6
Introduzione
“Per crescere un bambino ci vuole un intero villaggio”
1
: così recita un diffuso
proverbio africano.
E da qui prende le mosse la presente ricerca: se la tradizione di ogni popolo,
l’esperienza e gli studi evidenziano che la dinamica educativa è una traditio, una
trasmissione di saperi teorici e pratici da una generazione all’altra, un processo
continuo che coinvolge ogni ambito sociale (e non solo), lo stesso assioma deve
essere valido anche nel campo dell’Arte e del suo apprendimento – in particolare
della Didattica dell’Arte Contemporanea rivolta ai bambini e ai ragazzi tra i tre e i
quattordici anni, oggetto di questa tesi.
Cambiando i termini e il contesto, il risultato non cambia: per educare un giovane
all’Arte Contemporanea ci vuole una rete.
Da veri “animali politici” quali siamo, la rete fa parte della nostra esistenza dal
momento in cui veniamo al mondo: tra gli esseri umani si stabiliscono relazioni,
disciplinate in forme e funzioni sociali, che mutano a seconda del tempo e del
territorio; la comunicazione, in tutte le sue sfaccettature, crea legami; la città stessa è
un intreccio, una “macchina semiotica”
2
– e quindi paragonabile ad un testo,
complesso, conflittuale, personale, leggibile, stabilmente dinamico (la città-testo
testimonia il passato e si proietta verso il futuro) – fatta di stratificazioni e
sovrapposizioni di materiali, pratiche e linguaggi.
Per affinità, dunque, al fine di far comprendere e interiorizzare una disciplina che è
stata per lungo tempo sospesa tra il “non fa per me, perché è troppo astrusa” e il
“questo lo avrei saputo fare anch’io” (per citare solo due esempi di commenti negativi
che ci sarà capitato di cogliere, uscendo da una mostra, un Museo o una Galleria), è
necessario un circolo virtuoso di insegnanti, Enti culturali ed istituzionali, una via
costellata di eventi estemporanei e memorabili e di percorsi didattici a lungo termine,
variabili a seconda dell’età e delle inclinazioni dei discenti.
La mia tesi ha il proposito di evidenziare quanto a Torino sia già stato fatto, quanto
questa rete, ormai attiva e accattivante, “intrappoli” – in senso positivo! – la fascia di
fruitori presi in esame, curiosi pesciolini attratti dall’amo della Creatività.
Analizzerò le relazioni tra l’Arte Contemporanea e i tre principali attori della Didattica
dell’Arte Contemporanea: la scuola, i Musei e le Gallerie, la città.
Per esigenze di semplificazione, la trattazione sarà suddivisa in tre macro-capitoli,
seguiti da una conclusione, ma, in sede di premessa, mi sembra opportuno e
doveroso affermare che questi diversi settori sono interconnessi tra loro a livello più
profondo e complesso: come se fossero Piccolo blu e Piccolo giallo di Leo Lionni
3
,
essi si uniscono e si fondono, cambiando forma e colore, arricchendosi
reciprocamente… Proprio come un’opera d’arte!
Coinvolta – grazie alla mia esperienza di stage, ai contatti con le scolaresche e i
Servizi Educativi, alla partecipazione alle iniziative della città e a libri irresistibili – da
questo clima pregnante, ispirato e variopinto e fatto mio l’assunto di Munari (a sua
volta derivato di nuovo da un proverbio, questa volta cinese) “se ascolto dimentico,
1
Cecilia De Carli (a cura di), Educare attraverso l’arte. Ricerca, formazione, casi studio, Edizioni
Gabriele Mazzotta, Milano, 2007, p. 15
2
Roberto Matroianni (a cura di), Writing the city. Scrivere la città. Graffitiamo, immaginario urbano e
street art, Torino, 2012, p. 3
3
Leo Linoni, Piccolo blu e Piccolo giallo, Babalibri, Milano, 1999, p. 10
7
se vedo ricordo, se faccio capisco”
4
, ho provato a “giocare con l’arte”
5
(altra citazione
munariana), realizzando concretamente la rappresentazione del fitto intreccio di
rapporti che legano l’istruzione, gli Enti museali e l’ambiente urbano.
