Introduzione
Le Giornate Mondiali della Gioventù nell’esperienza di fede di coloro che vi partecipano
sono un evento che occupa la memoria e orienta la vita di fede degli anni successivi. Per la
forza emotiva e persuasiva che le GMG hanno nella personalità giovanile è difficile prescindere
da esse nel costituirsi della propria biografia. Basti per ora un esempio:
Sì, ho partecipato a diversi incontri, ma posso dire che quello che mi è rimasto in
cuore è stato (sic) la settimana della Giornata Mondiale dei giovani del 2000 a Roma, ed
è stato incredibile, mi riferisco in particolare all’incontro con il Papa a Tor Vergata, ho
avuto sensazioni forti. È una fortuna di essere contemporanea alla figura del nostro Papa
di adesso perché ha fiducia nei giovani… la grandezza propria della sua persona è
incredibile e quindi questa fortuna me la sento proprio nel cuore, poi sì… ha segnato una
tappa fondamentale, proprio, anche nella consapevolezza di cristiana, di cattolica… è
stata una testimonianza, è in un certo senso un po’ paradossale come cosa perché
eravamo due milioni di persone… cioè ho sentito che quelle parole del Papa erano dirette
a me, cioè proprio personali e insomma… non ci illude. Ci ha detto delle cose ben
precise, di seguire Gesù come Maestro e di non illuderci delle false certezze… (Una
giovane romana
1
)
Quanto affermato sopra, nel corso di questa ricerca
2
, troverà conferma nel dato storico, nella
recensione dei dati sociologici nonché nell’analisi di una situazione locale particolare, quella
della Diocesi di Lodi. Anche la motivazione della scelta del tema della presente ricerca sta in
quanto ho affermato in apertura. Raccontando e studiando le Giornate Mondiali della Gioventù
1
In Mario POLLO, Il volto giovane della ricerca di Dio, Casale Monferrato (Al), Piemme, 2003, p.
216.
2
Circa l’impostazione del lavoro di ricerca e la sua documentazione bibliografica il riferimento è Jos
JANSSENS S.I. (a cura di), Note di metodologia, elenco bibliografico – nota bibliografica – stesura del
testo, Facoltà di Storia Ecclesiastica, ad uso degli studenti, Roma, Editrice Pontificia Università
Gregoriana, 1992 (4° edizione aggiornata).Per la citazione dei documenti elettronici mi sono riferito a
Roland MEYNET, Norme tipografiche, riferimenti bibliografici ai documenti elettronici, [pdf file datato 8
maggio 2002, accesso internet 10 febbraio 2004],
http://www.unigre.it/pug/pubblicazioni/norme/Doc.elettronici_02.05.06.pdf; integrazione a Roland
MEYNET, Norme tipografiche per la composizione dei testi con il computer, Roma Gregorian University
Press, 2000. Per la citazione di filmati e documenti televisivi si è proceduto in analogia con quanto
suggerito nei suddetti studi.
4
ho voluto ordinare la mia esperienza personale e spirituale di giovane dei raduni di Parigi,
Roma e Toronto, nonché di partecipante alle iniziative diocesane ormai da un decennio. In
questo modo, oltre ad elaborare la “tesina scritta
3
” per il conseguimento del Baccalaureato a
conclusione dello studio teologico, ho potuto esplorare una parte del mondo della pastorale
giovanile che mi vede e mi vedrà impegnato ampiamente
4
.
Studiando dapprima lo sviluppo storico delle Giornate Mondiali della Gioventù, le ragioni
di un successo non scontato e il caso della Diocesi di Lodi, mi sono maggiormente convinto del
loro valore profetico sul versante pastorale e di attuazione della Chiesa che è il compito dei
discepoli del Risorto. All’inizio dell’anno liturgico 2004/2005 che celebrerà il 40° anniversario
della conclusione del Concilio Vaticano II presento questo studio su quello che ritengo – come
mostrerò nelle conclusioni – uno dei frutti migliori di quella nuova pentecoste che fu il
Concilio del XX secolo.
Convocando i giovani a scadenza regolare e invitando i Vescovi a fare altrettanto, Giovanni
Paolo II ha rilanciato la pastorale giovanile con audacia e forza, testimoniando al mondo quella
“fiducia nell’uomo
5
” che è l’eredità più bella e vitale del recente Concilio. L’esperienza di
partecipare ai raduni mondiali della gioventù conferma questa nuova teologia cioè questo
rinnovato sguardo sull’uomo creato e redento.
3
STUDIO TEOLOGICO DEI SEMINARI DI CREMA E LODI, Regolamento, Lodi, 22 ottobre 1991, n° 53 –
60.
4
DIOCESI DI LODI, Discernimento, educazione e vocazione del prete diocesano, Progetto educativo
del Seminario Maggiore, Lodi, 1999, n° 65 (p. 74 – 75), n° 138 (p. 149 – 150); DIOCESI DI LODI, XIII
Sinodo, costituzioni, 8 dicembre 1988, n° 184.
