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INTRODUZIONE
I PARTE SCIENTIFICO-CULTURALE
In principio era la Ginnastica, col passare del tempo abbiamo
assistito ad un'evoluzione globale del modo di intendere e di fare
attività fisica, oggi si parla di Fitness.
La parola Fitness è una delle più utilizzate nel campo dell'attività
fisica e del benessere, ma cosa significa precisamente?
È una di quelle brevi parole inglesi che racchiudono intere frasi in
italiano: Fitness è la buona forma fisica nella sua globalità, il
benessere psicofisico che deriva da uno stile di vita costruttivo nei
confronti del corpo e delle sue esigenze; è un insieme di abitudini
che fanno parte della vita di tutti i giorni e che ci consentono di
raggiungere un'armonia globale, di acquistare più forza, più
energia.
Il Fitness parte dalla conoscenza del proprio corpo e da obiettivi
precisi da raggiungere, dall'utilizzo di attrezzature e macchinari
specifici ad un'infinità di tecniche d'allenamento che utilizzano
attrezzature sempre più innovative, macchinari specifici e scientifici.
Il Fitness è, ormai, non più e non solo calorie bruciate, massa
muscolare, ma un vero e proprio stile di vita scelto da milioni e
milioni di persone in ogni continente.
Questo moderno ed attuale stile di vita, che riguarda anche i
bambini e gli anziani, si identifica nel concetto di qualità della vita
stessa, al cui miglioramento la pratica motoria/sportiva contribuisce
in misura significativa.
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Fitness significa, oggi, anche musica, divertimento, ricerca di
notizie ed informazioni sul migliore sistema di alimentazione, cura
delle relazioni e delle amicizie con persone che hanno gli stessi
interessi ( la cosiddetta “Fitness Community”), scambio di
esperienze, scelta di viaggi e vacanze che includano o consentano
l’attività fisica.
È una realtà sportiva e sociale in continua crescita, il numero dei
frequentatori dei Centri Fitness si stima su 7/8 milioni di persone
l’anno.
Un fenomeno socio-sportivo-culturale che ha destato, anche,
l’interesse del mondo politico. Infatti, la scorsa estate il Ministro per
le politiche giovanili e le attività sportive, Giovanna Melandri, ha
lanciato la proposta di dedurre dalle tasse le spese destinate
all'iscrizione e alla frequenza delle palestre e delle associazioni
sportive; questa proposta era stata già lanciata in un articolo di
Luca Corsolini ( “La politica sportiva che non c’è”), all’inizio del
2006. Questo tema, quindi, girava già da parecchi mesi, ed
evidentemente, c’è stato chi ha colto il significato più importante di
questo aspetto. Agevolare l’utenza del Fitness, milioni di sportivi
che tutti i giorni corrono, pedalano, si allenano, sudano, fanno
attività motoria/sportiva, in un momento storico in cui si hanno
adolescenti obesi e, più in generale, milioni di persone, adulti ed
anziani, in soprappeso e a rischio di malattie, potrebbe significare,
tra qualche anno, centinaia di euro di risparmio in cure mediche. E
in un paese, come l’Italia, dove la Sanità è in difficoltà, questo
percorso potrebbe essere un elemento utile per avviare un processo
di risanamento, proprio attraverso la prevenzione, la cura e l’igiene
del proprio corpo.
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Queste ultime sono le finalità principali, che da sempre, i Centri
Fitness perseguono, infatti, la cura del proprio utente, sotto tutti gli
aspetti, in tutta la sua integrità psico-fisica, è la caratteristica
fondamentale di tutte le attività del Fitness.
