Introduzione
L'obiettivo di questa tesi è l'analisi di alcune delle fas i del revisionismo
tedesco, nell 'arco cronologico che va dal 1933 al 1938 . Il periodo
considerato, inizia con l'ascesa al potere di Hitler, per concludersi con la
questione dei Sudeti e la dissoluzione della Cecoslovacchia. Nella parte
centrale viene discussa la politica interna ed estera del terzo Reich,
focalizzando l'attenzione sulla coscrizione obbligatoria (reintrodotta nel
1935), sulla rimilitari zzazione dell a Renania del 1936 e sulla questione
austriaca. Per comprendere l'ascesa al potere di Hitler e i motivi che lo
spinsero ad adottare azioni politiche così efferate, è indispensabile fare un
salto indietro nel tempo e ritornare al 1919, anno in cui venne fi rmata, la
nuova Costituzione tedesca, che sanciva la nascita della repubblica di
Weimar, che sarebbe durata fino al 1933. Dopo la sconfitta de lla Germania
nella prima guerra mondiale e il croll o de lla monarchia, nel territorio
tedesco scoppiò una rivo luzione bolscevica. Alcuni dei rivo luzionari
volevano la democrazia parlamentare, altri un sistema politico come quello
russo, tutti la Repubblica
l
. In risposta a tale emergenza, si riunì a Weimar
(di qui il nome "Repubblica di Weimar") l'assemblea Costituente, che diede
aÌÌà Germania que ll 'assetto istituzionale ampiamente democratico tanto
richiesto, con un Reichstag (parlamento) e un presidente della repubblica
eletti a suffragio uni versale; un cancell iere (capo del govern o) responsabile
di fronte al Reichstag e un ampio decentramento federale, che riconosceva
larghe autonomie alle singole regioni (Uinder). Questa so luzione non risolse
i gravi pro blemi esistenti: l'estrema sinistra accusava i socialdemocratici al
potere di aver tradito gli ideali del movimento operaio, patteggiando con i
poteri del vecchio stato invece di mettere in atto una ri vo luzione comunista;
la destra si opponeva a un sistema democratico perché avrebbe preferito
mantenere uno stato autori tario come l'Impero del 187 1. Per mi nare la
credibili tà della Rep ub bli ca, anche i militaristi , che avevano trascinato il
paese in guerra, si schierarono fra gli oppositori sostenendo che l'esercito
I Pub bli cazio ne onli ne, WWH'. viaggio-in-germania.de/hitler.htm/, con sultata il 07/03/20 10.
non era stato sconfitto sul campo, ma dall'interno con una "pugnalata alla
schiena" vibrata dai politici che avevano fondato la repubblica. Il nuovo
regime dovette affrontare anche la grande inflazione che dal 1922 al 1924
mise in ginocchio la Germania provocando disoccupazione, fame e un clima
di grave instabilità politica e sociale. Questo alimentò i movimenti più
eversivi della destra che vedevano anche nel trattato di pace di Versailles,
una delle prime cause del collasso del paese nonché uno dei più efficaci
argomenti di propagand a, contro tutti quelli che volevano invece stabilire
buoni rapporti con gli ex-nemici. Il trattato di Versailles (28 giugno 1919),
fu inf atti un vero e proprio diktat, dominato più dallo spirito di vendetta che
da quello di giustizia, come dimostrato dal fatto che la Germania non poté
negoziare le sue clausole ma fu costretta ad accettarle. Esso mutilava di
ampie parti il territorio tedesco del periodo prebellic0
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, scaricava sulla
Germania l' intera responsabilità dello scoppio della guerra (art. 231),
assoggettava la Repubblica a pesanti riparazioni a favore dei vincitori e ne
circoscriveva la sovranità in parecchi ambiti, sottoponendo fra l'altro le sue
forze armate a rigide limitazioni e abolendo la coscrizione militare.
I capi di stato che redassero il traltato, sapevano ancor prima di incontrarsi
di voler punire la Germania: la Francia voleva vendicarsi e auspicava lo
smembramento della Renania, il Regno Un ito voleva una Germania
relau.vamente forte economicamente per controbilanciare il predominio
continentale della Francia, e gli Stati Uniti volevano la realizzazione di una
pace permanente il più in fretta possibile. Quello che preoccupò di più le
potenze occidentali della situazione tedesca non era l'emergere di una
minacciosa estrema destra revanscista, ma l'eventualità che la diffusa
proletarizzazione del corpo sociale derivante dalla miseria e dall'inflazione
ponesse di nuovo le premesse per lo scoppio di una rivoluzione bolscevica.