5
Rino FISICHELLA, Fiducia nell’uomo, offrire vie di verità perché ci sia libertà, Casale Monferrato
(Al), Piemme, 2001 (religione), pp. 75 – 82.
5
Protagonisti della GMG sono i giovani stessi. Sono essi raccolti intorno al “principio
visibile di unità della Chiesa
6
” che è il Papa ad essere i protagonisti, ad essere “popolo che è
teologo, cristoforo, chiamato come è risuscitato in Cristo
7
”. È quest’ultimo un apporto specifico
del papa slavo che proviene – come egli stesso afferma – da un popolo protagonista di vita e di
riflessione
8
. È una dimensione – questo sensus fidei
9
del popolo – che si coglie molto bene
visitando i luoghi della formazione del futuro Giovanni Paolo II
10
. In particolare il santuario
della Vergine di Jasna Gora a Czestochowa
11
con il suo convocare i diversi gruppi parrocchiali
per il pellegrinaggio in occasione della festa dell’Assunzione (15 agosto) e le celebrazioni
relative tra cui non ne manca una speciale per i giovani, è forse il modello polacco più simile
alle GMG.
Mentre l’esperienza delle GMG è proiettata verso il prossimo raduno di Colonia (16 – 21
agosto 2005) riflettere sulla loro breve ma intensa vicenda, sul Papa che le ha ideate e sui
6
Il Vescovo di Roma successore di Pietro, Catechesi durante l’incontro con i fedeli, 27 gennaio 1993,
in IOHANNES PAULUS PP. II, Insegnamenti di Giovanni Paolo II, Roma, Libreria editrice Vaticana,
1979ss, XVI/1 (1993), pp. 185-195, n° 1. Da ora la pubblicazione degli insegnamenti di Giovanni Paolo
II tuttora in corso sarà abbreviata con Insegnamenti seguito dal numero del volume, il tomo e le pagine,
eventualmente il numero del paragrafo a cui ci si riferisce.
7
L’anima slava, radicata nella fede in Cristo, appartiene all’Oriente e all’Occidente, Ai partecipanti
ad un Simposio Internazionale su “Ivanov e la cultura del suo tempo”, 28 maggio 1983, Insegnamenti
VI/1 (1983) 1378-1381, n° 4.
8
Cfr. L’anima slava, radicata nella fede in Cristo, appartiene all’Oriente e all’Occidente, n° 4.
9
Circa il concetto di sensus fidei o sensus fidelium cfr. Medard KEHL, La Chiesa, trattato sistematico
di ecclesiologia cattolica, Cinisello Balsamo (Mi), San Paolo, 1995 (L’abside 17), pp. 13.
98s.249.346.349 – 351.379 – 381.414s.
10
Ho potuto compiere questo nell’estate 2004 tra il 14 e il 21 agosto, vivendo anche la festa
dell’Assunzione della Beata Vergine Maria presso il santuario di Czestochowa.
11
Cfr. CITY HALL OF CZESTOCHOWA, Informator, special holiday edition, Pubblicazione de Urzad
Miasta Czestochowy, July/August 2004, pp. 46 – 52.
6
giovani che vi hanno partecipato è una occasione per maturare entusiasmo cioè quel nuovo
talento dei giovani
12
che porta l’uomo a Dio e da Dio agli uomini.
Possa il Padre, Figlio e Spirito Santo sostenerci e guidarci.
12
GIOVANNI PAOLO II, Novo Millennio Inneunte, Lettera apostolica, 6 gennaio 2001, in
L’Osservatore Romano 5/CXLI (8 – 9 gennaio 2001), p. 1 – 6 (testo latino), n° 40; in L’Osservatore
Romano – Documenti supplemento a L’Osservatore Romano 5/CXLI (8- 9 gennaio 2001), (testo
italiano), n° 40.
7
Capitolo 1. Genesi e sviluppo storico delle Giornate
Mondiali della Gioventù
Le Giornate Mondiali della Gioventù (GMG) sono istituite dal papa Giovanni Paolo II il 20
dicembre 1985 durante l’allocuzione al Collegio Cardinalizio e alla Curia Romana per gli
auguri natalizi
13
. Egli dà così attuazione a quanto aveva già auspicato durante il messaggio urbi
et orbi per la pasqua di quell’anno
14
che, cioè, si ripetesse l’esperienza del raduno mondiale
celebrato in quell’anno a Roma
15
, evento che egli stesso – già da subito – giudica in modo
positivo
16
. Si da così il via alla “tradizione
17
” delle Giornate mondiali della Gioventù da
celebrarsi ogni anno in concomitanza con la Domenica delle Palme.
13 “[…] …il 31 marzo; e proprio per quella domenica sono venuti a Roma i rappresentanti della
Gioventù, dai cinque continenti: ho ancora negli occhi le immagini dell’incontro di quella assemblea di
giovani di tutte le razze e provenienze nella piazza di San Giovanni in Laterano, durante la quale
abbiamo pregato e riflettuto insieme, con intima partecipazione di tutti i presenti, resi come un cuor solo
e un’anima sola, finché le ombre della sera avvolsero quella folla, raccolta davanti la cattedrale di Roma.
