Introduzione
2
La presente ricerca nasce dal desiderio di approfondire l’analisi in uno dei
campi linguistici più recenti: la fonetica sperimentale. Questo settore linguistico è
alquanto affascinante, perché permette di verificare alcune teorie fonetiche in
campo pratico e di capire l’evoluzione della lingua.
In particolare, credo sia interessante scoprire il modo in cui i bambini
acquisiscano la fonetica e la fonologia. Per questa ragione, ho analizzato
l’acquisizione del ritmo accentuale in un bambino bilingue anglo-italiano di
cinque anni. Il fine di tale ricerca è di cercare di capire se in un soggetto di cinque
anni è possibile riscontrare lo stessa tipologia di ritmo accentuale ed in particolare
le stesse strutture sillabiche di un soggetto adulto.
Gli studi a cui mi sono rifatta sono: Akmajian et l. (1996), Azzaro (1995),
Bialystock (1991), Dauer (1983), Giannini e Pettorino (1992), Giegerich (1992),
Hoffmann (1991), Hughes e Trudgill (1996), Johnson (1997), Ladefoged (1996),
Laver (1994), Os den (1985), Romaine (1989). In un secondo momento, ho
consultato alcuni studi più specifici sull’acquisizione del ritmo accentuale nei
bambini : Smith et al. (1996), Schwartz e al. (1996), Kehoe et al. (1995).
La presente tesi si articola in quattro capitoli. Il primo capitolo è dedicato
alla descrizione della fonetica e della fonologia inglese, con la descrizione dei
suoni linguistici e della loro produzione, nonché dei vari tipi di accenti (Stress e
Pitch), evidenziando alcuni concetti come l’accento intensivo (Str ss) ed il ritmo
accentuale, a cui si è dedicato un ampio settore del capitolo.
Il secondo capitolo tratta l’acquisizione infantile bilingue, porgendo
particolare importanza alla struttura del cervello bilingue, all’acquisizione nei
bilingui e ad eventuali interferenze linguistiche.
Introduzione
3
Un terzo capitolo viene dedicato alla fonetica acustica, fornendo nozioni in
particolare sull’analisi delle onde sonore e sull’elaborazione del linguaggio
digitale.
Infine, il quarto capitolo verte sull’acquisizione del ritmo accentuale
inglese da parte di un soggetto bilingue, anglo-italiano, Luca. I dati su cui si basa
questa parte conclusiva del lavoro derivano da registrazioni originali da me
effettuate.
A questo proposito, desidero ringraziare i genitori di Luca per la
disponibilità dimostrata, ed in particolare la madre, Jenny, per i preziosi
suggerimenti sull’accento scozzese.
__________________________ Capitolo 1
La fonetica e la fonologia
inglese
Capitolo 1 La fonetica e la fonologia inglese
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Indice
1.1 La fonetica e la fonologia.........................................................................6
1.1.1 Punti di contatto fra fonetica e fonologia : g i allofoni.......................6
1.1.2 Vari tipi di allofonia.......................................................................10
1.1.3 Metodo per distinguere i fonemi dagli allofoni................................11
1.2 I suoni e la loro produzione....................................................................12
1.2.1 Il processo di avvio.........................................................................12
1.2.2 Il processo di fonazione..................................................................14
1.2.3 Il processo oro-nasale.....................................................................15
1.2.4 Il processo articolatorio..................................................................16
1.3 La prospettiva articolatoria.....................................................................16
1.3.1 Alcuni risultati della fonetica articolatoria......................................17
1.3.1.1Le consonanti inglesi..................................................................17
1.3.1.2Le vocali inglesi.........................................................................20
1.3.2 The Sound Pattern of English.........................................................20
1.4 L’accento intensivo (Stress) ...................................................................22
1.4.1 La prominenza accentuale della sillaba...........................................22
