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INTRODUZIONE
Il presente lavoro avrà ad oggetto l’analisi dell’arte pubblica, ossia di quella specifica
modalità di presentazione e fruizione dell'arte che entra nel tessuto sociale e nella
struttura urbana della città attraverso attività di commissione e a pratiche artistiche che
hanno fatto dello spazio pubblico un luogo privilegiato di intervento.
L’analisi dell’arte pubblica avrà come principale punto di riferimento Campo Urbano,
importante evento che si tenne sul finire degli anni ’60 nella piccola città di Como,
visualizzabile come uno dei tanti simili in quel periodo ma caratterizzato dall’ampia
libertà di azione che artisti e pubblico ebbero l’opportunità di cogliere e dove il
referente fu esplicitamente il cittadino.
Nel primo capitolo, in particolare, ci si occuperà dell’arte pubblica in generale e delle
fondamentali tappe storiche di questo movimento artistico che ha avuto dei riferimenti
importanti nelle Avanguardie ma che ha realmente preso forma dalle ricerche artistiche
degli anni 60 e dal fermento sociale degli anni 70. Inoltre saranno trattati argomenti
riguardanti il contesto di applicazione, il tipo di fruizione e di modalità dell’arte
pubblica ricercandoli nel significato di “pubblico”, nei suoi scopi e nei rapporti tra le
varie figure che vi interagiscono: dagli artisti, al pubblico, alle istituzioni.
Il secondo capitolo sarà dedicato allo specifico evento Campo Urbano. In particolare
sarà trattata dettagliatamente la descrizione dell’evento, approfondito attraverso l’analisi
della critica del tempo e le descrizioni degli ideatori, ma si prenderanno in esame anche
le reazioni degli spettatori, delle istituzioni e dei giornali locali.
Nel terzo capitolo, infine, sarà posta attenzione all’arte pubblica contemporanea, con
particolare riferimento al ruolo della committenza nei tempi moderni e alle opere di
public art realizzate in epoca recente sia in Italia sia all’estero.
I materiali consultati sono stati raccolti attraverso manuali di storia dell’arte, libri
specifici sull’arte pubblica, cataloghi delle mostre che furono organizzate in quel
periodo. Inoltre gli approfondimenti sono stati tratti dagli articoli sui giornali dell’epoca,
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sia specializzati nel campo dell’arte che comuni quotidiani o riviste. Inoltre vi è stata
l’opportunità di intervistare alcuni protagonisti di Campo Urbano: per varie ragioni non
tutte le interviste sono andate a buon fine ma l’unica rimasta ha fornito comunque dati
interessanti ai fini della ricerca.
In particolare, riferimenti importanti sono stati due libri nati da un lavoro recente di
ricerca sull’arte e la sua relazione con l’ambiente: il primo è uno scritto del 2001 di
Alessandra Pioselli intitolata Arte, politica e territorio in Milano città d’arte, il secondo
è il libro di M.Pugliese e C. Birrozzi del 2007, L’arte pubblica nello spazio urbano.
Inoltre sono state utili le ricerche effettuate in internet finalizzate alla comprensione
della situazione attuale dell’arte pubblica in Italia e all’estero, nonché per il recupero di
immagini esemplificative degli argomenti trattati.
Un luogo pubblico appartiene alla collettività, è accessibile a una larga maggioranza di
persone ed è aperto a molteplici modi d'uso e di senso. In esso non si assumono ruoli
predefiniti che condizionano la visione, come nel Museo. Ma non è solo questione di
luogo, sono le funzioni e il ruolo di cui il lavoro intende farsi carico e le modalità
secondo cui instaura un rapporto con il luogo. Si può forse dire che un lavoro ha la
possibilità di essere pubblico quando riesce a comunicare contenuti accessibili alla
comunità alla quale decide di parlare, non si ferma a questioni puramente linguistiche e
riesce ad interrogarsi sulle possibilità per l'arte di assumere un ruolo attivo nelle
dinamiche culturali e sociali della realtà contemporanea, di discutere il senso di quello
che può essere pubblico e le relative questioni, dai rapporti tra etica ed estetica alle
possibili differenze tra ciò che è pubblico e ciò che è sociale, al ripensamento del
proprio ruolo di artista o di critico, all'analisi dei margini di intervento e di libertà nel
dialogo con la comunità e con le istituzioni pubbliche. L’arte pubblica, se effettivamente
in queste due parole possiamo racchiudere tutte le sue intenzioni, è un fenomeno
piuttosto recente giacché nato negli anni 60, ma il concetto che supporta questo nome fa
riferimento alle molte questioni aperte dell’arte: la sua funzione sociale, la destinazione
dei suoi messaggi e quindi i linguaggi che usa e il tipo di fruizione che vuole ottenere,
senza dimenticare l’inevitabile rapporto con le istituzioni.
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Al pari di ogni attività umana, anche l’arte è frutto di un intreccio di relazioni. I modi e
le forme della creazione si giustificano nell’ambito di un difficile processo di
comunicazione, che a sua volta pone la questione delle strutture proprie dei codici
linguistici e segnici entro i quali si svolgono i rapporti sociali. L’atteggiamento della
società nei confronti dell’arte, e reciprocamente dell’artista nei confronti della società,
riporta tutto il problema a livello più generale della cultura espressa da date forme di
organizzazione sociale
1
. L’opera dell’artista è correlata da un rapporto di necessità alla
società: nessun individuo può sviluppare le proprie attitudini senza partecipare ad una
cultura, cosi’ come nessun concetto di società può fare astrazione dagli individui che
questa stessa compongono
2
.
