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Introduzione
Le unioni miste, ovvero i matrimoni tra persone provenienti da mondi diversi, non
sono un fenomeno così recente e sconosciuto al nostro paese, tuttavia, ciò che cambia
rispetto al passato sono gli scenari e l’aumento delle distanze tra i mondi.
Fino allo scorso secolo, infatti, i flussi migratori che vedevano come protagonisti gli
italiani avevano già determinato la nascita di unioni miste tra i nostri connazionali
emigrati e le donne di altri Paesi dell’Europa Occidentale (tedesche, svizzere,
francesi, ecc …), ma si trattava di unioni che restavano nell’ambito di culture
relativamente simili per cui non avevano un grosso impatto sulla società.
L’inversione di direzione di tali flussi che, a seguito del suo sviluppo industriale ed
economico, vede oggi l’Italia come meta delle migrazioni e non più come paese di
origine, ci mette in contatto con persone provenienti da nazioni e culture lontanissime
dalla nostra e facilita l’incontro, anche sentimentale, con loro. È questa la novità dei
matrimoni misti ai quali, forse, ancora non siamo abituati e percepiamo come una
minaccia per la società. Si tratta di una realtà che è destinata a diventare la normalità
in un futuro non poi così lontano.
È proprio questa constatazione che mi porta ad affrontare quest’argomento di grande
attualità e rilevanza sociale. Un fenomeno in aumento destinato a radicalizzarsi nella
nostra società, così come si è radicalizzata la presenza di stranieri sul territorio
italiano e che non deve più spaventare o provocare ostilità e diffidenza nei confronti
del nuovo ma deve educare la società alla tolleranza e all’apertura verso l’altro.
L’idea di una tesi sulle coppie miste nasce nel momento in cui, ascoltando i media, ho
notato come, quest’ultimi, affrontino l’argomento in questione solo a livello
drammatico, solo in occasione di una tragedia. È stata, infatti, proprio la notizia di
cronaca nera riguardante la vicenda di Sanaa
1
, diventata un tormentone nel mese di
settembre (se ne parlava in tutte le trasmissioni), a spingermi a voler esplorare da
vicino la realtà biculturale che caratterizza queste unioni. Purtroppo, è la tv che
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http://www.corriere.it/, Ama un italiano, Sanaa uccisa dal padre, Cut F., 16 settembre 2009
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spesso fomenta la paura negli italiani nei confronti degli stranieri, affrontando solo i
singoli casi drammatici poiché gli aspetti positivi, o comunque “normali”, che
caratterizzano queste unioni non fanno notizia. Questi fatti di cronaca, però, non
fanno altro che alimentare l’idea che la causa di tutto sia la religione e danno
un’immagine della coppia mista come di una coppia piena di problematiche. Ho
voluto, quindi, osservare direttamente la realtà che vivono le coppie miste, per
coglierne gli aspetti positivi e di normalità, cercando, in questo modo, di provare ad
abbattere i luoghi comuni.
La prima parte di questo lavoro si occupa di illustrare il fenomeno delle coppie miste
in termini generali per scoprire cosa rende una coppia “mista” partendo dal concetto
di differenza, esplorando qual è il legame tra immigrazione e coppie miste e quali
sono le strategie di acculturazione
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che un immigrato può mettere in atto nel
momento in cui approda in un nuovo paese. Nella parte generale mi è sembrato
opportuno inserire anche alcuni dati statistici allo scopo di rendere l’idea della portata
del fenomeno multiculturale nel nostro paese.
Trattandosi di una ricerca qualitativa, mi è sembrato opportuno dedicare il secondo
capitolo agli aspetti teorici legati a questo tipo d’indagine, includendo brevi
riferimenti sulla storia che la caratterizza e sugli strumenti privilegiati dai ricercatori
qualitativi, soffermando l’attenzione sull’intervista e i diversi modi in cui può essere
svolta, poiché è lo strumento da me utilizzato.
Il terzo capitolo entra in modo più specifico nel progetto di ricerca. Esso è volto
all’esplorazione della vita domestica di queste famiglie e prevede la raccolta della
testimonianza diretta di un numero ristretto di coppie miste, solo sette, allo scopo non
di elaborare delle vaghe generalizzazioni, ma di percorrere i singoli vissuti,
valorizzare le esperienze e i percorsi personali ed evidenziare i punti di forza che
nascono proprio dal confronto tra culture.