La commozione ritorna intatta nel ripensare alla processione e alla Messa della domenica seguente, a cui
quella assemblea di giovani – non massa anonima, non numero, ma presenza viva e personale! – prese
parte con gioia travolgente e composta, in un atto comunitario di amore e di fede a Cristo Signore nella
vigilia della commemorazione della sua passione. […] Il Signore ha benedetto quell’incontro in modo
straordinario, tanto che, per gli anni che verranno, è stata istituita la Giornata mondiale della Gioventù,
da celebrare la Domenica delle Palme, con la valida collaborazione del Consiglio per i laici” (Con i
giovani sull’esempio dei Santi Cirillo e Metodio, nella luce del Concilio lo slancio della Chiesa di oggi
verso una nuova evangelizzazione, L’allocuzione al Collegio dei Cardinali, alla Curia e alla Prelatura
Romana per gli auguri natalizi, 20 dicembre 1985, Insegnamenti, VIII/2 (1985) 1555-1565, n° 3).
14
La tutela dei diritti dei popoli è la via della pace, Il messaggio “alla Città e al mondo” nella
Domenica di Pasqua, 7 aprile 1985, Insegnamenti, VIII/1 (1985) 933-941, n° 10.
15
Cfr. Helen GILLMAN, Stefano CAVEDONI, Sally WEBB, Thomas HOFNUG, Roma, Torino, EDT, 2000
(guide).
16
“meravigliosa esperienza” in La tutela dei diritti dei popoli è la via della pace, Il messaggio “alla
Città e al mondo” nella Domenica di Pasqua, 7 aprile 1985, Insegnamenti, VIII/1 (1985) 933-941, n° 10.
17
In Cristo Dio è entrato nella storia dell’uomo. Egli vuole incontrare voi giovani per primi,
L’omelia della Santa Messa nella domenica delle Palme, 23 marzo 1986, Insegnamenti, IX/1 (1986) 838-
844, n° 2.
8
Il referente primo per comprendere cosa il Papa si auspicasse fosse ripetuto nelle Giornate
Mondiali della Gioventù è quindi costituito dall’incontro internazionale del marzo 1985. Ad
esso è quindi necessario riferirsi.
1. Il raduno per l’Anno internazionale della Gioventù (30 – 31 marzo
1985) e lo speciale Giubileo dei Giovani (12 – 15 aprile 1984): la
consegna della Croce dei Giovani.
Indetto il 25 novembre 1984
18
il raduno dell’anno successivo avrebbe costituito il contributo
originale e la testimonianza offerta dalla Chiesa per l’anno internazionale della gioventù –
proclamato dalle Nazioni Unite
19
– dando espressione alla vitalità della Chiesa stessa e sarebbe
stato – per usare le parole del Card. Eduardo Pironio
20
– “testimonianza ecclesiale di giovani
che hanno incontrato il Cristo”. Incentrato sul tema “Cristo nostra pace” la scansione con cui si
è svolto sarà destinata ad ulteriori successi: messa di apertura, catechesi, pellegrinaggio,
incontro con il Santo Padre e Messa conclusiva
21
. Traspare del resto dalle parole dello stesso
18
“Invito ai giovani di tutto il mondo per un incontro con il Papa nella Settimana Santa 1985”,
Durante l’Angelus, 25 novembre 1984, Insegnamenti, VII/2 (1984) 1298-1299.
19
Cfr. G[iovanni] CAPRILE, Il Papa e l’anno internazionale della Gioventù, Civiltà Cattolica 136/II
(1986) p. 269 – 276. In questo articolo viene presentata anche il costante impegno del Papa affinché la
pastorale giovanile sia considerata dai Vescovi e dai Sacerdoti, è poi elaborata una accurata analisi–
sintesi della lettera apostolica ai Giovani che proprio nel contesto del Raduno mondiale il Papa aveva
firmato (Lettera Apostolica ai giovani, 26 marzo1985, Insegnamenti VIII/1 – 1985, testo latino pp. 757 –
800; testo italiano pp. 801-837).
20
Presidente del Pontificio Consiglio per i Laici inviò una lettera (Notiziario della CEI, n. 1 (1985) p.
16 – 17; citato in G[iovanni] CAPRILE, Il Papa e l’anno internazionale della gioventù, Civiltà Cattolica
136/II (1986) p. 269) alle diverse Conferenze Episcopali affinché favorissero incontri analoghi in tutte le
diocesi. Da tale lettera è tratta la citazione che abbiamo riportato .
21
Sarà lo schema di tutti i successivi raduni mondiali con gli opportuni adattamenti necessitati dal
tema o dalla circostanze. Cfr. Mimmo MUOLO, Il Papa e i giovani. Insieme, Roma, Retablo, 2001, p. 44
– 46. La cronaca può essere ritrovata oltre che nel testo citato ne L’Osservatore Romano n. 72 –
76/CXXV (1985) (28 marzo; 29 marzo; 30 marzo; 31 marzo; 1 – 2 aprile).
