I N T R O D U Z I O N E
Le Marche hanno dato i natali a numerosi grandi artisti del passato, come Raffaello, pittore ed architetto
urbinate dell’età rinascimentale, Federico Barocci, anch’egli pittore urbinate dell’ultimo periodo del
Rinascimento, i fratelli Federico e Taddeo Zuccari, pittore, architetto e trattatista il primo, pittore il
secondo, originari di Sant’Angelo in Vado, ma anche ad artisti più vicini alla nostra epoca, sebbene meno
noti, come quello a cui si riferisce questo lavoro di tesi, Sigismondo Nardi.
Pittore, originario di Porto San Giorgio, Sigismondo Nardi ha lasciato molte opere nella nostra regione e
non, anche se non si può dire altrettanto degli scritti che dovrebbero documentarle.
Tenendo conto di quello che i professori universitari dicevano sempre durante i corsi seguiti in questi
anni, cioè di imparare a conoscere il territorio nel quale viviamo, perché è ricco di opere che nemmeno
immaginiamo ci siano, ho iniziato a documentarmi su questo pittore, partendo dalla mia realtà cittadina.
Infatti il mio interesse per Sigismondo Nardi nasce dalla quotidiana osservazione di un affresco collocato
sopra l’ingresso della chiesa di San Marone a Civitanova Marche, che frequento abitualmente.
Uno studio più approfondito di questo affresco ha dato il via al lavoro di questa tesi.
Il mio scopo non è stato tanto quello di redarre una monografia completa di questo artista, quanto quello
di ricostruire nel modo il più completo possibile il percorso biografico ed artistico del Nardi, fornendo
una traccia su quella che può essere stata la vita di un artista marchigiano di fine ‘800, tra volte di chiese
affrescate, come a Torre di Palme, e lavori importanti, quali la decorazione del Teatro di Porto San
Giorgio o quella della chiesa di Santa Maria Maggiore di Trento.
Lo studio approfondito della sua attività artistica non è stato dei più agevoli, dato che, come già
accennato, non esistono molti documenti scritti o testimonianze su questo personaggio facilmente
reperibili, perciò ho messo insieme le informazioni, a volte anche piuttosto scarne, che sono riuscita a
rintracciare, in particolar modo nell’Archivio Comunale di Porto San Giorgio e in quello Diocesano di
Revò, per quel che riguarda la produzione artistica del Nardi.
Sulla base di queste, ho proseguito nella ricerca del suo operato tra le Marche ed il resto d’Italia,
reperendo direttamente “sul campo” documentazioni cartacee e fotografiche dei suoi lavori.
Alla fine di queste ricerche, a volte anche abbastanza difficoltose, ho cercato di ricostruire, in maniera
logica, il percorso artistico del pittore.
3
Pertanto, in questa tesi illustrerò il frutto delle mie ricerche, partendo da una analisi storica del periodo in
cui il pittore è vissuto, cioè tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX secolo, utile a capire il contesto in
cui il Nardi ha lavorato, proseguendo quindi con la sua biografia e la formazione come artista,
attenendomi alle notizie rintracciate nei documenti ritrovati.
Ho poi iniziato ad analizzare le sue opere: dapprima quelle collocate nel territorio marchigiano
(Civitanova Marche, Porto San Giorgio, Fermo e Torre di Palme), per poi passare ad alcuni interventi di
collaborazione dell’artista con grandi maestri, quali il Mariani ed il Maccari, a Teramo e Roma.
Infine, ho presentato le opere che il Nardi aveva realizzato in un periodo della sua vita trascorso nel
Trentino, dove si trasferì per curare la malattia che l’avrebbe poi portato alla fine dei suoi giorni da artista.
Ho successivamente analizzato la tecnica pittorica dell’artista, facendola precedere da un’analisi generale
sul tipo di degrado che colpisce le pitture murali, per fornire un quadro completo delle peculiarità proprie
degli affreschi, ed inserendo come riferimento alcune opere del Nardi.
Infine viene presentata una spiegazione iconografica dei temi profani rappresentati nella maggiore delle
opere marchigiane, l’affresco della volta del Teatro di Porto San Giorgio.
In appendice, oltre alle tavole con le fotografie riferite alle opere analizzate, ho riportato anche le schede
O.A. redatte per alcune opere.
