INTRODUZIONE
La Convenzione sui diritti dell’infanzia dell’ONU
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esprime in modo chiaro il
diritto di ogni bambino allo sviluppo di tutte le sue potenzialità, il diritto all’accesso
gratuito e libero all’informazione, sulla base di eguali condizioni di accesso per tutti,
indipendentemente da fattori quali età, razza, sesso, provenienze religiose, nazionali,
culturali, lingua, condizioni sociali, capacità e abilità personali.
Tuttavia, per molte biblioteche civiche l’utenza rappresentata da bambini e ragazzi
rappresenta una realtà ancora poco conosciuta.
L’International Federation of Library Associations (IFLA), raccogliendo le
istanze della Convenzione ONU, definisce quale sia la missione dei servizi bibliotecari
dedicati alla fascia d’utenza under 14:
attraverso un’ampia scelta di materiali e di attività, le biblioteche pubbliche offrono ai
bambini l’opportunità di provare il piacere della lettura e il gusto di scoprire nuove cose e
di conoscere le opere dell’immaginazione. Si dovrebbero aiutare i bambini e i loro genitori
a fare il miglior uso possibile di una biblioteca e a sviluppare le loro capacità di utilizzo dei
mezzi di comunicazione a stampa ed elettronici. Le biblioteche pubbliche sono
particolarmente responsabili nel favorire i processi di apprendimento della lettura e di
promuovere i libri e gli altri materiali per bambini. La biblioteca deve organizzare eventi
speciali per bambini, come la narrazione di storie e altre attività collegate ai suoi servizi e
alle sue risorse. I bambini dovrebbero essere incoraggiati ad andare in biblioteca sin dai
primi anni di vita perchØ in questo modo è piø probabile che continueranno ad utilizzarla in
futuro.
2
L’IFLA enuncia anche gli obiettivi della biblioteca per ragazzi:
• Facilitare il diritto di tutti i bambini e i ragazzi a: informazione, alfabetizzazione
funzionale, visiva, digitale e multimediale, sviluppo culturale, sviluppo dell’attitudine alla
lettura, formazione continua, programmi creativi nel tempo libero
• Fornire ai bambini e ai ragazzi libero accesso a ogni risorsa e mezzo di comunicazione
• Fornire ai bambini e ai ragazzi, a chi si prende cura di loro e ai genitori varie attività
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La Convenzione ONU sui Diritti dell'infanzia e dell’adolescenza (Convention on the Rights of the
Child) è uno strumento normativo internazionale di promozione e tutela dei diritti dell'infanzia. Entrò in
vigore il 2 settembre 1990 dopo essere stata approvata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20
novembre 1989.
La Convenzione, ratificata da tutti i Paesi del mondo eccetto Somalia e Stati Uniti, attraverso 54
articoli e due Protocolli opzionali (sui bambini in guerra e sullo sfruttamento sessuale) codifica e sviluppa
in maniera significativa gli obblighi degli Stati e della comunità internazionale nei confronti dell'infanzia
e le norme internazionali applicabili ai bambini: essa è uno strumento giuridico vincolante per gli Stati
che la ratificano.
Allo stato attuale aderiscono alla Convenzione 193 Stati, un numero superiore a quello degli Stati
membri dell'ONU.
2
IFLA, Il servizio bibliotecario pubblico: linee guida IFLA/Unesco per lo sviluppo, preparate dal
gruppo di lavoro presieduto da Philip Gill per la Section of Public Libraries dell'IFLA, edizione italiana a
cura della Commissione nazionale Biblioteche pubbliche dell'AIB, AIB, Roma, 2002, p. 41.
2
• Facilitare l’inserimento della famiglia nella comunità
• Rafforzare i bambini e i ragazzi e sostenere la loro libertà e sicurezza
• Incoraggiare i bambini e i ragazzi a diventare persone fiduciose e competenti
• Lottare per un mondo senza guerre.