2
La definizione classica del termine “acculturazione” comprende i cambiamenti dei modelli culturali originari, che si
manifestano nel momento in cui gruppi o individui di culture differenti entrano in contatto. Quando ciò avviene, i
soggetti vivono un impatto significativo nella propria struttura sociale, istituzionale, politica e nel sistema dei valori.
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La priorità data all’analisi qualitativa dell’argomento ha determinato la volontà di
preferire, quale strumento d’indagine, l’intervista con domande semi-strutturate per
permettere alle coppie di narrarsi e per dare importanza ai singoli casi.
In particolar modo, le domande sono volte a sondare la gestione della diversità nella
vita di tutti i giorni: in che modo si confrontano culture e stili di vita diversi, in che
modo la coppia supera le difficoltà interne ed esterne in relazione alla gestione del
nucleo familiare e all’educazione dei figli, nel primo caso, e in relazione alla gestione
dei rapporti con la famiglia d’origine e la società, nel secondo.
Questo perché solo partendo da loro, dal loro vissuto, dalla loro quotidianità, si può
veramente capire cosa succede quando due mondi così diversi s’incontrano e poter
così sviluppare riflessioni sui diversi modi di vivere questa esperienza.
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Capitolo 1:
Aspetti macro-sociali del fenomeno
Strana la vita, coi suoi personaggi
terra di zingari, ladri e di saggi
uomini e donne in cerca di cosa
una strana alchimia, una storia preziosa
C’è chi vorrebbe una coppia tranquilla
ma solo tra opposti c’è la scintilla
un arco che scocca tra alterni momenti
di morbidi baci e muti lamenti
A noi l’arduo compito di armonizzare
la voglia di sé con la voglia d’amare
un amore difficile, ma vivo e sincero
io gatto bianco, tu gatto nero.
Federico Occhionero
Premessa
Da molti anni ormai, la realtà italiana ha subito notevoli mutamenti determinati dal
continuo rimescolamento della popolazione residente con quella proveniente da ogni
parte del mondo che, sempre di più, giunge, nelle nostre città grazie anche alla
maggiore facilità di mobilitazione che la globalizzazione permette.
È evidente come si stia affermando il fenomeno del "multiculturalismo", una realtà
molto presente nella società contemporanea che porta alla costituzione di gruppi
sociali eterogenei caratterizzati dalla compresenza di diverse lingue, religioni,
tradizioni e culture. Il fenomeno, naturalmente, non comporta solo il trasferimento
all’interno dei confini italiani di nuclei familiari già formati all’estero, ma anche la
formazione ex novo di nuove famiglie. Infatti, in questo nuovo tessuto sociale, si
creano nuovi legami e rapporti, tra individui autoctoni e immigrati, che possono
interessare la sfera lavorativa, ma anche, e sempre con più frequenza, la sfera
sentimentale, andando così a creare quelle che vengono definite ‘coppie miste’.
Come afferma M. Tognetti Bordogna:
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“ la famiglia mista o interetnica, o binazionale rappresenta il futuro della
famiglia che cambia in quanto saranno sempre più numerosi i nuclei formati
da individui appartenenti a gruppi nazionali, a culture diverse.”
1
Il loro incremento rappresenta uno degli indicatori più significativi del processo di
integrazione e stabilizzazione delle comunità immigrate nel nostro Paese, inoltre
evidenzia l’affievolimento del pregiudizio razziale, da un lato, e dell’influenza della
famiglia nella scelta del coniuge, dall’altro
2
.
1.1 Coppia mista: una realtà difficile da definire
Nel momento in cui ci s’interroga sulla natura delle coppie miste, possono nascere
delle difficoltà poiché individuare dei criteri che permettano di darne una definizione
univoca, per distinguere la coppia mista da una che non lo è, non è semplice.
In primo luogo, è bene precisare che si utilizza il termine “coppia” e non
“matrimonio” per includere tutti i legami sentimentali di questo tipo, e non solo quelli
ufficiali, in quanto esaminare il fenomeno tenendo in considerazione solo i matrimoni
significherebbe restringere l’osservazione ad un campo dai confini netti ma limitati
poiché le unioni miste sfociate nel matrimonio sono solo una parte della totalità
presente sul territorio.
