7
Gli anarchici a Carrara e i rapporti con le altre forze politiche
allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale
Il socialismo libertario, già all' inizio del '900, aveva trovato a Carrara un
forte radicamento. L' industria marmifera che si era sviluppata aveva
portato fin dagli inizi del XIX secolo a una forte crescita della popolazione
e della manodopera attratta dalla possibilità di lavoro
11
;
la presenza di un
numeroso nucleo di operai caratterizzava questa zona anche quando l' Italia
era ancora un paese prevalentemente agricolo. I lavoratori del marmo, spinti
soprattutto dalle pessime condizioni di vita, si erano ben presto organizzati
attorno alla Camera del lavoro, guidata nel primo decennio del 900, da
Alberto Meschi arrivando ad ottenere nel 1913 le 8 ore di lavoro
12
.
I dissidi all' interno degli stessi lavoratori del marmo erano molteplici, già
nei primi anni del 900 i Socialisti si erano distaccati dalla Camera del
Lavoro
13
e anche in occasioni precedenti avevano avuto diverbi con i gruppi
anarchici, e si erano avvicinati al comitato dei Cavatori
14
Il movimento operaio apuano continuò il suo sviluppo e il suo forte
radicamento nel territorio. La prima guerra mondiale aveva lasciato il paese
distrutto e disorientato. Il primo dopoguerra fu caratterizzato dall'
accentuarsi delle tensioni e degli scontri ideologici in tutto il paese. La
11
G.VATTERONI, Sindacalismo, anarchismo e lotte sociali a Carrara dalla
prima guerra mondiale all' avvento del fascismo, Carrara, Il baffardello, 2006,
p.15
12
H ROLLAND, Il sindacalismo anarchico di A.Meschi ,Firenze, La nuova Italia,
1972, p. 279
13
L.GESTRI, Capitalismo e classe operaia in provincia di Massa
Carrara,Firenze, Leo S. Olschki Editore, 1976, p. 288
14
Ibidem
8
rivoluzione russa, che in un primo momento aveva dato grandi speranze alla
classe operaia, portò poi ad una profonda delusione del movimento
anarchico che iniziava ad intravedere l' indirizzo autoritario e accentratore
portato avanti dai bolscevichi. La persecuzione degli anarchici in Russia si
concretizzò già dai primi anni 20 e numerosi furono gli “esili” forzati
mentre e le pene inflitte per attività “antisovietiche” venivano denunciati
dalla stampa libertaria italiana ed estera
15
.
In previsione delle elezioni del Novembre 1919 per il rinnovo del
Parlamento Italiano si svolse una campagna elettorale molto accesa con
forti contrapposizioni tra i principali partiti della zona apuana. La
propaganda del partito Socialista, di quello Repubblicano e i comizi sull'
astensionismo degli anarchici, a volte, degeneravano in risse ed episodi di
violenza
16
in tutto il paese e anche nel territorio apuano dove i conflitti di
lavoro erano accentuati dalle difficoltà del dopoguerra.
Le dure lotte dei lavoratori del marmo si concretizzavano in grandi scioperi
e mobilitazioni che in quegli anni avevano portato al riconoscimento di
importanti diritti: giornata lavorativa di 6 ore, aumenti salariali,
facilitazioni per creare cooperative di consumo (create da industriali ma
gestite da operai). Era,inoltre, stata presentata una proposta di legge che
preoccupava seriamente gli industriali del marmo poiché prevedeva la
restituzione delle cave al comune e le concessioni su queste venivano
affidate a cooperative di lavoratori rappresentati nella Camera del Lavoro .
17
I lavoratori apuani agli inizi del 1920, diedero vita ad uno sciopero
generale per protestare contro l' arresto dell' anarchico Enrico Malatesta,
15
S. FEDELE Una breve illusione. Gli anarchici italiani e la Russia sovietica
1917-1919, Franco Angeli, Milano 1996, pp 158-159
16
G.VATTERONI, Sindacalismo, anarchismo e lotte sociali a Carrara dalla
prima guerra mondiale all' avvento del fascismo,Cit. pp 164-165
17
G.CERRITO, Gli anarchici nella resistenza apuana, Maria Pacini Fazzi
Editore, Lucca, 1984, p.6
9
avvenuto mentre si stava recando da Livorno verso Nord; lo sciopero
spontaneo aveva colto di sorpresa i dirigenti delle camere del lavoro
carraresi che lo avevano subito approvato ed appoggiato
18
. Dopo la
scarcerazione, il vecchio anarchico fece visita a Carrara suscitando un clima
di forti emozioni ed entusiasmo, ma anche grosse preoccupazioni per i
problemi di ordine pubblico
19
. Episodi simili fanno capire come quegli anni
fossero pervasi da un forte impegno politico che riguardava ampi strati della
popolazione.
