Binge Drinking in adolescenza: dai modelli teorici ai dati empirici
Introduzione
L'obiettivo del presente lavoro è quello di andare ad inqua-
drare il fenomeno del binge drinking, dal punto di vista dei
principali modelli teorici che lo hanno trattato ricercando le
corrispondenze empiriche nella letteratura internazionale.
Il lavoro è strutturato in due capitoli. Un primo capitolo in cui
si riportano le definizioni del costrutto presenti ad oggi in let-
teratura, i dati epidemiologici e le principali caratteristiche ri-
guardanti i binge drinkers. Nel secondo capitolo seguendo
una linea temporale vengono esposti i quattro principali mo-
delli teorici che sono stati delineati fino ad oggi, chiarendo
con l'aiuto dei dati empirici presenti nella letteratura quali
siano i meccanismi sottostanti alla decisione di consumare
alcol e quindi ad intraprendere modelli di consumo proble-
matici.
Nelle conclusioni vengono ripresi gli assunti dei modelli teo-
rici in funzione di un possibile intervento di prevenzione.
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Binge Drinking in adolescenza: dai modelli teorici ai dati empirici
Capitolo 1. Binge Drinking in Adolescenza
1. Definizione di Binge Drinking
Il termine binge drinking è usato in maniera ambivalente in
letteratura (Kuntsche et al, 2004). Il costrutto è stato intro-
dotto da Wechsler nel 1992, in uno studio epidemiologico
condotto in alcuni college del Massachusetts, ed è stato de-
finito il binge drinking come il consumo di 5 o più drinks in
successione per gli uomini, mentre 4 o più drinks in succes-
sione per le donne (Wechsler, Isaac, 1992). A partire dalle ri-
cerche di Wechsler sono state introdotte numerose definizio-
ni che si distinguono sia per il numero di bicchieri sia per il
numero di volte nell'arco di un determinato periodo in cui si
effettua il comportamento (Oei, Morawska, 2004). Le princi-
pali definizioni sono:
➢ secondo il NIAA, The National Advisory Council
(2004): Il “binge” è un tipo di assunzione alcolica che
porta ad avere nel sangue una concentrazione alcolica
di 0,08 grammi o più, che è un livello di consumo che
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Binge Drinking in adolescenza: dai modelli teorici ai dati empirici
corrisponde a 5 o più drinks per gli uomini e 4 o più
drinks per le donne in un periodo di circa due ore;
➢ La World Health Organization, usa un termine diverso
per definire il fenomeno, parla di Hazardous drinking
che rappresenta l'assunzione di alcol che incrementa il
rischio di conseguenze dannose per chi effettua il
comportamento e per gli altri. Tale comportamento è
comunque rappresentato dal bere 5 o più bicchieri di
alcol in successione (WHO, 2001).
➢ Morawska (2005): definisce il binge drinking come il
bere cinque o più bevande alcoliche in una sola occa-
sione, una o due volte nelle ultime due settimane. Ma
l'autore effettua anche una distinzione in termini di fre-
quenza del comportamento a rischio e quindi ha distin-
to fra: non bevitori, che sono coloro che bevono meno
di due volte all'anno; bevitori sociali che bevono dalle
tre/quattro volte all'anno alle tre/quattro volte a setti-
mana; binge drinkers: uno o due episodi di binge
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Binge Drinking in adolescenza: dai modelli teorici ai dati empirici
drinking in una settimana; heavy drinkers: tre o quattro
episodi di binge drinking a settimana.
Inoltre ci sono numerose differenze nel definire il fenomeno
a seconda del contesto culturale a cui si fa riferimento. In
Svezia si parla di 1/2 bottiglia di super alcolici o 2 bottiglie di
vino nella stessa occasione (Hansagi et al, 1995), oppure 6
o più bottiglie di birra in una sola occasione in Finlandia
(Kauhanen et al, 1997) o ancora in Inghilterra un consumo
regolare di 7 o più bicchieri di sostanze alcoliche per le ra-
gazze, 10 o più bicchieri di sostanze alcoliche per i ragazzi.
Sebbene nelle diverse definizioni sopra esposte vengano
prese in considerazione diverse quantità di alcol, vi è co-
munque un minimo comune denominatore rappresentato dal
breve periodo di tempo entro il quale viene consumato l'al-
col.
2. Statistiche sul consumo di alcol
Dalla “relazione annuale al Parlamento su alcol e problemi
alcol-correlati” del ministro della Salute Renato Balduzzi
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Binge Drinking in adolescenza: dai modelli teorici ai dati empirici
(2012) emerge che, in Italia, è avvenuto nell'ultimo decennio
il passaggio dal tradizionale modello mediterraneo, con con-
sumi quotidiani e moderati, incentrati prevalentemente sul
vino, ad un modello più articolato, che risente sempre più
dell’influsso culturale dei Paesi del Nord Europa, con consu-
mi quotidiani più elevati.
➢ Situazione europea.