1.4.1.1Varie definizioni di accento intensivo.........................................22
1.4.1.2Tipi di accento intensivo.............................................................23
1.4.2 L’accento intensivo della frase........................................................25
1.5 L’accento tonale (Pitch).........................................................................26
1.5.1 Altezza dell’accento tonale e contorno tonale.................................27
1.5.2 L’analisi della melodia nella lingua................................................27
1.5.2.1L’analisi di campioni di accento tonale nella frase......................28
1.6 La sillaba...............................................................................................29
1.6.1 La struttura interna della sillaba......................................................29
1.6.2 La sillabificazione delle parole polisillabiche..................................30
1.6.3 L’organizzazione delle sillabe: il piede...........................................32
1.7 Il ritmo...................................................................................................32
1.7.1 La tipologia del ritmo.....................................................................33
1.7.2 L’isocronia.....................................................................................34
1.7.2.1L’isocronia nelle lingue isoaccentuali.........................................34
1.7.2.2L’isocronia nelle lingue isosillabiche..........................................35
1.7.2.3L’isocronia riconsiderata............................................................35
1.7.3 Lingue isoaccentuali e isosillabiche riconsiderate...........................36
1.7.3.1La struttura sillabica...................................................................36
1.7.3.2La posizione e la realizzazione dell’accento................................37
1.7.3.3La riduzione vocalica..................................................................38
Capitolo 1 La fonetica e la fonologia inglese
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1.1 La fonetica e la fonologia
La fonetica è una branca della linguistica, che si occupa dello studio dei
suoni prodotti dall’apparato fonatorio umano. Essa si divide generalmente in tre
settori :
1) la fonetica articolatoria (o fisiologica o motoria), che studia la produzione del
suono;
2) la fonetica acustica che si occupa della propagazione del suono;
3) la fonetica uditiva che indaga il modo in cui il suono viene percepito.
Così come la fonetica, anche la fonologia è una disciplina che ha come
oggetto di studio i suoni di una data lingua. Se però la fonetica studia i fon, os ia
i suoni non distintivi di una lingua, la fonologia pone la propria attenzione sui
fonemi, o suoni distintivi. I foni vengono generalmente rappresentati tra parentesi
quadre [ ], per esempio, [t=], mentre i fonemi tra due sbarre / /, per esempio, /t/
(Azzaro, 1995, pp.1-3).
1.1.1 Punti di contatto fra fonetica e fonologia : gli allofoni
I suoni di una lingua possono essere considerati in base a due livelli, uno
più astratto (fonologia), e l’altro più concreto (fonetica). Quando un fonema ha
una o più varianti, allora queste realizzazioni sono dette allof ni di quel fonema.
Se prendiamo in considerazione il fonema /t/, esso ha un numero di
possibili varianti che dipendono dalla sua posizione in una parola. Si può quindi
affermare che il simbolo fonemico /t/, è in realtà un simbolo nel quale possiamo
far rientrare una serie di suoni (o foni) che si trovano nella lingua parlata.
Possiamo riferirci a tutti i suoni per i quali /t/ é un simbolo come ai suoi allofoni.
Capitolo 1 La fonetica e la fonologia inglese
7
Le possibili varianti [t=], [t
0
], [ts], [ht], [t|] sono tutte esempi dello stesso fonema
/t/. E’ importante sottolineare il fatto che ogni possibile variante é rappresentata
da un fono. L’allofono si può definire come la realizzazione contestuale di uno
stesso fonema. Ecco una lista abbastanza completa degli allofoni delle consonanti
inglesi, in relazione ai rispettivi fonemi e al cont sto di realizzazione.