La crisi economica e l' aumento dei prezzi dei generi alimentari
contribuirono a far riemergere ancora più drammaticamente la condizione
di vita dei lavoratori carraresi; la questione abitativa aveva avuto un grande
rilievo e lo stesso giornale camerale “il Cavatore” pubblicava articoli nei
quali denunciava “la penuria e la mancanza assoluta di abitazioni [...] il fitto
esagerato […] e soprattutto che vi sono poi la maggioranza delle case dei
quartieri popolari che sono addirittura inabitabili, oltre che essere sudice,
sono anche pericolanti
20
”. Le precarie condizioni economiche spesso
portavano a risse, agitazioni ed arresti.
In tutta la penisola il clima era molto simile ed inoltre si andava affermando
il mito della Russia rivoluzionaria. Anche il movimento anarchico aveva
visto nella rivoluzione del '17 il possibile inizio di una nuova era per il
proletariato e ritenevano, in quel momento, che l' esempio russo potesse
essere la concreta realizzazione dell' ipotesi insurrezionale
21
.
Si stava cercando di riunire in un “fronte unico” tutte le forze sovversive e
le organizzazioni operaie al fine di preparare quella rivoluzione sociale che
18
Emme, Lo sciopero generale per Enrico Malatesta, in Il cavatore del 14
Febbraio 1920
19
Enrico Malatesta nell' Apuania Rossa, in Il cavatore del 27 Marzo 1920
20
Mancanza di abitazioni,in Il Cavatore del 4 Settembre 1920
21
S.FEDELE. Una breve illusione. Gli anarchici Italiani e la Russia Sovietica
1917-1939 , p 16
10
da tempo era nell' aria in tutto il paese;
22
anche il “Cavatore” inneggiava all'
unione dei lavoratori per dare vita alla rivoluzione. Nell' autunno del 1920
furono numerosi gli arresti di anarchici,in seguito all' esplosione di alcune
bombe a Carrara; in risposta a questi e ad altri arresti (sopratutto quello di
Enrico Malatesta)
23
, fu proclamato uno sciopero ad oltranza, promosso dalla
Camera del Lavoro di Carrara e portato avanti da tutti i lavoratori dalla
Versilia alla Lunigiana. Anche i socialisti si espressero a favore delle
agitazioni al fine di creare un fronte compatto di lavoratori organizzati per
rispondere agli arresti e alla “montante reazione statale”
24
.
In questo contesto di tentativi rivoluzionari e di risposte reazionarie da parte
dei governi si andò rafforzando anche a Carrara e provincia il movimento
fascista, appoggiato inizialmente solo dai liberali. Il movimento Fascista
nato col “Programma di Sansepolcro” nel 1919, che aveva dato vita ai Fasci
Italiani di combattimento, si stava espandendo in tutta Italia, e andava
acquistando caratteri più definiti e specifici. Il fascio di Carrara fu
inaugurato nel Maggio del 1921
25
; fu infatti con il ritorno dall' impresa di
Fiume di Renato Ricci
26
che si consolidò il fascismo carrarese. L'
immobilismo ideologico delle forze politiche locali e la sottovalutazione del
potere dirompente del fascismo da parte del movimento operaio fecero sì
che sviluppasse e dilagasse.
