2
processo rappresenta una tappa importante nella storia dell’antitrust per la
rilevanza dell’imputato, per i numerosi economisti intervenuti nel dibattito, per le
conseguenze che l’esito del procedimento avrà in merito all’evoluzione del settore
del software e, infine, per l’orientamento che l’autorità antitrust assumerà in
futuro. Secondo Bork2 l’obiettivo dell’antitrust è quello di massimizzare il
benessere dei consumatori, qualsiasi altro scopo sia perseguito, inclusa la tutela
della concorrenza, deve essere finalizzato a tale obiettivo; per converso, qualsiasi
atto che aumenti il benessere dei consumatori deve essere perseguito, anche se
danneggi un concorrente. Se l’interpretazione di Bork è usata come chiave di
lettura della sentenza si deve ritenere che la Microsoft abbia danneggiato i
consumatori, ma numerosi economisti 3 affermano il contrario, sostenendo che le
azioni e le innovazioni introdotte dalla società abbiano reso possibile la diffusione
dei PC a livello mondiale, con indubbio vantaggio per i consumatori.
Questo lavoro si pone l’obiettivo di esaminare le motivazioni della sentenza per
cercare di comprenderne la validità economica e, inoltre, di valutare i rimedi
proposti e le loro conseguenze per la Microsoft e, in generale, per il settore del
software. Nel primo capitolo viene presentata una ricostruzione del procedimento
antitrust contro Microsoft. In primo luogo, abbiamo brevemente descritto la
nascita e la successiva evoluzione dell’autorità antitrust e quelli che si ritiene
siano gli obiettivi che tale autorità dovrebbe perseguire. In questo contesto
vengono inquadrate le prime indagini dell’authority contro Microsoft, fino a
giungere al procedimento in esame. Il processo viene descritto ponendo in
2
Bork (1978).
3Si veda Schmalensee (1999a). Dello stesso parere sono anche David Evans ed altri economisti, i
cui commenti sono disponibili sul sito http://www.neramicrosoft.com/index.htm.
3
evidenza gli elementi principali su cui è stato incentrato il dibattimento, inoltre,
per meglio comprendere l’importanza dell’imputato e degli interessi in gioco in
questo processo, è stata sinteticamente ricostruito la storia della Microsoft.
Il secondo capitolo è interamente dedicato all’analisi del mercato rilevante. Il
lavoro è stato organizzato, in questo capitolo e nei due successivi, in modo tale da
affrontare il problema in esame prima da un punto di vista teorico e,
successivamente, nel contesto del processo. In particolare si è cercato di spiegare
cosa si intende per mercato rilevante e quale valenza ha questo concetto
nell’ambito di un procedimento antitrust, evidenziando quali sono le principali
metodologie di analisi utilizzate dall’autorità antitrust. In seguito sono state
presentate le posizioni dell’accusa e della difesa in relazione a questo problema,
sottolineando i punti di forza e di debolezza delle tesi presentate.
Nel terzo capitolo è stato affrontato il problema principale del caso, cioè l’accusa
di tying tecnologico e di condotta predatoria. In relazione al problema delle
pratiche predatorie sono state presentate le principali posizioni espresse
nell’analisi teorica (McGee, Telser e Poster). Dall’esame della letteratura sulle
politiche predatorie si è poi passato ad affrontare il problema del tying e della sua
liceità. In relazione a tale questione è stato evidenziato, nonostante alcune correnti
di pensiero differenti, come non si possa ritenere che il tying abbia sempre una
finalità anticompetitiva, per cui l’analisi antitrust dovrebbe orientarsi per una
valutazione dei casi di tie-in in base alla rule of reason. Questi argomenti sono
stati motivo di acceso dibattito fra le parti avverse nel corso del procedimento. Per
ciascuna parte si sono presentate le motivazioni a sostegno delle differenti
4
posizioni, il parere dei numerosi esperti intervenuti e, infine, le conclusioni cui
siamo giunti in merito ai problemi esposti.
Il problema degli accordi di esclusiva è stato esaminato nel quarto capitolo. Anche
in questo caso dopo una presentazione del problema da un punto di vista teorico,
si sono analizzati gli accordi stipulati da Microsoft con i suoi partner e considerati
dall’accusa lesivi della concorrenza. In questo contesto è stato posto in evidenza
come questa sia l’unica accusa dalla quale la Microsoft è stata assolta e i motivi
per i quali il giudice non ha ritenuto che, in questo caso, gli exclusive dealings non
fossero anticompetitivi.