3
Questa ricerca parte proprio da tali premesse, ed analizza la situazione dei servizi
bibliotecari per i ragazzi in Provincia di Milano, concentrandosi sulle realtà
specificamente dedicate ai piø giovani, ospitate in strutture separate e che concentrano
tutta la propria attenzione sullo sviluppo di un’offerta a bambini e ragazzi consapevole e
il piø possibile aderente ai bisogni della comunità.
Lo studio si apre dunque con l’analisi del background storico oltre le frontiere
italiane e in particolare con l’approfondimento delle modalità di nascita e sviluppo di
questo tipo di istituzione negli Stati Uniti e nel Regno Unito, dove i servizi bibliotecari
per ragazzi hanno avuto origine 150 anni fa, in Francia, in Germania e infine in Italia,
dove le prime esperienze di biblioteche specializzate per ragazzi risalgono solo agli anni
Settanta.
La ricerca affronta poi il background teorico, esaminando l’evoluzione delle
numerose Linee guida pubblicate dall’IFLA a riguardo dei servizi bibliotecari per
bambini e ragazzi nel corso degli ultimi vent’anni (capitolo I).
Successivamente (capitolo II) l’analisi si sposta sulle esperienze già in atto sia
all’estero, dove l’istituzione di biblioteche specializzate per ragazzi è ormai diffusa
grazie a proposte per tutte le fasce d’età, concentrando la nostra attenzione
sull’eccellenza della Internationale Jugendbibliothek di Monaco di Baviera (Germania),
l’innovatività tecnologica della Biblioteca Cubit di Saragozza (Spagna) e la
multiculturalità delle tre sedi della Montreal Children's Library (Canada), sia in Italia,
dove, alla luce di un’approfondita ricerca condotta con la collaborazione delle sezioni
regionali AIB, è risultato un alto numero di biblioteche specializzate per i piø giovani,
tra le quali spicca la prestigiosa realtà della Biblioteca per ragazzi “De Amicis” di
Genova, centro di studi sulla letteratura per l’infanzia di fama internazionale, a cui si
affiancano strutture di spicco nazionale, come la “Adamo Bettini” di Cesena, e di
grande efficacia a livello locale, come la Biblioteca dei Ragazzi “Al segno della luna” di
Monza, dal 2009 integrata nella Provincia di Monza e Brianza.
La capacità di attrazione di una biblioteca per ragazzi dipende da molte variabili:
l’architettura degli spazi, gli arredi, la capacità di coniugare in modo organico i
3
IFLA, Linee guida per i servizi bibliotecari per ragazzi: traduzione italiana a cura di Letizia
Tarantello con la collaborazione della Commissione nazionale Biblioteche Ragazzi dell’Associazione
Italiana Biblioteche, Roma, AIB, 2004, p. 7.
3
tradizionali mezzi di informazione a stampa con le nuove tecnologie digitali, il
marketing mirato alla propria utenza. I bambini e i ragazzi accedono in strutture che
conoscono (e qui la necessità di comunicare in modo adeguato la biblioteca) e vivono
gli spazi che riconoscono come propri, che rispecchiano le proprie caratteristiche
anagrafiche e sociali e meglio rispondono ai propri bisogni.
Per questo, nella valutazione del servizio offerto in provincia di Milano, e
soprattutto durante l’analisi approfondita delle sei biblioteche specializzate per ragazzi
presenti nel territorio oggetto di studio (capitolo III), si è scelto di dare rilievo
all’organizzazione degli spazi e alla gestione delle raccolte, oltre che, ovviamente, ai
servizi e alle attività, che sono spesso il fiore all’occhiello di queste strutture, in grado di
stimolare a tutto tondo l’interesse dei giovani utenti.