Un contributo rilevante fu dato anche dal ceto agrario che, sovvenzionando
22
G.VATTERONI, Sindacalismo, anarchismo e lotte sociali a Carrara dalla
prima guerra mondiale all' avvento del fascismo,Cit. p. 188
23
A.BORGHI, Errico Malatesta in 60 anni di lotte anarchiche : storia, critica,
ricord ,edizioni Samizdat, Pescara, 1999, p. 211
24
Ivi. p.207
25
G.CERRITO, Gli anarchici nella resistenza apuana, Maria Pacini Fazzi
Editore, Lucca, 1984, p.7
26
S.SETTA, Renato Ricci. Dallo squadrsimo alla Repubblica Sociale Italiana,
Bologna , Il mulino, 1986, p.17
11
le varie “squadracce ...con la complicità del governo e di tutte le autorità di
allora” avevano arruolato delinquenti e vagabondi per scagliarli contro i
lavoratori, le camere del lavoro, le cooperative ecc
27
; gli episodi più gravi si
erano verificati nella Val Padana, ma comunque in tutta la penisola erano
avvenuti fatti simili. Negli anni precedenti infatti era stata portata avanti
una lotta incessante, che si era concretizzata nella Settembre del ' 21 quando
nelle campagne dell' Emilia e della Toscana era stato firmato un patto che
riduceva molto il dominio padronale; gli agrari avevano dovuto cedere, ma
non si erano rassegnati, infatti fecero accordi con i gruppi fascisti locali e,
poco dopo, compirono un vero e proprio assalto al comune di Bologna,
cuore del socialismo, dove si stava insediando una nuova giunta “rossa”. In
tutta la penisola comunque la risposta dei socialisti fu inadatta, non
riuscendo a capire che dei cambiamenti così incisivi nei rapporti di lavoro
potevano essere mantenuti solo con una forza concreta armata e
rivoluzionaria
28
, almeno questo era ciò che riteneva gran parte del
movimento anarchico e sindacalista, e ben presto si manifestarono i primi
contrasti.
Furono numerosi in quegli anni atti provocatori, spedizioni di squadristi e
veri e propri episodi di violenza da parte dei fascisti, tant' è che il
settimanale liberale “Il giornale di Carrara” inserì nelle proprie pagine un
apposito spazio riguardante le “Rappresaglie fasciste”. Numerose infatti
furono già dai primi di Luglio del 1921, quelle che si perpetuarono nelle
località di Gragnana, Bedizzano, Bergiola Foscalina,e le incursioni nei
locali della Camera del Lavoro
29
. Il settimanale aveva minacciato nell'
edizione successiva che avrebbe chiuso la rubrica se non si fosse giunti ad
27
Gli agrari e l' ordine in Il cavatore del 27 Ottobre 1945
28
L. DI LEMBO,Guerra di classe e lotta umana l' anarchismo in Italia dal
biennio rosso alla guerra di Spagna, Pisa BSF edizioni,2001 p. 96
29
Rappresaglie fasciste in Il giornale di Carrara del 9 Luglio 1921
12
una reale pace tra “sovversivi e fascisti”.
30
Il fatto più grave avvenne il 21 Luglio a Sarzana: una spedizione fascista,
cercando di liberare altri fascisti trattenuti in carcere a Sarzana, si scontrò
con i carabinieri; il conflitto a fuoco durò qualche minuto e i militari fecero
6 morti e numerosi feriti, mentre i fascisti uccisero un militare e ferirono un
carabiniere. Ai fascisti fu consentito di lasciare la città con treni speciali, ma
questi, una volta sul treno, aprirono il fuoco contro le case lungo la ferrovia
causando diversi feriti; un gruppo di Arditi del Popolo rispose al fuoco,
uccidendo diversi fascisti che cercavano di tornare a Carrara.
31
Gli Arditi del
Popolo erano un gruppo eterogeneo nel quale confluirono persone di
diversa estrazione politica che si era posto come obiettivo quello di far
cessare le violenze fasciste, il primo nucleo di ciò che poteva essere una
risposta compatta agli avvenimenti che stavano accadendo. I partiti di
sinistra però ben presto se ne distaccarono: i socialisti manifestando un
completo disaccordo con la formazione degli Arditi, i repubblicani non la
riconobbero e i comunisti imposero agli iscritti di non partecipare
32
Il conflitto avvenuto a Sarzana provocò ore di angoscia e di dolore,
soprattutto quando si venne a sapere che tra i caduti fascisti molti erano
Carraresi
33
. La notizia dei fatti di Sarzana ebbe eco anche nel Parlamento
Italiano dove l' On. Chiesa tenne un discorso molto sentito e apprezzato
dalla Camera “...Dal principio di questa settimana scorre sangue di
cittadini... per la nostra patria, per l' umanità, per la nostra civiltà, bisogna
finirla! Questo tristissimo evento abbia parole di dolore e insieme di
ammonimento...la pacificazione deve essere profondamente sentita e voluta
30
Rappresaglie fasciste in Il giornale di Carrara del 16 Luglio 1921
31
G.VATTERONI, Sindacalismo, anarchismo e lotte sociali a Carrara dalla
prima guerra mondiale all' avvento del fascismo,Cit. p.p 311-312
32
L.DI LEMBO Guerra di Classe e lotta umana cit. p 131
33
Ore di angoscia e di dolore in La sveglia repubblicana del 23 Luglio 1921 p.4
13
da tutti
34
[...]”Inoltre, l' Onorevole riscontrava l' incapacità dei governi di
gestire queste situazioni, annunciava la necessità di proteggere e rispettare
il movimento operaio della zona ma riteneva necessario anche cercare in
qualche modo di smorzare le agitazioni e gli attriti tra le diverse forze
politiche
35
. Il discorso dell' Onorevole Chiesa preannunciava quello che da
lì a poco sarebbe stato l' intento dei partiti maggiori della zona ovvero un
Patto di Pacificazione.