Nel capitolo conclusivo sono state esaminate le sanzioni decise dal giudice e delle
loro conseguenze sul futuro della Microsoft, del settore del software e sul
benessere dei consumatori, soffermandosi anche sulle proposte di rimedi giunte
alla Corte e che non sono state condivise dal Department of Justice. Si è, inoltre,
cercato di individuare i possibili scenari futuri che saranno determinati dai rimedi
decisi dalla Corte. In conclusione sono state proposte alcune considerazioni sulle
modalità e sui problemi evidenziati dal caso in esame e sul ruolo dell’autorità
antitrust nell’economia.
I.1 L’organizzazione antitrust negli USA
Negli Stati Uniti il compito di far rispettare la legislazione vigente in
materia di tutela della concorrenza e dei consumatori spetta ad una pluralità di
soggetti, sia pubblici che privati.
5
Il principale organismo pubblico è l’Antitrust Division, un’agenzia speciale
istituita presso il Dipartimento di Giustizia, cui è affidata tutta l’attività istruttoria
volta ad accertare l’esistenza di violazioni alle disposizioni normative vigenti.
Inoltre la divisione ha la competenza esclusiva per l’applicazione delle
disposizioni penali e delle azioni civili previste dallo Sherman Act e dal Clayton
Act, nonché del risarcimento danni sofferti dal governo USA.
Accanto all’Antitrust Division lavora la Federal Trade Commission4,
amministrazione indipendente creata dal Congresso nel 1914. La Commissione è
specificamente preposta alla tutela del consumatore e può comminare obblighi di
contenuto negativo (cease and desist orders, tra cui la divestiture e la dissolution),
adottare misure cautelari (preliminary injunctions) ma non azioni penali.
Importante è anche la funzione di ausilio tecnico che la Federal Trade
Commission svolge nei confronti delle Corti e di altri organi dello stato, nonché
quella di organo informativo del Congresso degli Stati Uniti, il cui parere rileva
soprattutto in caso di modifiche alla legislazione antitrust.
4
"A commission is created and established, to be known as the Federal Trade Commission
hereinafter referred to as the Commission), which shall be composed of five Commissioners, who
shall be appointed by the President, by and with the advice and consent of the Senate.
Not more than three of the Commissioners shall be members of the same political party.
The first Commissioners appointed shall continue in office for terms of three, four, five, six, and
seven years, respectively, from September 26, 1914, the term of each to be designated by the
President, but their successors shall be appointed for terms of seven years, except that any person
chosen to fill a vacancy shall be appointed only for the unexpired term of the Commissioner whom
he shall succeed: Provided, however,
That upon the expiration of his term of office a Commissioner shall continue to serve until his
successor shall have been appointed and shall have qualified. The President shall choose a
chairman from the Commission's membership. No Commissioner shall engage in any other
business, vocation or employment. Any Commissioner may be removed by the President for
inefficiency, neglect of duty, or malfeasance in office.
A vacancy in the Commission shall not impair the right of the remaining Commissioners to
exercise all the powers of the Commission..
The Commission shall have an official seal, which shall be judicially noticed"
(U.S. Code, Title 15, Section 41)
6
Anche i privati hanno ampie possibilità di intervento, ad essi è infatti attribuito il
right to petition, il diritto di far valere i propri interessi particolari. Il potere di
iniziativa di questi soggetti è aumentato dal contingent fee, ossia la possibilità di
pagare il proprio avvocato solo in caso di vittoria, e dall’esercizio delle class
actions5. Ad essere particolarmente efficace nel dissuadere le imprese dal tenere
comportamenti anticoncorrenziali è l’istituto del private treeble damage action,
che prevede il pagamento del triplo del danno subito nel caso in cui si provi di
essere stati danneggiati a causa della violazione del diritto di concorrenza previsto
dalla sezione 4 del Clayton Act6.
I.1.1 La normativa antitrust americana
La norma base del diritto antitrust americano è lo Sherman Act, approvato
dal Congresso degli Stati Uniti nel 1890 con il titolo “An Act to Protect Trade and
Commerce against Unlawful Restraints and Monopolies” che ben ne illustra il
principio ispiratore, vale a dire la volontà di perseguire qualsiasi comportamento
anticoncorrenziale e di proteggere il commercio da illegittime limitazioni. Si può,
5
Si tratta di strumenti giuridici posti a tutela dei consumatori, qualora vi sia un problema
collettivo. Il loro utilizzo è previsto dal Clayton Act.
