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INTRODUZIONE
Comprendere le ragioni per le quali una persona decide di iscriversi ad un
corso universitario on line probabilmente costituisce un’impresa non facile
perché le sue motivazioni sono originate da bisogni diversi: sogni irrealizzati
lasciati nel cassetto, tensioni mirate al miglioramento della propria
condizione lavorativa e formativa o semplicemente la curiosità di
sperimentare nuove occasioni di apprendimento mediate dalla tecnologia per
aggiornare le sue conoscenze sul mondo.
L’idea di uno studente che si accosta per la prima volta ad un corso
universitario a distanza può essere vaga nonostante la certezza di sentirsi
inserito in un progetto ben definito. Sapere di entrare in un contesto
strutturato, almeno per quanto mi riguarda, è rassicurante, anzi,
fondamentale per poter sostenere contemporaneamente carichi lavorativi,
familiari e cognitivi ma è difficile immaginare un rapporto educativo che
superi il concetto di presenza fisica, di spazio e di tempo prima di conoscerlo.
All’inizio, oltre al timore di non possedere sufficienti competenze tecnologiche
per entrare nell’ambiente di Moodle, mi era sorta la preoccupazione
dell’incontro con “l’altro”, della persona con la quale si sarebbe avviata una
comunicazione speciale, priva di sguardi , di voci, di gestualità…
Il mio interesse verso questo “altro” che mi avrebbe accompagnato a lungo
oltre lo schermo del computer, è nato sin dai primi passi sulla rete, dai primi
contatti stabiliti con il mio invisibile interlocutore, fondamentali per capire se
avrei proseguito o interrotto il mio cammino formativo.
Fig.1 - http://it.images.search.yahoo.com/images
Prima di conoscere un E-Tutor,
l’avevo immaginato come un
docente esperto che avrebbe svolto
il suo ruolo di “istruttore” nell’ambito
disciplinare di sua competenza, una
figura didattica anonima che si
sarebbe materializzata attraverso
precise informazioni ed istruzioni;
ero intimorita da questa mia stessa
rappresentazione mentale dai tratti
sfumati , dai toni cupi, dai suoni
metallici, quasi robotici, come quelli
che ci si aspetta di percepire da un
navigatore satellitare.
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Giorno dopo giorno, ho percepito invece, nella figura dell’E-Tutor, la
presenza di una persona in carne ed ossa, aperta ad una molteplicità di
aspetti, di risorse, di opportunità culturali ed umane. Situazione dopo
situazione, le mie aspettative hanno assunto forme diverse rispetto al
contesto in cui mi trovavo.
L’E-Tutor si è rivelato un “Angelo custode, un Padrone di casa, un Vecchio
saggio, un Tessitore, un Avvocato del diavolo, un Architetto, un Investigatore,
un Bigliettaio del treno, un Maestro dalla penna rossa” (Rivoltella, 2006, p.
p.35-40), spesso anche più semplicemente un amico al quale chiedere
aiuto in un momento di difficoltà ma soprattutto un compagno di viaggio con
il quale costruire nuove conoscenze imparando ad imparare insieme a lui.
Ho provato ad osservare con grande attenzione le caratteristiche di un E-
Tutor per poterle trasferire nel mio ambiente professionale, la scuola
primaria, intuendo però che avrei dovuto superare il mio stesso schema di
insegnante per comprenderle adeguatamente.
Tale interesse mi ha condotto ad esplorare in modo più ravvicinato il ruolo
dell’E-tutor assumendolo in prima persona attraverso l’attività di stage TFI (
tutor per la formazione integrata) organizzato all’interno dello stesso corso di
laurea in e-learning.