“Che l’esercizio faccia bene al corpo – ha osservato Patti Said,
direttore esecutivo del New England Cognitive Center (NECC) – è
risaputo. Ma ora iniziano ad emergere prove scientifiche circa gli
straordinari effetti che ha anche sul cervello.”. Il Fitness cognitivo è
una branca relativamente nuova della medicina, ma la comunità
scientifica sta incominciando ad accettarla come interessante area
di ricerca. Il termine “ginnastica mentale” sta assumendo un nuovo
significato. Da recenti studi sul fitness cognitivo emerge che
l’attività fisica potrebbe produrre più benefici per le funzioni
cerebrali. Nel corso dell’ultimo decennio sono stati raccolti più dati
sul funzionamento del cervello che in tutta la storia della medicina,
scoprendo, tra le altre cose, che l’esercizio fisico è davvero
prodigioso per le facoltà mentali.
Lo studio condotto nel 2004 da Fred H. Gage presso il Salk Institute
di La Jolla (California) ha scoperto che i topi che mediamente
coprono una distanza giornaliera pari a 48 chilometri correndo nella
ruota hanno un numero maggiore di nuovi neuroni e legami più
forti tra gli stessi neuroni, rispetto al gruppo di controllo costituito
da ratti che non svolgono questo intenso esercizio. I corridori hanno
inoltre mostrato un’attività significativamente più intensa del gene
BNDF (brain-derived neurotrophic factor), proteina che promuove la
crescita neurologica. La ricerca, pubblicata sui Journals of Internal
Medicine, ha dimostrato che l’attività fisica moderata riduce il
rischio di demenza, mentre i ricercatori del NECC hanno scoperto
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che può rallentare, e, in certi casi, addirittura annullare i sintomi
dell’Alzheimer.
Partendo da questa evidenza scientifica, pochi mesi fa il NECC ha
aperto il suo primo Fitness Center cognitivo a Hartford, nel
Conmecticut, chiamandolo Brain G.Y.M.M. (acronimo di Get Your
Mind Moving). Il centro, gestito da un istruttore di Fitness, propone
esercizi che migliorano la memoria, workshop di aerobica mentale e
il nuovo sistema computerizzato messo a punto dal rinomato
neurofisiologo newyorkese Elkhonon Goldberg per migliorare le
facoltà mnemoniche.
L’obiettivo di questi studi è di aiutare le persone a restare attive e
indipendenti con il progredire dell’età, anche dal punto di vista
cognitivo, proprio perché nell’individuo esiste una componente
inscindibile, l’unità psico-fisica.
L’esercizio aerobico induce il cuore a pompare maggiori quantità di
sangue ossigenato al cervello, migliorando il nutrimento delle
cellule cerebrali e la loro efficienza. L’attività fisica innalza il livello
di alcuni neurotrasmettitori – dopamina, serotonina e norepinefrina
– che hanno effetti positivi sull’umore e sul benessere mentale. Chi
fa attività motoria/sportiva con regolarità corre meno rischi di
soffrire di infiammazioni cerebrali e piccoli ictus che potrebbero
penalizzare gravemente le facoltà intellettive.
Queste, ed altre confortanti evidenze scientifiche, sono emerse da
recenti studi condotti per scoprire il legame tra attività fisica e
facoltà cerebrali. Charles Hillman, ricercatore del dipartimento di
neuroscienze dell’Università dell’Illinois nonché appassionato
giocatore di hockey, ha scoperto che tra i suoi allievi le ragazze
della squadra di corsa campestre hanno il miglior rendimento
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scolastico. Incuriosito da questo singolare legame, ha deciso di
andare più in profondità coinvolgendo altri ricercatori.
Ha così individuato un campione composto da 259 studenti di
scuola elementare, ha misurato il loro indice di massa corporea e
ha valutato le loro condizioni fisiche inducendoli a sostenere una
corsa, a svolgere flessioni ed esercizi per gli addominali. In un
secondo tempo ha comparto il loro stato di forma con i risultati
conseguiti svolgendo un test di matematica e di lettura. I bambini
fisicamente più in forma hanno conseguito i migliori risultati,
dimostrando migliori capacità intellettive.
Altri studiosi sono invece riusciti a portare a termine un’impresa
mai riuscita prima: indurre il cervello umano a generare nuove
cellule nervose. Le persone coinvolte nella sperimentazione hanno
svolto un programma di allenamento aerobico per tre mesi. Questo
processo, sino a qualche anno fa, era considerato un miraggio, ma
questo nuovo studio ha decisamente aperto nuovi scenari.
