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INTRODUZIONE
Attraverso questa tesi intendo dedicarmi allo studio di una delle personalità
artistiche più rivelanti del fine Ottocento francese, ovvero quella di Odilon Redon
nato nel 1840 a Bordeaux. Il lavoro è strutturato in due parti. Nella prima parte mi
soffermerò nella descrizione generale della cultura Decadentista-Simbolista nei
diversi ambiti artistici, quali la letteratura, il teatro e la pittura.
Essa ha un raggio d’azione geografico vastissimo; difatti si diffonde in Italia,
Francia, Belgio e Inghilterra.
Particolarità di questo movimento sta nel dare importanza ai valori umani, ovvero
alle emozioni e ai sentimenti, a discapito dell’arte razionale, come il Positivismo,
il quale privilegia l’aspetto scientifico e tecnologico. Per cui Il Decadentismo-
Simbolismo è un ondata idealista che è fondata sull’aspetto del mistero. Essa
aprirà le porte all’Espressionismo, alla Metafisica, e al Surrealismo.
Nella seconda parte, invece, sarà dedicata all’analisi di ventuno opere di Redon, i
cui tratti visionari e fantastici corrispondono alle tappe di un evoluzione interiore
che lo ha condotto a realizzare in un primo momento i Neri, opere realizzate con il
carboncino, in cui emerge la sua scelta del nero, esaltando l’aspetto intellettuale a
discapito della sensualità del colore e trattando temi legati alla sua difficile
infanzia come la solitudine, la malinconia e la visione onirica. Su alcune di queste
opere, cercherò di soffermarmi su temi di notevole importanza per l’artista
dell’immaginario, quali la natura e il senso del mistero.
Infine ho voluto dedicare l’ultima parte del secondo capitolo all’analisi di opere a
colori, utilizzando la tecnica del pastello mischiata con la pittura ad olio, le quali
segnano la fine di un epoca negativa per dar vita ad una nuova esistenza non
basata più sulla solitudine ma concentrata sull’amore per la moglie Camille e per
il suo figlio Ari.
7
Tra queste opere a colori, mi soffermerò particolarmente ad analizzare due
pannelli decorativi, realizzati per la biblioteca dell’ abbazia di Fontfroide, poiché
rappresentano il passaggio dalla tristezza del nero alla gioia del colore.
L’estetica su cui si fonde l’arte di Redon ci appare abbastanza oscura e non
facilmente identificabile: è questo il motivo per cui viene spontaneo addentrarsi in
quello che è l’aspetto biografico dell’artista francese per ricercare quegli eventi
che, in qualche modo, hanno influenzato la sua arte.
Per cui, con questa tesi, attraverso le ventuno opere, si cerca non solo di entrare
nel mondo immaginario dell’artista, abitato da creature mostruose e bizzarre,
circondate da una natura primitiva e misteriosa, ma si cerca anche di eseguire uno
studio psicologico su Redon, poiché solo dopo aver compreso la sua mentalità
complessa si può captare il vero significato delle sue opere.
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CAPITOLO 1: panorama della cultura Decadentista-Simbolista.
In questo capitolo viene affrontato una corrente artistica che ha contribuito a porre
fine ad una arte che allora era basata sulla rappresentazione della realtà (Realismo,
Positivismo, Verismo), ovvero il Decadentismo-Simbolismo. Questa grande
ondata nasce in Francia per poi diffondersi in tutta Europa, tramite importanti
riviste come Le symbolisme. Il Decadentismo-Simbolismo non invade solo l’arte
figurativa, ma invade anche la letteratura, la filosofia e il teatro, anche se
quest’ultimo non durerà molto.
La particolarità del Decadentismo-Simbolismo è quella di rappresentare,
attraverso la letteratura e la pittura il mondo dell’inconscio, analizzando il senso
della vita, della fantasia, del sogno, del mito e soprattutto del mistero, in un
periodo in cui si avanza sempre più il boom scientifico e tecnologico. Tale
corrente rappresenta per molti artisti un elemento importante per l’evoluzione di
nuove modernità che si diffonderanno nel Novecento, tra cui il Surrealismo.