9
Pironio con cui salutava il Santo Padre giunto in piazza san Giovanni in Laterano per incontrare
i giovani, la consapevolezza che quell’incontro sarebbe stato solo un “punto di partenza
22
”. Il
Raduno per l’anno internazionale della Gioventù entrerà pertanto a buon diritto nelle
elencazioni ufficiali delle Giornate e dei Raduni mondiali
23
.
Diversi elementi portano però a cogliere il raduno del marzo 1985 come un evento non
isolato ma da porre in correlazione con tutta l’attività pastorale rivolta ai giovani
24
da Giovanni
Paolo II, soprattutto con il precedente Giubileo straordinario della redenzione che ha avuto tra
il 12 e il 15 aprile 1984, a Roma, il suo momento specifico per i giovani
25
. Dal Giubileo – in
22
“Siamo ad un punto di partenza. L’inizio di un dialogo sereno tra Cristo e i giovani d’oggi. Questi
giovani che tornando a casa potranno dire di aver incontrato più intimamente Cristo, di aver sperimentato
profondamente l’amore del Padre, di aver scoperto più universalmente la Chiesa. […] …vogliono essere
testimoni del Risorto, comunicare la gioia e la speranza a tutti i giovani, offrire generosamente la
singolare ricchezza della loro gioventù a un mondo che attende la luce, la gioia e la speranza, la libertà,
la giustizia e l’amore. Perché attende, desidera, cerca Cristo nostra pace.” (Mimmo MUOLO, Il Papa e i
giovani. Insieme, Roma, Retablo, 2001,p. 46 – cfr. Eduardo Card. PIRONIO, “Hanno fame e sete di
giustizia”, in L’Osservatore Romano 76/CXXV (1985) (1 – 2 aprile), p. 6.).
23
“Grazie a Dio per il cammino delle Giornate Mondiali della gioventù tutte, tutte Giornate Mondiali
della Gioventù Roma, Buenos Aires, Santiago de Compostela, Czestochowa Jasna Gora, Denver, Manila,
Parigi e di nuovo Roma! Grazie a Dio per i tanti giovani che esse hanno coinvolto lungo questi sedici
anni!” in GIOVANNI PAOLO II, Se sarete quello che dovrete essere metterete fuoco in tutto il mondo, in
L’Osservatore Romano, 193/CXL (2000) (21 – 22 agosto), p. 7 . cfr. 1984 – 2000 da un Giubileo
all’altro passando per il mondo, in L’Osservatore Romano – speciale, supplemento a L’Osservatore
Romano 185/CXL (2000) (13 agosto) p. 11 – 14. Ricostruisce la storia delle Giornate mondiali partendo
dal Giubileo del 1984.
24
“Ogni parroco di Roma sa che la visita alla parrocchia deve concludersi con l’incontro del Vescovo
di Roma con i giovani. E non soltanto a Roma ma ovunque il Papa si rechi, cerca i giovani e ovunque dai
giovani viene cercato. Anzi, in verità non è lui ad essere cercato. Chi è cercato è il Cristo, il quale sa
“quello che c’è in ogni uomo” (Gv 2, 25), specialmente in un uomo giovane, e sa dare le vere risposte
alle sue domande! E anche se sono risposte esigenti, i giovani non rifuggono affatto da esse; si direbbe,
piuttosto che le attendono”. (GIOVANNI PAOLO II con Vittorio MESSORI, Varcare la soglia della
speranza, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1994, p. 139).
25
Cronaca di questo evento può essere trovata in M. MUOLO, Il Papa e i giovani. Insieme, p. 10 – 33;
L’Osservatore Romano n° 86 – 90/CXXIV (1984) (12 aprile, 13 aprile, 14 aprile, 15 aprile, 16 – 17
aprile).
10
particolare – l’incontro dell’anno successivo
26
e tutte le Giornate erediteranno la Croce del
Giubileo diventata ormai la Croce dei Giovani
27
affidata loro dal Papa stesso una settimana
dopo il raduno giubilare, nonché lo stupore
28
per un evento “speciale”. Lo “speciale giubileo”
era stato indetto con precise finalità che rilette oggi dopo circa vent’anni assumono quasi valore
programmatico e profetico:
Mi è grato cogliere l’occasione del collegamento televisivo con vari Paesi per
rivolgere il mio invito ai giovani, di tutte le nazioni e i continenti, a partecipare allo
speciale giubileo, programmato per essi a Roma dall’11 al 15 aprile dell’anno prossimo.
Chi più di voi, giovani, può cogliere l’ampiezza e la profondità della speranza cristiana?
Voi imparate, nel presente, l’edificazione di un futuro più giusto per l’uomo. Chi più di
voi può sentire il bisogno di Qualcuno che liberi l’uomo dalle molteplici radici del male
che è dentro di lui e che segna drammaticamente tanta parte del suo essere e del suo
agire? Rivolgere lo sguardo a Cristo che ci ha liberato dal peccato e dal male; deporre
davanti a lui la fragilità della nostra esperienza così come la certezza della sua vittoria,
questo è lo scopo del grande raduno romano pensato appositamente per voi, giovani.