E’ stato dimostrato, inoltre, che l’esercizio intenso può indurre le
cellule nervose più vecchie a instaurare una rete di interconnessioni
molto fitte che migliora l’efficienza del cervello, velocizzandone il
funzionamento. I ricercatori hanno scoperto che i muscoli,
contraendosi e distendendosi, mettono in circolo alcuni composti
chimici tra cui la proteina denominata IGF-1 che, tramite il sistema
circolatorio, raggiunge il cervello provocando un aumento della
produzione di altre sostanze chimiche tra le quali il Bdnf, che
avrebbe effetti portentosi sull’attività mentale. Questa proteina
stimola infatti la produzione di nuove connessioni tra i neuroni
esistenti e, secondo nuovi studi, addirittura ne favorirebbe la
nascita di nuovi.
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Nell’ultimo decennio diverse sperimentazioni hanno dimostrato che
è possibile, tramite l’esercizio fisico, indurre il cervello a generare,
in alcune aree, nuovi neuroni. Questi ultimi rapporti scientifici sui
benefici dell’attività fisica avvalorano e danno sempre più spessore
all’importante e fondamentale ruolo che ha il movimento per il
benessere dell’individuo, per la sua salute, per la sua integrità e per
il suo rendimento a qualsiasi età.
“Il segreto del nostro corpo è semplice: non bisogna
fermarsi mai. E in ogni periodo di particolare fatica,
difficoltà, in ogni svolta della nostra vita, la crescita,
l’invecchiamento, la maternità, qualsiasi altro stress, il
movimento, da importante che è, diventa imprescindibile.”.
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1 IL FITNESS
Il Fitness secondo la definizione dell’EHFA (European Healt &
Fitness Association), è uno stato dinamico di benessere fisico,
psicologico e sociale, risultante dalla pratica di un’attività motoria
adeguata alle capacità, possibilità ed esigenze di ciascun individuo
che assume le responsabilità della propria salute.
Il Fitness è prevenzione. Per prevenzione si intendono azioni
mirate ad eliminare o minimizzare l’impatto di malattie o disabilità.
Questo tipo di attività non ha scopi competitivi e sportivi ma è
destinata al corretto uso del corpo e della abitudine ad una
motricità salubre.
È rivolta a “persone sane-sedentarie” appartenenti ad ogni fascia di
età; è comunque da auspicare una costante collaborazione con il
medico di base, al fine di avere una migliore conoscenza delle
caratteristiche del soggetto che possono essere utili ad indirizzare il
programma motorio più idoneo.
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1.1 PERCHÉ IL FITNESS?
«Una buona EFFICIENZA FISICA (PHYSICAL FITNESS) permette di
rallentare l’insorgenza e l’evoluzione di tutti quei fenomeni
degenerativi legati all’invecchiamento ed alla cattiva funzionalità
delle strutture organiche. Già nell’età evolutiva è possibile
evidenziare come lo sviluppo armonico dell’organismo venga
favorito da un’attività fisica condotta con regolarità, mentre la
sedentarietà crea i presupposti della cosiddetta malattia
ipocinetica (basti pensare al fatto che molti bambini al giorno
d’oggi passano la maggior parte del loro tempo libero davanti al
computer o impegnandosi nei videogiochi).
Con il termine malattia ipocinetica deve intendersi quella patologia
provocata dalla riduzione dell’attività fisica dell’organismo e
caratterizzata da ipotrofia ed ipotono dei muscoli scheletrici con
conseguenti alterazioni a carico dell’apparato locomotore, di quello
cardio-respiratorio e del sistema metabolico.
La ridotta attività fisica crea infatti i presupposti per la comparsa,
nell’età giovanile, di quadri paramorfici che per quanto riguarda
l’apparato muscolo-scheletrico sono rappresentati da:
1)atteggiamento scoliotico, 2) dismetria degli arti, 3)
scoliosi, 4) cifosi cervico-dorsale, 5) iperlordosi, 6) varismo
e valgismo delle ginocchia, 7) platismo del piede ecc.
