5
“I bambini non sono l’avvenire perché un giorno saranno
adulti, ma perché l’umanità si avvicina sempre più a loro,
perché l’infanzia è l’immagine dell’avvenire”.
(Milan Kundera)
1- Introduzione. Una nuova frontiera culturale.
Negli ultimi decenni lo scenario della comunicazione e delle
abitudini umane si è notevolmente modificato, i nuovi media
hanno fatto il loro ingresso nella vita comune, influenzandone i
ritmi, le consuetudini, i rapporti umani e l’economia; essi sono
senza dubbio una finestra, un punto d’accesso privilegiato sul
mondo per quanto riguarda comunicazione e informazione, ma
anche un punto di passaggio obbligato nel mondo del lavoro.
Per quanto riguarda il caso specifico italiano è indubbio come la
televisione abbia contribuito allo sviluppo culturale del paese, a
cominciare dall’apprendimento della lingua italiana a discapito
dei dialetti, o, per citare Meyrowitz
1
, “l’intensità dei
cambiamenti avvenuti soprattutto negli ultimi trent’anni, può
1 J.Meyrowitz, Oltre il senso del luogo. Bologna 1993.
6
essere ricondotta al potere unico della televisione di abbattere le
distinzioni tra qui e là, tra diretto e mediato, tra personale e
pubblico”. E’ indubbio infatti come il mezzo televisivo ci dia la
possibilità di annullare le distanze e mostrarci avvenimenti in
diretta da ogni angolo del mondo, così come è in grado di
metterci in contatto con minoranze sconosciute, o di dare potere
a queste stesse minoranze, come ad esempio gli handicappati o i
malati, che attraverso la televisione vincono il loro isolamento
fisico e accedono alle informazioni e al mondo esterno.
Allo stesso modo, nell’ultimo decennio, lo sviluppo di internet
ha contribuito ad annullare questo isolamento, offrendo
addirittura la possibilità di interagire col mondo, cosa che la
televisione non può ancora fare
2
.
Come sottolinea Thompson “una delle più importanti
caratteristiche del mondo moderno è la scala della loro
diffusione, una scala sempre più ampia e che coinvolge l’intero
pianeta. I messaggi sono trasmessi attraverso grandi distanze
con relativa facilità, permettendo agli individui di accedere a
informazioni e comunicazioni emesse da luoghi molto lontani.
Inoltre, grazie allo sganciamento di spazio e tempo prodotto dai
2 Come sottolinea Caprettini (G.P.Caprettini, Tutta colpa della Tivù, Roma 2004) , l’unica
interattività che offre la televisione, al momento, è solo quella attraverso il telecomando.
7
mezzi di comunicazione elettronica, si sono cancellate le
distanze
3
”.
Inoltre i media, e specialmente la televisione, hanno cercato e
provocato la globalizzazione degli argomenti, riuscendo a
focalizzare gli interessi di molti telespettatori attorno ad una o
più tematiche di interesse comune, attraverso una sorta di sfera
pubblica allargata.
TV, internet e gli altri media hanno dunque contribuito ad
annullare le distanze, a diminuire il significato dell’essere
fisicamente presenti, superando, come spiega Meyrowitz, il
“senso del luogo”.
La fruizione mediale avviene ormai in ogni dove, a casa, a
lavoro, nei luoghi pubblici e nelle istituzioni, che molto spesso
organizzano corsi di formazione volti proprio alla comprensione
e all’utilizzo di tali strumenti tecnologici. Anche le università
italiane si stanno muovendo in questa direzione, con la nascita di
numerosi corsi di laurea legati alla comunicazione e allo studio
dei nuovi media.
Nella scuola italiana, invece, lo studio dei nuovi media (così
come quello attraverso i nuovi media) è praticamente assente, e
sembra incurante del rapido diffondersi delle tecnologie nella
vita di tutti; ma i ragazzi, una volta usciti da scuola al termine
3 J.B.Thompson, Mezzi di comunicazione e modernità, Bologna 1998.
8
della giornata, si confrontano gioco forza con i media, dalla
televisione a internet, dal cellulare ai videogiochi.