Osserviamo insieme il risultato:
l’intersezione tra ‘scuola’ e ‘Musei&Gallerie’ (in verde) indica la Didattica
museale generale, il “Museo-Tempio”, dapprima riservato a pochi, che prende
spunto dalla scuola per le sue proposte al pubblico e diventa scuola stessa e,
contemporaneamente, le attività museali come punto di partenza per le lezioni
scolastiche, i corsi di formazione (in preparazione di una visita con la
scolaresca o di approfondimento) tenuti dagli operatori culturali per gli
insegnanti;
l’intersezione tra ‘Arte’ e ‘Musei&Gallerie’ (in viola) rappresenta le Collezioni
conservate e fruite negli spazi espositivi e le loro Mostre temporanee
l’intersezione tra ‘Arte’ e ‘scuola’ (in arancione) simboleggia l’insegnamento
della disciplina in aula, i programmi ministeriali, le iniziative promosse dagli
insegnanti
l’intersezione tra ‘Arte’, ‘scuola’ e ‘Musei&Gallerie’ (in marrone) è lo spazio in
cui si colloca la Didattica museale dell’Arte Contemporanea, i corsi, le attività,
4
Anna Maria Tentella, Educare attraverso l’arte con Bruno Munari, in Vita dell’infanzia, Anno LVII, n.
5/6, Maggio/Giugno-Luglio/Agosto 2008, Roma, Opera Nazionale Montessori, p. 92
5
Gian Carlo Bojani, Dario Valli (a cura di), Munari. Arte come didattica. Atti del Convegno di studi
(Faenza, 17 aprile 1999), Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza, Centro Di, Campi
Bisenzio (Firenze), 2000, p. 5
Figura 1.
8
le proposte organizzate per i bambini e i ragazzi dagli Enti culturali, con la
collaborazione di maestri e professori (e viceversa)
la ‘città’ (in bianco) è il macro-insieme che comprende tutti gli altri e che allo
stesso tempo è incluso al loro interno; è il contenitore e il contenuto, l’organo
di coordinamento e promozione delle attività proposte dalle Associazioni e
dagli spazi espositivi, il fulcro verso cui convergono il patrimonio, le
innovazioni, le occasioni di fare e comunicare l’Arte, ma anche l’oggetto di
rappresentazioni, discussioni, riflessioni e riscritture, “enunciata” ed
“enunciante”
6
; è una scena per luoghi e spazi dalle funzioni plurime, ha orari
flessibili e una pluralità di offerte, ha una “dimensione espositiva” che “non si
limita […] a quell’insieme di regole architettoniche e urbanistiche che ne
definiscono la forma percepibile […]. Essa si costruisce invece sull’intreccio
tra forme fisiche e aspetti relazionali, ossia tra caratteristiche morfologiche e
reinterpretazione delle stesse da parte di chi ne fa uso […]”
7
Tuttavia, prima di procedere con la disamina di questi punti, è doveroso fare un
passo indietro e rispondere ad un interrogativo fondamentale: per quale ragione è
utile e, anzi, essenziale educare all’Arte Contemporanea, un’Arte ancora in fieri,
all’apparenza troppo profondamente calata nella quotidianità per essere affascinante,
troppo controversa, talvolta violenta, per essere proposta al mondo dell’infanzia?