6
"Except as provided in subsection (b) of this section, any person who shall be injured in his
business or property by reason of anything forbidden in the antitrust laws may sue therefor in any
district court of the United States in the district in which the defendant resides or is found or has an
agent, without respect to the amount in controversy, and shall recover threefold the damages by
him sustained, and the cost of suit, including a reasonable attorney's fee. The court may award
under this section, pursuant to a motion by such person promptly made, simple interest on actual
damages for the period beginning on the date of service of such person's pleading setting forth a
claim under the antitrust laws and ending on the date of judgment, or for any shorter period
therein, if the court finds that the award of such interest for such period is just in the
circumstances."
(U.S. Code, Title 15, section 15).
7
quindi, affermare che l’obiettivo della legge sia quello di tutelare la concorrenza e
i concorrenti, pertanto dovrebbe ritenersi non del tutto esatta l’interpretazione di
Bork7 secondo il quale anche lo Sherman Act va considerato finalizzato al
raggiungimento dell’efficienza economica nell’ottica della massimizzazione del
benessere dei consumatori, che è lo scopo della normativa antitrust. La legge è,
invece, specificamente rivolta contro i trust8, anche perché è stata ispirata dalle
principali teorie economiche del tempo secondo le quali l’efficienza economica
era raggiungibile solo tramite la concorrenza, giacché qualsiasi limitazione a
quest’ultima alterava il punto d’incontro tra domanda ed offerta producendo
inefficienza e danno per i consumatori.
Il contenuto sostanziale della norma è rinvenibile nelle prime due sezioni: la
prima indica, con una definizione molto generica, gli accordi o pratiche vietati
dalla legge9; la seconda persegue la monopolizzazione o il tentativo di
monopolizzare10. Dunque, in base al dettato della sezione 2 dello Sherman Act,
sono punibili anche solo i tentativi di creare una posizione di monopolio, a
differenza di quanto accade nel diritto comunitario ed italiano nei quali è punito
7
Bork (1978).
8
Il trust è un gruppo di imprese che, sotto un’unica direzione, esercita un potere monopolistico
eliminando o limitando la concorrenza e controllando in tutto o in parte rilevante il mercato.
9
"Every contract, combination in the form of trust or otherwise, or conspiracy, in restraint of trade
or commerce among the several States, or with foreign nations, is declared to be illegal.
(U.S. Code, Title 15, section 1).
10
"Every person who shall monopolize, or attempt to monopolize, or combine or conspire with
any other person or persons, to monopolize any part of the trade or commerce among the several
States, or with foreign nations, shall be deemed guilty of a felony, and, on conviction thereof, shall
be punished by fine not exceeding $10,000,000 if a corporation, or, if any other person, $350,000,
or by imprisonment not exceeding three years, or by both said punishments, in the discretion of the
court."
(U.S. Code, Title 15, section 2).
8
l’abuso di posizione dominante, evitando così di danneggiare ingiustamente chi
abbia conseguito una posizione dominante per crescita interna ma non ne abusi.
Nel 1914, contemporaneamente all’approvazione del Federal Trade Commission
Act , fu emanato il Clayton Act. Scopo della norma era di integrare la legislazione
vigente al fine di ricomprendervi altre forme di limitazione della concorrenza.
L’emanazione di questa legge fu resa necessaria anche dall’interpretazione
restrittiva data dalle Corti allo Sherman Act nei primi anni della sua entrata in
vigore. Nel Clayton Act si definisce per la prima volta l’effetto delle pratiche
incriminate, colpendo tutte quelle il cui risultato possa essere la riduzione della
concorrenza o la creazione di un monopolio11. In definitiva si punisce anche una
pratica potenzialmente lesiva della concorrenza, aspetto questo che rende la norma
preventiva o, se distorta nell’applicazione, repressiva.
Nei primi decenni della sua applicazione la disciplina antitrust tutelava parimenti i
consumatori e il loro diritto a scegliere tra una pluralità di prodotti alternativi, che
i produttori e il loro diritto di vendere e, quindi, di stare sul mercato con le loro
piccole imprese. Questo atteggiamento è stato ormai superato, anche perché
sarebbe anacronistico in un mondo in cui la globalizzazione ha ampliato i confini
dei mercati facendo venir meno l’importanza del piccolo imprenditore.