Infine, l’attenzione si è focalizzata sull’attuale situazione del capoluogo lombardo,
Milano, che, privo di una realtà bibliotecaria specializzata e dedicata esclusivamente ai
piø giovani, offre ai piccoli utenti proposte di lettura, servizi e attività attraverso la rete
delle Biblioteche rionali appartenenti al Sistema Bibliotecario Urbano, soggette però
nell’ultimo anno a numerosi tagli di carattere economico. Nel contempo, sono state
esaminate le prospettive future della realtà milanese, grazie ai progetti che di volta in
volta sorgono per cercare di offrire una risposta biblioteconomica piø mirata alle
esigenze di un’utenza di fondamentale importanza come i bambini, i ragazzi e le loro
famiglie, che di fatto sono alla base di ogni servizio biblioteconomico e di ogni società
civile. L’ultimo progetto, presentato lo scorso dicembre dal nuovo assessore comunale
alla Cultura Stefano Boeri, apre uno spiraglio di speranza sulla possibilità di creare a
Milano la tanto auspicata Biblioteca Centrale dei Ragazzi, già in passato tratteggiata ma
mai concretamente realizzata (capitolo IV).
In appendice sono collocati alcuni materiali di approfondimento sulle biblioteche
analizzate, e un sentito, personale omaggio alle bibliotechine per i giovani soldati al
fronte della Prima Guerra Mondiale, spesso non piø che ragazzi, cui la lettura portò
sollievo e conforto nei lunghi mesi di trincea.
I. LA BIBLIOTECA SPECIALIZZATA PER RAGAZZI: CENNI STORICI E ESEMPI
TEORICI
I.1. Premessa
In Italia da qualche anno si comincia a parlare, e a scrivere, nella letteratura
professionale, della biblioteca per ragazzi, in ritardo rispetto al resto del mondo, e in
particolare all’area tedesca, francese e anglo-americana, dove pubblicazioni dedicate
all’argomento sono presenti sul mercato da decenni, mentre in Italia una trattazione di
una certa importanza è iniziata solo di recente, dedicando alle riflessioni sulle
biblioteche per ragazzi spesso non piø che singoli articoli, pubblicati, in genere, su
riviste biblioteconomiche piø o meno specializzate.
Questo dato appare tanto piø evidente andando ad analizzare la quinta e piø
recente edizione della BIB: bibliografia italiana delle biblioteche, del libro e
dell’informazione,
1
uscita nel 2005 e contenente dati relativi ai documenti pubblicati dal
1971 al 2004. Analizzando infatti la classe 10C, che comprende i materiali pubblicati
sulle “Biblioteche per ragazzi”, cioè le “biblioteche specializzate e sezioni o settori o
attività per bambini e ragazzi nelle biblioteche pubbliche, comprese quelle rivolte a
gruppi speciali (ragazzi disabili, ciechi, immigrati, ecc.)”, appare evidente come, su 430
elementi elencati sotto tale classe, solo 42 siano effettivamente pubblicazioni autonome
dedicate, in maniera piø o meno ampia o specifica, all’argomento, mentre le voci
restanti sono testi inseriti all’interno di libri, periodici specializzati e siti web, o inserti
allegati alle stesse pubblicazioni. In particolare, i riferimenti piø frequenti vanno a
Sfoglialibro (158 articoli), supplemento trimestrale a Biblioteche oggi dedicato alla
“Biblioteca dei ragazzi”, come recita il sottotitolo, con rassegne e informazioni sul libro
per ragazzi, percorsi di lettura, esperienze e servizi sull'attività di biblioteche pubbliche
e scolastiche, a LiBeR (37 articoli), trimestrale di informazione bibliografica e di
orientamento critico sul mondo del libro per bambini e ragazzi promosso dalla
1
ALBERTO PETRUCCIANI, VITTORIO PONZANI, BIB: bibliografia italiana delle biblioteche, del
libro e dell'informazione, Roma, AIB, 2005.
ALBERTO PETRUCCIANI et al. (a cura di), BIB 5 (1971-2004), CD-ROM, Roma, AIB, 2005.