Sarà un incontro di preghiera, di condivisione, di conversazione, di letizia. In una parola,
un incontro di verità e di vita che ottenga per ciascuno e per tutti la pace operosa. Un
incontro che vi renda edificatori di forme di vita nuove e più espressive del volto
dell’uomo di oggi. E, soprattutto, di quello dell’uomo di domani che nei vostri volti già
si prefigura
29
.
26
“Siete chiamati a costruire la pace”, Ai giovani a San Giovanni, 30 marzo 1985, Insegnamenti,
VIII/1 (1985) 862-880, n° 10.
27
“Portate la Croce di Cristo nel mondo come segno dell’amore”, Ai giovani, 22 aprile 1984,
Insegnamenti, VII/1 (1984) 1105. Cfr. Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi,
messaggio in occasione della XV Giornata Mondiale della Gioventù, 29 giugno 1999, in L’Osservatore
Romano 149/CXXXIX (1999) (2 luglio), p. 1. 5.
28
I giovani del nuovo millennio, pellegrini a Roma nell’Anno Santo della Redenzione,[VHS], testo di
M[assimo] CAMISASCA, regia di L. DE MATA e G. ROTOLO, Città del Vaticano, Centro Televisivo
Vaticano, 1984. In tale documentario viene riscontrato lo stupore suscitato dal Giubileo dei Giovani sia
all’interno della Chiesa sia nel mondo laico. Uno stupore legato – a parere dei curatori – all’unicità di
questo evento che ha saputo sintetizzare lo stile dei raduni di Pio XII con quelli secolarizzati degli anni
’60 – ’70. Tale sintesi si è resa possibile grazie alla sapiente “regia” del pontefice Giovanni Paolo II.
29
Il Papa esorta i giovani a partecipare al loro giubileo, Regina Coeli dal balcone del Duomo di
Milano, 22 maggio 1983, Insegnamenti, VI/1 (1983) 1340-1342, n° 4.
11
La prima edizione o edizione zero (poiché non computata nella numerazione ufficiale) è
pertanto duplice
30
. I due eventi del 1984 e del 1985 si completano a vicenda nel fornire il
modello alle successive edizioni internazionali
31
della Giornata Mondiale della Gioventù. La
GMG nasce quindi da una intuizione di Giovanni Paolo II e come strumento pastorale si andrà
delineando nel corso delle successive edizioni. Dalla prima duplice edizione romana l’evento
GMG erediterà la Croce della redenzione/Croce dei giovani
32
. Nuovi elementi si aggiungeranno
ad ogni successiva edizione.
2. Una tesi di lettura e interpretazione: uno strumento pastorale
cresciuto con la sua storia.
Delineata l’origine delle GMG e la spinta profetica che il Papa ha voluto dare a questa scelta
pastorale è necessario, però, riconoscere come le Giornate siano cresciute in rilevanza, valore e
contenuto nelle diverse edizioni. Indubbiamente Giovanni Paolo II rilegge la breve storia delle
30
“La storia della GMG è piuttosto recente ma significativa. Istituita dopo gli incontri che si sono
tenuti a Roma per l’Anno Santo del 1984 e dell’Anno internazionale della gioventù proposto dall’ONU
nel 1985, la Giornata viene celebrata ogni anno in tutte le diocesi la domenica della Palme a partire dal
1986. E ogni due anni assume l’aspetto di un raduno internazionale…” (Paul LEGRAV S.I., Verso la
Giornata mondiale della Gioventù, Civiltà Cattolica 147/IV (1996) pp. 281 – 386).
31
Indico con questa espressione “edizioni internazionali” / “raduni internazionali” i raduni dei
giovani svoltisi nei cinque continenti per distinguerli dall’annuale celebrazione diocesana per la quale il
Santo Padre si è comunque sempre impegnato a fornire un tema e un messaggio per la riflessione.
32
Circa il valore che la Croce della redenzione ha assunto nel susseguirsi delle edizioni delle GMG
può essere utile una bibliografia sulla commemorazione della consegna che è stata fatta a vent’anni di
distanza: Salvatore MAZZA, Gmg, a Roma per i vent’anni della croce, Avvenire, 2 marzo 2004, p. 15;
Umberto FOLENA, Vista da aquila, il Papa: la croce parla ai giovani, Avvenire, 2 aprile, 2004, p. 1;
Salvatore MAZZA, “Portare oggi la croce? Giovani, spiegatelo voi”, Avvenire, 2 aprile 2004, p.17;
Mimmo MUOLO, Generazione Wojtyla prove di annuncio tra esami e matricole, Avvenire, 2 aprile 2004,
p. 16; Mimmo MUOLO, “Giovani, sappiate andare controcorrente”, Avvenire, 6 aprile 2004, p. 15;
Nello SCAVO, 1988: quel Legno, clandestino in Romania, Avvenire, 6 aprile 2004, p. 15; Salvatore
MAZZA, La Croce: da vent’anni attraversa il mondo, il “segreto” delle Gmg, Avvenire, 23 aprile 2004,
p. 17; Vincenzo GRIENTI, Così ha superato tutti i “muri”, Avvenire, 23 aprile 2004, p. 17.