4
C a p i t o l o 1
LA FORTUNA CRITICA
Sigismondo Nardi è un artista sconosciuto al di fuori delle zone in cui ha lavorato
1
e sul quale, purtroppo,
non è stato scritto molto.
Le notizie relative alla sua attività ci provengono, per lo più, dalle analisi di singole opere, come gli
affreschi realizzati in alcune chiese del territorio marchigiano e non, opera di studiosi vissuti nel suo stesso
periodo o di autori a noi contemporanei; e da brevi biografie scritte in occasioni varie dagli storici del suo
periodo.
Della sua vita e formazione abbiamo conoscenza innanzitutto dalla monografia , del 1925, di Luigi
Sposetti, concittadino dell’artista, “In memoria del compianto artista pittore Sigismondo Nardi di Porto San Giorgio”
2
, nella quale, in forma quasi romanzata, è narrata la vita dell’artista, nato da una famiglia di umili origini e
vissuto in condizioni economiche non sempre rosee.
L’autore ci fornisce informazioni sul percorso di formazione del Nardi, dalla scuola elementare, quando
già dimostrava di possedere notevoli capacità nel disegno, fino agli studi eseguiti sotto la guida dell’abile
pittore Silvestro Brandimarte
3
a Fermo e del maestro Domenico Bruschi
4
presso l’Istituto d’arte a Roma.
Sposetti ci informa anche delle sue precarie condizioni di salute, che hanno caratterizzato tutto il corso
della sua vita, e del suo matrimonio con Adele Ricci, della omonima famiglia di Marchesi di Civitanova
Marche.
Possiamo ricavare altre notizie sulla formazione e l’attività artistica del Nardi dai “Brevi cenni sulla vita
artistica del Nardi”
5
, sempre del 1925, scritti da un anonimo autore, grazie ai quali è possibile ricostruire il
suo percorso di studi e la sua produzione.
Poche righe gli sono dedicate nel repertorio “I pittori italiani dell’Ottocento: dizionario critico e documento”
6
, di
A.M. Comanducci e nel “Dizionario storico – biografico dei marchigiani”
7
, a cura di Giovanni Maria Claudi e
1
Nelle Marche, l’artista ha lasciato delle opere a Civitanova Marche, Torre di Palme, Porto San Giorgio, Fermo; fuori della regione natia, sono
rintracciabili suoi lavori di collaborazione a Roma e a Teramo, e opere ad affresco a Trento e a Revò.
2
L. Sposetti, In memoria del compianto artista pittore Sigismondo Nardi di Porto San Giorgio, s.l. 1925
3
F. Marchese Raffaelli, Parole pronunciate nel pubblico cemeterio di Fermo la sera del 27 giugno 1889, presso la salma del pittore restauratore Silvestro
Brandimarte, Fermo – Stab. Bacher 1889
4
A.M. Comanducci, I pittori italiani dell’Ottocento. Dizionario critico e documento, Milano Edizioni libreria Malavasi 1999, pag. 88
Dizionario biografico degli Italiani, s.d. Roma – Istituto della Enciclopedia Italiana, pagg. 701 – 702 – 703
5
N. N. , Brevi cenni sulla vita artistica del Nardi, s.l. 1925
6
A. M. Comanducci, I pittori italiani dell’Ottocento: dizionario critico e documento, pag. 469, Milano Edizioni libreria Malavasi 1999
7
G.M. Claudi e L. Catri, Dizionario storico- biografico dei marchigiani, Ancona Il Lavoro Editoriale, tomo II c. 1993
5
Liana Catri, dove si fa riferimento alla sua formazione, prima a Fermo, poi a Roma e alle collaborazioni
con Cesare Maccari
8
nella Basilica di Loreto e con Cesare Mariani
9
nel Duomo di Ascoli Piceno
10
.
Della sua attività artistica troviamo notizie anche negli articoli degli storici del tempo Carlo Astolfi e
Roberto Oscar Ricci, “Il teatro di Porto San Giorgio e l’opera del pittore Sigismondo Nardi”
11
e “Porto San Giorgio e
il suo teatro. La storia di una città e del suo teatro dalla nascita ad oggi”
12
, riguardanti la decorazione della volta del
teatro di Porto San Giorgio. Per quel che riguarda la decorazione ad affresco della Chiesa di San Gregorio
Magno a Fermo, possiamo far riferimento al testo di Mons. G. Cicconi
13
, “La chiesa parrocchiale di San
Gregorio Magno in Fermo e le sue recenti pitture”
14
. Qui, dopo un’introduzione sulla storia della chiesa,
costituitasi nell’VIII – IX secolo d.C. e interessata da successivi restauri nel 1342 e nel 1855, il Cicconi
riferisce della realizzazione delle pitture, commissionate al Nardi da Don Massimiliano Massimiliani di
Falerone, parroco della chiesa dal 1906, volute per adornare l’edificio di una nuova veste decorativa, così
da renderlo più degno degli sguardi di Dio e della venerazione dei fedeli.