5
Biblioteca Gianni Rodari di Campi Bisenzio, in provincia di Firenze, alla rivista LG
Argomenti (28 articoli), nata nel 1965 con il nome di Il Minuzzolo e dedicata alle
evoluzioni della letteratura giovanile, a Vedi Anche (23 articoli), notiziario trimestrale
della Sezione ligure dell'Associazione Italiana Biblioteche, ad AIB Notizie (14 articoli),
dal 1989 notiziario bimestrale dell'Associazione italiana biblioteche, ad Andersen (14
articoli), il piø noto e diffuso mensile di informazione sui libri per ragazzi, ed infine al
Bollettino d’informazioni / AIB (11 articoli), organo ufficiale dell’Associazione Italiana
Biblioteche, che dal 1992 ha preso la denominazione di BollettinoAIB; nelle altre
pubblicazioni la presenza degli articoli è ancora piø saltuaria.
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Sfoglialibro LiBeR LG Argomenti Vedi Anche AIB Notizie Andersen Bollettino
d’informazioni /
AIB
Altre
pubblicazioni (<
a 10 articoli)
Figura 1 - La presenza di articoli sulle biblioteche per ragazzi nei
periodici rilevata dall’analisi della classe 10C della BIB: bibliografia
italiana delle biblioteche, del libro e dell'informazione.
Negli ultimi anni, la situazione si sta lentamente evolvendo, e sempre piø autori (e
soprattutto autrici) dedicano libri allo studio delle biblioteche per ragazzi, dei
cambiamenti in corso, delle modalità di sviluppo, e in taluni casi scrivono libri per
“raccontare” la biblioteca dei ragazzi, così speciale e unica nel suo genere.
2
2
Tra i testi recentemente pubblicati che “raccontano” la biblioteca per ragazzi, vanno citati i primi
due libri appartenenti alla collana “Conoscere la biblioteca” di Editrice Bibliografica: CATERINA
RAMONDA, La biblioteca per ragazzi raccontata agli adulti: viaggio in un mondo che non finirà di
6
Tuttavia, quando si parla di biblioteche per ragazzi, in letteratura si intendono
indistintamente le sezioni ragazzi e le biblioteche specializzate. Del resto, la quasi
assenza delle biblioteche per ragazzi nel dibattito italiano sulla pubblica lettura, la
confusione dei ruoli tra biblioteche per ragazzi e biblioteche scolastiche e l’assenza di
modelli hanno provocato un sovrapporsi di concetti talora usati come sinonimi, talora
dai risvolti molto differenti: biblioteca per ragazzi, sala ragazzi, sezione ragazzi,
biblioteca scolastica.
¨ necessario dunque mettere un po’ d’ordine, per inquadrare nella maniera piø
chiara possibile l’oggetto di questo studio.
I.2. Definizione e caratteristiche della biblioteca per ragazzi
Nella letteratura professionale anglo-americana si parla in maniera generica di
children’s library (equivalente della nostra biblioteca per ragazzi), di young adult
library, di teen library, ma anche di youth library, termini che corrispondono ai francesi
bibliothèque pour la jeunesse e bibliothèque pour enfants, ai tedeschi Kinderbibliothek
e Jugendbibliothek e agli spagnoli biblioteca infantil, biblioteca para niæos, biblioteca
para los jóvenes, addirittura di bebeteca per indicare i servizi dedicati ai piccolissimi.
Tuttavia, tali definizioni non hanno un significato univoco, e vengono di volta in volta
applicate a seconda dell’opportunità.
Lo stesso vale per i termini children’s libraries e children’s sections (in italiano
biblioteca per ragazzi e sezione ragazzi), usati talora come sinonimi, talora ad indicare
forme diverse del servizio biblioteconomico dedicato ai ragazzi.
Con “sezione” si vuole infatti sottolineare la continuità, anche fisica, con la
biblioteca pubblica: definizione applicabile alla stragrande maggioranza delle realtà
presenti nel nostro Paese, e che risponde a decenni di riflessioni sulla necessità di non
“ghettizzare” i ragazzi e i servizi a loro dedicati.
