INTRODUZIONE
Di responsabilità sociale d’impresa (RSI) si parla ormai da
tempo; già la Commissione europea all’interno del libro verde del 2001
definiva la RSI come “l’integrazione volontaria delle preoccupazioni
sociali ed ecologiche delle imprese nelle loro operazioni commerciali e
nei loro rapporti con le parti interessate (stakeholder)”, precisando che
essere socialmente responsabili significa “non solo soddisfare
pienamente gli obblighi giuridici applicabili, ma anche andare al di là
investendo di più nel capitale umano, nell’ambiente e nei rapporti con le
altre parti interessate” (
1
). La visione idilliaca dell’attività d’impresa
teorizzata dall’istituzione sovranazionale non ha trovato però i dovuti
riscontri negli anni a venire; e specialmente, in seguito alla crisi
economica iniziata nel 2008, è stato ancora più complicato per gli
imprenditori investire nella responsabilità sociale a causa delle minori
vendite e dell’aumento spropositato dei costi gestionali. Basti pensare
che solamente in Italia, nel corso dell’intero 2011, quasi 12000 imprese
(per la maggior parte di piccole dimensioni) sono state costrette a
(
1
) COMMISSIONE EUROPEA, (2001), Libro Verde “Promuovere un quadro
europeo per la responsabilità sociale delle imprese”, Bruxelles.
INTRODUZIONE
IX
chiudere i battenti per fallimento. L’attuale periodo di recessione
rappresenta pertanto un momento difficile nella vita delle imprese, ma
costituisce anche l’occasione per rinnovare e migliorare la capacità delle
aziende di far fronte alle nuove incombenze economiche.
In questo contesto è ancora possibile per l’impresa adottare
condotte virtuose improntate al benessere collettivo?
Negli ultimi tempi le pretese dei consumatori nei confronti delle
imprese sono alquanto cambiate; se in passato l’impresa era considerata
come un’organizzazione economica finalizzata alla realizzazione
esclusiva del profitto, recentemente si è iniziato a chiedere e a pretendere
un ruolo attivo e positivo dell’attività imprenditoriale, che tenga conto
anche di aspetti legati al contesto sociale e ambientale. Alla pressione
della collettività, alcune imprese hanno risposto perciò in modo
adeguato, introducendo misure preventive nei confronti di danni
ambientali e cautelative nei riguardi della società civile. Tuttavia
questioni problematiche come l’ambiente, la dignità dei lavoratori o
l’etica d’impresa determinano l’incremento immediato dei costi aziendali
(sostenuti per garantire la sicurezza del lavoro, produzioni ecosostenibili,
INTRODUZIONE
X
riduzione dell’inquinamento, ecc.) a fronte di benefici, che il più delle
volte non sono nel breve periodo quantificabili economicamente.
Può essere quindi la RSI uno strumento utile all’impresa per
affrontare e superare l’odierna crisi economica? O l’impatto di
quest’ultima comporterà un’inesorabile diminuzione delle condotte
socialmente responsabili?
La tesi si articola in quattro capitoli tutti legati da un filo logico
che li unisce.
Nel primo capitolo si introduce il concetto di responsabilità
sociale d’impresa, dedicando particolare attenzione alle caratteristiche
basilari e ai fenomeni che hanno contribuito a sviluppare tale
orientamento.
Il secondo capitolo si concentra sull’analisi storica delle
principali ricerche e interpretazioni che hanno riguardato il nesso tra RSI
e performance aziendali, passando in rassegna oltre a ciò, le maggiori
teorie degli esponenti fautori e contrari alla responsabilità sociale.
INTRODUZIONE
XI
Il terzo capitolo, più di carattere pratico, riguarda prettamente gli
strumenti e i mezzi mediante i quali prendono forma e si manifestano i
comportamenti socialmente responsabili delle imprese.