Gran parte del merito della diffusione delle tecnologie spetta al
Personal Computer ed è legato alla sua diffusione capillare.
Con la diminuzione dei costi di produzione e quindi di vendita,
il computer si è diffuso tra la popolazione con un ritmo
maggiore rispetto alla diffusione del televisore. Dapprima
riservato alla popolazione “borghese”, il PC è ora un bene di
consumo alla portata di tutti.
Di pari passo è seguito lo sviluppo delle tecnologie di
comunicazione telematica (dall’analogica alla banda larga) e
quindi anche l’offerta da parte delle società di
telecomunicazione è raddoppiata e si è diversificata.
Ecco quindi che le porte del web si sono aperte a gran parte
della popolazione, compresi i più giovani.
Internet, assieme alla comunicazione mobile tramite cellulare, si
è progressivamente sostituito a quella telefonica tradizionale,
grazie al Voip (Skype), ai servizi di messaggistica istantanea
(MSN Messenger, AOL Messenger, chat), alle email, ai forum,
ai siti personali.
Proprio questi ultimi si stanno diffondendo da qualche anno in
maniera esponenziale. Sono i blog, le comunità virtuali, gli spazi
9
di condivisione di foto e video, e cioè i vari YouTube, Flikr,
MySpace, Facebook, MSN Spaces, ovvero il Web 2.0, che rende
ormai globale la visibilità assicurata dai media.
Citando nuovamente Thompson
4
, “l’uso dei mezzi di
comunicazione implica la creazione di nuove forme di azione e
interazione nel mondo sociale, di nuovi tipi di relazioni, e di
nuovi modi di rapportarsi agli altri e a se stessi. Utilizzando i
mezzi di comunicazione, le persone entrano in forme
d’interazione che differiscono dal modello di relazione faccia a
faccia che caratterizza la maggior parte degli incontri della vita
quotidiana
5
”.
L’importanza di questo fenomeno è legata non solo alla grande
quantità di informazioni e materiale disponibile su siti di questo
tipo, ma anche alla facilità di accesso e di utilizzo che offrono,
4 J.B.Thompson, op. cit.
5 J.B.Thompson illustra come sia possibile individuare tre differenti tipi di interazione
determinati dai mezzi di comunicazione: la relazione frontale (o faccia a faccia), nella quale
entrambi gli interlocutori sono fisicamente vicini e condividono il contesto spazio-temporale
durante la comunicazione; l’interazione mediata, ovvero una forma di relazione permessa
attraverso un mezzo tecnico, come ad esempio un cellulare, o più semplicemente uno scambio di
lettere. Quest’interazione è caratterizzata da uno scambio di informazioni tra persone lontane nel
tempo e/o nello spazio, e impedisce l’uso di riferimenti visivi o temporali diretti, in quanto
manca la compresenza fisica degli interlocutori nello stesso momento e nello stesso luogo;
infine vi è la quasi-interazione mediata, che avviene ad esempio attraverso la televisione, i
giornali o questa stessa tesi, e che è caratterizzata in primis dall’unidirezionalità del flusso
comunicativo, nel senso che non vi è uno scambio di informazioni, ma una comunicazione
unidirezionale (ecco dunque perché viene definita una quasi-interazione).
10
oltre all’influenza che essi possono avere nella vita sociale di
ogni giorno, specialmente nei più giovani (si pensi al problema
del bullismo).
Non si possono infatti scindere gli effetti del cambiamento che i
media producono nella vita dei giovani, in quanto non si può
pensare di “usare la televisione per istruire nostro figlio, senza
modificare nel contempo le funzioni della lettura e la struttura
familiare e scolastica
6
”.
I media modificano il mondo, e a loro volta ne sono modificati,
in una sorta di autoapprendimento delle modificazioni che essi
stessi generano nel mondo, con una rapida e continua
evoluzione.