Paradossalmente, in tale contesto limitazioni alla concorrenza potrebbero venire
proprio dalla normativa antitrust, poiché un maggior intervento delle autorità
11
"It shall be unlawful for any person engaged in commerce…to lease or make a sale or contract
for sale of goods, wares, merchandise, machinery, supplies, or other commodities, wether patented
or unpatented… on the condition, agreement, or understanding that… may be to substantially
lessen competition or tend to create a monopoly in any line of commerce."
(U.S. Code Title 15, Section 12).
9
antitrust potrebbe causare un aumento della regolamentazione e un incremento
delle spinte protezionistiche.
I.2 Le vicende giudiziarie della Microsoft
La sentenza del 3/4/2000 rappresenta solo una tappa nell’ambito delle
vicissitudini giudiziarie della Microsoft, iniziate negli anni ’90. Risale, infatti, al
1990 la prima indagine della Federal Trade Commission, nella quale la Microsoft
era sospettata di aver praticato vaporwave, una tecnica che consiste
nell’annunciare al pubblico l’imminente commercializzazione di un prodotto non
ancora realizzato per indurlo a non acquistare un prodotto concorrente. Nel caso
specifico la Microsoft era accusata di aver annunciato la riduzione degli
investimenti in ricerca e sviluppo e il lancio a breve di una nuova versione di
Windows (una sorta di vaporwave al contrario), ma l’inchiesta fu archiviata.
L’anno successivo la Commissione aprì una nuova indagine, sostenendo che la
società di Redmond aveva forzato i costruttori di computer ad utilizzare i suoi
prodotti. Nel 1994 la società di Bill Gates accettò di rivedere i contratti di
fornitura, impegnandosi a non imporre l’acquisto della licenza di altri prodotti
Microsoft come condizione vincolante per ottenere la licenza per Windows 9512.
Nell’accordo firmato con il DoJ venne esplicitamente affermato che ciò non
avrebbe impedito a Microsoft di sviluppare e distribuire altri prodotti integrati. Il
consent decree13 fu approvato nel 1995 dal giudice Thomas Penfield Jackson, che
12
Gubitosa (2000).
13
Per la violazione del consent decree fu stabilita una multa di un milione di dollari al giorno.
10
in seguito ha avuto un ruolo da protagonista nelle vicende giudiziarie della
Microsoft.
Nonostante la firma dell’accordo il Dipartimento di Giustizia annunciò di voler
continuare le indagini, incriminando, questa volta, la vendita congiunta di
Windows 95 con Internet Explorer 3.014. Infatti, secondo l’accusa, tale
commercializzazione rientrava nella fattispecie del tie-in (un reato che si
configura quando due prodotti indipendenti vengono venduti insieme), e
rappresentava per la Microsoft un altro modo per imporre il proprio predominio
nel mondo dei personal computers, oltre che un modo per sfruttare la clausola
contenuta nell’accordo del 1994. L’azienda di Redmond, invece, sosteneva che i
due prodotti erano effettivamente integrati, tanto che la rimozione di Internet
Explorer da Windows avrebbe reso quest’ultimo incapace di funzionare. Nel 1997
un’ingiunzione preliminare del giudice Jackson proibì alla Microsoft di
costringere gli OEMs15, i costruttori di computer, ad installare Internet Explorer
nel sistema operativo16 Windows 95. Pur costretto ad obbedire, Bill Gates
presentò ricorso contro l’ingiunzione. Il punto cruciale era stabilire se i due
prodotti fossero separabili e se, quindi, fosse possibile commercializzare la stessa
versione di Windows 95 priva di Internet Explorer, in caso contrario i
consumatori interessati ad un sistema operativo privo del browser17 erano costretti
14
Negli anni precedenti la Federal Trade commission aveva già ipotizzato il reato di tie-in per
l’inclusione del programma di videoscrittura Word, ma la cosa non aveva avuto seguito.
15
Original Equipment Manufacturers.
16
Il sistema operativo è il software responsabile del funzionamento del computer: controlla tutte le
operazioni ed esegue le applicazioni, che devono essergli necessariamente compatibili.