1.1 dalla realtà all’illusione
Il Decadentismo-Simbolismo è un ondata, che travolge tutta l’Europa del XIX
secolo, un epidemia che segna la fine del reale in nome dell’estrema esaltazione
del sentimento. Contagia la letteratura, la filosofia, la musica, il cinema e
soprattutto la pittura.
Il termine Decadentismo nasce dal nome di un giornale francese, Le Decadent,
scritto da un gruppo di poeti e pubblicato nel 1880. Successivamente, la parola
Decadentismo viene sostituita con la parola Simbolismo.
9
Il Simbolismo ha assunto come parola d’ordine la frase del poeta Jean Morèan
“Vestire l’idea di una forma sensibile”.
1
Infatti fu proprio questo poeta a dare il
nome a tale corrente artistica, grazie alla pubblicazione sul Le Figarò del
Manifesto Simbolista nel 18 Settembre del 1886.
I due termini sono diversi, ma in realtà corrispondono ad un unico fenomeno,
sempre tenendo presente che gli artisti decadentisti-simbolisti sono figli del
romanticismo e della soggettività e quindi hanno diverse sensibilità e diverse
personalità.
Uno dei tratti che caratterizza tale corrente è la critica alla filosofia del
Positivismo e al mito della scienza. Il Positivismo, infatti, porta avanti la grande
rivoluzione scientifica in quanto ritiene che con la scienza si possa aumentare il
tenore di vita della borghesia e di altre classi sociali, risolvendo così i conflitti
sociali e mettendo così fine ad ogni forma di ingiustizia.
Per i positivisti il problema della mancanza dello sviluppo industriale, poteva
benissimo essere superata in quanto ritenevano che fosse causato da un semplice
problema di crescita.
Il Positivismo crea così una poetica del tutto realista, dove nell’ambito pittorico si
collega all’Impressionismo in quanto quest’ultimo andava contro le visioni
metafisiche e religiose, mentre nell’ambito letterario abbiamo il Verismo con
Giovanni Verga.
Il suo capolavoro, I Malavoglia, si basa sul fatto che Verga dovrebbe trattare i
personaggi, secondo i principi positivisti, come uno scienziato, senza patteggiare
per l’uno o per l’altro e presentare la storia così come è nella realtà.
Però queste credenze estremamente realiste, vengono smentite dal proletariato, il
quale, era diventato un soggetto politico organizzato in partiti e che chiede una
legislazione sociale coerente in molti paesi.
Quindi la poetica realista dopo essere stata, dalla metà del XIX secolo, ideologia
diffusa nell’ambito letterario e artistico in tutta l’Europa, portavoce di un
pensiero sociale legato ai problemi concreti, viene progressivamente devastata da
un atteggiamento completamente diverso. Infatti, ora la vera realtà non va
individuata nell’esistenza oggettiva delle cose, ma va cercata nell’idea.
1
MICHAEL GIBSON, Il Simbolismo, TASCHEN, Milano, 1997 pag 31.
10
Si pensa che non esiste una sola realtà, un solo livello: quello della natura, ma
tante verità quante sono gli individui. Questo può essere letto sotto chiave
religiosa, ovvero la religione cristiana.
Infatti come dice Micheael Gibson nel libro Il Simbolismo, “la religione cristiana
è divisa in due parti, da una parte c’è il mondo creato, la natura, e dall’altro
l’increato, il divino o la sopra-natura. Volendo può essere letta anche, da un punto
di vista prettamente laico, al reale opposto al surreale, secondo una formula dello
scrittore Guillaume Apollinaire destinata in seguito a fare fortuna. Il centro di
interesse si sposta dall’analisi dei meccanismi sociali all’introspezione.”
2
Quindi abbiamo due visioni del mondo: da una parte un mondo che sostiene lo
sviluppo del commercio e dell’industria ma indifferente ai valori umani che
aiutano a migliorare e dare sapore all’esistenza, e dall’altra parte un mondo che
porta avanti delle credenze che si rifanno ad un modello visionario o poetico, che
tenta di trasformare la realtà in un mondo legato non più alla concretezza, ma
legato all’immaginario e al sogno.