La descrizione del programma iconografico è molto dettagliata e fa continui riferimenti all’opera di P.H.
Grisar, San Gregorio Magno
15
.
Oltre alla spiegazione delle scene raffigurate, Mons. Cicconi ricostruisce anche la storia, cui l’episodio
affrescato fa riferimento.
L’opera del Nardi fu celebrata in occasione della consacrazione della chiesa, avvenuta il 28 gennaio 1923,
ad opera di Mons. Carlo Castelli
16
, Arcivescovo e Principe di Fermo. Purtroppo, il pittore non poté
assistere all’inaugurazione della sua nobile opera, rispondendo, alcuni giorni dopo, al cortese invito di
Mons. Cicconi con una lettera
17
, in cui si scusava dell’assenza, provocata dall’aggravarsi della malattia.
8
A.M. Comanducci, Op .cit., pag. 80
Gli affreschi del Maccari. Ricordo di Loreto, Roma: Fototipia Danesi s.d.
G. Cantalamessa, Gli affreschi di Cesare Maccari nella cupole della Basilica di Loreto, in “Nuova rivista Misena” anno VIII, Arcevia gennaio –
febbraio 1895, n° 1 – 2
9
A.M. Comanducci, Op. cit., pag. 402
10
P. Emidio d’Ascoli, I mosaici della cripta di Sant’Emidio, Roma: A.BE.T.E., 1955
R. Gabrielli, Sulla cripta del Duomo, in “Il Nuovo piceno: settimanale cattolico”, A. 3, n° 24, 1946
11
C. Astolfi, Il teatro di Porto San Giorgio e l’opera del pittore Sigismondo Nardi, in “Picenum: Rivista Marchigiana Illustrata 7”, s.l. 1913
12
R. O. Ricci, Porto San Giorgio e il suo teatro. La storia di una città e del suo teatro dalla nascita ad oggi, Fermo 1922
13
A. Ravanelli, Mons. Giovanni Cicconi, Fermo: Prem. Tip. Properzi e Spagnoli, 1949
14
G. Mons. Cicconi, La chiesa parrocchiale di san Gregorio in Fermo e le sue recenti pitture, Fermo - Stabilimento tipografico f.lli Boni, 1923
15
P.H. Grisar, San Gregorio Magno (590 – 604), Roma, Desclée 1904
16
A. Ravanelli, La figura di Mons. Carlo Castelli: arcivescovo e principe di Fermo, Fermo: Stab. Coop. Tipografico, 1933
E. Tassi, L’Arcivescovo di Fermo Mons. Carlo Castelli e il fascismo: cronistoria di un anno cruciale novembre 1922 – dicembre 1923, in “Quaderni
dell’Archivio storico arcivescovile di Fermo”, s.d. pagg. 1 – 15
E. Tassi, Mons. Carlo Castelli: 88.arcivescovo di Fermo, in “Quaderni dell’Archivio storico arcivescovile di Fermo”, nel fascicolo A. 2002, n° 33,
s.d. pagg. 5 – 18
17
G. Mons. Cicconi, Op. cit., pag. 42
6
Una sorta di breve monografia sulla vita e l’operato del Nardi è stata scritta anche da Riccardo Gabrielli
18
e pubblicata sulla rivista Vita picena
19
nel 1935: partendo da una veloce presentazione delle notizie
biografiche e passando all’elencazione dei maestri del Nardi e delle opere da lui realizzate, Gabrielli nota il
costante ritorno dell’artista alle forme pure dell’arte cristiana e agli spunti ispiratigli dai grandi maestri
Beato Angelico
20
, Melozzo da Forlì
21
, Pinturicchio
22
e Sodoma
23
.
L’autore esprime anche l’affetto che legava l’artista al suo paese natio, del quale conosceva tutta la storia e
le trasformazioni urbanistiche, e a cui volle lasciare orme incancellabili della sua arte e del suo affetto di
figlio devoto.
