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Capitolo I
Il concorso internazionale per il Santuario della Madonna della Lacrime di
Siracusa
1. Dalla lacrimazione della Madonna alla scadenza del bando di concorso
(1953/1957)
La storia del Santuario della Madonna delle Lacrime sito in Siracusa è legata ad un
evento che avvenne nel 1953 in un’abitazione di due sposi, Angelo Iannuso e
Antonina Lucia Giusti; qui infatti il 29 agosto dello stesso anno il mezzo busto in
gesso posto al capezzale del letto dei coniugi, inserito in un quadretto e raffigurante
il Cuore Immacolato di Maria, iniziò a versare numerose lacrime.
La lacrimazione si ripeté per quattro giorni consecutivi e l’evento, ritenuto un
miracolo, trasformò la casa dei coniugi in meta di pellegrinaggio da parte dei
numerosi credenti e curiosi provenienti da molte zone di Siracusa. Il fenomeno
comportò conseguentemente l’intervento della chiesa e di una commissione
scientifica la quale, nell’ultimo giorno della lacrimazione, eseguì un prelievo del
liquido lacrimale; quest’ultimo, sottoposto ad analisi microscopica, fu identificato
come: “ (…) lacrime umane, in quanto contenente proteine ed urati, cioè le stesse
sostanze che si riscontrano nelle lacrime di una persona; il fenomeno non è pertanto
spiegabile scientificamente”.
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Il 19 settembre, poiché l’afflusso dei pellegrini era divenuto eccessivo, il quadretto
fu trasferito nella limitrofa piazza Euripide, dove fu edificata una tettoia per coprire
un’area di 800 m
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, nella piazza: “ (…) convengono coi Siracusani i molti pellegrini
invocando conforto, ma è evidente che ciò costituisce un provvedimento
temporaneo, in attesa di poter erigere il necessario grande tempio che vorrà anni e
somme considerevoli. Pertanto si è pensato di costruire un oratorio sul posto stesso
del prodigio, giacché è ben giusto che la stanza stessa dove la Madonna ha pianto
diventi un luogo tutto sacro a Maria. Oltre questo oratorio è innegabile che bisogna
offrire al cuore di Maria una degna basilica, capace di decorose funzioni e di
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Citazione tratta dal sito del Santuario della Madonna delle Lacrime,www.madonnadellelacrime.it.
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accogliere la massa dei fedeli che accorreranno a Siracusa”.
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Così si esprimeva
l’arcivescovo di Siracusa in seguito al voto espresso dall’Episcopato Siciliano in data
11 dicembre 1953
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affinché si costruisse un Santuario in onore della lacrimazione della
Madonna; ed ancora: “ (…) dove faremo sorgere la casa di Maria? Per la migliore
ubicazione, il comitato cittadino formato da egregie persone, sta studiando di
scegliere una vasta zona, e a ciò si presta piazza Euripide ove siavi possibilità di
ampliamento per una decorosa sistemazione del Santuario, per un comodo raduno
dei pellegrini e per opere annesse di utilit{ sociale; (…) Siracusa, come Lourdes e
Fatima e altri luoghi privilegiati, avr{ l’onore e la gioia di un grande santuario,
costruito colle oblazioni dei poveri e dei ricchi, con l’obolo dei dolenti e dei
beneficati, col concorso dei vicini e dei lontani (…) ”
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mentre riguardo le risorse
economiche necessarie per edificare un santuario dalle dimensioni considerevoli,
quale si prospettava il Tempio Siracusano, Mons. Baranzini scrisse: “ (…) e i mezzi? È
questo un problema non meno assillante della ubicazione e dell’architettura ma ci
sorregge salda la fiducia nei fedeli vicini e lontani; a tal fine coadiuvato da un
comitato di onore e da un comitato esecutivo, ai quali esprimo sin da ora tutta la mia
profonda riconoscenza, lancio il presente messaggio appello per la raccolta dei
mezzi necessari alla costruzione del nuovo santuario (…) ”.