12
Giornate come lo sviluppo di un preciso progetto
33
, tuttavia per comprendere le Giornate
mondiali della Gioventù è necessario ripercorrere la loro storia nei suoi momenti più
significativi che sono i raduni internazionali, osservando come in ogni edizione si sia operata
una rielaborazione pastorale che ha influito sulle successive edizioni
34
e sulla pastorale
giovanile che ha assunto progressivamente una dimensione planetaria.
Nella storia come “ordito nel quale si scrive la trama dell’avvenimento cristiano
35
” che è
pertanto degna di una lettura “teologica” emergeranno anche i nodi problematici
36
di un
33
“Quando, nell'ormai lontano 1985, ho voluto dare inizio alle Giornate Mondiali della Gioventù,
avevo nel cuore le parole dell'Apostolo Giovanni che abbiamo ascoltato stasera: “Ciò che noi abbiamo
udito, ciò che noi abbiamo veduto con i nostri occhi, ciò che noi abbiamo contemplato e ciò che le nostre
mani hanno toccato, ossia il Verbo della vita... noi lo annunziamo anche a voi” (cfr 1 Gv 1, 1.3). E
immaginavo le Giornate Mondiali come un momento forte nel quale i giovani del mondo avrebbero
potuto incontrare Cristo, l'eternamente giovane, ed imparare da Lui a divenire gli evangelizzatori degli
altri giovani. Questa sera, insieme con voi, benedico e rendo grazie al Signore per il dono fatto alla
Chiesa attraverso le Giornate Mondiali della Gioventù. Milioni di giovani vi hanno partecipato,
traendone motivazioni di impegno e di testimonianza cristiana. Ringrazio in particolare voi, che
accogliendo il mio invito vi siete raccolti qui a Toronto per “dire davanti al mondo la vostra gioia di aver
incontrato Gesù Cristo, il vostro desiderio di conoscerlo sempre meglio, il vostro impegno di annunciare
il Vangelo di salvezza fino agli estremi confini della terra” (Messaggio per la XVII Giornata Mondiale della
Gioventù, 5).” In Non aspettate di avere più anni per avventurarvi sulla via della santità! La santità è
sempre giovane, in L’Osservatore Romano n° 174/CXVII (2002) (29 – 30 luglio), p. 5. A questo discorso
pronunciato nell’ultimo raduno internazionale va affiancato il già citato ringraziamento conclusivo della
celebrazione di Tor Vergata (Roma) del 20 agosto 2000 in conclusione del “secondo” giubileo dei
giovani cfr. GIOVANNI PAOLO II, Se sarete quello che dovrete essere metterete fuoco in tutto il mondo, in
L’Osservatore Romano, 193/CXL (2000) (21 – 22 agosto), p. 7.
34
Questa linea interpretativa è sostenuta da Mons. Domenico Sigalini, ex direttore del Servizio
nazionale per la Pastorale Giovanile della Conferenza Episcopale Italiana, membro del Comitato italiano
per la XV Giornata mondiale della Gioventù, attuale assistente nazionale del Settore Giovani dell’Azione
cattolica Italiana. Di questa tesi mi ha personalmente parlato durante l’incontro che abbiamo avuto presso
il Seminario Teologico arcivescovile Card. Alessio Ascalesi di Napoli il 26 agosto 2003. Essa era già
stata sostenuta in una lezione svolta presso la Università Pontificia Salesiana (Ups) di cui l’autore stesso
mi ha fornito gli appunti tramite la posta elettronica (E-mail del 30 agosto 2003 così commentata: “Ti
faccio avere quella lezione tenuta all’UPS. Oggi andrebbe aggiornata con l’ultima gmg di Toronto e con
la preparazione a Colonia, ma non ho tempo. Ciao. Don Domenico Sigalini) (Da ora in poi abbreviata in
Lezione all’Ups).
35
Bruno SEVESO, Sulla lettura “teologica” del tempo presente, Teologia 26 (2001),pp. 359 – 384, in
particolare pp. 359.
36
Le domande che saranno aperte alla fine del capitolo condurranno il successivo sviluppo della
ricerca.
13
fenomeno complesso e difficile da dipanare, constatandone i molteplici aspetti e i giudizi
spesso contradditori che su di esso sono stati pronunciati.
Questo tentativo di lettura del complesso fenomeno GMG – mutuato dal Prof. Domenico
Sigalini – è volutamente limitato al contributo offerto dal Santo Padre attraverso la
convocazione e la “regia
37
” dei raduni internazionali, le ricadute pastorali che esso ha avuto in
ogni singola diocesi non sono considerate se non come esemplificazione/argomentazione di
quanto si va sostenendo.