Anche a tale scopo gli Stati Uniti, su ini ziativa dello statista americano
Charles Dawes, decisero di concedere alla Germania un massiccio prestito
che contribuì tra il 1925 e il 1929 all'affermazione di un periodo d'oro per
2 L'Alsazia-Lorena ritornava alla Francia; gran parte della Posnania, parte della Slesia e una
striscia della Pomerania, il cosiddetto con·idoio pol acco, alla Poloni a. Tale territorio aveva
lo scopo di garantire alla ricostit uita nazione polacca uno sbocco su l Mar Ba ltico e di unirl a
al la città libera di Da nzica, sotto l'auto rità della Società de ll e Nazioni e della Polonia,
dividendo cos ì la German ia in due parti prive di con tinuità territorial e.
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la repubblica che riuscì a risollevarsi grazie anche a una rigorosa politica
economica, portata avanti da Stresemann, che permise alla Germania di
continuare a pagare le riparazioni di guerra
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.
Fu una fase questa di grande libertà politica, di vivacità culturale e artistica,
di molteplici attività sociali. Tali progressi si basavano comunque su prestiti
provenienti da oltreoceano che incrementarono il debito nazionale mentre il
commercio globale decresceva e la disoccupazione saliva. Le riforme messe
in atto non migliorarono la debolezza sotto stante la Repubblica di Weimar
ma diedero appena la parvenza di una democrazia stabile. Nel 1929 la morte
di Stresemann segnò la fine dell'''Epoca d'Oro" della Repubblica e le prime
ondate della crisi economica americana raggiunsero anche la Germania,
trovando il terreno favorevole negl i avversari della democrazia tedesca. I
dirigenti della Repubblica furono considerati incapaci di reagire alle pretese
dei paesi vincitori e alla recessione sempre più dilagante. Questa criti ca
accrebbe ancor di più la voglia di rivincita del popolo tedesco e fece
conquistare popolarità e sempre più larghi consensi elettorali al partito
nazional-socialista, il vero pericolo per la stabilità della repubblica. È
proprio in questa fase e a causa di tali avvenimenti che Adolf Hitler,
animato da un forte desiderio di rivalsa, si convinse dell'importanza della
sua missione, volta a redimere una Germania duramente umiliata e privata
di una sua identità nazionale.
3 L'art. 23 1 del Trattato di pace tra le Potenze Alleate e la Germania, firmato a Versailles il
28 giugno 1919, stabi liva il principio della responsabilità dello Stato tedesco, quale autore
di una guerra di aggressione, per i danni subiti dalle Potenze All eate in con seguenza del
primo conflitto mondiale. II Trattato imponeva alla Germania l'obbligo di ri sarcire i danni
ed affidava alla Commissione delle Riparazioni il compito di determinarne l'ammontare
complessivo e di stabilire le modalità di pagamento delle relative indennità. Poiché fin dal
1920 la Germ ania aveva difficoltà ad adempiere tal i obblighi, gli Alleati valutavano, nel
corso di riunioni periodiche, come commisurare le indennità richieste alle effettive capacità
di pagamento della Gelmania , inducendola ad eseguire i suoi impegn.i anche con il ricorso a
sanzioni economiche e militari.