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In data 1 luglio 1954, conseguentemente al crescente afflusso di offerte
proveniente dai devoti alla Madonna, l’arcivescovo Mons. Baranzini istituì pertanto
una commissione arcivescovile di amministrazione composta da nove membri tra vari
rappresentanti delle chiese Siracusane, la quale ebbe il principale incarico di
controllare ed amministrare le offerte dei fedeli, presentando un bilancio biennale
all’arcivescovo della citt{; parallelamente, al fine di erigere il Santuario, fu istituito un
ente inizialmente composto da un comitato d’onore, un comitato promotore ed
2
Messaggio-appello dell’arcivescovo di Siracusa Mons. Baranzini in Pasquale Magnano Arcano Linguaggio
II, cit…, pag. 112.
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La data qui riportata è citata in Pasquale Magnano, Arcano Linguaggio II, cit... (pag. 111), ed inoltre nella
rivista annuale del Santuario «Madonna delle Lacrime», 1957.
4
Messaggio-appello dell’arcivescovo di Siracusa Mons. Baranzini in Pasquale Magnano, Arcano Linguaggio
II, cit…, pagg. 112-113.
5
Ivi, pag. 113.
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infine un comitato esecutivo, il quale fu successivamente unificato in un solo ente
denominato comitato pro Santuario Madonna delle Lacrime.
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Successivamente alla decisione di edificare il Santuario, nacquero numerose
questioni riguardanti il luogo in cui lo stesso sarebbe sorto, poiché era necessaria
un’area abbastanza ampia per accogliere il tempio ed eventuali costruzioni annesse;
era infatti essenziale che il Santuario sorgesse in una zona non molto lontana dal
luogo stesso della lacrimazione cioè dal quartiere popolare denominato borgata
Santa Lucia; quest’ultima, inizialmente area agricola, fu edificata per successive
lottizzazioni di privati dal 1885 secondo una struttura ortogonale che dettò la regola
alle successive lottizzazioni e che comportò la definitiva sistemazione urbanistica
oggi osservabile; tuttavia l’area era fuori da ogni vincolo di piano e di regolamento e
l’edificazione poteva avvenire con costi molto contenuti per cui si ebbe un’elevata
densità di costruzioni. Edificare il Santuario in detta zona avrebbe quindi comportato
l’esproprio e l’acquisto di interi isolati con enorme dispendio, il conseguente disagio
dei residenti e l’incognita di ottenere un’area sufficientemente capiente per il
Tempio e per le numerose opere annesse.
Si formulò l’ipotesi di edificare il Santuario dedicato alla Madonna in piazza
Euripide, cioè la piazza gi{ menzionata che ospitò la stele con l’immagine sacra fino
al 1968, ma questa scelta avrebbe comportato delle somme considerevoli per la
sistemazione urbanistica della stessa, di superficie inoltre estremamente limitata per
la destinazione prevista; si propose infine la costruzione fuori città, lì dove
l’espansione edilizia degli anni successivi ancora non aveva avuto luogo e in cui erano
quindi presenti ampie aree libere e facilmente acquistabili ma ciò avrebbe
comportato un’eccessiva distanza dal luogo della lacrimazione, dal centro abitato e
da Ortigia.
Dopo le numerose ipotesi, la soluzione che risultò più appropriata fu quella di
acquistare un’estensione di terreno adibito a colture irrigue della superficie di circa
40.000 m
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, situata in contrada S. Giovanni e compresa tra piazza della Vittoria e viale
Teocrito, viale Cadorna e via Demostene e di proprietà dei signori Annino e della
6
L’atto costitutivo del comitato e i membri dello stesso possono essere consultati ivi, pagg. 114-115-116.
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signora Campisi. A riguardo Mons. Mario Alfano, segretario della Pontificia
Commissione Centrale per l’Arte Sacra, in un’intervista a «L’Osservatore Romano
della Domenica» del 5 maggio 1957, affermò: “ (…) l’area fu prescelta nell’unica zona
possibile, nelle vicinanze di quella di via degli Orti dove sorge la casa dei coniugi
Iannuso, (…) la stessa area fu acquistata con le offerte pervenute al comitato, è
sufficientemente ampia ma è da sperare che il comitato sappia a tempo prevedere
tutte le future necessità del complesso monumentale del Santuario, e togliere alla
speculazione privata la possibilit{ di sfruttamento dell’area che resta per uso
profano”.