Infine, nel quarto capitolo si è cercato di analizzare la recessione
generale dell’economia contemporanea, comparando le strategie
imprenditoriali utilizzate per superare l’odierna crisi economica: da un
lato quelle incentrate alla massima capitalizzazione del profitto e
dall’altro quelle che cercano di coniugare l’aspetto economico
dell’attività aziendale con le tematiche sociali della collettività.
In conclusione, lo sforzo che si è profuso è stato quello di offrire
degli spunti di analisi e riflessione per comprendere al meglio come
l’assunzione di responsabilità sociale da parte di un’impresa possa
contribuire all’incremento e allo sviluppo della sua competitività
economica.
CAPITOLO I
COSA S’INTENDE PER RESPONSABILITÀ SOCIALE
D’IMPRESA
SOMMARIO: 1.1. Un nuovo modello di governance aziendale. – 1.1.1.
Dalla massimizzazione all'ottimizzazione del profitto. – 1.2. La
mancanza di una definizione univoca. – 1.2.1. Il libro verde del
2001. – 1.2.2. La comunicazione della Commissione europea del
2011. – 1.3. La legittimazione sociale dell’impresa. – 1.3.1.
Segue: l'avvento della globalizzazione. – 1.3.2. Segue: il
riconoscimento dei diritti umani e dei lavoratori. – 1.3.3. Segue:
la salvaguardia dell'ambiente. – 1.3.4. Segue: le aspettative della
società civile. – 1.4. RSI e filantropia aziendale.
1.1. Un nuovo modello di governance aziendale.
Negli ultimi tempi si è assistito a un cambiamento radicale della
modalità di gestione dell’attività d’impresa causato, oltre che dalla
recessione del mercato economico, anche dall’evoluzione socio-culturale
COSA S’INTENDE PER RESPONSABILITÀ SOCIALE D’IMPRESA
2
che ha interessato e continua a caratterizzare l’intero panorama globale.
L’opinione, assai diffusa in passato, che considerava l’economia e la
società come due ambiti di intervento separati, autonomi e
autoreferenziali, dotati di regole di funzionamento proprie, oggi si rivela
parziale e superata dalla volontà delle stesse imprese di sentirsi “soggetto
sociale” (
2
). È ormai generalmente riconosciuto che le imprese non
possono più sottrarsi dagli obblighi di natura sociale e morale derivanti
dallo svolgimento della loro attività; l’odierno ambito d’azione
imprenditoriale si sviluppa non solo nel perimetro aziendale, ma anche
esternamente coinvolgendo la realtà sociale attraverso una fitta rete di
relazioni e interscambi formativi, tanto con gli azionisti e i dipendenti,
quanto con partner commerciali, fornitori, istituzioni, poteri pubblici,
organizzazioni non governative, comunità locale e ambiente di
riferimento. Tale maggiore attenzione dell’impresa nei riguardi della
società civile in cui è inserita e opera, fornisce almeno in parte, una
risposta adeguata all’attuale crisi del “welfare state”, un modello di Stato
sociale che non è più capace di garantire né il benessere collettivo, tanto
(
2
) BEDA A., BODO R., (2004), “La responsabilità sociale d’impresa. Strumenti e
strategie per uno sviluppo sostenibile dell’economia”, Il Sole 24 ore, Milano.
COSA S’INTENDE PER RESPONSABILITÀ SOCIALE D’IMPRESA
3
meno di ottemperare efficientemente alla crescente domanda di beni e
servizi (
3
). Il rapporto tra imprese e interlocutori sociali diventa così
sempre più un fattore cruciale del successo aziendale: un impegno da cui
le imprese non possono esimersi, sia per quanto concerne la loro stessa
“sopravvivenza”, che per quanto riguarda l’acquisizione di quel “diritto
alla cittadinanza” indispensabile per migliorare l’immagine e la visibilità
aziendale dinanzi all’opinione pubblica (
4
).
