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PREMESSA
Turismo per Tutti, turismo inclusivo, turismo senza barriere sono
alcune delle varie espressioni utilizzate per descrivere lo stesso
fenomeno: il turismo accessibile, inteso come i prodotti e i servizi di
tutta la catena dei servizi turistici progettati per tutti e senza barriere.
L’errore più frequente che ricorre fra l’opinione comune è quello
di associare tale settore turistico alle persone con disabilità fisica,
ricavandone una visione medico-ospedaliera del turismo accessibile.
In realtà è necessario allargare tale considerazione poiché quando
parliamo di turismo accessibile ci riferiamo ad una serie di servizi e
prodotti rivolti “ai bisogni di tutti” ovvero non solo persone con
disabilità fisiche, ma anche non vedenti e ipovedenti, non udenti e
ipoudenti, anziani, donne in gravidanza, persone con esigenze
dietetiche, con allergie alimentari e non, famiglie numerose.
Come sottolinea la Presidente dell’ENAT
1
, Lilian Müller,” il
turismo accessibile è un concetto che è diventato sempre più conosciuto
negli ultimi 10-15 anni; sia i turisti che l’industria turistica tendono a
diventare più consapevoli dei suoi vantaggi’’. E’ diventato infatti
un’opportunità economica per l’industria del turismo e di
integrazione sociale per la comunità.
Lo scopo di questo lavoro è quello di analizzare lo sviluppo del
concetto di turismo accessibile attraverso l’analisi delle azioni
promosse dai soggetti pubblici e privati, le leggi divulgate, il mercato
della domanda europea e italiana e l’offerta presente nel nostro
paese, con un focus sulla Regione del Veneto, per capire la situazione
attuale a livello socio-economico.
Nel primo capitolo verranno presentate l’insieme di azioni
europee ed italiane promosse per lo sviluppo del turismo accessibile
1
European Network for Accessible Tourism.
5
per capire ai giorni nostri a che punto è giunta la sua concezione
fra i soggetti pubblici e privati.
Nel secondo capitolo si proseguirà analizzando le varie
normative divulgate a livello europeo, italiano e regionale a favore
dello sviluppo e della sensibilizzazione dell’accessibilità nel settore
turistico.
Si procederà poi nel terzo capitolo con l’analisi della domanda di
turismo accessibile riportando le ricerche e gli studi condotti finora
che quantificano il bacino di turisti che sono coinvolti in questo
settore.
Dopo aver mostrato le potenzialità in termini di quantificazione
di turisti che realmente e in previsione sono e potrebbero essere
servite, si presenterà nel capitolo quarto l’attuale offerta presente in
Italia presentando i beni e i servizi turistici che coprono il settore del
turismo accessibile.
Verrà poi condotto un focus sull’offerta di turismo accessibile
presente nella Regione del Veneto, presentando le iniziative di rilievo
finora avviate, con un particolare rilievo per l’esperienza di VEASYT
s.r.l., progetto di Spin-Off dell’Università Ca’ Foscari Venezia.
6
CAPITOLO 1
IL CONCETTO DI ACCESSIBILITA’ NEL TURISMO
1.1 Il turismo accessibile: nascita ed evoluzione del
concetto
Si inizia a parlare di disabilità nell’ambito turistico alla fine degli
anni ’70: un esempio fra le prime pionieristiche iniziative nel settore
si ha nel 1976 in Gran Bretagna dove l’English Tourist Board
2
promosse e coordinò un gruppo di lavoro formato da altri Tourist
Boards del Regno Unito e dal Trades Union Congress
34
.
Il gruppo di lavoro cercò di studiare e capire quali potessero
essere i mezzi utili alle persone svantaggiate (anziani, handicappati
mentali e fisici, lavoratori a basso reddito) per poter accedere al
mondo del turismo, ed elaborò un documento finale denominato
“Holidays-the Social Need’’
5
. Dalla ricerca emerse che i principali
impedimenti per lo sviluppo di un turismo fruibile provenissero da
lacune dell’informazione che, anche se presente, era poco attendibile.
Si raccomandavano azioni di sensibilizzazione sia verso le autorità
(pubbliche e private) che nei confronti della popolazione.
Il 1981 venne proclamato dalle Nazioni Unite l’Anno
Internazionale delle Persone Disabili che ha avuto come risultato più
importante il “World Programme of Action concerning Disabled
Persons’’
6
(WPA) che “è una strategia globale per accrescere la
2
Ente del turismo britannico.
3
Ente che riunisce i principali sindacati britannici.