Le sezioni ragazzi sono dunque parte integrante delle biblioteche pubbliche, ne
condividono spazi, risorse, budget e personale: in un certo senso, sono il giardino dove
sorprenderti, Milano, Bibliografica, 2011 e FERNANDO VENTURINI, Le biblioteche raccontate a mia
figlia: una visita guidata tra passato e futuro, Milano, Bibliografica, 2010.
7
coltivare i semi che, una volta cresciuti, possono traghettare direttamente alla sezione
adulti, senza ostacoli architettonici o geografici.
Tuttavia, quella che è la forza delle sezioni ragazzi appare anche essere il suo
limite: esse infatti vengono spesso viste solo in funzione della biblioteca per adulti, per
la loro capacità di preparare i piccoli utenti a diventare adulti lettori. Ci sentiamo, in
questo senso, di condividere solo in parte le parole con cui Crocetti salutava, nel 1988,
la prima rivista italiana dedicata alle biblioteche per ragazzi, Sfoglialibro:
3
La biblioteca per ragazzi, o la sezione ragazzi, non sono biblioteche speciali, non sono
biblioteche specializzate. Il loro pubblico è composto dalle stesse persone che frequentano
(o non frequentano) le biblioteche “normali”; solo che sono persone di dimensioni
generalmente piø piccole, di peso minore, vestite in un modo un po’ diverso, che non hanno
ancora imparato certe cose: tutto qui.
In queste condizioni la biblioteconomia per ragazzi non è una biblioteconomia speciale, ma
biblioteconomia tout-court, dove semplicemente c’è qualche differenza nei servizi. Se tra
biblioteca per ragazzi e biblioteca per adulti scaviamo un solco, la prima rimane fine a sØ
stessa: e una biblioteca a termine non è concepibile oppure è inutile.
Innanzitutto, una biblioteca speciale è “una biblioteca caratterizzata dal fornire
servizi particolari, ad alto valore aggiunto a una specifica categoria di utenti”:
4
è vero
che la biblioteca per ragazzi fornisce innanzitutto i servizi di base di una biblioteca, ma
ad essi si aggiungono tutta una serie di servizi, di attività, di programmi che vedremo
descritti piø avanti e che di fatto rappresentano il valore aggiunto della biblioteca per
ragazzi.
Una biblioteca specializzata è, per definizione, una “biblioteca che contiene
documenti relativi a determinate discipline e argomenti”:
5
certo la collezione delle
biblioteche ragazzi non è un fondo speciale, ma solo la collezione piø adatta al tipo di
pubblico cui si rivolge, secondo i principi della biblioteconomia classica, tuttavia “Non
credo che sia così inaudito e sconveniente definire una biblioteca per bambini e per
ragazzi biblioteca specializzata”.
6
Ancora, affermare che i bambini sono solo “persone di dimensioni generalmente
piø piccole, di peso minore, vestite in un modo un po’ diverso, che non hanno ancora
3
LUIGI CROCETTI, L’ombra, in “Sfoglialibro”, 1, settembre-ottobre 1988, p. 9.
4
FERRUCCIO DIOZZI, Glossario di biblioteconomia e scienza dell’informazione, Milano, Editrice
Bibliografica, 2003, p. 24.
5
Ibidem.
6
MARIO CORDERO, La Biblioteca per bambini e ragazzi in 12 punti, in “LG Argomenti”, n. 3-4,
1988, p. 32.
8
imparato certe cose” ci sembra davvero riduttivo, e limitante, e sembra farci tornare
indietro di secoli, a prima della Rivoluzione Francese, quando i bambini, in quanto
categoria a sØ, non esistevano, bensì “esistevano dei piccoli adulti, che in misura diversa
secondo l’età e la classe sociale entravano progressivamente nella vita della comunità”.