Le motivazioni sono molteplici:
in quanto inconsueta, imprevedibile e in controtendenza rispetto all’Arte
Antica, l’Arte Contemporanea sorprende, crea meraviglia (dalla quale,
secondo Platone e Aristotele, si origina il pensiero) e stupore, lo stato del
santo e del folle, la percezione esaltata che è chiave d’accesso al mondo, che
provoca uno spostamento (‘stupore’ deriva infatti dal Latino stupere, variante
con s iniziale di una radice indoeuropea che significa ‘battere’), muta uno stato
di quiete del soggetto e provoca in lui un cambiamento, permettendogli di
cogliere il senso nascosto del reale
8
l’Arte Contemporanea è “libera da elementi figurativi convenzionali”, perciò
può essere adottata “come punto di partenza comune per tutti i bambini”
9
l’Arte Contemporanea esce dagli spazi convenzionalmente deputati ad
accogliere le opere e “invade” spazi insoliti, a volte degradati, e li riqualifica,
facendo contemporaneamente riflettere sulla diversità-originalità, sulla città,
sulla società
l’Arte Contemporanea è uno strumento per educare alla multiculturalità,
perché “è un linguaggio internazionale, slegato da caratterizzazioni nazionali
vere e proprie, anche se i diversi background degli artisti giocano un ruolo
fondamentale nelle loro scelte espressive. È un linguaggio astratto, e
l’astrattismo è il sistema di segni che più identifica la tradizione artistica e
6
Roberto Matroianni (a cura di), Op. cit., p. 5
7
Maria Carmen Belloni, La città come scena, le scene delle città, in Francesco De Biase (a cura di),
L’arte dello spettatore. Il pubblico della cultura tra bisogni, consumi e tendenze, Franco Angeli, Milano,
2008, p. 39
8
Fiorenza Mariotti, La Musa stupita. Infanzia e fruizione dell’arte, Electa, Verona, 2008, pp. 20-22
9
Citazione di Liliana Carri, in Maria Marcellino, Anna Pironti, Donatella Borra, Liana Carri, Bernardetta
Peirolo, Franca Saraco, Intorno al tappeto volante. Bimbi e arte contemporanea nella Scuola
dell’Infanzia di San Salvario, Città di Torino, Divisione Servizi Educativi, 2000, p. 22
9
artigianale araba [e di tante altre culture], oltre a costituire una tappa
fondamentale nelle prime esperienze espressive dei bambini”
10
i materiali utilizzati e il concetto di installazione sono affini alla sfera infantile,
sono riscontrabili “in alcune attività spontanee dei bambini, in certi giochi che
generalmente fanno negli angoli più nascosti e indisturbati, in particolari
‘costruzioni’ che allestiscono quando vengono in possesso, spesso
casualmente, di un certo tipo di oggetti”
11
con l’Arte Contemporanea è possibile discutere – sia in senso figurato sia nel
concreto, dato che molti artisti sono ancora in vita – poiché affronta tematiche
attuali, ancora irrisolte: lo spazio museale ad essa dedicato “deve prendere
posizione nella politica culturale in atto, facendo nel contempo opera di
informazione sulle problematiche artistiche attuali”
12
, a costo di ferire interessi
e suscettibilità; ciò stimola ulteriormente la creatività, la capacità,
potenzialmente presente in ciascuno, di creare e inventare, a partire da
elementi presenti nella realtà (le opere, il dialogo con l’artista, il laboratorio
didattico) o nell’esperienza passata dell’individuo (bagaglio emozionale, sogni)
“[…] ogni nuova civiltà nasce dal riso dei bambini”
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: soltanto educando – con i
metodi e gli strumenti che vedremo in seguito – le nuove generazioni al gioco
dell’Arte, stimolandole e “shockandole” grazie ad esperienze rare che
orientano disorientando, gli adulti del futuro potranno godere di una vista, un
udito, un ascolto e un incanto che non ricadono nel banale, capaci di cogliere
la complessità delle cose
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Ho svolto le 425 ore di tirocinio stabilite dal percorso formativo del Master di Secondo
Livello in Management, Marketing e Multimedialità per i Beni e le Attività Culturali
presso la Città di Torino – Servizio Arti Contemporanee, settore, diretto dal Prof.
Francesco De Biase, della Direzione Centrale Cultura ed Educazione.
