 dicembre 2007.
La netta maggioranza dei detenuti stranieri è di sesso maschile: i dati
riferiti al totale degli ingressi in carcere di stranieri nel 2007 dimostrano
che nel 91% dei casi sono uomini mentre solo nel 9% sono donne
4
.
Il dato è molto significativo se messo a confronto con la stima delle
donne straniere presenti sul territorio nazionale a fine 2006, elaborata dal
Dossier Caritas/Migrantes
5
, che rappresenta il 49,9% degli immigrati: la
netta differenza tra la composizione per sesso degli immigrati liberi e
4
Dati tratti dal sito www.giustizia.it.
5
Dossier Statistico 2007, cit., reperibile nel sito www.caritasitaliana.it.
7
quelli detenuti è indicativa del fatto che la quota di donne straniere che
entra in circuiti di devianza é minima.
D’altra parte, la medesima considerazione può essere avanzata anche
rispetto alla condizione delle donne italiane: esse infatti sono presenti sul
territorio nazionale in percentuale maggiore rispetto agli uomini
(51,4%)
6
, mentre gli ingressi in carcere delle donne rappresentano solo il
7% degli ingressi totali di italiani.
Comunque, la percentuale di donne straniere che entra in circuiti di
devianza è, seppur leggermente, maggiore di quella delle donne italiane.
Grafico tratto dal sito www.giustizia.it.
Dai dati concernenti la posizione giuridica risulta che il 65,7% dei
detenuti stranieri non abbia ancora subito una condanna definitiva e sia
quindi ancora in attesa di giudizio
7
: il dato si rivela importante, in
particolare ove si considera che gli imputati presenti nelle carceri non
6
Dati tratti dal sito www.demo.istat.it.
7
Dati tratti dal sito www.giustizia.it.
8
sono soggetti a un percorso trattamentale e non possono quindi praticare
una serie di attività finalizzate alla rieducazione, di cui nel prossimo
capitolo si parlerà ampiamente, e godere dei benefici previsti
dall’Ordinamento Penitenziario. Va rilevato, inoltre, che gli autoctoni che
si trovano in carcere in attesa di giudizio sono invece il 48% del totale
dei detenuti italiani: ciò evidenzia una prima situazione sfavorevole nei
confronti della popolazione carceraria straniera.
Elaborazione dati tratti dal sito www.giustizia.it.
9
1.1. Il concetto di straniero
Occorre fornire alcune brevi indicazioni sulla terminologia specifica
richiesta dall’analisi delle tematiche esposte in questo elaborato.
L’art.1 co. 1 del Testo Unico sull’immigrazione
8
definisce come stranieri
“i cittadini di Stati non appartenenti all’Unione Europea” e “gli apolidi”,
ovvero coloro che non sono riconosciuti come cittadini da nessuno Stato.
Gli stranieri presenti sul territorio italiano possono essere classificati in
regolari, clandestini e irregolari.
Per stranieri regolari s’intendono coloro che soggiornano in Italia in
possesso di un regolare permesso di soggiorno, rilasciato solitamente per
motivi di turismo, lavoro, studio, affari, ricongiungimento familiare, cure
mediche. “Il permesso di soggiorno deve essere richiesto […] al Questore
della Provincia in cui lo straniero si trova, entro otto giorni lavorativi
dall’ingresso nel territorio italiano”
9
.
Una seconda categoria di immigrati è costituita dai clandestini, ovvero gli
stranieri che non hanno mai richiesto il permesso di soggiorno, o ai quali
questo è stato revocato o annullato, e che sono entrati irregolarmente nel
territorio italiano. L’ingresso in Italia avviene in modo regolare se si
possiede il visto d’ingresso, un passaporto valido o un altro documento
equipollente, l’idonea documentazione che confermi scopo e condizioni
del soggiorno e la disponibilità dei mezzi di sussistenza sufficienti per la
durata del soggiorno e per il ritorno nel Paese di provenienza
10
. Il visto di
ingresso si ottiene se non si sono riportate precedenti condanne per alcuni
reati gravi, nonché se lo straniero non risulta pericoloso per l’ordine
pubblico e la sicurezza dello Stato
11
.
8
D. Lgs 25 Luglio 1998, n. 286 (Testo Unico delle disposizioni concernenti la
disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero).