Fonema Allofono Contesto Esempio
/p/ [p] _ _
/b/ [b] _ _
[t] _ _
[?] in termine di
sillaba
[b�?l] bottle
/t/ [d] pretonico (dialett.)[I� �Iz] it is
[p] davanti a /p/,
/b/, /m/, /w/
[Dap �p��t]that
port
[k] davanti a /k/ e
/g/
[Dak �k�p] that
cup
[d] _ _
[b] davanti a bilabiali
(/p b m w/)
[bab �b��j]
bad boy
/d/ [g] davanti a velari
(/k g/)
[bag �g��l]
bad girl
[m] davanti a /m/ [gUm �m��niN]
good morning
[n] davanti a /n/ [gUn �naIt]
good night
[N] davanti a /N/ [wUNNk �goU]
wouldn’t go
/k/ [k] _ _
Capitolo 1 La fonetica e la fonologia inglese
8
/g/ [g] _ _
/tS/ [tS] _ _
/dZ/ [dZ] _ _
[tS] davanti a sorda [Cu �tSIp]
huge ship
/f/ [f] _ _
[v] _ _
/v/ [f] davanti a sorda [�haft�] have
to
[m] davanti a /m/ [�gImmI] give
me
/T/ [T] _ _
[s] davanti a /s/ [�maUs] mouths
[D] _ _
/D/ [T] davanti a sorde [wIT�TQNks]
with thanks
[z] davanti a sibilanti
(/s z/) nel parlare
veloce
[wIz�zi�l]
with zeal
/s/ [s] _ _
[S] davanti a /S/ e
/j/
[�blESU] bless
you
[z] _ _
/z/ [Z] davanti a /S/ [haZ�Si] has
she?
[S] davanti a /S/ [haZ�Si] has
she?
Capitolo 1 La fonetica e la fonologia inglese
9
[s] davanti a sorde [Di�s�s�ks]
these socks
/S/ [S] _ _
/Z/ [Z] _ _
[S] davanti a sorda [beIS�s�ks]
beige socks
/h/ [h] _ _
/m/ [m] _ _
[M] davanti a l bio-
dentali
[�k�Mf�t]
comfort
[m] davanti a bilabiali
(/p b m w/)
[Im�parIs] in
Paris
/n/ [M] davanti a l bio-
dentali
[Im�fQkt] in
fact
[n] _ _
[N] davanti a velari [TINk] think
/N/ [N] _ _
[l] davanti a vocale e
/j/
[laIt] light
[�lju�] lure
/l/ [l8] dopo sorda [pl8ej] play
[l] termine di parola,
precons., sillabica
[fi�l] feel
[dElt] dealt
/r/ [r] _ _
[r8] dopo sorda [tr8eIn] train
/j/ [j] _ _
Capitolo 1 La fonetica e la fonologia inglese
10
[j] dopo sorda [kju�] queue
/w/ [w] _ -
[w8] dopo sorda [kw8Ik] quick
Tabella 1.1 Allofoni inglesi contestualizzati.
E’ chiaro che se noi usiamo due distinti sistemi di rappresentazione per i
suoni dell’inglese, diversi tipi di informazioni sono codificati in ciascun sistema.
Per esempio, il sistema di rappresentazione fonetico contiene informazioni che
riguardano l’aspirazione, la preglottalizzazione, ed usa simboli speciali.
Contrariamente a ciò, il sistema di rappresentazione fo emica è più astratto e
ignora alcune informazioni come per es. l’aspirazione (Akmajian et al; 1996,
pp.85-86).
1.1.2 Vari tipi di allofonia
L’allofonia può essere di tre tipi : graduata, complementare e libera.
L’allofonia graduata presenta una possibile graduale accentuazione o diminuzione
di un determinato tratto. Ad esempio, la maggior o minor assimilazione di una
consonante nasale provoca una nasalità più o meno accentuata.
Gli allofoni complementari sono quelli che si escludono a vicenda.Ciò
significa che un allofono può essere in una posizione, mentre l’altro allofono non
può e viceversa. Per esempio, il fonema /t/ che segue la /s/ in inizio parola é
rappresentato obbligatoriamente dalla variante [t =], mentre gli allofoni [th] e [ ?t]
non possono trovarsi in tale posizione.
Capitolo 1 La fonetica e la fonologia inglese
11
Abbiamo detto che il terzo tipo di allofonia é quella libera. Consideriamo
la pronuncia della parola kit [kh it] e [kh it|]. Per alcuni parlanti di lingua inglese
la /t/ é pronunciata, mentre per altri no. Ciò che é importante notare è ch nessuna
differenza di significato è associata con le varie pronunce ed entrambe le versioni
sono percepite dai parlanti nativi dell’inglese americano come varianti della
medesima parola. L distinzione tra gli allofoni [t] e [t| non é contrastiva e si
può quindi affermare che gli allofoni di /t/ sono in variazione libera nella suddetta
posizione. La sostituzione di [t] per[t|] non crea una coppia minima, ma
rappresenta membri dello stesso fonema (Akmaji n et al; 1996, pp.86-87).