Ciò mi ha permesso di intraprendere un primo momento formativo
sperimentando sul campo le quattro aree di competenza del tutor di rete:
tecnologica, contenutistica, metodologico- didattica, relazionale attraverso
fasi ben distinte:
-) scenario di simulazione:osservazione degli interventi e delle modalità
comunicative degli studenti ( Corso di psicopedagogia dei media Prof.ssa
L.Messina);
-) scenario di monitoraggio: rilevamento dati oggettivi e qualitativi,
costruzione di strumenti valutativi ( Corso di Sociologia e-media Prof.ssa
M.Ruffato;
-) scenario di operatività: svolgimento del ruolo di tutor accompagnatore nel
corso del Progetto MOIRC (Modello Operativo Integrato per il
Riconoscimento e la Certificazione delle Competenze – Prof.ssa Anna
Serbati)
Lo stage, della durata di sei mesi, ha confermato l’ipotesi secondo la quale P.
Manfredi (Galliani, La scuola in rete, 2004, p. 196) ritiene che “la migliore
formazione per un tutor sia quella che riproduca l’esperienza reale,
simulandola in condizioni di laboratorio”.
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In particolare, tale esperienza ha messo in luce non solo le competenze
necessarie per svolgere tale ruolo ma la peculiarità sistemica delle sue
funzioni e le problematiche emerse nel suo aspetto valutativo.
Mi è stato possibile così verificare la distanza tra il mio concetto iniziale di
tutor e la sua complessità reale, condividendo l’affermazione pirandelliana
dello stesso autore (Galliani, La scuola in rete, 2004, p. 196) che il tutor di
rete sia “uno, nessuno, centomila” nel momento in cui possa essere
impiegato in più modi e in contesti diversi.
A conclusione dell’esperienza vissuta, mi sono posta alcune domande:
La rappresentazione che altri studenti proiettano sulla figura dell’E-Tutor è
simile alla mia?
Che cosa si aspettano dalla sua presenza in Rete?
Quale ruolo gli attribuiscono?
Le attese e le disattese influiranno sulle loro motivazioni allo studio, sulle
loro capacità critiche, sulla loro acquisizione di autonomia?
L’E-Tutor costituirà l’unico punto di riferimento per lo sviluppo del loro
apprendimento o altri elementi ne determineranno la crescita?
Scopo di questa ricerca, comprendere se le prestazioni degli E-Tutor
corrispondano alle aspettative degli studenti e se ciò influisca positivamente
o negativamente sul loro percorso universitario; dai risultati ottenuti
attraverso vari strumenti d’indagine, sarà forse possibile potenziare
ulteriormente questo ruolo, investendovi tempi e risorse.
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PRIMA PARTE: ANALISI DEL CONTESTO E RIFERIMENTI TEORICI
CAPITOLO I
1. IL CONTESTO
1.1. Corsi di Laurea On line – Università degli Studi di Padova
I corsi di laurea On Line organizzati dalla facoltà di scienze della Formazione
comprendono:
-) Laurea triennale in Scienze per la formazione dell'infanzia e della
preadolescenza;
-) Laurea magistrale in Teorie e metodologie dell'e-learning e della Media
Education;
-) Laurea magistrale in Programmazione e gestione dei servizi educativi,
scolastici e formativi;
-) Laurea triennale in Scienze della formazione professionale.
Ai fini della seguente ricerca, sono stati presi in considerazione i due corsi
triennali per la formazione dell’infanzia e della preadolescenza e della
formazione professionale.
1.2. Laurea triennale in Scienze per la formazione dell'infanzia e della
preadolescenza
Il Corso di Laurea triennale in Scienze per la formazione dell'infanzia e della
preadolescenza (S.I.P.) (Padova, conoscenze richieste, 2012), si svolge
quasi esclusivamente a distanza secondo un modello di E-Learning che
prevede l’apprendimento lungo un percorso strutturato attraverso l’utilizzo di
risorse e materiali didattici resi accessibili in rete, attività interattive individuali
e di gruppo mediate dal computer; nel corso del seguente anno accademico
2011-2012 vi sono iscritti 341 studenti.
