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INTRODUZIONE
Il discorso letterario ben si addice al discorso introspettivo.
Fare, studiare letteratura è conoscenza, soprattutto di se stessi prima che degli altri.
Oggettivismo dunque che diviene soggettivo (Reverdy, 1938.)
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o viceversa, e questo
perché la letteratura è soprattutto ‘comunicazione’, prima con sé stessi e poi con gli altri.
In questo lavoro si ripercorrono le tappe principali che i grandi mezzi di comunicazione
hanno svolto nel tempo attraverso la letteratura (Bertoni, 1912).
Questo perché le giovani generazioni si rendano conto che i tanto vituperati mass-media
nel discorso formativo non sono stati, e non sono tuttora, tanto inopportuni come
vengono designati. e che la letteratura, importante disciplina scolastica affonda le sue
radici in tempi remoti, quando ancora non si usava molto scrivere per narrare e poetare.
La poesia antica con i grandi cantori greci gli aedi e i rapsodi era decantata oralmente,
talvolta accompagnata dalla musica delle cetre. Solo più tardi arrivarono forme
canoniche di diffusione letteraria come il romanzo; un romanzo che fu trasposto in teatro
e musica. Fu poi la volta di radio e televisione, moderni e immediati mezzi di
comunicazione, e infine internet con gli e-book, gli e-blog e i social network.
Da Omero, Shakespeare a Pirandello per la narrativa, da Puccini ai rocker dei nostri
giorni per la musica, si percorre un viaggio a ritroso per assistere alla nascita, agli albori
dei vari mezzi comunicativi: radio, libri, tv, musica, internet e supporti tecnologici, i
media insomma al servizio della cultura, una cultura sempre più moderna che ha però
ancora bisogno di attingere dalle sue fonti più pure.
Questo per incentivare e motivare un’utenza sempre più distratta, disattenta e svogliata,
come quella degli studenti di scuola secondaria di secondo grado (i liceali), allo studio di
una materia affascinante e motivante come la letteratura che, come si spiegherà nella
seconda parte della tesi (dove si andrà a giustificare la forma audiovisiva), si ha ormai
avere il vantaggio di averla, grazie anche all’ausilio del web 2.0, a portata di click o,
data la nuova forma digitale, con un semplice ‘sfioramento di monitor’.
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( Pierre Reverdy, poeta francese, in Le poète secret e le monde exterieur,1938, propone una tesi
sull’oggettivismo poetico che diventa soggettivismo. E’ il soggetto che tende verso l’oggetto e non
viceversa, favorisce il mondo degli oggetti e lo fa in prima persona, perché anche la poesia o la lirica più
oggettiva non può fare a meno di descrivere il soggettivo, e quindi di toccare l’Io, il mondo interiore di
ciascuno di noi.)
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Del tema letterario si tratterà, come già si è accennato, con una raccolta fotografica,
un filmato facilmente caricabile in tutti i dispositivi mobili per un giusto ‘Ubiquitous
learning’(Cope, 2009), commentato con brevi citazioni e qualche spiegazione, su come
oggi potrebbe essere esplicata la storia della letteratura e la sua trasformazione attraverso
l’evoluzione mediatica.
Foto storiche e foto ironiche scorrono ‘argomentate e commentate’ da una voce, il tutto
registrato con Audacity per quanto riguarda l’audio, e montato con Windows Movie
Maker per il filmato completo.
L’obiettivo è quello di spiegare agli studenti come la letteratura, attraverso i secoli e i
media, si sia evoluta e sia stata spiegata e diffusa.
Un filmato che ha il compito di ‘colpire e catalizzare’ l’attenzione di un’utenza
difficile e molto esigente quale quella adolescenziale, e di renderla partecipe della storia
della forma comunicativa letteraria attraverso i media che attraverso il tempo hanno
sempre più assunto quell’impronta tecnologica che è tanto nota ai cosiddetti ‘nativi
digitali’.
Sin dall’inizio dei tempi, l’uomo ha sentito il bisogno di comunicare.
La scrittura, in particolare, si è rivelata la forma di comunicazione più diffusa, anche se i
disegni geroglifici scoperti sulle pareti millenarie ci testimoniano che l’uomo ha iniziato
a comunicare disegnando, dimostrando così come gli strumenti di comunicazione siano
cambiati attraverso ere ed epoche.
Lo strumento principale, tuttavia, rimane sempre lo stesso, la scrittura, anche se per
alcune culture, come ad esempio quella Rom, l’oralità rimane la principale fonte
comunicativa e per gli antichi abitanti delle caverne (gli uomini primitivi) i disegni
furono la prima forma espressiva.
I narratori però, anche se in un primo tempo hanno preferito raccontare le loro storie
attraverso poesie orali accompagnate dalle cetre (ad esempio gli Aedi e i Rapsodi),
oppure narrare girovagando, come i Trovatori e Trovieri, con la scrittura si è riusciti a
tramandare importanti opere letterarie.
Come dicevano i latini, Verba volant scripta manent, tutto ciò che viene messo nero su
bianco ha maggiore attendibilità di ciò che è narrato o rimembrato.