Il decennio 2000-2010 ha visto in particolare la crescita fra i
giovani e i giovani adulti dell’abitudine al consumo, oltre che
di vino e birra, anche di superalcolici, aperitivi e amari, che
implicano spesso consumi lontano dai pasti e con frequenza
occasionale. L’ aumento dei consumi fuori pasto è stato rile-
vante nel decennio sia fra gli uomini che tra le donne, le
quali hanno registrato un aumento quasi pari a quello degli
uomini. Il consumo fuori pasto si è particolarmente radicato
tra i più giovani e i giovanissimi: nella fascia di età 18-24
anni i consumatori fuori pasto sono passati dal 33,7% al
41,9% e tra i giovanissimi di 14-17 anni dal 14,5% al 16,9%
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Binge Drinking in adolescenza: dai modelli teorici ai dati empirici
(ISTAT, 2010). Il dato più rilevante è che tra le ragazze di
quest’età, nell’ultimo quindicennio, la quota di consumatrici
fuori pasto si è quasi triplicata passando dal 6 % del 1995 al
14,6% del 2010 (ISTAT, 2010).
Secondo i dati più aggiornati dell'European Health for All
Database (WHO-HFA), che raccoglie i principali dati statistici
dei paesi dell'Unione Europea, nell’anno 2006 in Italia il con-
sumo medio pro capite di alcol puro è stato pari a 8,02 litri
nella popolazione al di sopra dei 15 anni di età, valore che
resta ancora al di sopra di quello raccomandato dall’O.M.S.
ai Paesi della Regione europea per l’anno 2015 (6 litri l’anno
per la popolazione al di sopra dei 15 anni e 0 litri per quella
di età inferiore).
Come illustrato nella tabella 1, rispetto ai 27 Paesi dell’Unio-
ne Europea (prendendo in considerazione i dati relativi al-
l’anno 2005, anno per il quale sono disponibili i dati più ag-
giornati per tutti i Paesi di tale gruppo), l’Italia risulta avere
un consumo pro capite molto inferiore a quello medio
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Binge Drinking in adolescenza: dai modelli teorici ai dati empirici
(10,88) e si trova in terza posizione nella graduatoria dei
Paesi con i consumi più bassi, dopo Malta e Svezia
(WHO/Europe, European HFA Database, Luglio 2011). I
valori dell’Italia risultano inferiori anche a quelli degli altri
Paesi con modello di consumo mediterraneo quali Spagna
(10,03 l.), Grecia (9,21 l.) e Portogallo (12,18 l.). La Francia,
con cui l’Italia condivide il primato mondiale per la
produzione di vino, presenta un consumo medio pro capite
nettamente superiore a quello italiano(13,24 l.).
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Tab. 1
Binge Drinking in adolescenza: dai modelli teorici ai dati empirici
Dai dati dell’indagine europea “Special Eurobarometer-EU
citizens’ attitudes towards alcohol”, condotta nell’ottobre
2009, l’Italia risulta essere, assieme al Portogallo, il Paese
con un numero di astemi nettamente al di sopra della media
dei 27 Paesi dell’Unione Europea, col 39 % di individui che
non hanno consumato bevande alcoliche negli ultimi 12 me-
si. Del restante 61%, ben il 94% dichiara di aver bevuto ne-
gli ultimi 30 giorni, inoltre i consumatori che bevono quoti-
dianamente sono il 25%, valore pari a quasi il doppio della
media dei Paesi UE (14%) e inferiore solo a quello del Por-
togallo (43%).
Anche coloro che bevono 4-5 volte alla settimana (13%) ri-
sultano in percentuale molto superiore alla media europea
(9%), anche se non la più alta, che è detenuta dall’Austria
con il 15%. Di contro, la percentuale di coloro che dichiarano
di aver bevuto una sola volta a settimana, pari al 19%, è la
più bassa in Europa dopo quella del Portogallo (15%) e mol-
to inferiore alla media europea (26 %) (vedi tabella 2 e 3).
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Binge Drinking in adolescenza: dai modelli teorici ai dati empirici
Quindi, l'Italia risulta essere spaccata in due: da un lato
un'elevata percentuale di astemi, dall'altro si supera del dop-
pio la media europea fra i consumatori quotidiani e
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Tab. 3
Tab. 2
Fonte: Special Eurobarometer (2009)
Tab. 3
Binge Drinking in adolescenza: dai modelli teorici ai dati empirici
settimanali.
➢ Binge drinking.
L'indagine europea “Special Eurobarometer-EU citizens’
attitudes towards alcohol” (2009), ha rilevato la prevalenza
del binge drinking operazionalizzandolo come consumo di 6
o più unità alcoliche in un’unica occasione.
Come si può vedere nella tabella 4, in Italia risulta essere
meno diffuso rispetto agli altri Paesi europei. Fra coloro che
hanno consumato alcol nel 2009 ben il 50% ha dichiarato di
non aver mai assunto 5 o più drinks in un’unica occasione, a
fronte di una media europea del 34 %. Valori migliori di quelli
italiani si hanno solo in Bulgaria, Cipro, Portogallo, Lussem-
burgo, Lettonia (Elaborazioni Osservatorio Nazionale Alcol
CNESPS e WHO CC Research on Alcohol su dati Special
Eurobarometer 331).
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