“La realtà quindi, non appesantisce più il sognatore, e il sogno non da più ali al
reale. Realtà e sogno sono ormai scesi in guerra.”
3
Con il Decadentismo-Simbolismo i rapporti con gli oggetti diventano
sorprendenti; l’oggetto è legato al “simbolo”, il quale ha un valore evocativo e
non informativo. Il simbolo può esprimere tantissime evocazioni e significati
alcune volte diversi tra di loro, quindi è elemento rivelatore, è colui che sprigiona
un’ essenza segreta e misteriosa. Per cui l’immagine non significa più soltanto ciò
che rappresenta, come nel positivismo, ma suggerisce altri significati spesso
misteriosi. Hegel, infatti dice che il simbolo “rappresenta un contenuto del tutto
diverso da quello che ha per sé.”
4
L’artista ora non guarderà la realtà ma
utilizzerà il terzo occhio, attraverso il quale scopre un mondo pieno di
immaginazione, di mito, di sogno e di metafora.
Detto ciò, è necessario fare una distinzione fra simbolo e allegoria. “Quest’ultima
è la rappresentazione esplicita per immagini di una realtà morale astratta, ottenuta
2
Micheal Gibson, Il Simbolismo, Taschen, Milano, 1997 pag 17-18.
3
Idem, pag 22.
4
Wikipedia, l'enciclopedia libera, Simbolo, URL it.wikipedia.org/wiki/Simbolo.
11
attraverso elementi concreti (per esempio una figura femminile con una bilancia
in mano rappresenta la Giustizia), mentre il simbolo porta avanti una ricerca
intuitiva dei contenuti ideali insiti nelle forme, propone soluzioni non
immediatamente decodificabili, è criptico, misterioso. L’allegoria sovrappone il
contenuto dottrinale all’immagine, il simbolo lo incarna in essa”.
5
Secondo il poeta belga Emile Verhaeren “il simbolo è un sublimato di percezioni
e sensazioni, non è dimostrativo ma suggestivo, distrugge ogni contingenza […] il
fatto e il mondo divengono unicammo ogni assente pretesto per l’idea.”
6
Quindi come dirà Carlo Argan, “con il Decadentismo-Simbolismo ogni cosa,
naturale o artificiale, può assumere un significato simbolico, non ci sono più limiti
alla morfologia e alla simbologia dell’arte”.
7
L’uomo attraverso il Decadentismo-Simbolismo ha inventato un linguaggio che
lega l’universo di segni con l’universo di idee creando così una realtà che in verità
non è reale. Applica questa procedura utilizzando un suono, un immagine, un
odore. “Lo scopo è rendere visibile l’invisibile, comunicare l’ineffabile”.
8
I Decadentisti-Simbolisti guarderanno la musica con occhi positivi in quanto la
musica è un processo attraverso il quale, l’uomo, riesce ad arrivare all’intuizione.
Infatti nasce la teoria sulla melodia infinita, ovvero ogni nota viene scossa in
modo tale che nessuno avverta la sua fine, rompendo così la struttura schematica
della musica classica organizzata in due ritmi. Questa melodia infinita viene
sperimentata da Richard Wagner , il quale con Gesamtkunstwerk , porta avanti un
dramma musicale dove fonde i fenomeni visivi con quelli acustici in un'unica arte
dando vita all’opera d’arte totale.
La musica viene presa in considerazione anche da pittori come Redon che l’ ha
descritta “come un fermento di una speciale sensibilità, molto acuita, come o forse
più della stessa passione”,
9
da Gauguin, che la paragona al colore vibrante, grazie
alla quale si riesce ad “esprimere la forza intrinseca che anima la natura”.
10
Paul
5
Maria.T. Benedetti, Simbolismo, Giunti, Milano, 1997, pag 5-6 .
6
Ibidem.