Avendo trascorso negli Uffici il periodo tra luglio e novembre 2012, ho avuto la
possibilità di osservare, in modo diretto e concreto, i meccanismi e la struttura di
un’istituzione pubblica impegnata nell’ambito della cultura.
In particolare, ho potuto seguire da vicino l’ultima fase di sistematizzazione dei dati
per la redazione dell’opuscolo e l’inaugurazione di ContemporaryArt Torino +
Piemonte 2012, redigendo anche un database in prima persona, allo scopo di
verificare gli Enti sul territorio aderenti a questa importante iniziativa e alla sua
rassegna d’Autunno.
Durante i mesi di ottobre e novembre i Musei, gli Spazi dell’Arte, le residenze, le
Gallerie e gli esponenti dell’Arte Pubblica si incontrano, dando vita a speciali eventi
occasionali o a manifestazioni ricorrenti, mettendo a contatto gli artisti, le opere, il
pubblico e la città. In quest’occasione, il ruolo del Settore Arti Contemporanee, in
10
Citazione di Maria Marcellino, in Maria Marcellino, Anna Pironti, Donatella Borra, Liana Carri,
Bernardetta Peirolo, Franca Saraco, Op. Cit., pp. 9-10
11
Paola Tonelli, Il colore e la terza dimensione. Bambini e bambine e l’arte contemporanea, in
Bambini, Anno XXVIII, n. 1, Gennaio 2012, Spaggiari, Parma, p. 62
12
Citazione di Argani, in Francesco Peraro, I bambini nei musei di arte contemporanea: una ricerca
sulle proposte di didattica museale d’arte contemporanea in Italia per i bambini e i ragazzi fino ai 14
anni, Padova, Università degli Studi, Facoltà di Lettere e Filosofia, 1998, p. 35
13
Citazione di Ardengo Soffici, in Fiorenza Mariotti, Op. Cit., p. 9
14
Fiorenza Mariotti, Op. Cit., pp. 27-29
10
collaborazione con la Regione Piemonte, la Provincia di Torino e la Fondazione per
l’Arte Moderna e Contemporanea – CRT, con il sostegno della Compagnia di San
Paolo e della Camera di Commercio, è di curatore del piano di comunicazione e
promozione globale, sia attraverso la concessione del patrocinio e l’organizzazione
della conferenza stampa, sia attraverso la raccolta delle proposte delle realtà
artistiche per realizzare il già citato opuscolo e, soprattutto, il portale
www.contemporarytorinopiemonte.it, sempre attivo, che raccoglierà documentazione,
percorsi, informazioni e opportunità relativi all’Arte Contemporanea in Torino e in
Piemonte, luoghi “storicamente strategici” per vocazione, per la presenza di artisti e
di luoghi qualificati, per il forte investimento in questo campo.
Non a caso lo slogan del nuovo sito è “A Torino e in Piemonte l’Arte Contemporanea
è sistema”: come non essere incuriositi dal concetto di rete?
Colgo l’occasione per ringraziare il mio Tutor Accademico, Francesco De Biase, e la
mia Tutor Aziendale, Giuliana Pelizza, preparatissimi e sempre disponibili:
l’opportunità di lavorare e studiare a stretto contatto con entrambi è stata davvero
preziosa e mi ha permesso di coniugare la mia esperienza lavorativa nella Didattica
museale con un ambiente e una materia per me nuovi.
Grazie di cuore anche agli altri insostituibili e validi membri della fantastica squadra
della “Stanza 67”, che mi hanno regalato entusiasmo, tante informazioni, idee ed
esperienze e che mi hanno supportato nelle pratiche burocratiche, nelle ricerche e
nella stesura di questa Tesi: grazie a Francesca Casella, Agata Maugeri e Ivana
Mezzetta.
Grazie al Prof. Pompeo Vagliani, Presidente della Fondazione Tancredi di Barolo –
MUSLI (Museo della Scuola e del Libro per l’Infanzia) di Torino, persona splendida,
fine intellettuale e mio datore di lavoro: grazie per la comprensione, i consigli e per
avermi consentito di consultare e utilizzare i materiali della Biblioteca citati nel corso
della presente ricerca.