17
Il browser (in italiano la traduzione letterale sarebbe sfogliatore, ma è preferito programma di
navigazione o navigatore) è un programma che serve per consultare i siti internet, e consente di
sfogliare le pagine dei siti web.
Se al principio i browser avevano essenzialmente la funzione di interpretare il linguaggio html
(hyper text mark-up language) in cui vengono scritte le pagine dei siti, successivamente sono state
11
ad acquistare la versione precedente di Windows. La Microsoft dimostrò che, pur
rimuovendo l’icona di IE dal desktop del sistema operativo, il 95% del codice del
browser rimaneva in Windows 95, rafforzando l’idea che si trattasse di prodotti
complementari. Nonostante ciò fu raggiunto un accordo con il Department of
Justice con il quale Microsoft si impegnava a fornire ai rivenditori una versione di
Windows 95 il cui desktop fosse privo dell’icona di Internet Explorer. La versione
della difesa fu accolta dalla Corte d’Appello che ribaltò completamente il
contenuto dell’ingiunzione, affermando che la Microsoft aveva chiaramente
dimostrato i benefici derivanti dall’integrazione dei due prodotti. Secondo le
parole della corte18 il package Windows 95/IE rappresentava una genuina
integrazione, di conseguenza non vi era alcun motivo per impedire alla Microsoft
di venderlo come un unico prodotto. Un altro punto degno di nota è che la Corte
rilevò errori procedurali e di merito nelle precedenti azioni giudiziarie.
Questa sentenza della Corte d’Appello fu emanata il 24 giugno 1998, pochi mesi
prima dell’inizio del procedimento intentato dal DoJ contro Microsoft per
violazione della normativa antitrust.
I.3 La storia della Microsoft
Non si conoscono con precisione le circostanze che hanno portato alla
nascita della Microsoft. Secondo alcuni giornalisti la società nacque in un garage
ad opera di due ragazzi, Paul Allen e William Henry Gates III (meglio noto come
Bill Gates). Quel che si sa per certo è che nel 1972 i due, compagni di stanza ad
aggiunti ulteriori servizi, fino a rendere il browser una componente fondamentale nell'utilizzo di
un computer quasi quanto il sistema operativo.
18
United States of America v. Microsoft Corporation, caso n. 97/5343, Corte d’Appello degli Stati
Uniti, Circuito di Columbia, ordinanza n. 98/5012 del 23 giugno 1998.
12
Harvard, inventarono Traf-O-Data, un programma che consentiva la rilevazione
del traffico di Seattle. Tre anni più tardi nacque Microsoft (all’epoca chiamata
Micro-Soft) e i due “geni” dell’informatica inventarono il Basic19.
In quegli anni la Model Instrumentation Telemetry Systems (MITS) lanciò
ALTAIR 8800, il primo personal computer della storia americana attorno a cui si
formò la seconda generazione di hackers20. Come ha raccontato Gubitosa21
” Il 5 marzo 1975 a Menlo Park, nella Silicon Valley californiana, nel garage di
Gordon French si svolge il primo incontro dell'HOMEBREW COMPUTER
CLUB, il club degli hacker dell'hardware di cui fanno parte, tra gli altri, Bill
Gates, Stephen Wozniack, Lee Felsenstein e molti altri. Le riunioni
dell'Homebrew divengono un appuntamento fisso per scambiare pezzi di
hardware, idee, programmi, informazioni e progetti. L'Altair 8800 è ovviamente al
centro dell'attenzione.”
Gates ed Allen contattarono Ed Roberts, capo della MITS, e gli vendettero il
Basic. In seguito vennero chiamati ad Albuquerque, sede della Mits, per realizzare
un programma in grado di connettere Altair con una unità a disco. Nel frattempo
si aggiunsero altri clienti, quali General Electric e Citibank, Bill Gates lasciò il
college per dedicarsi a tempo pieno alla sua creatura e il capitale dell’azienda salì
ad un milione di dollari in tre anni. L’anno della svolta è stato il 1980, quando
19
Basic = beginners all-purpose symbolic instruction code, codice simbolico universale per
insegnare ai principianti. Si tratta di un linguaggio per la programmazione dei calcolatori
elettronici che rivoluzionò il mondo dell’informatica per la sua semplicità.