9
Art. 5 co. 2 D. Lgs. 286/98.
10
Art. 4 co. 1 e 3 D. Lgs. 286/98.
11
Art. 4 co. 2 e 3 D. Lgs. 286/98.
10
Infine, rimane un’ultima categoria rappresentata dagli irregolari, ovvero
coloro che non hanno ottenuto il rinnovo del permesso di soggiorno e si
trovano quindi nel territorio italiano in possesso di documenti scaduti.
2. LA CRIMINALIZZAZIONE DEGLI STRANIERI
Una prima questione s’intende affrontare nel tentativo di spiegare le
cause di una tale sovrarappresentazione di stranieri nelle carceri italiane
concerne la loro criminalizzazione.
Teorie sociologiche hanno dato diverse interpretazioni all’aumento della
presenza straniera in carcere, fornendo delle chiavi di lettura
diametralmente opposte: da una lato infatti si può collocare la tesi
secondo la quale una percentuale così alta di detenuti stranieri non può
che rappresentare la loro forte criminalità e attitudine a delinquere;
dall’altro lato trova posto, invece, la tesi secondo cui la dimensione della
sovrarappresentazione di stranieri in carcere è un dato socialmente
costruito dall’azione congiunta del controllo sociale informale e di quello
posto in essere dalle agenzie istituzionali che esercitano un’azione
discriminatoria nei confronti degli stranieri
12
.
Per quanto riguarda questo tipo di atteggiamento proprio delle agenzie
istituzionali, Vidoni fornisce una possibile lettura, sostenendo che “a un
forte coinvolgimento di alcuni immigrati in alcune fattispecie criminali
corrisponde un’amplificazione pubblica del problema da parte dei media
e dell’opinione pubblica, a cui le agenzie di controllo sociale tentano di
12
E. SANTORO, Carcere e criminalizzazione dei migranti: una politica “da tre soldi”,
in Carcere e detenuti stranieri, a cura di F. Berti e F. Malevoli, Milano, F.Angeli 2004,
41.
11
dare una risposta repressiva che, probabilmente, invece di risolvere il
problema, rischia di esacerbarlo”
13
.
Gli elementi a favore di questa tesi riguardano le statistiche relative ai
fermi a piedi effettuati dagli agenti di polizia e quelle concernenti i tassi
di denunce e incarcerazioni.
Dati raccolti in Emilia Romagna, per approfondimenti dell’indagine di
vittimizzazione ISTAT, hanno dimostrato che su un totale di cento
persone fermate a piedi per un controllo da parte della polizia il 14% di
queste erano straniere, mentre solo l’1,4% italiane: la probabilità di
subire un controllo di polizia è quindi dieci volte superiore per gli
stranieri rispetto agli italiani
14
.
Il confronto tra i tassi di denunciati e incarcerati relativi agli italiani e agli
stranieri indica anch’esso una forte sproporzione a svantaggio dei
secondi: gli stranieri risultano infatti denunciati sei volte di più e
incarcerati dodici volte di più rispetto agli italiani
15
.
A ciò si aggiunge la reazione sociale al fenomeno dell’immigrazione, la
quale anch’essa gioca spesso a sfavore degli stranieri: Margara infatti
descrive come lo straniero che ha un alloggio precario, un lavoro non
regolare e condizioni di vita molto basse sia spesso oggetto di una
stigmatizzazione che va ad alimentare la sua esclusione sociale, insieme a
valutazioni di inaffidabilità che attiveranno negli altri impressioni del
vivere degli immigrati in fasce marginali e, quindi, probabilmente
criminali
16
.
Berti osserva quindi come sia necessario prestare sempre attenzione
affinché criminalità e immigrazione restino due fenomeni distinti, anche
13
O. VIDONI GUIDONI, La criminalità, Roma, Carocci 2006, 79.
14
O. VIDONI GUIDONI, La criminalità, cit., 81.
15
F. BERTI, Senso d’insicurezza, criminalizzazione dei migranti e risposta detentiva:
quali possibilità di reinserimento di fronte al rischio di espulsione degli stranieri, in
Carcere e detenuti stranieri, cit., 25.
16
A. MARGARA, Sistema giudiziario e criminalità. Rilevazioni conclusive, in Carcere
e detenuti stranieri, cit., 123.