18
Augusto Jandolo e Riccardo Gabrielli, in “Vita picena: periodico di Ascoli Piceno”, A. 34, n° 43, s.l., 1933
In memoria li Riccardo Gabrielli, Ascoli Piceno: Tipo – Litografia Ed., 1953
G. Fabiani, Un innamorato di Ascoli: Riccardo Gabrielli, in “Il Nuovo piceno: settimanale cattolico”, A. 11, n° 24, 1954 (Ripubbl. in: Antologia di
scritti/Giuseppe Fabiani; a cura di Franco Lagana, vol. 3)
A sette anni dalla scomparsa di Riccardo Gabrielli., in “Il Nuovo piceno: settimanale cattolico”, A. 14 [ i.e. 16], n° 38, 1959
A. Clerici, A dieci anni dalla sua scomparsa. Ricordiamo l’illustre benemerito ascolano Riccardo Gabrielli, in “Il Nuovo Piceno: settimanale cattolico”, A.
18, n° 37, 1962, pag. 5 [ i.e. 17]
19
R. Gabrielli, Dalla città e dalla provincia. Artisti piceni. Sigismondo Nardi, in “Rivista Picena”, Ascoli Piceno 1935
20
G. Vasari, Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti, Roma: Grandi Tascabili Economici Newton, 2001 pag. 381
L. Verteva, Angelico, Milano: Electa 1952
L. Berti, Angelico, Firenze: Sadea: Sansoni, c1967
J. Pope – Hennessy, Angelico, Firenze: Scala, stampa 1987
C. B. Strehlke, Angelico, Milano: Jaca Book,1998
21
R Buscarioli, Melozzo da Forlì, Forlì: La Poligrafica Romagnola, 1929
R. Buscarioli, Melozzo da Forlì nei documenti, nelle testimonianze dei contemporanei e nella bibliografia, Roma: Reale Accademia d’Italia, 1938
A. Pasini, Melozzo nei documenti d’archivio, Bologna:presso la R. Deputazione di storia patria, 1938
M. Pantucci, Melozzo da Forlì, Milano: L’editrice Archetipografia, 1943, con note storiche di P. Reggiani
R. Buscarioli, Melozzo e il melozzismo, Bologna: Athena, 1955
N. Clark, Melozzo da Forlì: pictor papalis, Forlì: Cassa dei risparmi di Forlì, c1989
22
G. Vasari, Op. cit., pag. 518
E. von Steinmann, Pinturicchio, Bielefeld; Leipzig: Velhagen & Klasing, 1898
C. Ricci, Pintoricchio, Perugia: Vincenzo Bartelli & C., 1912
L. Grassi, Il Pinturicchio e i suoi primi dipinti, Perugia: G. Donnini, 1955
E. Carli, Il Pintoricchio, Milano: Electa editrice, 1960
C. Acidini Luchinat, Pintoricchio, Antella; Firenze: Scala, 1999
P. Scarpellini e M. R. Silvestrelli, Pintoricchio, Milano: F. Motta , 2004
23
G. Vasari, Op. cit., pag. 1057
G. Frizzoni, Arte italiana del Rinascimento: saggi critici, Milano: Fratelli Dumolard, 1891
R. Bartalini, Le occasioni del Sodoma: dalla Milano di Leonardo alla Roma di Raffaello, Roma: Donzelli, 1966
E. Carli, Il Sodoma, Vercelli: Cassa di risparmio di Vercelli, 1979
F. Viatte, Maestri senesi e marchigiani del Cinquecento: Genga, Sodoma, Beccafumi, Barocci, Casolari, Lilio, Sorri, Viviani, Tenzoni,Francesco Vanni,
Salimbeni, Folli, etc., Firenze: Istituto Alinari, stampa 1979
7
Citando la decorazione della Chiesa di san Gregorio Magno a Fermo, Gabrielli ne parla come dell’opera
più significativa degli ideali di arte e misticismo, sogni e continuo tormento della vita dell’artista.
In questo articolo l’autore riferisce anche che l’arte di Nardi riscosse maggior successo nel Trentino, dove
si era recato al termine della sua collaborazione col Maccari, anche su consiglio del suo medico curante, e
dove trascorse parecchi anni: lì lasciò un considerevole numero di opere, tra le quali gli affreschi nella
chiesa di Santa Maria del Concilio
24
, del 1902, che suscitarono ammirazione in tutta la regione, ma una
scarna documentazione del suo operato, in rispondenza alla sua indole di eccessiva modestia.