7
Giulio. C. Argan, Achille Bonito Oliva, L' arte moderna 1770-1970-L'arte oltre il Duemila, Sansoni,
Milano, 2002, pag 80.
8
Ibidem.
9
Maria.T. Benedetti, Simbolismo, Giunti, Milano, 1997, pag 9.
10
Ibidem.
12
Verlaine, poeta francese, darà vita alla frase “la musica prima di ogni cosa”
11
diventando un vero e proprio motto per i decadentisti-simbolisti.
“Cadono le tradizionali distinzioni tra arti maggiori e arti minori, il
Decadentismo-Simbolismo può essere considerato come un tentativo di
riconquistare una perduta unità.”
12
Se la filosofia Positivista va contro alla filosofia irrazionale di Nietzsche e
Schopenhauer, quella Decadentista-Simbolista ne avrà un legame.
I decadentisti-simbolisti, prendono in considerazione l’opera di Schopenhauer Il
mondo come volontà e rappresentazione, ripubblicato in Francia nel 1889. Qui
sulla base della filosofia Kantiana basata sulla distinzione tra fenomeno e cosa in
se, lui fa una distinzione radicale fra assenza e apparenza, fra volontà e
rappresentazione. Quest’ultima è il mondo in cui viviamo ma che in realtà è un
illusione. La volontà, invece, è il grande desiderio di esistere ed è inconscia ed
eterna. Il filosofo vede la volontà estremamente tragica e legata al dolore.
Schopenhauer non porterà avanti una filosofia razionale, ma sosterrà una filosofia
basata sull’irrazionalità..
Il filosofo infatti afferma “tutto ciò che è esterno all’uomo, soggetto pensante, non
esiste che in funzione dell’idea che egli se ne fa”.
13
Albert Aurier nel suo articolo Il simbolismo in pittura, del 1891, riprende il
pensiero di Schopenhauer, affermando che “come agli occhi dell’artista gli oggetti
non possono apparire che come segni significanti. La percezione dell’essenza
richiede un’emotività trascendentale, un atteggiamento illuminato.”
14
Anche la scienza inizia ad interessarsi al mondo dell’immaginario. Questo
avviene soprattutto grazie all’ Interpretazione dei sogni di Freud.
Il filosofo afferma che “Tutta la realtà che sta intorno a noi è controllabile”.
15
Infatti Freud ritiene che ogni persona ha due sfere:
11
Ibidem.
12
Giulio. C. Argan, Achille Bonito Oliva, L' arte moderna 1770-1970-L'arte oltre il Duemila, Sansoni,
Milano, 2002, pag 80.
13
Maria.T. Benedetti, Simbolismo, Giunti, Milano, 1997, pag 7.
14
Ibidem.
15
Il Decadentismo, URL http://julians.interfree.it/decad.htm.
13
La sfera di conscio, grazie alla quale l’uomo riesce a comprendere tutto
ciò che lo circonda e quindi la parte razionale;
La sfera di inconscio che è l’insieme di tutte l’esperienze vissute in passato
e che l’uomo non ricorda;
Quindi grazie a Freud, la scienza oltre a studiare tutto ciò che è razionale,
comincia ad interessarsi all’aspetto irrazionale dell’uomo, come la follia,
l’allucinazione, la malattia e il sogno. Questo studio viene effettuato con lo scopo
di vedere e soprattutto di comprendere l’enigma che sta dietro le cose.
Infatti solo con la perdita della ragione, l’uomo riesce a raggiungere l’inconscio.
La perdita della ragione può essere ottenuta non solo in maniera naturale, ma
anche attraverso l’uso di alcol e droga. Molti artisti, prima del Romanticismo e
poi del Decadentismo-Simbolismo, per avere un ispirazione artistica e soprattutto
per avvicinarsi al mondo irrazionale, fanno uso di sostanze stupefacenti come
l’assenzio e l’oppio.
Solo così l’uomo perde la parte razionale e il controllo di se stesso, diventando
consapevoli che tutto ciò che è intorno è enigmatico ed empirico.