In questo percorso si cercherà di chiarire come si è evoluto il senso del comunicare negli
anni attraverso la letteratura, spiegando come e quanto abbiano influito le varie fonti
comunicative, e come si sia arrivati a quella che oggi possiamo definire
‘cultura web letteraria’ o ‘cultura letteraria multimediale’, ovvero come e quanto abbiano
influito i media nel rapporto tra la letteratura e le masse.
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Una delle prima fonti ad attingere dalla letteratura per la comunicazione è stata senza
ombra di dubbio la poesia, poi la musica con i cantori greci, la drammaturgia e il teatro,
trattato nel secondo capitolo.
Importante scrittore fu Tespi
(Biblioteca
Enciclopedia Italiana, 1829), al quale pare fosse
attribuito l’invenzione del ‘dramma errante’.
È proprio nella Grecia classica
che possiamo ritrovare le fonti e le cause sui modi del
nostro pensare il teatro, sia in senso fisico sia come esperienza letteraria.
In questo lavoro si parte proprio dal teatro, perché la drammatizzazione è il precipuo
modo di esprimersi dei ragazzi, e il gioco del dramma si basa sulla spontaneità espressiva
dialogica (L. Volpocelli, 1950).
Una cultura che meglio evidenzia le più grandi opere letterarie e crea interesse e stimolo
nei giovani, affinché possano al meglio esprimere la loro creatività.
Un teatro che si sviluppò nel V e IV secolo a. C. ad Atene, distinto in tragedia e
commedia, simili nella struttura ma diverse per nascita, temi e finalità culturali.
Nel III secolo a. C., durante le guerre di espansione gli eserciti romani conobbero la
cultura greca delle città della Magna Grecia (Antonucci, 1997).
E anche se vi erano durante il Medioevo trovatori e trovieri che narravano la chanson du
geste e les chansons de Roland. esso non fu un periodo particolarmente prolifico,
contrariamente il Rinascimento fu particolarmente ricco, produttivo ed intenso, sotto
l’aspetto culturale (Attolini, 1988).
In quegli stessi anni in Inghilterra nasce lo stile di William Shakespeare, che nelle sue
opere, seppure innovative, userà però trattare di argomenti pur sempre legati alla
tradizione (Brison ,
2008).
In Italia, dopo il periodo romantico e manzoniano, inizia a prendere piede il dramma
musicale o melodramma: una nuova forma di spettacolo teatrale che vede in Giuseppe
Verdi il massimo esponente con opere come ‘Il Nabucco’ o la
‘Traviata’, che segneranno un’epoca e l’inizio di un nuovo modo di fare e concepire il
teatro, e che sicuramente i giovani non amano particolarmente perché considerato
alquanto pedante, per quanto importanti opere letterarie saranno impiegate per le
sceneggiature di questi capolavori; infatti, più tardi, con un compositore come Giacomo
Puccini, nasceranno opere come ‘Madame Butterfly’ dal soggetto ‘la Fanciulla del
West’ di David Belasco (Classici della musica, 2004).
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Con la nascita della radio prima, e della televisione poi, tutte queste opere vengono
diffuse al grande pubblico: dalla forma cartacea alla forma narrata attraverso il cavo, e
successivamente con immagini in movimento attraverso prima il cinema e poi la tv.
Ed è appunto nell’era tecnologica, con la nascita del world wide web, internet, che la
divulgazione è globale attraverso E-book e E-blog.
Belle esperienze, che diventano racconti, opere teatrali e poi opere liriche, un’arte a
trecentosessanta gradi che tocca artisti più o meno famosi che hanno un
denominatore comune: trasferire nell’arte tutto ciò che di bello o espressivo la vita può
dare (Jeanneney, 2003).
Un messaggio importante da riferire ai giovani in chiave leggera e ironica, per far in
modo che interpretino in maniera interessante e gradevole
lezioni e nozioni di un passaggio storico importante quale quello che va dai media
tradizionali ai media innovativi e tecnologici (Boccia, 1999).
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Capitolo 1
Il Novecento
Forse il concetto e l’argomento sembrano troppo reiterati, ma l’importanza del teatro per
una buona base della cultura artistica letteraria, è da non trascurare.
Da sempre le più grandi opere letterarie sono state trasposte in drammaturgia e hanno
caratterizzato le varie epoche, il sentimento e i valori che ognuna di esse stava vivendo.
Il Novecento è stato forse una delle epoche più innovative e particolarmente critiche e dal
punto di vista artistico e inventivo ne emergono figure di grande levatura.
Nel panorama letterario – teatrale e cinematografico ritroviamo figure illustri come Luigi
Pirandello. Il noto scrittore di Girgenti (oggi Agrigento) nato nel 1867, è quello che per
primo rivoluzionerà il modo di scrivere degli autori di quest’epoca.
Premio Nobel nel 1934, fu considerato insieme al Pascoli e Ungaretti
(De Benedetti, 1973), uno dei padri del Decadentismo, corrente letteraria che prende la
mosse dalle due guerre e dalle crisi esistenziali che scaturiscono in poeti, scrittori, autori
musicali e cineasti del tempo, e che renderà prolifico il panorama culturale e letterario
del tempo, portando al cambiamento solo negli anni Cinquanta del secolo scorso con il
profilarsi del cosiddetto ‘miracolo economico’, che non ha impedito di definire ancora
oggi ‘decadente’ l’epoca che attraversiamo da un punto di vista sociale e spirituale.