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I. Ottimizzazione stocastica a vincoli probabilistici
I.1 Introduzione e formulazione del problema
L’ottimizzazione stocastica tratta di problemi di ottimizzazione in
condizioni di incertezza in situazioni specifiche: si tratta di ottimizzare –
minimizzare o massimizzare – una funzione subordinatamente ad un sistema
di vincoli e questi, ma possibilmente anche la funzione obiettivo, dipendono
da vettori aleatori di cui è nota la misura di probabilità.
Questa situazione è formalmente espressa nella forma:
“opt” f (x,ω)
subordinatamente a (s.a)
f
i
(x,ω) 0 i = 1,2,…,r;
la variabile di decisione è x che varia in uno spazio assegnato E , qui e nel
seguito lo spazio euclideo di dimensione finita; l’incertezza è racchiusa in
questa rappresentazione nel parametro ω che varia in uno spazio di probabilità
assegnato (Ω,a,μ), dove Ω è l’insieme dei valori possibili ω, a è la σ -algebra
degli eventi mentre μ è la misura di probabilità su a.
In questa fase preliminare l’espressione “opt” indica il fatto che non è
ancora specificato in che senso debba intendersi il problema di ottimizzazione
da risolvere.
Modelli di ottimizzazione stocastica sono molto frequenti in problemi di
decisione in condizione di incertezza in cui l'incertezza è rappresentata da
variabili aleatorie di cui è noto la distribuzione di probabilità.
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Si può affermare che tali problemi sono “generalizzazioni” di problemi di
ottimizzazione matematica deterministici.
Vi sono diversi modelli di ottimizzazione stocastica che dipendono dalle
circostanze concrete in cui un problema si pone e dall’attitudine del decisore
rispetto al rischio.
In questo lavoro trattiamo di modelli di ottimizzazione stocastica a vincoli
probabilistici. In questa impostazione le decisioni ammissibili sono le
decisioni x che soddisfano i vincoli con un livello α di probabilità.
Il livello α è fissato a priori e riflette l’atteggiamento del decisore verso il
rischio.
Al riguardo si intuisce facilmente che un livello α=1 riflette un
atteggiamento totalmente avverso al rischio da parte del decisore il quale
restringe il suo campo di scelta solo alle decisioni che soddisfano
sostanzialmente tutti i vincoli qualunque cosa accada; per contro un livello
α=0 riflette un atteggiamento totalmente indifferente al rischio ossia le
decisioni ammissibili sono quelle che soddisfano i vincoli “almeno una volta”
per cosi dire, cioè per almeno un ω.
In generale per α fissato, indichiamo con X(α) l’insieme delle
decisioni ammissibili:
X(α) = { xϵ E : : f
i
(x,ω) 0; i = 1,2,…,r} }
Se la funzione obiettivo, come sarà sempre in questo lavoro, non ha
componenti aleatorie, il problema di ottimizzazione stocastica a vincoli
probabilistici assume la forma di un problema deterministico:
min
f(x)
s.a x X(α) .
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Il punto cruciale è la natura matematica dell’insieme X(α) che rende
difficile la soluzione del problema anche in casi “apparentemente” semplici.
La difficoltà è tutta nell’esprimere analiticamente l’insieme X(α).
Anche nel caso in cui i vincoli del problema originario sono lineari in x,
l’insieme X(α) presenta una complessità tale che, salvo casi particolari, il
problema può essere affrontato solo con procedure di approssimazione.
Un' eccellente presentazione del problema è presentata in [10].
La complessità dell’insieme X(α) deriva dal fatto che in generale X(α) non
si può direttamente collegare alle funzioni di ripartizione dei vettori aleatori
che intervengono nel problema. In realtà, come si vedrà nel seguito, X(α) è
direttamente collegato alle funzioni di probabilità degli insiemi aleatori che
intervengono nel problema originario.
Lo studio degli insiemi aleatori associati ai problemi di ottimizzazione
stocastica è la chiave di volta per penetrare la struttura probabilistica del
problema. Da questa analisi deriva innanzitutto la possibilità di rappresentare
esplicitamente l’insieme X(α); quindi la possibilità di individuare insiemi
aleatori ai quali si associano insiemi di decisioni ammissibili facili da trattare,
ed infine la possibilità di trovare procedure di approssimazione convergenti
per risolvere il problema originario.
Rispetto al problema di ottimizzazione stocastica
“min”
f(x) (I.1.1)
s.a f
i
(x,ω) 0 i = 1,2,…,r;
cui ci riferiamo come problema originario, la formulazione a vincoli
probabilistici è espressa nella forma:
min f(x) (I.1.2)
s.a x X(α) = { xϵ
: : f
i
(x,ω) 0; i = 1,2,…,r} }
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I problemi di tipo (I.1.2) si risolvono facilmente se le variabili aleatorie
presenti in essi sono elementari ossia assumono al più un numero finito di
valori; d’altra parte ogni variabile/vettore aleatoria/o può essere sempre
riguardato/a come limite quasi certo di una successione di variabili aleatorie
elementari.