4
Le informazioni di questo paragrafo sono stata tratte da: Osservatorio Regionale del Turismo
Regione Umbria, Rapporto Annuale 2009, pp. 285-286; Fani A., Turismo per tutti: evoluzione e
prospettive del turismo accessibile, Università degli Studi di Bologna, 2006, pp. 7-10.
5
Vacanze-bisogno sociale.
6
Programma di azione mondiale riguardante le persone disabili.
7
prevenzione alla disabilità, la reabilitazione e l’equiparazione di opportunità
che riguarda la piena partecipazione di persone con disabilità nella vita
sociale e nello sviluppo nazionale. Il WPA enfatizza anche il bisogno di
affrontare la disabilità da una prospettiva di diritti umani,, (www.un.org).
L’Anno Internazionale delle Persone Disabili e il WPA hanno
dato un grande impulso per i progressi in questo campo,
sottolineando il diritto delle persone con disabilità a godere delle
stesse opportunità degli altri cittadini, e ad una eguale
partecipazione al miglioramento della qualità della vita risultante
dallo sviluppo economico e sociale. In quella stessa occasione
l’handicap, per la prima volta, fu definito come il risultato della
relazione tra le persone con disabilità e il loro ambiente.
Sempre nel 1981 venne creato in Gran Bretagna l’“Holidays Care
Service’’
7
, primo servizio nazionale europeo di informazione e
consulenza per il turismo delle persone disabili che realizzò una
guida turistica dal titolo “Providing for disabled visitors’’
8
con
consigli sia sulle strutture ricettive che sui vari comportamenti da
adottare per ricevere persone con diversi tipi di disabilità.
Nel 1988 l’English Tourist Board e l’Holidays Care Service
promossero il gruppo operativo chiamato “Tourism for All’’
9
che
aveva l’importante compito di portare il turismo per persone disabili
fuori dal limitato ambito del “turismo sociale’’ dove fino ad ora era
stato inserito e condurlo nel mercato del turismo.
Il primo risultato ottenuto dal gruppo di lavoro fu, a conclusione
di un Congresso organizzato nel Regno Unito, la pubblicazione e
divulgazione nell’Ottobre del 1989 del Rapporto intitolato “Tourism
for All’’, contenente 63 raccomandazioni per il settore turistico, tese a
7
Servizio di cura in vacanza.
8
Provvedere ai visitatori disabili.
9
Turismo per tutti.
8
garantire il rispetto per le necessità e i bisogni dei turisti portatori di
disabilità. Il ruolo fondamentale del Report fu quelo di sollecitare gli
operatori turistici, nella predisposizione dei loro programmi
economici, a considerare le esigenze dei viaggiatori disabili, in modo
tale che potessero essere integrate nelle politiche del turismo.
L’orientamento assunto dal Regno Unito venne seguito da varie
organizzazioni europee e americane operanti nello stesso ambito e in
tal modo il termine “Tourism for All’’ assunse presto una
declinazione internazionale: “Tourisme pour Tous’’, “Tourismus fur
Alle’’, “Turismo per Tutti’’ e “Turismo para Todos’’ andò ad
idendificare per ogni paese l’insieme di organizzazioni ed enti che si
occupavano di favorire lo sviluppo di un turismo maggiormente
accessibile.
Nel 1990, all’interno delle manifestazioni ed eventi organizzati
per l’Anno Europeo del Turismo, ci fu la conferenza “Tourism for all
in Europe”, promossa da un gruppo di organizzazioni nazionali del
turismo europee. L’evento durò due giorni e intervennero circa 200
inviati provenienti da quasi tutta l’Europa e dagli Stati Uniti, in
rappresentanza di strutture ricettive, operatori dei trasporti,
attrazioni turistiche, associazioni per disabili, architetti e di altre
autorità.
I partecipanti alla conferenza ebbero come obiettivi principali la
condivisione delle singole esperienze fin lì accumulate, la diffusione
di queste al maggior numero di paesi europei e la produzione di una
serie di raccomandazioni, per i vari governi nazionali, sui parametri
da adottare per rendere più accessibili alle persone con disabilità le
varie strutture turistiche e fissarono due punti fondamentali da
approfondire negli anni a seguire:
sviluppo di programmi formativi per architetti e progettisti
operanti nel settore turismo;
miglioramento della qualità delle informazioni turistiche.
9
Lo sviluppo di questi due obiettivi guidò gli operatori turistici
nell’organizzazione di una seconda conferenza sull’argomento
denominata “Tourism 2000 - Tourism for All in Europe Conference”,
svoltasi a Londra nell’ottobre del 1993, nell’ambito dell’“Anno delle
Persone Anziane e della Solidarietà tra le Generazioni”patrocinato
dall’ Unione Europea.