Le tragedie, in quei giorni, continuavano a susseguirsi come, ad esempio, l'
episodio di Fossola dove un gruppo di circa 15 persone aprì il fuoco su due
operai uno dei quali rimase ucciso
36
. Anche il “Giornale di Carrara” faceva
appello alla pace, una pace che doveva essere “il prodotto di una viva
volontà cosciente, che dà agli Italiani tutti un alto senso di civismo[...]”. Il
settimanale Carrarese era profondamente convinto che il patto di
pacificazione sarebbe andato a buon fine favorito anche da altri appelli alla
distensione rivolti all' intero paese, dall' accordo che si stava per concludere
a Roma tra Fascisti e Socialisti, e dalla volontà di un forte intervento Statale
al fine di isolare gli elementi più violenti delle due fazioni in lotta
37
. Il
“Comitato Cittadino di Pacificazione Sociale
38
”
che si venne a creare pochi
giorni dopo il 21 Luglio fu costituito da tutti i partiti locali, esclusi gli
Anarchici e i Comunisti
39
, anche se non mancarono le adesioni personali
34
Discorso dell' On. Chiesa al Parlamento Italiano in La sveglia repubblicana
del23 Luglio 1921 p.4
35
Ibidem
36
La Tragedia di Fossola in La Sveglia Repubblicana del 23 Luglio 1921 p.4
37
La giusta pace in Il giornale di Carrara del 30 Luglio 1921 p.1
38
Comitato cittadino di Pacificazione sociale in La sveglia Repubblicana del 30
Luglio 1921
39
G.VATTERONI, Sindacalismo, anarchismo e lotte sociali a Carrara dalla
prima guerra mondiale all' avvento del fascismo,Cit. p. 329
14
come quella del comunista Bonci Lamberto e dell' anarchico Pedruzzi
40
.
La Camera del lavoro decise di non partecipare alle riunioni del Comitato
essendo un organo principalmente economico al di sopra delle
competizioni politiche, ritenendo ciò che riguardava il funzionamento della
Camera del Lavoro di competenza esclusiva del proletariato
41
.
L' appello alla moderazione venne anche da Mussolini stesso e dal comitato
Centrale dei Fasci; Renato Ricci, segretario politico del Fascio a Carrara ,
rinnovava l' assicurazione che i fascisti avrebbero aderito “con completa
lealtà” al trattato di pacificazione, chiedendo però che cessassero le
aggressioni ai fascisti
42
.
L' appello di Mussolini alla pace era in quel momento funzionale affinché
si potesse rafforzare e affermare la credibilità del partito Fascista a livello
nazionale, naturalmente furono espresse molte perplessità dallo stesso Ricci
mentre gli squadristi più intransigenti non aderirono
43
. Le forze di sinistra
non riuscirono a dare una risposta concreta alle violenze fasciste e,
nonostante la necessità impellente di ridurre al minimo le frammentazioni e
di costituire un fronte compatto, continuarono le divisioni. Gli anarchici
avevano in qualche modo sottovalutato il fascismo ritenendolo quasi
esclusivamente uno strumento delle istituzioni statali, che doveva occuparsi
dell' ordine pubblico
44
.
Le violenze comunque continuarono nonostante il Patto di Pacificazione, e
già agli inizi di Settembre numerosi furono gli incidenti tra i Fascisti e il
40
L' adesione di un comunista e un anarchico in Il giornale di Carrara del 13
Agosto 1921
41
Manifesto della C.d.l 2 Agosto 1921 in Il Cavatore del 6 Agosto 1921
42
Il rappresentante del Fascio di Combattimento del Il giornale di Carrara del
13 Agosto 1921
43
G.VATTERONI, Sindacalismo, anarchismo e lotte sociali a Carrara dalla
prima guerra mondiale all' avvento del fascismo,Cit. p. 332
44
LUIGI DI LEMBO Guerra di Classe e lotta umana cit. p125
15
movimento Operaio, si ebbero episodi intimidatori verso i socialisti, verso
gli arditi (che avevano risposto al fuoco a Sarzana)
45
, e veri e propri scontri
tra Fascisti, anarchici e comunisti. Nonostante tutto non si riuscì a creare un'
opposizione compatta e concreta per rispondere al fascismo, questa
difficoltà si ripresenterà spesso soprattutto negli anni 30 e 40, quando
numerosi saranno gli appelli alla costituzione di fronti popolari per arginare
l' ascesa delle destre in tutta Europa.Il successo che ebbero i Fronti Popolari
in Francia e Spagna negli anni '30,spesso fu effimero e lasciò il posto alle
lacerazioni e ai contrasti tra forze di sinistra che si manifestarono sopratutto
nella guerra civile spagnola.