7
L’offerta di servizi delle biblioteche per ragazzi è in genere molto piø ampia
rispetto a quella delle biblioteche “normali”. Infatti, le biblioteche specializzate per
ragazzi dedicano il loro budget, il loro tempo e i loro spazi a costruire servizi su misura
per l’utenza, che, ricordiamo, è molto diversificata: i servizi offerti alla fascia dei
piccolissimi, da 0 a 3 anni, sono nettamente diversi da quelli offerti alla fascia pre-
scolare, e ancor piø da quelli dedicati alla fascia della scuola primaria (6-13 anni) e
secondaria (dai 14 anni). Si tratta di servizi talora comuni alle biblioteche per adulti,
come il prestito, anche se adattati alla diversa utenza (banchi prestito piø bassi,
procedura semplificata), a cui si aggiunge però tutta una serie di servizi dedicati, grazie
anche a un certo numero di attività che rendono queste biblioteche strutture pulsanti e
sempre in movimento per stare dietro alle necessità dell’utenza, come visite guidate,
letture animate, percorsi di lettura tematici e attività laboratoriali.
Non si tratta dunque di scavare un solco tra biblioteca per ragazzi e biblioteca per
adulti, ma di garantirne la piena dignità biblioteconomica rispettando però le sue
peculiarità, e legittimandone la natura multiforme e complessa, che, se in molte
situazioni trova degna realizzazione nelle sezioni ragazzi, in altri casi necessita di uno
spazio suo, di una sua realtà specifica da modellare secondo le sue esigenze.
Crocetti, per definire il ruolo della biblioteca per ragazzi nei confronti della
biblioteca pubblica, usò la metafora geniale che dà il titolo al suo articolo: la prima è la
condizione di esistenza della seconda, la sua ombra leggera la copre e la protegge. Ne
risulta evidente l’insostituibilità del suo ruolo, tuttavia l’idea dell’“ombra” ci appare
profondamente lontana dalle strutture colorate e vivaci visitate nel corso di questa
ricerca. Del resto, sono state proprio le biblioteche per ragazzi, strutturando per prime il
servizio sulle esigenze dell’utente, ad insegnare alle biblioteche dei “grandi” a sfruttare
importanti forme di metacomunicazione come la prossemica, l’ambiente e l’atmosfera,
con lo scopo di realizzare quella biblioteca amichevole, di stampo scandinavo e
7
ANTONELLA AGNOLI, Biblioteca per ragazzi, Roma, AIB, 1999, p. 5.
9
anglosassone, in grado di far sentire a proprio agio anche gli utenti non abituati alla
frequentazione per motivi di studio o di ricerca.
¨ opportuno infine sottolineare che la biblioteconomia per ragazzi si distacca da
quella classica anche per la preparazione richiesta ai bibliotecari per ragazzi. Le linee
guida IFLA del 2004
8
affrontano il tema del personale nella sezione “Risorse umane”. Il
presupposto imprescindibile è che “biblioteche per ragazzi efficaci e gestite con
professionalità richiedono bibliotecari per ragazzi formati e motivati”, ed elenca tra le
abilità necessarie richieste la conoscenza della psicologia e dello sviluppo fisico dei
ragazzi, delle teorie dello sviluppo della lettura e delle modalità di promozione della
stessa, del panorama artistico e culturale, della letteratura per ragazzi nei libri e negli
altri media.
In Italia, in diverse occasioni
9
negli ultimi anni è stata ribadita la necessità di
creare un percorso formativo ad hoc, chiaro e riconoscibile, per il bibliotecario per
ragazzi.
Sarà, perciò, importante mettere a punto lo specifico professionale del bibliotecario per
ragazzi, il valore aggiunto della sua relazione con un pubblico particolare (quello dei
bambini e dei ragazzi), il necessario corredo scientifico della sua specifica preparazione
(come si può vedere dal paragrafo sottostante), quali ineliminabili presupposti per la
costruzione di un percorso formativo non astratto o generico.