Nel corso della conferenza venne presentata la prima ricerca
organica sullo studio del fenomeno del turismo per persone con
disabilità e sulle proiezioni di sviluppo economico prevedibili, a
livello europeo, intitolata “Profiting from Opportunities – A new
market for Tourism”, realizzata dalla Touche Ross.
Lo scopo principale era quello di divulgare dati e statistiche sulle
reali potenzialità turistiche offerte dalle persone disabili, in modo da
convincere gli operatori del settore che una migliore accessibilità
delle strutture turistiche rappresentava non solo un giovamento dal
punto di vista sociale ma anche una importante utilità economica.
Attraverso le due conferenze di Londra erano stati fatti i primi e
importanti passi del movimento “Turismo per Tutti”, a cui seguirono
una serie di progetti volti a creare un coordinamento internazionale e
a stabilire dei criteri comuni per il suo sviluppo.
Nel novembre del 1993, ad Anversa, si costituì un nuovo gruppo
di lavoro europeo, con lo scopo di elaborare degli standard medianti
i quali poter evidenziare e certificare le condizioni di fruibilità delle
strutture turistiche. A Roma, nel maggio dell’anno successivo, in
occasione del congresso “Tourism for All Networking” si tenne il
primo incontro del nuovo gruppo di lavoro, promosso dal CO.IN
10
.
Nel frattempo anche l’Unione Europea aveva attivato la
formazione di nuclei nazionali con il compito di avviare studi per
10
Cooperative Integrate Onlus.
10
migliorare le capacità di accesso ai vari complessi turistici da parte
delle persone con diversi tipi di disabilità.
1.1.1 La concezione attuale del turismo accessibile nell’Unione
Europea
Fino agli inizi degli anni ‘90 la tipologia di turismo indicata
come accessibile era riferita principalmente al turismo per persone
con “disabilità mentali, fisiche e sensoriali”.
Ma per chi è pensato tale tipo di turismo ai giorni nostri?
Come sottolinea la Presidente dell’ENAT
11
, Lilian Müller,” il
turismo accessibile è un concetto che è diventato sempre più conosciuto
negli ultimi 10-15 anni; sia i turisti che l’industria turistica tendono a
diventare più consapevoli dei suoi vantaggi’’.
Pertanto, visti i vantaggi economici per l’industria turistica e di
integrità sociale per la comunità che può portare, anche il concetto di
accessibilità nel turismo ha ampliato il target di persone a cui si
riferisce.
L’ Unione Europea ha promosso diverse iniziative in questi
ultimi 10-15 anni per sviluppo dell’accessibilità nel turismo: fra le più
importanti, vi è il rapporto redatto nel 2004 da Jacqueline Westcott e
pubblicato dalla Commissione europea Imprese e Industria dal titolo
“Migliorare le informazioni sul turismo accessibile per le persone
disabili’’. Si tratta di una guida che descrive come le strutture e le
destinazioni turistiche possano migliorare la qualità del servizio
offerto ai disabili e ad altri clienti quali anziani, genitori con
passeggini, persone infortunate e turisti con valigie pesanti, che
possono pertanto beneficiare di un migliore livello di accessibilità.
La qualità del servizio è data da migliori informazioni
sull’accessibilità e da investimenti nell’accessibilità delle strutture e
delle destinazioni turistiche.
11
European Network for Accessible Tourism.
11
Si nota come, fra le persone disabili vengono comprese, oltre a
persone con impedimenti motori, problemi di vista o udito anche
quelle con difficoltà di apprendimento e allergie.
Vengono inoltre sottolineati i benefici economici per l’industria
del turismo e il contributo all’integrazione sociale a fronte di una
maggiore accessibilità delle strutture e destinazioni turistiche.
Un’altra interessante iniziativa è Calypso, azione preparatoria di
tre anni (2009-2011) dell’Unione Europea per la promozione del
turismo sociale. L’obiettivo principale è quello di consentire alle
persone che normalmente non possono farlo, di visitare le località
turistiche europee. In particolare si rivolge a quattro gruppi:
ultrasessantacinquenni o pensionati / cittadini che si sono
ritirati presto e che ricevono un’indennità di pensione;
tutti i giovani di età compresa fra i 18 e i 30 anni;
cittadini adulti disabili, assieme con una persona
accompagnatrice (se necessario);
famiglie (bambini, genitori e/o nonni) certificati dall’autorità
coordinante nel loro paese che affrontano circostanze sociali
(finanziarie, personali e/o disabilità) difficili.