Emerge quindi una ripresa della cultura Romantica, infatti, il Decadentismo-
Simbolismo porta avanti una polemica romantica anti-borghese, infatti lo scontro
tra arte e borghesia diventa ancora più profondo, in quanto l’attivismo porta allo
stress tipico della borghesia industriale e gli artisti decadentisti-simbolisti
cominciano ad opporre l’inettitudine a vivere, cioè se si è inetti a vivere e ci si
dedica all’arte si è in fondo dei personaggi artisti, mentre se si è bravi nella vita
pratica allora non si arriva a nessuno scopo. Lo schema borghese viene quindi
rovesciato, il vivere viene lasciato ai servi. Ci troviamo di fronte ad un io
sconfitto, non un io vincente.
Caratteristica importante di questa nuova corrente infatti, è il problema dell’Io.
L’io è centrale nella cultura romantica e la soggettività è centrale, però se l’io
romantico ha un io femmineo ma nello stesso tempo eroico, nel Decadentismo-
Simbolismo si accentua l’io incapace di affrontare la realtà, l’io malato.
L’equazione arte-malattia che c’era già nel Romanticismo viene portata alle
estreme conseguenze dal Decadentismo-Simbolismo. Per cui l’artista decadente-
simbolista, è colui che ritiene che l’arte sia uguale alla malattia fisica e
14
psicologica, e che si è artisti nella misura in cui si è disadatti a vivere la vita
borghese.
Questo andare contro la produttività porta ai Decadentisti-Simbolisti a vedere con
occhi positivi l’omosessualità in quanto due persone omosessuali non possono
avere figli e quindi non è un rapporto produttivo , quindi è legato all’arte e al
sogno.
Al centro dell’erotismo Decadentista-Simbolista c’è la femmina fatale, nata già
nell’epoca Greca e portata all’estremo dai Decadentisti-Simbolisti. Questo perché
la femmina fatale porta al maschio ad una distruzione goduta in quanto viene
esaltato ogni tipo di masochismo.
Caratteristica importante degli artisti Decadentisti-Simbolisti è “la grande
nostalgia per il mondo dei sensi che piano piano si stava sgretolando nel corso
degli anni. Infatti se il mondo industriale si incarna nel ferro e nel fuoco, i
Decadentisti-Simbolisti, impotenti di fronte al potere industriale, si rifugiano
vacillanti nella natura”.
16
E’ questa la causa della malinconia e dell’angoscia che
emerge in molti artisti in quanto questi ultimi vanno oltre la superficie delle cose.
Per questo motivo che il Decadentismo-Simbolismo avrà un amore per le opere
passate, ovvero tutte le opere di decadenza in quanto ritengono che solo quando
una civiltà comincia a crollare socialmente, si può ottenere il massimo splendore
culturale.
Ci sarà un grande culto dell’impero bizantino da cui Klimt ne prenderà spunto con
l’utilizzo dell’oro. Oltre l’impero bizantino, i decadentisti-simbolistii,
guarderanno l’Ellenismo, il tardo Impero Romano e il fine 700 con l’esaltazione
del Rococò (Francois Boucher e Jean-Honorè Fragonard) perché epoca di
malinconia, di sensualità e soprattutto di crisi in quanto l’aristocrazia sta crollando
a causa della Rivoluzione Francese.
L’arte idealista del Decadentismo-Simbolismo, non durerà molto. Infatti, la
corrente, viene messa da parte da una modernità che diventa portavoce di nuovi
ideali e di nuovi movimenti artistici che precedono la prima guerra mondiale
16
MICHAEL GIBSON, Il Simbolismo,TASCHEN, Milano, 1997, pag 22.
15
come il cubismo, espressionismo e futurismo, e altri che nascono dopo il conflitto
come il dadaismo e il surrealismo.
Infatti, la bellezza serena legata al sogno e all’immaginario del Decadentismo-
Simbolismo, viene trasformata in una bellezza violenta e furiosa a causa degli
eventi bellici e di nuovi spiriti legati alla modernità. “Gli strumenti critici messi a
punto da Marx, e ormai accettati dai pensatori e dagli storici più importanti, hanno
permesso di comprendere i meccanismi dell’ideologia che, mediante
rappresentazioni mitiche, consacra il rapporto di forza esistente in seno a una
società.”