Grazie ai Settori Educativi degli Enti che mi hanno accolto, alla Prof.ssa Silvia
Mondino della Scuola Media Matteotti di Torino, all’artista Galo, alla Dott.ssa Cristina
Moretti, alla Dott.ssa Anna Martinelli e a tutto lo staff del Centro Multimediale di
Documentazione Pedagogica, per il tempo dedicatomi, i dati e i supporti fornitimi.
Grazie alla mia Famiglia, fatta di parenti, amici e persone care di cui non potrei
proprio fare a meno.
Last but not least, grazie ad Andrea, Ispirazione e Arte!
11
L’Arte Contemporanea nei banchi
In questo capitolo affronteremo, a livello generale, quali sono le direttive relative
all’apprendimento dell’Arte – principalmente Arte Contemporanea – all’interno dei
Programmi Ministeriali per la Scuola dell’Infanzia, la Scuola Primaria e Scuola
Secondaria Inferiore
15
.
Nel focus conclusivo vedremo un “esempio sul campo”, ovvero le iniziative personali
di una Professoressa di Educazione Artistica, volte ad avvicinare gli allievi ad una
tematica tanto insolita quanto utile.
Scuola dell’Infanzia
Nel D.M. del 3 giugno 1991, Cap. II, 1 Finalità, il bambino tra i 3 e i 6 anni
è un “soggetto attivo, impegnato in un processo di continua interazione con i
pari, gli adulti, l'ambiente e la cultura”
all’interno della Scuola dell’Infanzia deve poter rafforzare la sua “identità
personale […] sotto il profilo corporeo, intellettuale e psicodinamico”,
attraverso una vita relazionale aperta e l’approfondimento graduale delle
facoltà cognitive. “Una tale prospettiva formativa richiede e sollecita il
radicamento nel bambino dei necessari atteggiamenti di sicurezza, di stima di
sé, di fiducia nelle proprie capacità, motivazione alla curiosità; richiede inoltre
l'apprendimento a vivere in modo equilibrato e positivo i propri stati affettivi, ad
esprimere e controllare i propri sentimenti e le proprie emozioni, nonché a
rendersi sensibile a quelli degli altri”. La Scuola dell’Infanzia è dunque il luogo
in cui il bambino deve imparare a riconoscere e apprezzare la propria identità
e quella degli altri, relativamente “alle differenze fra i sessi, ed insieme a
cogliere la propria identità culturale ed i valori specifici della comunità di
appartenenza, non in forma esclusiva ed etnocentrica, ma in vista della
comprensione di comunità e culture diverse dalla propria”
diventando progressivamente autonomo, “si rende disponibile all'interazione
costruttiva con il diverso da sé e con il nuovo, aprendosi alla scoperta,
all'interiorizzazione ed al rispetto pratico di valori universalmente condivisibili”
in questi primi anni di istruzione consolida “le abilità sensoriali, percettive,
motorie, linguistiche e intellettive”, esplora e ricostruisce la realtà. La Scuola
dell’Infanzia “rivolge particolare attenzione allo sviluppo di capacità culturali e
cognitive tali da consentire la comprensione, la rielaborazione e la
comunicazione di conoscenze relative a specifici campi di esperienza […]
valorizza l'intuizione, l'immaginazione e l'intelligenza creativa per lo sviluppo
del senso estetico e del pensiero scientifico”.
Nelle Indicazioni curriculari, a proposito dell’Arte, si afferma che “Le attività grafiche,
pittoriche e plastiche introducono il bambino ai linguaggi della comunicazione ed
espressione visiva, partendo dallo scarabocchio e dalle prime concettualizzazioni
grafiche per attivare una più matura possibilità di produzione, fruizione, utilizzazione
e scambio di segni, tecniche e prodotti. L'esigenza prioritaria è di far acquisire una
15
Per maggiori dettagli, rimando al sito www.edscuola.it