Una volta appurato questo cambiamento, viene da domandarsi:
cosa cercano i ragazzi su internet? Cosa influenza le loro scelte
ipertestuali? Cosa li trattiene su un sito? Che influenza hanno i
nuovi media sulla loro vita sociale quotidiana? E che importanza
giocano oggi cellulare e videogiochi nel modo di rapportarsi tra
di loro e nei confronti del resto del mondo? Come possono
essere impiegati questi nuovi strumenti nell’ottica della Media
Education? Come interpretare l’impatto della crescente
diffusione dei prodotti mediali tra i giovani negli ultimi anni?
6 J.Meyrowitz, Oltre il senso del luogo. Bologna 1993.
11
Questo studio tenterà di analizzare tale fenomeno sia attraverso
le teorie della Media Education, sia attraverso la
sperimentazione diretta degli adolescenti dalla prima alla terza
classe della scuola secondaria di primo grado.
13
2- Generazione digitale: profilo dei ragazzi della società
post-televisiva.
Prima di intraprendere un lavoro di analisi e ricerca sul rapporto
tra i giovani e i nuovi media, ritengo necessario delineare un
contesto introduttivo che mostri i risultati delle ricerche finora
effettuate da alcuni gruppi di ricerca italiani e tenga conto della
letteratura specifica di riferimento, così da delineare le
problematiche e la dieta mediatica tipo dell’adolescente
contemporaneo finora riscontrata, in modo da porre in accento
gli interrogativi che verranno trattati in questo studio.
Negli ultimi anni lo sviluppo dei cosiddetti “nuovi media” è
stato caratterizzato dalla convergenza
7
al digitale, ovvero non
tanto un’innovazione nel vero senso della parola, e cioè intesa
come una novità assoluta, quanto più come un differente metodo
di fruizione dei media già esistenti
8
, riproposti attraverso una
digitalizzazione e una fusione in un unico supporto: è il caso del
computer, del cellulare e della televisione interattiva. Nell’era
dell’elettronica lavoro e gioco iniziano a fondersi nello stesso
7 La teoria della convergenza nacque con Nicholas Negroponte nel 1979 al MIT, ma ben poche
persone credettero in un progetto “visionario” per l’epoca.
8 Una ri-mediazione, secondo D.Bolter e R.Grusin, Remediation, Milano 2003.
14
modo, così che adulti e bambini passano molte ore alla
settimana davanti ad uno schermo
9
.
Questa trasformazione ha permesso da un lato una possibilità
maggiore di fruizione, attraverso costi più contenuti, dall’altro
una più semplice gestione del tempo a disposizione, grazie alla
possibilità di riunire tutti gli strumenti di cui si ha bisogno in un
unico oggetto, si pensi ad esempio alla possibilità di pagare il
biglietto del tram attraverso un sms.
Questi nuovi strumenti ci hanno sì offerto nuove potenzialità
(che non si esauriscono nella creazione di nuove reti di
comunicazione), ma hanno indubbiamente modificato il nostro
rapporto con il mondo che ci circonda
10
: tornando all’esempio
sopra citato viene facile sostenere come la possibilità di
acquistare il biglietto dei mezzi pubblici per via telematica
consenta all’utente di non doversi recare appositamente in
edicola per acquistarlo, ma di restare in casa e di dedicarsi ad
altro.
Allo stesso modo si evince come spesso e volentieri la nostra
vita sia ormai condizionata dalla presenza dei nuovi media,
9 J.Meyrowitz, op. cit.
10 J.B.Thompson (op. cit.) parla di nuova intimità attraverso i media, di una nuova costruzione
del sè attraverso l’esperienza mediale, conoscenza che prima dei media veniva acquisita
unicamente attraverso l’interazione faccia a faccia tra individui, e che oggi è possibile attraverso
la tecnologia, con tutte le problematiche che ne derivano.