Accorpare dunque comportamenti etici allo standardizzato
mondo degli affari rappresenta un metodo innovativo di gestione e
governo dell’impresa (“Good ethics is good business”). L’obiettivo
congiunto di perseguire l’efficienza economica e la capacità sociale è
manifestato nella mission aziendale, mediante la quale l’impresa
comunica la propria ragion d’essere, dichiarando i principi fondamentali
(
3
) Per un approfondimento sulla concezione del sistema di welfare state si rinvia
a SENA B., (2009), “L’agire responsabile. La responsabilità sociale d’impresa tra
opportunismi ed opportunità”, Città Nuova, Roma. Sul punto si veda anche DI
GIANDOMENICO M.E., (2007), “Management etico. Principi e fondamenti”, Giuffrè, Milano.
(
4
) A tal proposito ALFORD H., COMPAGNONI F., (2008), “Fondare la
responsabilità sociale d’impresa”, Città Nuova, Roma. Cfr. MARIANO L., (2008),
“Responsabilità etica d’impresa, Teoria e buone pratiche”, Liguori, Napoli.
COSA S’INTENDE PER RESPONSABILITÀ SOCIALE D’IMPRESA
4
che intende assumere nella propria attività (
5
). Stabilire una mission
chiara è il punto di partenza per la pianificazione di tutta la strategia
aziendale; una strategia che combinata con i valori condivisi della
collettività deve essere il più possibile elastica, capace di interagire e di
relazionarsi immediatamente con l’ambiente esterno, così da adeguarsi in
modo più repentino alle relative esigenze e aspettative. Rendendo poi
visibile questa strategia attraverso strumenti comunicativi come il
bilancio sociale o le certificazioni etiche, l’impresa rendiconta il suo
operato, incrementando ulteriormente il livello di trasparenza e di
credibilità delle condotte manageriali. Ciò comporta il conseguente e
deciso miglioramento della reputazione aziendale, la cui valorizzazione
costituisce un aspetto sempre più determinante e incisivo nella
formazione del vantaggio competitivo (
6
), in quanto perdura nel tempo e
(
5
) In riferimento si veda RAMUSINO C.E., ONETTI A., (2009),“Strategia
d’impresa. Obiettivi, contesto, risorse, azioni, sviluppo, innovazione”, Il Sole 24 Ore,
Milano. Cfr. MOLTENI M., TODISCO A., (2008), “La guida del Sole 24 Ore alla responsabilità
sociale d’impresa. Come le PMI possono migliorare le performance aziendali mediante
politiche di CSR. Logiche, strumenti, benefici”, Il Sole 24 Ore, Milano.
(
6
) “Il vantaggio competitivo rappresenta l’elemento distintivo di un’impresa,
l’insieme di specifiche qualità che la rendono concorrenziale, combattiva e più profittevole
COSA S’INTENDE PER RESPONSABILITÀ SOCIALE D’IMPRESA
5
crea una forma di fidelizzazione tra l’attività imprenditoriale e i vari
interlocutori aziendali portatori di interesse (i cosiddetti “stakeholder”
ovverosia: consumatori, dipendenti, finanziatori, fornitori, sindacati,
organizzazioni non governative, in definitiva, tutti gli organismi sociali
con i quali l’impresa si relaziona) (
7
). Viceversa l’incoerenza tra
l’operato del management e i valori ritenuti rilevanti dalla collettività
viene sanzionata dal mercato in termini di minore vendite, perdita
d’immagine e d’attrattività. In tale prospettiva, l’impresa è considerata
sempre maggiormente come un’istituzione sociale a finalità plurime, il
cui compito non è soltanto quello di creare prosperità economica, ma
anche valori di carattere ambientale e sociale (
8
).
rispetto alle altre”. PORTER M.E., (1985) “Competitive Advantage: creating and sustaining
superior performance”, Free Press, New York.
(
7
) Per approfondimenti sul concetto di stakeholder si rimanda al paragrafo 2.3.2.
del capitolo II.
(
8
) CARROLL A.B., (1996), “Business and society: ethics and stakeholder
management”, College Publishing, Cincinnati.