La lettura storico – cronologica non è certamente l’unica che se ne può dare. La dislocazione
dei raduni mondiali in quattro continenti (solo l’Africa non è stato ancora possibile lambire)
potrebbe suggerire una lettura geografica della GMG come tentativo di andare incontro e
favorire la partecipazione di tutti i giovani del pianeta
38
. Interessante anche se appare limitante
e leggermente estrinseco il tentativo compiuto dal biblista Antonio Pitta
39
di classificare le
GMG in base alle citazioni scelte come tema. Si potrebbero pertanto riscontrare “giornate” a
sfondo kerigmatico che si differenziano da quelle di “tipo esortativo” e da quelle di “istanza
37
Secondo le considerazioni già citate del documentario: I giovani del nuovo millennuo, pellegrini a
Roma nell’Anno Santo della Redenzione, [VHS], testo di M[assimo] CAMISASCA, regia di L. DE MATA e
G. ROTOLO, Città del Vaticano, Centro Televisivo Vaticano, 1984.
38
Tale lettura geografica ricompare spesso e in diverse fonti, ne citiamo due fra tutte: 1984 – 2000 da
un Giubileo all’altro passando per il mondo, in L’Osservatore Romano – speciale, supplemento a
L’Osservatore Romano 185/CXL (2000) (13 agosto) p. 11 – 14; Paul LEGRAV S.I., Verso la Giornata
mondiale della Gioventù, Civiltà Cattolica 147/IV (1996) pp. 281 – 386. Quest’ultimo in particolare
afferma (p. 382): “Nel 1997 si sarebbe dovuta svolgere in Africa. Ma, come per il Sinodo africano, si è
accertata l’impossibilità di trovare un Paese ospitante; perciò è stata scelta la Francia, che mantiene da
lunga data rapporti con l’Africa; alla Chiesa in Francia perciò è affidato il compito di favorire una
presenza significativa di giovani del continente africano”. Sigalini nel già citato incontro mi ha
confermato questa intenzione e mi ha raccontato di essere stato personalmente incaricato di indagare
alcune possibilità che si sono, però, rivelate impraticabili.
39
Antonio PITTA, Sentinella quanto resta della notte, Itinerario di lectio divina in preparazione alla
Giornata Mondiale della Gioventù (Toronto 2002), Casale Monferrato (Al), Piemme, 2002 (Religione),
pp. 141 – 143.
14
missionaria”, oppure in “prospettiva trinitaria” a seconda se siano dedicate al Padre, al Figlio o
allo Spirito Santo
40
.
Senza togliere valore a questi tentativi di classificazione e di lettura unitaria del “fenomeno
GMG”, la brevità della sua storia che si oppone alla ricchezza/risonanza avuta dal fenomeno
stesso spinge a privilegiare la prospettiva storico – cronologica. Quest’ultima se da un lato
corre il rischio di non propugnare linee interpretative, dall’altro meglio delle precedenti
permette di cogliere l’ampiezza di ciò di cui stiamo trattando.
3. Il rodaggio a Buenos Aieres (1987): per la prima volta lontano da
Roma
41
.
La consapevolezza che la prima celebrazione della domenica delle Palme presieduta da
Giovanni Paolo II lontano da Roma fosse anche il secondo raduno mondiale dei giovani, una
tra le prime edizioni di quella che sarebbe divenuta la celebre GMG, non era molto chiara a chi
seguiva il viaggio papale in veste di giornalista o attraverso la stampa
42
. Lo stesso Santo Padre
40
Antonio PITTA, Sentinella quanto resta della notte, p. 142.
41
Di questo primo raduno internazionale svoltosi fuori Roma si può trovare la cronaca nel testi di M.
MUOLO, Il Papa e i giovani. Insieme, pp. 59 – 79, oltre che ne L’Osservatore Romano n. 83 –
89/CXXVII (1987) (8 aprile, 9 aprile, 10 aprile, 11 aprile, 12 aprile, 13 aprile, 14 aprile). Utile la
consueta cronaca della Civiltà Cattolica in Giovanni CAPRILE, Il Papa in Argentina, Civiltà Cattolica
138/IV (1987), pp. 369 – 378. La scarsità di specifico materiale documentario conferma quanto andremo
dicendo circa la progressiva rilevanza che le GMG andranno assumendo che a Buenos Aires era ancora
molto embrionale.
42
Ne abbiamo già reso conto nella bibliografia ma può essere indicativo come la stessa Civiltà
Cattolica periodico molto vicino alla Segreteria di Stato Vaticana dedichi poco spazio all’evento
Giornata Mondiale della Gioventù (Giovanni CAPRILE, Il Papa in Argentina, Civiltà Cattolica 138/IV
(1987), p. 371) nell’articolo dedicato a tutto il viaggio in Argentina .