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Capitolo 1
La scalata di Hitler
1.1. La nascita del Partito nazionalsocialista
Prima di arrivare al momento in cui nacque e si affermò ufficialmente il
Partito nazionalsocialista, bisogna fare un passo indietro di qualche anno e
ritornare al 5 gennaio 1919, quando Anton Drexler, fabbro delle ferrovie
tedesche e convinto nazionalista, insieme al giornalista Karl Harrer creò il
"Partito tedesco dei lavoratori" (DAP). All'atto della fondazione il partito
rappresentò so lo uno dei tanti movimenti presenti nella Germania sconvolta
dalla sconfitta della Prima guerra mondiale ed agitata da moti rivoluzionari
simili a quelli che avevano portato all'instaurazione del regime bolscevico in
Russia nel 1917. Gli appartenenti al movimento credevano che la sola causa
della disfatta fosse da ricercarsi nel crollo del "f ronte interno" e vedevano
nei socialisti, nei liberali , negli intellettuali e negl i ebrei i veri responsabili
di tale evento. Questa ricerca di capri espiatori portò alla creazione della
"leggenda della pugnalata alle spalle,, 1 che contribuì in maniera decisiva
all'ascesa del Partito nazionalsocialista negli anni seguenti. Come altri
gruppi il DAP fece propt'ia la convinzione che la Germania avrebbe dovuto
divenire una "comunità popolare", strettamente unita attorno ad un Fiihrer
("capo") capace di incarnare i migliori sentimenti "germanici", piuttosto
che essere divisa in classi e in di versi partiti politic i. Quest'idea presentò da
subito una connotazione antisemita: la "comunità popolare" avrebbe dovuto
essere "libera da ebrei", visti come un "corpo estraneo" all'interno della
comunità tedesca. Il primo contatto tra Hitler e il DAP avvenne nel 191 9,
quando egli ancora giovane caporale, reduce dal conflitto, venne inviato dai
I Tale "leggenda" fu costruita senza tenere conto di dati di fatto incontrovertibili che la
smentivano, com e il fatto ch e l'ann isti zio era stato finnato su raccomandazione de i più
importanti com and anti militari, Erich Ludendorff e Paul VOll Hind enbur g, r esisi orm ai
conto, dopo le infruttuose off ensive della prim avera 19l8, che l'eserc ito tedesco non
avrebbe potuto continuare e vincere la guerra, anche se il suolo nazionale non era stato
invaso.
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servizi di intelligence dell'esercito bavarese ad investigare sulle attività del
piccolo movimento politico. Nel corso di una riunione del partito Hitler
venne coinvolto in una discussione politica facendo grande impressione sui
presenti per le sue doti di oratore tanto che i dirigenti lo invitarono ad unirsi
alla formazione. Hitler venne congedato dall'esercito nel 1920, dopo di che
cominciò a prendere parte a tempo pieno alla vita politica, in particolare
all'attività di tale partito, nel quale credeva che le sue opinioni e i suoi
ideali, trovassero una giusta collocazione.
La prima guerra mondiale fu un momento cruciale per la formazione di
Hitler, un'esperienza che avrebbe rafforzato oltre ogni dire quell'amalgama
latente di pregiudizi profondamente radicati e di brucianti ossessioni che
agitava la sua debole personalità.
AI momento della costituzione, il DAP era stato fornito di un comitato
direttivo centrale eletto dai membri che provvedeva a sua volta ad eleggere
il presidente del partito. Hitler, entrato a far parte di tale comitato,
rapidamente, dopo esserne arrivato al vertice, accantonò questa forma di
controllo che la "base" avrebbe potuto avere su di lui. Pretese ed ottenne il
titolo di Fiihrer e, dopo una serie di conflitti interni al partito, riuscì a far
accettare che il DAP fosse retto sul "principio di supremazia del capo" : egli
sarebbe stato cioè il solo leader del partito e l'unico a poterne decidere le
politiche e la strategia. Il 24 febbraio 1920 il DAP aggiunse "Nazional
Socialista" al proprio nome ufficiale diventando così Partito Nazional
Socialista Tedesco dei Lavoratori, abbreviato in NSDAP (più comunemente
conosciuto come Partito nazista). Uno dei vantaggi del nuovo nome fu la
capacità di suscitare nei potenziali elettori un senso di patriottismo
esercitando nel contempo un'attrattiva sulle classi operaie senza però
obbligare il partito stesso a nessuna precisa politica (il concetto di
nazionalsocialismo rimase infatti piuttosto vago). A diff erenza di quanto si è
sinora ritenuto, una matrice di stampo socialista fu, comunque, sempre
presente nelle idee guida di H\t1er, unita anche ad un certo interesse per la
classe operaia ed al desiderio di annullare le differenze di classe presenti tra
i lavoratori che svolgevano lavori di fatica e la restante parte del mondo del
lavo ro. Con lui a capo dal 28 luglio 192 1, vennero trasfomlati la struttura e
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