Un duro colpo all' organizzazione dei lavoratori della zona apuana fu inferto
con la creazione della “Camera Carrarese dei Sindacati Economici” ;questo
nuovo organismo avrebbe dovuto raccogliere le istanze della classe operaia
apuana che non poteva più, a detta degli industriali, essere rappresentata
dalla Camera del Lavoro. “Il Giornale di Carrara”, espresse molto
ottimismo nei confronti del nuovo organo che aveva per presupposti “[...] la
apoliticità, la produzione, la Nazione e la soppressione della lotta di classe”
, aggiungendo che la Camera del Lavoro e i sindacati operai avevano, in
qualche modo, “tradito una parte della loro funzione di mercato del lavoro
per divenire strumenti di agitazione [...]”
46
.
La Camera Carrarese dei Sindacati Economici aveva invitato gli industriali
ad assumere operai iscritti a tale organo, incentivava l' iscrizione con
volantini e manifesti e, facendo leva sulla problematica della
disoccupazione, accusava la Camera del Lavoro di non aver fatto nulla per
risolvere la questione lavorativa
47
. Questo fece scatenare la reazione de “Il
45
Uno spiacevole incidente alla stazione di Avenza in Il giornale di Carrara del
24 Settembre 1921
46
Confilitti nelcampo del lavoro in Il Giornale di Carrara del 10 Settembre 1921
47
G.VATTERONI, Sindacalismo, anarchismo e lotte sociali a Carrara dalla
prima guerra mondiale all' avvento del fascismo,Cit. p. 334
16
Cavatore” il quale metteva letteralmente in guardia gli operai circa la nuova
organizzazione, chiedeva di non lasciarsi impressionare,e ribadiva che era
stato chiesto agli industriali di rimanere neutrali e di non sottostare alle
pressioni dei fascisti
48
; il giornale camerale faceva notare come ci fosse una
stretta relazione tra la Camera Carrarese dei Sindacati Economici e il
Fascio di combattimento.
Le tensioni sociali misero ancora più in luce una “crisi morale”
49
che stava
investendo il paese, alla quale le istituzioni e i partiti del regio parlamento
non stavano dando risposte concrete mettendo in risalto l' impreparazione
dei governi. I primi mesi del '22 furono scossi dal susseguirsi di crisi
ministeriali, tant' è che nel Febbraio di quell' anno “ La sveglia
repubblicana” denunciava, oltre alle continue violenze,
50
che “in 22 giorni si
sono avvicendate ben 10 crisi di ministero”
51
.
I liberali, che non avevano mai celato le loro simpatie verso i fascisti, nell'
Aprile di quell' anno continuavano a sostenere che ogni violenza fascista
fosse stata compiuta in risposta a provocazioni, e avevano cercato di
addossare la responsabilità morale delle azioni ai Repubblicani
52
. Un clima
di profondo smarrimento e “desolazione”
53
era quello che si respirava pochi
mesi prima della marcia su Roma; il patto di pacificazione era fallito, le
istituzioni erano impreparate,e i partiti politici non sapevano dare le giuste
risposte.
Le aggressioni continuavano e l' esistenza del “Cavatore” e della stessa
Camera del Lavoro si fece molto problematica. Il giornale infatti non
48
Lavoratori! in Il cavatore del 17 Settembre 1921
49
Crisi morale in La sveglia Repubblicana del 20 Agosto 1921
50
Le stragi continuano in La sveglia Repubblicana del 1 Ottobre 1921
51
Miseria parlamentare o crisi di regime? in La sveglia Repubblicana del 25
Febbraio 1922
52
E' ora di finirla!in La sveglia repubblicana del 22 Aprile 1922
53
Smarrimento in La sveglia repubblicana del 16 Settembre 1922
17
riusciva a essere diffuso a Carrara e nel Maggio del 22 i fascisti
occuparono la CdL. Le attività degli anarchici e del movimento operaio si
spensero pian piano, non riuscendo a portare avanti una reazione concreta
54
,
le intimidazioni e le violenze avevano scoraggiato molto il movimento che
si trovava privo di guide sindacali carismatiche. Molti anarchici preferirono
emigrare all' estero, anche se questo costava difficoltà e fatiche. L' esodo
degli antifascisti comincio già dal '22 e diventò di massa negli anni
successivi, spinto sia dalle motivazioni politiche sia da quelle economiche.