10
Dunque, senza nulla togliere alla biblioteconomia classica, appare opportuno
riconoscere alla biblioteconomia per ragazzi una sua specificità, che trova la massima
espressione nelle biblioteche specializzate per ragazzi, dove bibliotecari preparati ed
entusiasti ogni giorno accolgono, intrattengono e arricchiscono, in spazi protetti e su
misura, bimbi, scolari e adolescenti accomunati dall’amore per la lettura.
8
IFLA, Linee guida per i servizi bibliotecari per ragazzi, traduzione italiana a cura di Letizia
Tarantello con la collaborazione della Commissione nazionale Biblioteche Ragazzi dell’Associazione
Italiana Biblioteche, Roma, AIB, 2004.
9
La necessità di un percorso formativo su misura per i bibliotecari per ragazzi è oggetto degli
interventi di Patrizia Lucchini, Responsabile dell'Ufficio Cultura e Biblioteche della Provincia di Ferrara
nonchØ Coordinatore della Commissione nazionale Biblioteche per ragazzi, tenuti al 53º Congresso
nazionale AIB dal titolo “Le politiche delle biblioteche in Italia. La professione” svoltosi a Roma, presso
il Centro congressi Europa del Policlinico universitario "A. Gemelli" dal 18 al 20 ottobre 2006, ( “Le
occasioni formative per il bibliotecario per ragazzi “), e al convegno “Biblioteche per ragazzi: cosa c’è
dietro l’angolo?”, tenutosi in occasione dei vent’anni della rivista Sfoglialibro lunedì 1 dicembre 2008
presso lo Spazio Oberdan di Milano (“Profilo professionale e nuove competenze del bibliotecario per
ragazzi”).
10
PATRIZIA LUCCHINI, Le occasioni formative per il bibliotecario per ragazzi,[online], 2006, in
“AIB-WEB”, ultimo aggiornamento febbraio 2012, http://www.aib.it/aib/congr/c53/jd-s.htm3, (ultimo
accesso: 3 febbraio 2012).
10
I.3. Cenni storici
Le biblioteche specializzate per ragazzi sono comparse abbastanza recentemente
nella lunga storia delle biblioteche. Gli Stati Uniti videro infatti nascere le prime sezioni
di biblioteche pubbliche dedicate ai ragazzi solo agli inizi dell’Ottocento, ma è la
Robbins Library di Arlington, nel Massachusetts, a rivendicare nel 1835 l’istituzione
della prima biblioteca pubblica dedicata interamente ai ragazzi, negli Stati Uniti e nel
mondo. Negli altri Paesi, anche dove esiste da tempo una tradizione di biblioteche
legate all’ambito scolastico, è necessario avvicinarsi al XX secolo per vedere la nascita
di strutture dedicate ai piø giovani: in Gran Bretagna, le due prime biblioteche
specializzate per ragazzi risalgono rispettivamente al 1864 (apertura della biblioteca per
ragazzi di Birkenhead) e al 1894 (apertura della Children’s Lending Library di
Nottingham). In Italia, il ritardo è ancora maggiore: la prima biblioteca completamente
dedicata, la Biblioteca internazionale per bambini e ragazzi De Amicis, viene aperta a
Genova solo nel 1971. Ma questo non ci appare così strano se consideriamo che solo nel
1939, per la prima volta in Italia, a Cremona i ragazzi furono ammessi alla
consultazione ed ebbero successivamente una sezione apposita.
Il ritardo con cui le biblioteche per ragazzi arrivano nel panorama bibliotecario
internazionale è dettato semplicemente dal fatto che, prima dell’Ottocento, l’idea di
bambino di per sØ non esisteva, ed era dunque impensabile realizzare servizi o prodotti
specifici per questa fascia di età: come scrisse lo storico Philippe Ariès, c’è “un abisso
che separa la nostra concezione dell’infanzia da quella precedente la rivoluzione
demografica”.