Ad oggi, la Commissione europea Imprese ed Industria riporta
che “Accessible tourism is about making it easy for alla people to enjoy
tourism experiences” e aggiunge che “molte persone hanno bisogni di
accessibilità, che siano o no relazionati a una condizione fisica (persone in
carrozzina, problemi visivi o dell’udito, allergie). Per esempio, anziani e
persone con ridotta mobilità o persone con passeggino hanno bisogni di
accessibilità, che può diventare un ostacolo insormontabile quando vanno in
vacanza.’’
La Commissione inoltre sottolinea il fatto che “rendere il turismo
più accessibile, oltre ad essere una responsabilità sociale, è una trainante
giustificazione economica per spingere la competitività del turismo in
12
Europa.’’ Ne evidenziaa anche il mercato potenziale rapparesentato
da 600-900 milioni di persone ad oggi non servito.
La Commissione europea è pertanto impegnata in una serie di
obiettivi:
aumentare la consapevolezza, sensibilizzare gli stakeholdels e
gli operatori economici del settore turistico;
intensificare la conoscenza circa la domanda dei viaggiatori
con speciali bisogni di accessibilità;
identificare soluzioni per migliorare l’offerta di servizi per il
turismo;
Oggi pertanto non si parla pertanto più di persone disabili ma di
“viaggiatori con speciali bisogni di accessibilità’’, includendo
all’interno di tali bisogni un range molto amplio che comprende le
persone non udenti e ipoudenti, le persone non vedenti e ipovedenti,
gli anziani, le donne incinte, le famiglie numerose o con difficoltà
economiche, le persone con intolleranze alimentari o con allergie.
1.2 Nascita del “Turismo per Tutti’’ in Italia e sviluppo
del concetto
Grazie alla serie di incontri promossi dall’Unione Europea nei
primi anni novanta
12
a cui parteciparono alcune realtà italiane
rappresentate soprattutto da progettisti, architetti, associazioni per
disabili, cooperative sociali ed enti, già da tempo interessate al
problema dell’accessibilità delle strutture, iniziano ad intesificarsi i
rapporti e la collaborazione a livello nazionale fra le stesse
13
.
Il primo risultato lo si ottenne alla BIT
14
di Milano del 1995, dove
il CO.IN. di Roma, l’AIAS
15
di Milano, l’AIAS di S. Bortolo di
12
Vedi paragrafo precedente.
13
Osservatorio Regionale del Turismo Regione Umbria, op. cit., pp. 286-288; Fani A., op. cit.,
pp. 11-18.
14
Borsa Internazionale del Turismo.
13
Vicenza e l’ufficio Informa-Handicap del Comune di Ferrara in
primis, oltre a progettisti, architetti, associazioni per disabili, enti
locali ed esperti di turismo per disabili, si incontrarono per la prima
volta per discutere di una possibile strategia per lo sviluppo del
turismo accessibile in Italia.
Alla BIT dell’anno successivo, fu organizzato il convegno
convegno “A.A.A. 30 milioni di turisti offresi – Problemi e
prospettive del turismo per disabili”, rivolto a tutti gli operatori del
settore turistico: la numerosa partecipazione dimostrò che l’interesse
degli operatori del settore stava crescendo.
Nel 1997 il CO.IN. di Roma, l’ufficio Informa-Handicap di
Ferrara, l’AIAS di Milano e il S. Bortolo di Vicenza istituirono il
Comitato Nazionale “Si, viaggiare… Turismo per Tutti”, che aveva i
seguenti obiettivi:
la creazione di una rete di servizi informativi sul turismo
accessibile operanti sul territorio nazionale;
la promozione di studi e ricerche;
la collaborazione con enti pubblici e privati;
la sensibilizzazione della pubblica opinione e in particolare
degli operatori del settore;
la promozione e gestione di attività formative.
Nel 1997, stesso anno della nascita del Comitato, la Direzione
Generale per il Turismo del Ministero delle Attività Produttive
sostenne il progetto “Italia per Tutti’’ con lo scopo di promuovere e
diffondere il turismo accessibile, attraverso l’insieme di azioni che
avrebbero consentito agli operatori responsabili dell’organizzazione
dell’offerta turistica, agli amministratori e alle persone con disabilità,
di superare le difficoltà che limitavano la possibilità di fare vacanze
alle persone con problemi di mobilità o altro genere. Ciò avrebbe
15
Associazione Italiana Assistenza Spastici.