Molti operai emigrarono verso la Svizzera, il Belgio o la Francia dove si
crearono nuclei molto forti di libertari italiani.
Nell' Ottobre del 22 a Carrara in previsione delle elezioni amministrative i
liberali davano pieno appoggio alle liste fasciste, mentre i repubblicani si
schieravano per l' astensionismo. Il 28 ottobre “secondo le loro
dichiarazioni le giovanili squadre fasciste sono entrate in Roma per liberare
l' eterna città[...] dalla molle, vischiosa, fungaia parlamentare
55
”
. Il Giornale
di Carrara, salutava “la scalata del fascismo allo stato come la
conseguenza ultima della ribellione di tutto un popolo esasperato dalla
deficienza e dalla inettitudine [...]degli uomini che si sono succeduti al
governo”
56
.
Per il movimento anarchico divenne quasi impossibile qualsiasi
manifestazione pubblica o privata. Dopo i primi anni di sbandamento, le
forze anarchiche cominciarono a riorganizzarsi riuscendo ad adattarsi bene
alla nuova situazione poiché erano comunque da sempre stati abituati ad
operare in un contesto di semiclandestinità
57
; molte furono le iniziative per
tenere vivo il movimento; nel 1923 ad esempio si ricostituiva la
54
G.CERRITO Gli anarchici nella resistenza apuana cit. p.16
55
L' avvento del fascismo in La sveglia Repubblicana del 4 Novembre 1922
56
Il partito liberale e il governo in Il giornale di Carrara del 9 Dicembre 1922
57
R.LUCCETTI,Gino Luccetti.L' attentato contro il duce, 11 Settembre 1926,La
cooperativa tipolitografica, Carrara 2000 p.56
18
Commissione di corrispondenza dell' Unione anarchica Italiana.
In quegli anni gli anarchici progettarono l' attentato a Mussolini che doveva
coincidere con una serie di agitazioni in tutto il paese
58
; l' attentato fu
compiuto qualche anno dopo, nel Settembre 1926, dall' anarchico Lucetti
ma fallì e il gesto comportò in tutta la zona apuana una serie di arresti e
condanne a persone sospettate di aver collaborato
59
. Dal '24 cominciarono a
risvegliarsi anche gli altri partiti, ad esempio il Partito Repubblicano
cominciava a denunciare lo stretto legame tra monarchia e fascismo e anche
nel mondo liberale cominciavano le prime, timide, prese di distanza che,
dopo il delitto Matteotti, portarono i parlamentari delle opposizioni a
ritirarsi sull' Aventino
60
, lasciando però la strada aperta al fascismo. Gli
esiliati sopratutto in Francia stavano cercando intanto di ricompattarsi in un
fronte antifascista anche se l' opera risultava molto difficoltosa. Venivano
proposti metodi molto diversi di intervento e le spaccature che esistevano
anche tra gli stessi anarchici comportavano grandi difficoltà per i vari
tentativi di rovesciare Mussolini
61
. Alla fine del '26 Mussolini emanava le
leggi speciali, a conferma della forza e della tenuta del regime.
Nella zona apuana già dai primi mesi di quell’ anno i partiti non esistevano
praticamente più: gli oppositori al regime vivevano in condizione di
clandestinità per sfuggire agli arresti e chi poteva espatriava.
62
Gli
antifascisti in esilio dovevano prepararsi ad una lotta ben organizzata e di
lunga durata, poiché all' interno del paese era praticamente impossibile una
sollevazione contro il regime.
58
G. CERRITO Gli anarchici nella resistenza apuana cit. pp. 17-18
59
Ivi. p 21
60
R.LUCCETTI, Gino Luccetti. L' attentato contro il duce, 11 settembre 1926,cit. pp. 51-52
61
L.DI LEMBO,Guerra di classe e lotta umana,cit. pp 176-177
62
A.BIANCHI Lotte sociali e dittatura in Lunigiana storica e Versilia,Olschki,
Firenze 1981 p.275