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Queste alterazioni, oltre a ripercuotersi negativamente sulla
dinamica cardio-respiratoria (in particolare la scoliosi), sono alla
base della precoce comparsa di problemi reumatologici, sia in età
giovanile che adulta, rappresentati da:
1) tendinopatie, 2) lombalgie e lombosciatalgie, 3) cervico-
brachialgie, 4) coxalgie, tutti più o meno precocemente
accompagnati da fenomeni artrosico-degenerativi ad evoluzione
progressiva.
La ridotta o nulla attività fisica, inoltre, si accompagna spesso ad
errate abitudini alimentari; ciò comporta l’insorgenza di alterazioni
a carico del sistema endocrino-metabolico rappresentate da:
1) eccesso ponderale con sfavorevole rapporto peso-
statura, 2) alterazione del feed-back diencefalico relativo
all’appetito, 3) precoce comparsa di alterazioni
ematochimiche (soprattutto per quanto riguarda l’assetto
lipidico).
Ciò crea i presupposti per l’insorgenza di dismetabolismi che sono
alla base di patologie invalidanti (diabete, ipertensione, malattia
coronarica)
L’insorgenza di una obesità precoce, inoltre, accentuata dalla
perdita di tono-trofismo muscolare, non fa che aumentare i
sovraccarichi sulle strutture muscolo-scheletriche, accentuando il
fisiologico fenomeno dell’invecchiamento.
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Cuore e polmoni, in un soggetto ipocinetico, diminuiscono le loro
capacità funzionali: la massima frequenza cardiaca raggiungibile
durante attività fisica diminuisce e viene raggiunta precocemente;
capacità contrattile ed elasticità del muscolo cardiaco si
deteriorano, proprio come avviene a livello del muscolo
scheletrico; peggiora, quindi, la portata circolatoria e
l’ossigenazione dei tessuti.
Anche l’apparato respiratorio peggiora le sue capacità funzionali: il
valore della massima ventilazione diminuisce a causa della ridotta
elasticità polmonare e della concomitante limitata efficienza dei
muscoli respiratori accessori; la perfusione ematica a livello
alveolare si riduce, alterando l’efficienza degli scambi respiratori.
La malattia ipocinetica può identificarsi, in ultima analisi, in un
precoce invecchiamento dell’organismo, mentre un buon tono-
trofismo muscolare, una corretta funzionalità cardiocircolatoria e
respiratoria, una massa grassa corporea presente nella giusta
quantità (tutte condizioni dipendenti da una idonea attività fisica e
da una corretta igiene alimentare) possono essere considerati
fattori favorenti una buona qualità della vita.
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La PHYSICAL FITNESS di un soggetto si compone di elementi
diversi:
1. attitudine a sopportare l’esercizio fisico
2. caratteristiche dei sistemi energetici
3. forza e resistenza muscolare
4. coordinazione neuro-muscolare
Un buon livello di capacità fisica permette:
1. di svolgere il proprio lavoro con efficacia
2. di superare facilmente sforzi fisici in condizioni di emergenza
3. di possedere riserve di energia adeguate per le attività ludico-
sportive
La PHYSICAL FITNESS può essere pertanto definita come:
LA CAPACITÀ, CARATTERIZZATA DA UNA EFFETTIVA
INTEGRAZIONE DI FORZA, FLESSIBILITÀ, RESISTENZA
CARDIORESPIRATORIA, COORDINAZIONE E CORRETTA
COMPOSIZIONE CORPOREA, DI SVOLGERE UN ESERCIZIO
FISICO SOSTENUTO.
Come si è visto, l’invecchiamento e l’ipocinesi, poiché
intervengono su tutti gli elementi che caratterizzano la Physical
Fitness, si riflettono in uno scadimento della stessa e l’esercizio
fisico appare essere l’unico vero antidoto al deterioramento
progressivo dell’efficienza fisica.