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1.2.1. Destinatari
L’iniziativa è rivolta in particolare ad insegnanti di scuola dell’infanzia e
primaria interessati ad acquisire un titolo formativo ma impossibilitati a
frequentare lezioni universitarie in presenza. Gli iscritti devono essere in
possesso del diploma di scuola media secondaria superiore o di titolo di
studio estero valido per l’accesso alla formazione universitaria ritenuto
idoneo in base alla normativa vigente. Sono richieste conoscenze generali di
pedagogia, filosofia, psicologia, sociologia, attitudini a svolgere attività
educative, abilità verbali, logiche e analitiche (Padova, conoscenze richieste,
2012).
1.2.2. Finalità e obiettivi
Gli insegnamenti sono finalizzati alle conoscenze teoriche e alle competenze
operative necessarie per svolgere attività educative nelle scuole pubbliche o
private in base a descrittori europei quali (Padova, Obiettivi formativi, 2012):
Conoscenza e capacità di comprensione;
Capacità di applicare conoscenza e comprensione; autonomia di
giudizio;
Abilità comunicative;
Capacità di apprendimento.
1.2.3. Tempi
Il percorso curricolare, di durata triennale, è organizzato in semestri, il cui
superamento comporta l'acquisizione di crediti formativi universitari per un
totale di 180 CFU. Ad ogni credito formativo corrisponde un impegno dello
studente di 25 ore, comprensive della partecipazione obbligatoria alle attività
didattiche in presenza e a distanza previste.
1.2.4. Figure professionali di riferimento
Secondo il modello di apprendimento assistito e collaborativo di Padova, sono
previste le seguenti figure professionali di riferimento:
e-learning manager
progettista di risorse online
docenti
tutor tecnologici
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tutor di segreteria
tutor moderatori di comunità
tutor disciplinari ( contenuto e valutazione)
tutor assistenti (moderatori nei forum)
Si tratta di un modello unico nel suo genere che rientra nella logica di un
sistema metodologico flessibile, condiviso da tutti i suoi partecipanti, rivolto ai
bisogni formativi del singolo ma soprattutto alla sua interazione con l’ambiente;
gli E-Tutor non sono necessariamente docenti universitari ma persone
adeguatamente formate per sostenere il loro ruolo. La legge italiana (Decreto
Ministeriale, 2003) prevede che “le modalita' di tutoraggio devono essere
progettate in base a un criterio di interattivita' che concili un adeguato supporto
agli studenti, con un impegno efficiente delle risorse di tutoraggio. Il tutoraggio
deve essere esercitato da esperti dei contenuti formati appositamente agli
aspetti di gestione tecnico-comunicativi della didattica on line”; nella normativa
non sono indicate precise figure di riferimento, conferendo alle varie università
il compito di delinearle.
Dal confronto di altri modelli nazionali ed internazionali, si rilevano infatti alcune
differenze nelle varie tipologie di E-Tutor che cambiano rispetto al sistema di
riferimento.
Nei corsi online organizzati dall’Università di Reggio Emilia (Docenti, tutor e
staff, 2012), ad esempio, oltre alla figura dell’E-Tutor, è presente anche quella
“dell’Esercitatore”, un assistente del docente occupato in attività di tipo pratico,
in settori prevalentemente scientifici.
All’interno della Open University (Teaching roles, 2012), esistono ruoli
differenziati, secondo le caratteristiche dei vari Tutor che si occupano
direttamente di didattica in qualità di docenti:
Associate lecturer: una figura chiave che determina la qualità
del’insegnamento e dell’apprendimento; aiuta direttamente gli
studenti a comprendere contenuti e a predisporre un’adeguata
preparazione in previsione degli esami;
Practice tutor: ha un ruolo di tipo prevalentemente pratico, per
seguire gli allievi nelle attività manuali e per rilevare i loro
progressi;
Specialist tutor: guida studenti e insegnanti nella familiarizzazione
dell’ambiente di studio on line e nella conoscenza del programma
educativo.
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1.3. Laurea triennale in Scienze della formazione professionale
Il secondo contesto nel quale si svolge l’indagine sulla figura degli E-Tutor è il
corso di Laurea on line per gli operatori della formazione professionale (S.F.P.)