15
nel messaggio ai giovani
43
per la II Giornata Mondiale della Gioventù non utilizza ancora i
termini di convocazione universale che diverranno tipici nel decennio successivo. Sicuramente
a questa disattenzione nei riguardi dell’evento GMG all’interno del viaggio papale in
Argentina
44
ha concorso la situazione difficile del paese ospitante appena uscito dalla guerra
per le isole Falkland/Malvinas
45
, impegnato in una difficile transazione democratica e per l’alta
tensione sociale interna
46
. Nella mente del Santo Padre, pertanto, vi è la consapevolezza
espressa ripetutamente nel Messaggio
47
che al raduno di Buenos Aires
48
la maggioranza
sarebbero stati giovani argentini e del continente latino americano.
A Buenos Aires per la prima volta le catechesi vengono tenute esclusivamente da Vescovi
della Chiesa Cattolica
49
e si ripete lo schema inaugurato nel duplice incontro romano
(1984/1985): intorno alla Croce del Giubileo della Redenzione veglia al sabato sera e messa
43
Giovani: agli albori del terzo millennio la costruzione di una civiltà dell’amore esige tempre forti e
perseveranti, Messaggio per la Giornata mondiale della gioventù, 30 novembre 1986, Insegnamenti IX/2
(1986) 1818-1823.
44
Informazioni sintetiche sullo stato argentino si possono trovare alla voce Argentina, in
L’Universale, la grande enciclopedia tematica, Milano, Garzanti Libri, 2003 (le garzantine), vol. 1, p.
108 – 109.
45
Informazioni essenziali sulla guerra citata cfr. voce Argentina, in L’Universale, la grande
enciclopedia tematica, Milano, Garzanti Libri, 2003 (le garzantine), vol. 1, p. 110.
46
Cfr. George WEIGEL, Testimone della Speranza, la vita di Giovanni Paolo II protagonista del
secolo, Milano, Arnoldo Mondadori, 1999 (Le Scie), pp. 668 – 669.
47
Giovani: agli albori del terzo millennio la costruzione di una civiltà dell’amore esige tempre forti e
perseveranti, Messaggio per la Giornata mondiale della gioventù, 30 novembre 1986, Insegnamenti IX/2
(1986) 1818-1823.
48
Per informazioni sulla città di Buenos Aires cfr. voce Buenos Aires, in L’Universale, la grande
enciclopedia tematica, Milano, Garzanti Libri, 2003 (le garzantine), vol. 1, p. 248.
49
Questa scelta portata avanti poi in tutte le successive edizioni è a parere di Domenico Sigalini la
vera novità dell’edizione argentina rispetto a quella romana. A Roma nel 1985 ma soprattutto nel 1984 le
catechesi erano state affidate anche ad altre personalità di spicco del panorama ecclesiale contemporaneo
come don Luigi Giussani, Chiara Lubich e Freré Roger Schutz per citarne solo alcuni.
16
conclusiva la mattina seguente, al termine della messa il Papa lascia un mandato “missionario”
ai giovani
50
. Il tema era tratto da San Giovanni “Noi abbiamo riconosciuto e creduto all’amore
che Dio ha per noi” (1Gv 4, 16).
Nell’edizione argentina nasce anche il Forum Internazionale dei Giovani (Forum) “un
incontro organizzato dal Pontificio Consiglio per i Laici a cui sono invitati due giovani in
rappresentanza di ogni Conferenza Episcopale, oltre ai delegati delle principali associazioni
cattoliche
51
”. Il Forum che accompagnerà tutte le successive edizioni internazionali della GMG
fino al 2000
52
, diverrà progressivamente una assemblea plenaria della pastorale giovanile
mondiale
53
ed un laboratorio di esperienze e progettazione per le diverse regioni.
Nell’edizione di Buenos Aires 1987 ancora limitata non tanto nel numero (stimato in due
milioni
54
) quanto nel respiro universale, avviene il rodaggio dello schema “catechesi – veglia –
messa – mandato missionario” ereditato insieme alla Croce dei giovani dai raduni romani, si dà
inizio all’esperienza del Forum internazionale dei giovani, e per la prima volta il Papa – seppur
50
“Giovani: Cristo, la Chiesa e il mondo aspettano la testimonianza delle vostre vite”, omelia, 12
aprile 1987, Insegnamenti X/1 (1987) 1269-1277.
51
1984 – 2000 da un Giubileo all’altro passando per il mondo, in L’Osservatore Romano – speciale,
supplemento a L’Osservatore Romano 185/CXL (2000) (13 agosto) p. 11 – 14.
52
Le ragioni per cui nell’edizione di Toronto del 2002 il Forum non sia stato ripetuto non sono note.
53
Un aneddoto raccontatomi da Domenico Sigalini può aiutare a comprendere il significato che ha
assunto il Forum. In Libano la Pastorale Giovanile è nata e cresciuta direttamente con mandato del Papa
che – come ha sempre fatto – ha avuto il coraggio di chiedere direttamente ai delegati libanesi un
impegno preciso in questa direzione, di fronte ad un invito così forte non si poteva certo venire meno!
54
1984 – 2000 da un Giubileo all’altro passando per il mondo, in L’Osservatore Romano – speciale,
supplemento a L’Osservatore Romano 185/CXL (2000) (13 agosto) p. 11 – 14.
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