1.1.3 Metodo per distinguere i fonemi dagli allofoni
Si pone ora il problema di stabilire se due foni sono gli allofoni di uno
stesso fonema o di diversi fonemi. Per fare ciò, dobbiamo semplicemente scoprire
se essi sono contrastivi in una data lingua. Se due parole differiscono l’un l’altra
solamente per un suono – la cosidetta coppia minima – allora la differenza é
fonemica e i due suoni presi in considerazione rappresentano due diversi fonemi.
Una coppia minima è una coppia di parole :
• con egual numero di fonemi,
• che differisce in un unico suono nella corrispondente posizione nelle due
parole,
• che differisce nel significato.
Un esempio di ciò possono essere le parole bat pat che si distinguono per
le consonanti iniziali. Esse sono perciò definite una coppia minima ed individuano
rispettivamente i fonemi /b/ e /p/. I criteri, quindi, per identificare i fonemi da
Capitolo 1 La fonetica e la fonologia inglese
12
un lato e gli allofoni, dall’altro sono i seguenti: 1) il contrasto semantico da cui si
deduce che un fono che favorisce il mutamento di significato è un fonema e non
un allofono; 2) se due foni si trovano in distribuzione complementare e sono
foneticamente simili non sono fonemi, ma allofoni (Azzaro, 1995, p.24).
1.2 I suoni e la loro produzione
La gran parte della parlata è prodotta da una corrente d’aria che ha la sua
origine nei polmoni e che viene spinta attraverso la trachea e le cavità nasali.
Durante il suo passaggio, la corrente d’aria viene modificata da diversi organi.
Ciascuna modifica subita comporta vari effetti acustici, che vengono usati per
poter differenziare i suoni. La produzione di un suono linguistico avviene a
seguito di quattro processi in correlazione fra di loro : l’avvi della corrente
d’aria, normalmente nei polmoni, la sua fonazione nella laringe attraverso
l’effetto delle corde vocali, la direzione dal velo nella cavità orale o in quella
nasale (il cosidetto processo oro-nasale), e infine l’art colazione in gran misura
svolta ad opera della lingua, nella cavità orale (Giegerich, 1992, p.1).
1.2.1 Il processo di avvio
L’operazione dei polmoni ci è familiare grazie alla loro primaria funzione
nel processo respiratorio: la contrazione dei muscoli intercostali e l’abbassamento
del diaframma permette al torace di aumentare il proprio volume e l’aria viene
aspirata nei polmoni attraverso la trachea. Quando questo processo viene invertito,
l’aria uscirà attraverso la trachea. La corrente d’aria, a parte il fatto di ricorrere ad
intervalli regolari come il respiro, fornisce la fonte di energia per il linguaggio. In
Capitolo 1 La fonetica e la fonologia inglese
13
esso la frequenza del flusso non è costante, ma la corrente d’aria pulsa come
risultato della variazione nell’attività dei muscoli toracici.
In inglese (e nella maggior parte delle altre lingue), tutti i suoni linguistici
necessitano di una corrente d’aria polmonare per la loro produzione. Inoltre, la
corrente d’aria usata per la lingua inglese è sempre egr ssiva, ossia esce dai
polmoni su per la trachea. La direzione della corrente d’aria può essere anche di
tipo ingressiva, ma non è il caso dell’inglese (Giegerich, 1992, pp.1-2).