(Padova, conoscenze richieste, 2012) che si propone di qualificare le
conoscenze e le competenze di opera in questo settore.
Anche questo corso si svolge quasi esclusivamente a distanza, tranne per le
giornate di presentazione e le prove d’esame che si svolgono in presenza.
Il progetto utilizza Unità Formative del Sistema Permanente di Formazione on-
Line, del Ministero del Lavoro della Salute e delle Politiche Sociali, realizzato
dall’Isfol in collaborazione con Italia Lavoro. Nell’anno accademico in corso,
2011-2011 vi sono iscritti 88 studenti.
1.3.1. Destinatari
L’iniziativa è rivolta agli operatori della formazione professionale che siano in
possesso del diploma di scuola media secondaria superiore o di titolo di studio
estero valido per l’accesso alla formazione universitaria e ritenuto idoneo in
base alla normativa vigente e che abbiano acquisito conoscenze generali in
pedagogia, psicologia, sociologia ed economia. Sono inoltre richieste attitudini a
svolgere attività formative con giovani e adulti, abilità linguistiche e di
ragionamento logico (Padova, conoscenze richieste, 2012).
1.3.2. Obiettivi formativi
I contenuti del corso sono articolati in tre aree:
-) area dei settori scientifici multidisciplinari delle scienze della formazione
(pedagogia, psicologia, sociologia, economia, metodologie formative);
-) area specialistica laboratoriale (competenze di diagnosi, progettazione,
erogazione, valutazione, promozione qualità e ricerca, coordinamento di
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interventi, progetti,servizi, previste dal referenziale europeo e sostenute dalla
Unità Formative dell’ISFOL;
-) area delle conoscenze informatiche e di lingua inglese (Padova, obiettivi
formativi, 2012)
1.3.3. Tempi
Anche questo percorso, suddiviso in semestri, dura tre anni per un totale
complessivo di 180 crediti, parte dei quali può essere riconosciuta dal Consiglio
di Corso di laurea, attraverso il Progetto MOIRC (Progettazione e
sperimentazione di strumenti per la validazione e la certificazione delle
competenze nei corsi di laurea universitari di secondo livello).
1.3.4. Figure professionali di riferimento
Sono le medesime del corso S.I.P. tranne la figura del Tutor assistente che
assolve ad un ruolo diverso.
1.4. Ambiente tecnologico di apprendimento
Fig.2 , Home page di Moodle
Il Course Management System (CMS), noto anche come Learning Management
System (LMS) è costituito dalla piattaforma Open Source Moodle ,
un’applicazione web gratuita utilizzata da molte istituzioni scolastiche ed
universitarie, il cui funzionamento viene assistito da tutor tecnologici che
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forniscono ai corsisti il supporto necessario. L’accesso alla piattaforma implica,
quindi, che ogni attore del corso predisponga di strumenti tecnologici adeguati
e di sufficienti conoscenze sull’uso delle TIC.
Il LMS costituisce l’architettura portante di un sistema di formazione
universitario. Questo tipo di piattaforma assicura il riconoscimento degli utenti,
un catalogo dei corsi, il monitoraggio delle attività e la produzione dei report.
La formazione universitaria on line si svolge prevalentemente secondo un
modello “Virtual mode” il quale, contraddistinto dalla “ flessibilità di un ambiente
integrato di apprendimento, si configura come uno spazio virtuale costituito da
ambienti tipici, che offrono la possibilità di svolgere attività didattiche, di
raccogliere dati, di acquisire materiali, di comunicare, di assolvere gli
adempimenti amministrativi” (Calvani, 2001, p. p.1-5).
Grazie alle funzionalità di base di Moodle quali forum, gestione dei contenuti,
quiz, blog, wiki,chat, glossari, è possibile comunicare in modo interpersonale
tra docenti, tutor, corsisti attraverso tempi sincroni (chat, web conference) o
asincroni ( servizi di e-mail, forum), modalità private (comunicazioni riservate) o
pubbliche (Thread).