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In data 2 febbraio 1955 fu quindi firmato l’atto di acquisto del terreno destinato
alla costruzione del Santuario e il prezzo di vendita fu limitato a mite espressione
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; in
quella stessa occasione l’arcivescovo Baranzini affermò: “ (…) con l’atto di stasera,
ossia l’atto di acquisto definitivo del terreno destinato al Santuario, il problema
dell’erezione dello stesso entra in una fase di più prossima realizzazione; motivo di
più giusta soddisfazione è il fatto di essere giunti a una raccolta di offerte che,
dedotte le molte voci di passività, ci permette di disporre onde far fronte alle forti
spese dell’area del Santuario; alla grande area acquistata in piazza della Vittoria si
aggiunge l’acquisto della casa in via degli Orti ormai trasformata in oratorio (…) ”.
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Cinque mesi dopo l’evento accaduto nella casa dei coniugi Iannuso, in data 29
gennaio 1954, l’arcivescovo di Siracusa Mons. Baranzini si espresse in tal modo su
«L’Osservatore Romano»: “ (…) dove faremo sorgere la casa di Maria? Quale
architettura darle? Riguardo all’architettura, si pensa di lanciare a tempo opportuno
un concorso fra architetti, perché l’arte con le sue belle tradizioni italiane si
congiunga a corrispondere alle esigenze dei fedeli e a glorificare Colei che è la
benedetta tra tutte le donne quindi ben sorga il Santuario che non nuocerà a
7
Ivi, pag. 119.
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Nello stesso volume si legge che il costo effettivo del terreno fu di 110 milioni di Lire o di 120 milioni di
Lire (pag. 120).
9
Ivi, pag. 121. Nelle pagine seguenti sono inoltre presenti gli atti giudiziari riguardanti la vendita-
donazione del terreno destinato alla costruzione del Santuario e la conversione della casa dei coniugi
Iannuso in chiesa pubblica.
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nessuno, nonché accrescer{ le glorie storiche di Siracusa”
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; “ (…) il 29 giugno del
1955 pertanto il comitato per il Santuario della Madonna delle Lacrime, nel frattempo
giuridicamente riconosciuto con decreto del Presidente della Regione del 9 marzo
1955, lanciò un concorso internazionale per la costruzione del Santuario e delle opere
annesse, con scadenza al 30 aprile 1956, successivamente prolungata al 31 gennaio
1957”.
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Nella rivista annuale del Santuario «Madonna delle Lacrime» risalente all’anno
1957, sono ben descritti i giorni frenetici che precedettero la scadenza del bando e
quindi la data ultima della presentazione dei progetti; negli ultimi giorni di Gennaio
giunsero nella sede del comitato della Madonnina soltanto una decina di progetti per
cui si ipotizzò che circa quaranta sarebbe risultato il numero massimo dei
partecipanti al concorso ma l’ultimo giorno utile, cioè il 31 gennaio, una quantit{
considerevole di progetti, casse con motti e sigle, plichi e rotoli arrivarono a Siracusa
su macchine, carretti, moto e talvolta tramite posta.
Nei successivi due giorni fu pertanto redatto l’atto pubblico di chiusura del
concorso, documentato nella stessa rivista tramite una meticolosa descrizione ed
alcune foto storiche; il documento fu compilato da una commissione composta dal
notaio Giuseppe Adorno, da Mons. Ottavio Musumeci e da altre personalità, riunitasi
nei locali della segreteria del comitato per la compilazione del verbale necessario per
constatare il ricevimento dei colli e delle buste relative contenenti tutti i progetti
partecipanti al concorso.
10
Ivi, pag. 112.
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Citazione tratta dall’articolo Relazione e testo del disegno di legge per un contributo della regione pro
Santuario, rivista annuale del Santuario «Madonna delle Lacrime», 1957.