11
Il bambino come lo intendiamo oggi, come categoria a sØ stante, nacque solo
nell’Ottocento, il secolo della borghesia, dopo la Rivoluzione Francese, quale prodotto
dei cambiamenti portati dall’industrializzazione e dalla rivoluzione demografica.
Del resto, le prime figure di bambini protagonisti di avventure nei libri risalgono
proprio a quel periodo: pensiamo ai piccoli protagonisti orfani o ribelli delle storie di
Victor Hugo e Mark Twain (David Copperfield, Tom Sawyer, Huckleberry Finn), a Jim
Hawkins protagonista de “L’Isola del Tesoro”, e al bambino per eccellenza, cioè a Peter
Pan.
11
PHILIPPE ARI¨S, L’enfant et la vie familiale sous l’Ancien RØgime, Paris, Seuil, 1973, p. 61.
11
Questa scoperta ottocentesca della specificità dell’infanzia rispetto all’età adulta
portò un vento di novità in tutti gli ambiti: cambiarono le leggi sul lavoro, sulla scuola,
sulla sessualità. In Francia, il codice penale del 1810 introdusse una differenziazione nel
trattamento dei minori di 16 anni e nacque l’istruzione obbligatoria: la legge Guizot, nel
1833, istituì la costruzione di scuole elementari in ogni villaggio, di scuole medie in
ogni città di almeno 6.000 abitanti e di scuole superiori in ogni capoluogo di
dipartimento. In Inghilterra e in Germania vennero aperte scuole elementari e scuole
professionali: l’industria impiegava largamente i bambini, ma esigeva che sapessero
leggere; nel 1841 venne stabilita l’età minima di otto anni per essere ammessi al lavoro,
che sarebbe diventata teoricamente dodici nel 1851. Nei villaggi dell’Ovest degli Stati
Uniti venivano assunti contemporaneamente uno sceriffo e una maestra.
Così, anche le biblioteche cominciarono a riflettere sulla necessità di creare degli
spazi che corrispondessero alle reali necessità di una categoria fino a quel momento
trascurata. Stiamo parlando dunque di una storia molto recente rispetto a quella generale
delle biblioteche, che nelle loro diverse forme hanno accompagnato la vita dell’uomo e
lo sviluppo dell’umanità e della cultura.
Per quanto riguarda la nascita delle biblioteche specializzate per ragazzi in
Europa, fondamentale fu l’eccezionale figura di Jella Lepman, ebrea tedesca, giornalista
e autrice di libri per bambini, fondatrice della Jugendbibliothek di Monaco di Baviera e
dell’Ibby. Grazie al suo appello internazionale, riuscì nel secondo dopoguerra a
raccogliere un patrimonio di circa quattromila libri con cui allestì nel 1946 la Mostra
Internazionale di Libri per Bambini, prima esposizione internazionale nella Germania
del dopoguerra, e che costituirono il primo nucleo della Jugendbibliothek, la piø grande
biblioteca al mondo dedicata a bambini e ragazzi, alla cui inaugurazione, nel settembre
del 1949, gli stessi bambini si resero protagonisti leggendo brani dei loro libri preferiti.
Nel 1952 si fece poi promotrice della fondazione dell’IBBY, l’International Board on
Books for Young People, ovvero la principale organizzazione no-profit internazionale
dedicata allo studio e alla promozione della letteratura per bambini e ragazzi, impegnata
a favorire l’incontro tra libri, bambini, ragazzi e culture diverse in piø di sessanta Paesi
nel mondo.
12
12
La sezione italiana dell’IBBY ha sede presso la Biblioteca Sala Borsa Ragazzi a Bologna, città
da sempre luogo privilegiato di studio e promozione grazie alla presenza della cattedra universitaria di
Letteratura per l’infanzia e di realtà prestigiose come la Fiera internazionale del Libro per Ragazzi, e