Vi si utilizzano risorse multimediali integrate con attività online: libri, dispense,
filmati, videolezioni (fig.1), presentazioni narrate, documentari, risorse in
formato Moodle (book), ipertesti esemplificativi.
Fig 3. Es. di videolezione
http://insegnanti.formazione.unipd.it/index.php/presentazione.htm
La sua compatibilità con lo standard SCORM 2004 rende possibile l’inserimento
di Learning Object (blocchi di contenuto) scritti in tale formato.
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CAPITOLO II
2. DALLA TEORIA ALLA PRASSI
2.1. E-Learning: apprendimento o formazione?
La caratteristica principale che differenzia la Formazione a distanza di ultima
generazione, l’on-line Education, è costituita dall’avvento del digitale che ha
valorizzato una forte interattività fra i partecipanti.
Mentre le precedenti generazioni di formazione a distanza ( didattica per
corrispondenza e via etere nella prima generazione; didattica attraverso la
televisione e avvento dello standard Vhs nella seconda) si dovevano occupare
delle distanze geografiche cercando di raggiungere una vasta utenza a livello
individuale, l’Online Education cerca di superare le distanze sociali,
considerando la comunicazione un processo sociale. L’utilizzo del personal
computer da parte di un numero sempre più vasto di utenti, crea i presupposti
per un apprendimento in cui l’interattività e la multimedialità rinforzano e
facilitano il ruolo attivo dello studente nel proprio percorso di formazione.
Nel termine E-Learnig, che letteralmente significa” apprendimento elettronico”,
è però possibile cogliere una contraddizione in quanto l’apprendimento risulta
essere un processo mentale molto complesso che avviene attraverso
esperienze personali all’interno di un contesto sociale e culturale.
Risulta in generale poco chiara anche la distinzione tra “apprendimento e
formazione” ; secondo Galliani (Galliani, La scuola in rete, 2004, p. 4)”
l’apprendimento non coincide con la formazione, essendone semmai obiettivo e
risultato, per cui strategie, metodi e tecniche didattiche sono direzionate ad
aiutare il soggetto a organizzare, sviluppare, riflettere sul proprio
apprendimento.” Da qui la necessità di superare termini esclusivamente
tecnologici per estendere la propria osservazione alle conseguenze dei
cambiamenti prodotti dall’utilizzo delle T.I.C. (Tecnologie dell’Informazione e
della Comunicazione) nel mondo dell’istruzione, dalla scuola dell’infanzia
all’Università.
Il significato della FAD (Formazione a Distanza), definizione di ultima
generazione rispetto alla storia dell’E-Learnig va, infatti, oltre la stessa
estensione di Internet; essa costituisce un fondamentale rinnovamento in ogni
ambiente formativo scolastico e professionale in parte destrutturando la
formazione in presenza , in parte integrandola con nuove opportunità. La sfida
lanciata da tale cambiamento, tesa al nuovo concetto di lifelong learning implica
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il coinvolgimento di tutte le agenzie educative impegnate a promuovere la
cultura digitale; la stessa Comunità Europea prospetta l’E-learning come
modalità educativa del domani.
Offrire agli stessi insegnanti l’opportunità di sperimentare sul campo prospettive
più aperte e flessibili per “costruire” e “ricostruire” la propria formazione
professionale è la prerogativa, a mio avviso, perché essi stessi accettino la
sfida di “ballare col diavolo” come dice Katz (Galliani, La scuola in rete, 2004, p.
7) e con i loro alunni, nativi digitali, aggiungo io.
Motivo di più per credere che un’esperienza in FAD potrebbe costituire un reale
ponte di collegamento tra l’università e la scuola pubblica, un laboratorio nel
quale “il saper fare” risulti molto più importante del “sapere” e nel quale figure
professionali come il tutor e il docente superino la verticalità storica della
trasmissione delle conoscenze dichiarative per avviarsi alla nuova trasversalità
della co-costruzione del sapere che richiede di “far pratica” all’interno di
contesti attivi, motivanti e coinvolgenti.