Sempre dal Gabrielli e sempre dal medesimo articolo, conosciamo anche l’attività di pittore di quadri di
cavalletto del Nardi: eseguì un bellissimo quadro ad imitazione di mosaico per la chiesa di San Zeno
25
, in
Val di Non; un quadro raffigurante i “Quattro elementi” per i Conti Ferretti
26
di Ancona; i ritratti
dell’Arcivescovo di Trento e di Alessandro Emiliani
27
.
Come acquerellista realizzò due vedute del Canal Grande di Venezia e le copie di tre capolavori di Gian
Battista Tiepolo
28
, “La comunione di Santa Lucia”, “Santa Teresa” e “Sant’Anna”, esposte nella Mostra
d’Arte di Porto San Giorgio, allestita nel 1924
29
.
Inoltre, poco prima di morire, fu incaricato di eseguire degli affreschi a Ragusa, per i quali aveva già
elaborato dei bozzetti
Recentemente, in seguito a degli studi, eseguiti per ricostruire la storia della città di Civitanova e dei suoi
edifici più importanti, sono state rintracciate notizie più generali sul suo operato artistico, anche se a volte
appena accennate, come nell’articolo della prof.ssa Maria Luisa De Luca, “La chiesa di San Marone: vicende
storiche e restauri”
30
, in cui l’artista è solamente citato come autore dell’affresco della lunetta sopra il portale
24
R. Gabrielli, Dalla città e dalla provincia., cit.
25
R. Gabrielli, Dalla città e dalla provincia., cit.
26
S. Graziosi, Il feudo dei conti Ferretti: origini, splendore, decadenza, s.l.: s.n., stampa 1988
27
R. Gabrielli, Dalla città e dalla provincia., cit.
28
S. De Vito Battaglia, Giambattista Tiepolo, Roma: Istituto nazionale L.u.c.e. 1932
T. Pignatti, Tiepolo, Milano: Arnoldo Mondadori, 1951
C. Semenzato, Gianbattista Tiepolo, in “I Maestri del Colore”, Milano: Fabbri c1964, n° 37
L'opera completa di Giambattista Tiepolo, in “I Classici dell’Arte”, presentazione di Guido Piovene; apparati critici e filologici di Anna
Pallucchini. - Milano : Rizzoli, 1968
F. Cessi, Tiepolo, Firenze: Sadea/Sansoni c1970
Giambattista Tiepolo, Macerata : Cassa di risparmio di Macerata, 1973
S. Alpers e M. Baxandall, Tiepolo e l’intelligenza figurativa, in “Biblioteca della Storia dell’Arte”, Torino: G. Einaudi, 1995, n° 25
F. Pedrocco, Tiepolo, Firenze: Giunti, 1996
C. Eschenfelder, Giovanni Battista Tiepolo: 1696 – 1770, in “Maestri dell’Arte Italiana”, Koln : Konemann, 2000
29
Società Operaia di Mutuo Soccorso “G. Garibaldi” di Porto San Giorgio, Sigismondo Nardi 1866 – 1924 pittore sangiorgese, , 1966
30
M. L. De Luca, La chiesa di San Marone:vicende storiche e restauri, in “Civitanova. Immagini e storie 3”, 1992
8
d’ingresso; o in “Civitanova. La storia, la vita, i giorni”
31
, di Angelo e Mariano Guarnieri, geometri e storici
civitanovesi: anche qui l’artista viene solo citato in merito all’opera che vi ha eseguito.
In un opuscolo, redatto dalla Società Operaia di Mutuo Soccorso di Porto San Giorgio “G. Garibaldi”, in
occasione di una mostra commemorativa per il centenario della nascita dell’artista, troviamo un elenco
abbastanza dettagliato delle sue opere
32
, anche se ormai non molto aggiornato sugli attuali proprietari,
nonché dei contributi di personaggi illustri del tempo.
31
M. e A. Guarnieri, Civitanova. La storia, la vita, i giorni, Cassa Rurale ed Artigianale di Civitanova Marche e Montecosaro, s.l. 1993
32
Società Operaia di Mutuo Soccorso “G. Garibaldi” di Porto San Giorgio, Op. cit.
9