Queste osservazioni sostengono con forza l’approccio di approssimazione
in cui le variabili aleatorie coinvolte nel problema originario sono rimpiazzate
da variabili aleatorie elementari; quindi deve essere studiata la convergenza
dei risultati.
Nel paragrafo che segue formalizziamo i concetti base per il prosieguo:
insiemi aleatori (multifunzioni) e funzioni critiche di probabilità ad essi
associati.
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I.2 Insiemi aleatori e funzioni critiche di probabilità
Nel problema di ottimizzazione stocastica originario (I.1.1)
“min”
f(x)
s.a f
i
(x,ω) 0 i = 1,2,…,r;
la presenza di vincoli con componente aleatoria dà luogo ad un insieme
aleatorio:
ω Г(ω) = { xϵ
: f
i
(x,ω) 0 ; i = 1,2,…,r }
Nelle applicazioni correnti, per ogni l’insieme Г(ω) è in generale
un sottoinsieme chiuso dello spazio euclideo
.
L’applicazione ω Г(ω) di nello spazio dei sottoinsiemi chiusi di
è
una multiapplicazione misurabile se per ogni sottoinsieme chiuso F di
si
ha:
Г
-1
(F) = { : Г(ω) F } a
Lo studio delle multiapplicazioni (dette anche multifunzioni) misurabili ha
ricevuto notevole attenzione dalla fine degli anni ’60. Un riferimento di base
resta comunque [5].
In questa tesi faremo riferimento solo alle nozioni di base delle multifunzioni
misurabili a valori chiusi, strettamente necessarie per la trattazione del
problema.
Dalla definizione di misurabilità della multifunzione Г( ) si intuisce
facilmente che la misura di probabilità µ, definita sulla classe degli eventi a
di , si trasferisce ad una misura di probabilità per Г, nel senso che ad ogni
sottoinsieme chiuso F di
è associata la probabilità che Г( ) F sia non
vuoto:
F P(F) = : Г(ω) F }
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In realtà è possibile mostrare che la corrispondenza
K D(K) = : Г(ω) K })
definita sullo spazio di tutti i sottoinsiemi K compatti di
è una funzione
che ha proprietà che possono essere riguardate come naturale estensione delle
proprietà di una funzione di ripartizione di vettori aleatori; per questo motivo
ci si riferisce ad essa di solito come funzione di distribuzione della
multifunzione Г( ) .
Al di là della portata teorica della funzione D e degli aspetti tecnici non
elementari del suo studio è importante innanzi tutto sottolineare che la
funzione K D(K) racchiude tutta la struttura probabilistica della
multifunzione misurabile Г( ), ovvero dell’insieme aleatorio ω Г(ω) che
governa il problema di ottimizzazione stocastica .
Il punto cruciale rispetto ai problemi di ottimizzazione stocastica a vincoli
probabilistici è il collegamento diretto dell’insieme X(α) delle decisioni
ammissibili con la funzione D, o meglio con una sua restrizione.
E’immediato constatare che :
X(α) = { x : : f
i
(x,ω) 0; i = 1,2,…,r} }
= { x : : Г(ω) {x} }) }
= { x : ({x}) }
Ne deriva dunque che l’insieme delle decisioni ammissibili di un problema
di ottimizzazione stocastica a vincoli probabilistici è rappresentato attraverso
la funzione di distribuzione dell’insieme aleatorio del problema.
Questo da un lato spiega l’intrinseca difficoltà nel t rattare questo tipo di
problema: si tratta di lavorare con uno strumento nuovo e poco esplorato.
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Dall’altro lato però chiarisce in modo inequivocabile che la determinazione di
X(α) chiama in causa tutta la struttura probabilistica dell’insieme aleatorio
e non semplicemente la funzione di ripartizione del vettore aleatorio che
determina l’insieme aleatorio.
E’ comodo e soprattutto comporta semplificazioni di notazione considerare
la restrizione di D su
così definita per ogni x
:
t(x) = ({x}) = : Г(ω) {x} } ) .
Resta definita in questo modo la funzione x t(x) su
cui ci
riferiremo come funzione critica di probabilità di Г( ).
Resta chiarito, con grande semplificazione anche concettuale, che l’insieme
X(α) delle decisioni ammissibili del problema di ottimizzazione stocastica a
vincoli probabilistici è l’insieme di livello α di t:
X(α) = { x
: x) }
Ne segue che le proprietà di X(α) possono essere derivate dalle proprietà di
t. In particolare due proprietà di t si rilevano cruciali per X(α) .
Proposizione I.2.1. – La funzione critica di probabilità x t(x) associata
alla multifunzione Г( ) è semi-continua superiormente. Ne segue che l’insieme
di livello X(α) è chiuso.
Dimostrazione – Ricordiamo innanzitutto che per ogni , l’insieme Г(ω)
è un sottoinsieme chiuso di
Per dimostrare che x t(x) è semicontinua
superiormente in ogni x , occorre dimostrare che per ogni x e ogni successione
x
n
x si ha :
limsup t(x
n
) t(x)
Siano dunque x e x
n
x dati.