Un insegnante che s’iscrive ad un corso on-line non conosce ancora tutto
questo ma ne percepisce il fascino e l’utilità, aspettandosi mezzi e strumenti
che lo aiutino a migliorare la qualità del suo lavoro e forse anche quella delle
sue relazioni con il mondo.
2.2. Dai costrutti teorici all’esperienza pratica
“Un ambiente integrato di formazione” (Galliani, La scuola in rete, 2004, p. 15)
come l’E-learning nasce dall’elaborazione di tre paradigmi didattici fondamentali
dell’apprendimento:
Paradigma razionalista-informazionista
Paradigma sistemico-interazionista
Paradigma costruttivista-sociale
Dal primo paradigma, caratterizzato da una visione meccanicistica
dell’apprendimento, inteso come addestramento, nel quale la comunicazione
consiste nel trasferimento dell’informazione dall’insegnante allo studente, è
stato rielaborato il concetto di retro-azione o di feed-back, all’interno di una
visione cibernetica del messaggio. In questo caso, il feed-back assume un
significato auto regolativo all’interno di un flusso non più unidirezionale ma bi-
direzionale; l’informazione di ritorno in tempo reale o differito tra lo studente, il
tutor o il docente, diventa, nell’E-Learning, uno stimolo a migliorare la
prestazione.
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Il secondo paradigma accentra l’attenzione sull’esplorazione e sull’osservazione
della realtà, evidenziando il “sapere come” piuttosto che il “sapere cosa” quindi
focalizzando l’apprendimento al “processo di conoscenza” che avviene grazie
alla ricerca e alla soluzione di problemi. All’interno di questo costrutto, il docente
assume il ruolo di guida che sostiene nella scelta di strategie attraverso
proposte multimediali e il monitoraggio continuo degli apprendimenti;
nell’apprendimento on line entrano in gioco linguaggi analogici e digitali che si
integrano in un “sistema didattico aperto, dinamico perché il percorso è
generato ad hoc in base alle risposte provenienti dall’allievo” (Galliani, La
scuola in rete, 2004, p. 34)
Secondo il terzo paradigma, costruttivista-sociale, l’apprendimento avviene
all’interno di un contesto sociale attraverso la costruzione di significati e la
propria esperienza; si pone in evidenza il “saper fare”, l’agire attivo in una
comunità di pratiche fondata sulla collaborazione reciproca. L’ambiente virtuale
dell’E-Learning si presta particolarmente per applicare metodologie
collaborative che prevedano figure di supporto al gruppo come “coach”,
stimolatori, incoraggiatori con la funzione di attribuire ruoli e responsabilità.
Nell’E-Learning si parla infatti di Community learning o collaborative learning
proprio per indicare l’apprendimento fondato sulla collaborazione tra discenti: lo
studente del corso e-learning non è mai da solo ma si relaziona in una
community di apprendimento e con un tutor (supervisore del processo di
apprendimento e dell’accesso/produzione di contenuti didattici).
Sarah Cornelius ha elaborato un’analisi on line (Cornelius, 2004) nella quale
presenta quattro modelli che evidenziano l’integrazione tra vari aspetti tra i
quali:
1. Costruttività
2. Collaboratività
3. Esperienzialità
4. Problematicità
Secondo il cognitivismo la conoscenza avviene attraverso l’integrazione di
conoscenze preesistenti e nuove che vengono riorganizzate in modo
schematico; in questo caso l’e-learning richiede una continua selezione delle
informazioni che devono poi essere riorganizzate da parte dell’allievo
(costruttività). Nonostante il carattere virtuale dell’E-Learning, quasi tutte le
attività si svolgono in un contesto sociale (classe virtuale) nel quale condividere
compiti, esperienze, considerazioni, materiali, proposte attraverso servizi di e-
mail, forum, newsgroup, chat, webconference, scrittura collaborativa wiki…
(collaboratività).