L’arte contemporanea si rivela, nella società odierna, come uno degli strumenti più
efficaci e visibili delle recenti strategie di promozione del patrimonio locale, ed appare
sempre più spesso inserita nelle politiche turistiche e di marketing culturale di un
numero ampio di amministrazioni. Le autorità pubbliche, in definitiva, hanno sempre
considerato il complesso monumentale come strumento di affermazione del potere, con
funzione sociale e didattica, o come completamento della funzione politica e
commemorativa. Nonostante queste premesse la situazione italiana non è ancora in
grado di sostenere una reale strategia per l’arte, basti pensare alle carenze legislative
organizzative del Ministero dei Beni e Attività Culturali. La difficoltà delle
amministrazioni è ricondotta a due ordini di ragioni: in primo luogo, alla miopia della
classe politica italiana e ai tempi lunghissimi di intervento, che allontanano
inesorabilmente la sperimentazione artistica dalle piazze e dalle strade; l’altra ragione,
riguarda l’inesistenza di mecenati, o semplicemente di soggetti privati disposti a
finanziare interventi nello spazio collettivo. Nonostante ciò in Italia sono stati e ancora
troviamo esempi lodevoli di arte pubblica: nel contemporaneo Torino e Milano hanno
dato spazio a significative manifestazioni mentre nel passato i tentativi pionieristici di
quest’arte si sono dimostrati più che efficaci. L’esempio, fulcro di questa tesi, è Campo
Urbano scelto per la sua pertinenza territoriale (poco lontana da noi), per le
1
F.I.CASTELLI (1971), Arte e società in L’uomo e l’arte n.1, aprile, p.2
2
V.FAGONE (1971), Verso una nuova riflessione critica sull’arte in L’uomo e l’arte n.1, aprile, p 12
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caratteristiche di grande libertà espressiva e di azione, e perché svincolato da qualsiasi
proponimento politico od economico Un contatto con la collettività desideroso di
sperimentare ipotesi e proposte su quello che allora era uno dei problemi fondamentali
per tutti coloro che operavano nell’ambito estetico e cioè il rapporto tra artista e
collettività, che ancora oggi permane.
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CAPITOLO I
ORIGINI E SIGNIFICATO DELL’ARTE PUBBLICA
1.1. L’arte pubblica: definizioni e scopi.
Fornire una definizione esaustiva di Arte Pubblica non è certo semplice, come non lo
sarebbe per molti altri movimenti artistici al giorno d’oggi. Tante sono le
contaminazioni e le influenze interdisciplinari nonché ideologiche che percorrono il
mondo dell’arte. E’ possibile tuttavia tracciare dei parametri di riferimento per poter
meglio focalizzare questo fenomeno che ha avuto inizio dagli anni ’70 con alcuni
accenni preliminari negli anni ’60.
L’Arte Pubblica si avvale di specifiche modalità di presentazione e fruizione che hanno
lo scopo di interagire col tessuto sociale e la struttura urbana della città. Può quindi
essere individuata come un insieme di pratiche artistiche al di fuori dei circuiti delle
gallerie e dei musei, che privilegiano la sfera sociale e scelgono come modalità di
lavoro quella del dialogo e della collaborazione con un pubblico ampio.
Si tratta di opere, in genere, site-specific, ovvero appositamente studiate e ideate per il
luogo e, a volte, con fini di riqualificazione o caratterizzazione urbane, questa ultima
cosa spesso più individuabile però in un contesto estero
3
.
Monumenti e statue sono forse i più ovvi e vecchi esempi di arte pubblica ufficialmente
riconosciuti come tali, sebbene anche i dettagli architettonici e l’architettura stessa
potrebbero estendere e completare la definizione di arte pubblica. E’ chiaro, così, che
3
Cfr. Capitolo III del presente lavoro.
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molti aspetti dell’ambito cittadino possono di buon grado entrare a far parte di elementi
di arte urbana o luoghi ideali su cui operare: dagli arredi urbani all’illuminazione fino ai
graffiti. In più, non è possibile confinare l’Arte Pubblica a semplici oggetti fisici ma
anche a processi artistici quali il teatro di strada, le animazioni e la danza proposti in
determinate condizioni entrano a far parte di questa area.
Il termine Arte Pubblica ha assunto una molteplicità di sfumature e connotazioni che
comprendono una vasta gamma di interventi nel pubblico e con il pubblico. Proprio per
questo motivo non è possibile trascurare la relazione che essa instaura con le istituzioni
sociali, politiche e culturali sia intesa come committenza che come punti focali della
protesta artistica, soprattutto negli anni ’70.
Negli ultimi anni il tema della relazione tra opera d'arte e spazio urbano è tornato al
centro della riflessione artistica: i mutamenti insiti nel cosiddetto sistema dell'arte
contemporanea, la ricerca di un equilibrio tra pubblico e privato, tra istituzioni e
mercato, il rapporto tra artisti e architetti, il problema della riqualificazione urbana sono
solo alcuni degli aspetti entro cui si muove la ricerca contemporanea espressamente
indirizzata agli spazi pubblici.
Prima di analizzare passo per passo gli elementi fondanti dell’Arte Pubblica, è utile
visualizzare il quadro storico e le premesse artistiche da tale forma di espressione ha
preso vita.