Figura 1.1 Veduta sagittale dell'apparato vocale, identificante vari organi e le
loro parti:
a) Labbro superiore l) Lamina della lingua
b) Labbro inferiore m) Parte anteriore della lingua
c) Denti superiori n) Parte posteriore della lingua
d) Denti inferiori o) Radice della lingua
e) Cresta alveolare p) Mascella inferiore (Mandibola)
f) Palato duro q) Epiglottide
g) Palato molle r) Cartilagine tracheoidale
h) Ugola s) Cartilagine cricoidea
i) Valle faringea t) Trachea
j) Corpo della lingua u) Cavità orale
k) Punta della lingua v) Cavità nasale
Capitolo 1 La fonetica e la fonologia inglese
14
1.2.2 Il processo di fonazione
All’estemità superiore della trachea la corrente d’aria passa attraverso la
laringe. Essa contiene due cavità di tessuto, che sporgono in fuori al passaggio
dell’aria dai lati : le corde vocali. L’apertura tra le corde vocali, attraverso la
quale la corrente d’aria passa nella laringe e giunge alla bocca, è chiamata
glottide. Questo è il luogo d’inizio del processo di fonazione.
Le corde vocali possono essere manipolate dal parlante e portate in una
varietà di posizioni, in modo da alterare la forma della glottide. Consideriamo tre
posizioni linguistiche della glottide in inglese :
1. Glottide chiusa. Le corde vocali sono avvicinate a tal punto che l’aria non
può passare tra di esse . Il suono linguistico inglese risultante dalla chiusura e
dal seguente rilascio della glottide è chiamato occlusiva glottale /?/. In molti
accenti inglesi, l’occlusiva glottale può sostituire [t] in parole come football,
bottle e bit.
2. Glottide ravvicinata. Le corde vocali sono avvicinate in modo da lasciare
solo una stretta apertura per il passaggio dell’aria, che le fa vibrare. I suoni
risultanti sono detti sonori (voiced). Tutte le vocali sono sonore, così come i
suoni [m], [l], [v], [b], etc.
3. Glottide aperta. E’ la condizione che la glottide assume nella normale
respirazione, così come nella produzione di suoni sordi (voiceless). Le corde
vocali sono distese e non vibrano, la glottide è sufficientemente aperta da
permettere all’aria di passare senza alcuna ostruzione. I suoni sordi sono, per
esempio, la sequenza [st] in stone e la [k] in kill (Giegerich, 1992, pp.2-3).
Capitolo 1 La fonetica e la fonologia inglese
15
1.2.3 Il processo oro-nasale
Dopo essere passato attraverso la laringe e la parte posteriore della gola (la
faringe), il flusso d’aria può dirigersi nella cavità nasale o nella cavità orale. Nel
processo di respirazione, l’aria passa attraverso la cavità nasale ed esce dalle
narici. Nella produzione di molti suoni linguistici la cavità nasale è ostruita nella
parte posteriore della gola e il flusso d’aria si dirige verso la cavità orale. Tutto ciò
è prodotto dal velo, un tenero lembo di muscolo e tessuto che è situato nella parte
posteriore del tetto della bocca. La sua terminazione (l’ugola) è visibile guardando
all’interno della bocca quando essa è aperta. Il velo può assumere due posizioni
significative : velo sollevato e velo abbassato.
Se il velo è sollevato e compresso contro la parte posteriore della faringe,
non permette all’aria di entrare nella cavità nasale. La corrente d’aria esce quindi
dalla cavità orale. I suoni linguistici prodotti con un velo sollevato sono chiamati
suoni orali. Ne sono un esempio le vocali inglesi. Oltre al blocco della cavità
nasale, ci può essere un blocco contemporaneamente a livello della cavità orale. In
questo caso, l’aria non potrà passare né attraverso il naso, né attraverso la bocca.
[p], [k], [t] ne sono esempi.
Se invece il velo non è sollevato contro l’estremità posteriore della faringe,
l’aria potrà passare attraverso la cavità nasale. Se allo stesso tempo la cavità orale
è ostruita in qualche parte della bocca, la corrente d’aria passerà interamente per il
naso e il risultato sarà un suono nasale. Ci sono poi casi in cui il velo è abbassato
e il passaggio orale non è completamente ostruito. La corrente d’aria si divide in
due passando sia dalla cavità orale sia dalla nasale. Si avranno allora suo i r li
nasalizzati (Giegerich, 1992, pp.3-5).