20
I cosiddetti pirati informatici, che si inseriscono abusivamente nella memoria o nei programmi
di altri computers. Alla prima generazione appartenevano gli studenti del MIT degli anni ’60, gli
hackers dei mainframes, i primi grandi calcolatori elettronici.
21
Gubitosa (2000).
13
Microsoft venne contattata dall’IBM per realizzare un sistema operativo da
installare sui suoi PC, dando inizio così ad un sodalizio destinato a durare oltre un
decennio. Gates inventò l’MS-DOS (Microsoft Disk Operating System), il sistema
operativo che in pochi anni si affermò come standard22. IBM installò il sistema
operativo MS-DOS su tutti i suoi computer, anche in virtù del fatto che le licenze
concesse dalla Microsoft erano del tipo per processor, cioè IBM doveva pagare
una royalty per ogni unità di PC venduta, indipendentemente dal fatto che vi
avesse installato o meno l’MS-DOS.
Nel 1982 una rivista americana, “Time Magazine”, ha eletto il computer “uomo
dell’anno”; è il periodo della rivoluzione informatica. Microsoft ha già messo in
commercio Microsoft Word, un programma di videoscrittura, ha annunciato la
nascita di Windows 1.0, un sistema operativo con interfaccia grafico23, che sarà
commercializzato solo due anni più tardi, e con l’invenzione del mouse ha
rivoluzionato il modo di usare il computer.
La società ha fatto il suo ingresso in borsa nel marzo del 1986, le azioni erano
state sottoscritte a 21 dollari e alla fine della prima giornata di contrattazioni ne
valevano già 28, il fatturato era di 140 milioni di dollari. Negli anni successivi si è
avuta una crescita inarrestabile della società, che è diventata leader nel settore del
software e ha perseguito con convinzione quella che è stata enunciata come la sua
22
Secondo alcuni il padre della Microsoft non avrebbe creato nulla di nuovo, ma si sarebbe
limitato a rielaborare il Q-DOS (Quick and Dirt Operating System), un sistema operativo
acquistato in licenza non esclusiva dalla Seattle Computer Products. Anche questo rientra
nell’annosa disputa fra chi vuole Gates genio dell’informatica, “il dio dei computers”, e chi lo
considera solo un abile imprenditore.
23
L’interfaccia grafico consente all’utente di effettuare le operazioni anche senza conoscere il
linguaggio di programmazione, poiché è sufficiente selezionare le icone che simboleggiano le
varie funzioni.
14
missione: innovare e migliorare continuamente la tecnologia del software e
rendere più semplice, più economico e più divertente per la gente usare il
computer24.
Dopo la rottura dei rapporti commerciali con IBM, avvenuta nel 1992, la
Microsoft si è concentrata sullo sviluppo del suo sistema operativo e dei
programmi con esso compatibili: ha creato Windows 95, il foglio di calcolo Excel,
il database Access ed altri che oggi sono inclusi nel pacchetto Office. Bill Gates,
invece, non ha inizialmente compreso le potenzialità di sviluppo di Internet ed è
entrato nel mondo della rete con la prima versione del suo browser Internet
Explorer solo nel 1996, quando Netscape era già fortemente affermata nel settore
con il browser Navigator che deteneva una quota di mercato pari a circa l’80%.
Un altro anno fondamentale nella storia della società di Redmond è il 1998,
quando è stato messo in commercio Windows 98, con una nuova versione di
Internet Explorer, la 4.0, giudicata migliore di Navigator 4.0 dalla maggioranza
delle riviste specializzate del settore. Per capire meglio le dimensioni della
Microsoft e del suo successo può essere utile esaminare alcune cifre.
24
Biografia di Bill Gates, disponibile su http://www.microsoft.com/isapi/gomscom.asp?target=/
15
Il giorno successivo alla pubblicazione della sentenza il titolo Microsoft è crollato
perdendo più del 13%, che equivale a circa 70 miliardi di dollari in
capitalizzazione; rispetto al massimo dell’anno precedente il calo è superiore al
45%. Malgrado ciò la società ha annunciato per l’esercizio 1999 (che per la
Microsoft si chiude al 30 giugno 2000) un incremento delle entrate pari al 16%
rispetto all’anno precedente e un utile per azione di 1.70 $, con un aumento del
20%.
dati in mli di dollari
4.649
L. 5.937
8.671
11.936
15.262
19.747
22.956
1.146
1.453
2.195
3.454
4.490
7.785
9.421
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
utili
entrate