17
Per questo motivo che il Decadentismo-Simbolismo è attaccato in passato da
molti critici. Tuttavia con l’evolversi di nuove mentalità sviluppatesi nel corso del
tempo, ci hanno portano oggi a vedere tale corrente con occhi diversi. Infatti si
sono eseguiti molti studi da parte di etnologi che hanno riscontrato una grande
importanza della cultura decadentista-simbolica, legata al sogno e al simbolo. Per
gli studiosi, il simbolo, aiuta l’individuo, a trovare il benessere e a sopravvivere
alla società in quanto riesce a trovare la propria identità personale e sessuale,
impossibile da trovare con la ragione. Per questo motivo che il Decadentismo-
Simbolismo continua ad esistere tutt’oggi. Possiamo trovarlo in molte opere
poetiche e drammaturgiche, tra cui nella produzione di Samuel Beckett,
nonostante viene ritenuto uno degli scrittori che ha aperto le porte all’opera
moderna. Resiste non solo nella lettura, ma anche nel cinema, infatti
sorprendentemente, possiamo trovare elementi decadentisti-simbolisti, nei
meravigliosi capolavori cinematografici di Pasolini e Fellini. Entrambi hanno un
inquieta nostalgia per il passato, si ribellano alla corruzione dell’epoca e trovano
rifugio nel sogno e nella fantasia, quindi, hanno atteggiamenti simili a quelli
dell’artista decadentista-simbolista. Michael Gibson, nota che l’arte del sogno
influenza anche Duchamp, infatti, lui scrive ”nel Grande vetro di Marcel
Duchamp, che a prima vista parrebbe situarsi agli antipodi del Decadentismo-
Simbolismo. In realtà l’opera, nonostante la sua forma spoglia quanto un
gassometria e nonostante il suo spirito ironico (per non dire cinico), è molto
17
Michael Gibson, Il Simbolismo,TASCHEN, Milano, 1997, pag 27.
16
vicina, per struttura e a approccio, alle grandi “macchine” simboliste di Gustave
Moreau, il padre fondatore del decadentismo-simbolismo francese.”
18
Inoltre scrive che “L’ironia, dall’altra parte, non fu mai del tutto estranea al
decadentismo-simbolismo anche se soverchiata dalla quantità di opere
accademiche e sentimentali […] Alfred Jarry, il quale segna la transizione verso
il modernismo di Duchamp pur rimanendo un decadentista-simbolista sia per il
suo dandismo sia per il carattere stravagante e fantastico della sua pratica”
19
.
Inoltre il decadentismo-simbolismo aprirà le porte all’astrattismo riprendendo la
cultura estetica basata sull’idea di autonomia dell’arte, al surrealismo che riprende
lo studio dell’inconscio e del sogno, alla pittura metafisica che riprende la
simbologia e l’aspetto enigmatico e misterioso della vita.
E’ evidente a questo punto che, fra questa arte e la nostra, esiste malgrado tutto
una continuità che è stata il più delle volte occultata dall’idea di una rottura
radicale e definitiva che rimane il mito fondatore della modernità.
1.2 l’arte figurativa decadentista-simbolista
Nella fine dell’Ottocento, l’Europa è divisa in due parti, da una parte ci sono gli
artisti che sostengono la pittura realista basata sulla rappresentazione del vero
trattando soprattutto questioni sociali, un esempio è Courbet (bisogna ricordare
che parallelamente alla corrente realista e decadentista-simbolista c’è tutto il
filone dell’arte chiamata Pomier, che riprende i temi storici e soggetti mitologici e
pratica la tecnica esecutiva derivata dalla tradizione accademica), dall’altra parte
abbiamo una pittura attraverso la quale l’uomo apre le porte all’immaginario.
18
Idem, 28.
19
MICHAEL GIBSON, Il Simbolismo,TASCHEN, Milano, 1997, pag 28