Per quanto riguarda il termine “mista”, in senso generale, si potrebbe dire che
qualsiasi famiglia è mista perché implica la convivenza di persone con generi e status
sociali diversi, inoltre ognuno porta con sé un bagaglio di esperienze, abitudini e un
sistema valoriale che non potrà mai essere identico all’altro per cui, un’unione
sentimentale, rappresenta sempre una sfida a comprendere la cultura di cui l’altro è
portatore
3
.
1
M. Tognetti Bordogna , “Matrimoni misti: un utile laboratorio”, in Legami familiari e immigrazione: i matrimoni
misti, Torino, L’Harmattan Italia, 1996, p.26
2
M. Tognetti Bordogna, op. cit., p.10
3
P. Fenaroli, C. Panari, Famiglie “miste” e identità culturali, Roma,Carocci, 2006, p. 9
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Da questa premessa si evince che sono altre le differenze che intercorrono fra i due
coniugi affinché si possa accostare accanto al termine “coppia” l’aggettivo “mista”.
A riguardo rende bene l’idea G. Peruzzi:
“La mixitè va ricercata, dunque, più avanti, oltre queste differenze prime,
[…] è qualcosa di ulteriore rispetto alle diversità che si è soliti percepire tra
due persone legate da un rapporto sentimentale […] qualcosa che distingue i
due partner in modo forte, non ordinario, insolito; qualcosa che non si è
abituati a vedere mescolato, che generalmente non è mischiato, confuso nelle
relazioni interpersonali e affettive che ci circondano.”
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La differenza di cui si parla, per cui, è percepita come la violazione di una regola,
quella dell’endogamia
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(che prescrive l’obbligo di scegliere il proprio coniuge
all’interno del gruppo di appartenenza), ma le regole le stabilisce la società per cui la
differenza fra i partner esiste nel momento in cui è percepita come tale a livello
sociale.
Di conseguenza, un’unione sentimentale è da definirsi mista in relazione ad un dato
contesto e periodo storico poiché nei diversi periodi storici o contesti culturali,
l’accezione di coppia mista è mutata in modo considerevole sulla base di criteri e per
ragioni differenti.
In passato, infatti, erano considerati misti quei matrimoni fra persone appartenenti a
ceti o professioni diverse, anche se facevano parte dello stesso gruppo culturale, in
quanto, erano questi parametri a essere assunti come criteri guida nel definire le
appartenenze degli individui
6
. Nel contesto statunitense, invece, l’elemento
caratterizzante la diversità tra i coniugi è, soprattutto, la razza di appartenenza. Negli
Stati Uniti, quindi, le coppie miste per eccellenza sono state, e sono, quelle
interrazziali e in particolare quelle che vedono coinvolte una persona «bianca»e una
4
G. Peruzzi, Amori possibili. Le coppie miste nella provincia italiana, Milano, FrancoAngeli, 2008, p.26
5
Cfr. K. Davis, “Inetrmarriage in Caste Societies” , American Anthropologist, cit. in G. Peruzzi, op. cit., p. 24
6
P. Fenaroli, C. Panari, op. cit., p. 9
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«nera». Oltre al concetto di “razza”, alcuni studi anglosassoni, introducono anche
quello di “etnia” che va aldilà dei connotati fisiologici delle persone coinvolte, per
includere anche i riferimenti culturali.
La letteratura sul tema fornisce una pluralità di requisiti che possono essere assunti
come caratteristici della coppia mista comprovando la complessità di questa realtà
così eterogenea: paese e cultura di origine o provenienza, religione, lingua, razza ed
etnia. Di volta in volta, questi assumono una maggiore o minore importanza in base
al punto di vista di chi osserva: per lo stato laico e i giuristi, ad esempio, è la
differente nazionalità il criterio principale che permette di identificare una coppia
mista, per l’istituzione religiosa, invece, assume un ruolo importante la differenza
confessionale, per cui è mista anche l’unione tra un cattolico e un buddista, anche se
entrambi italiani.
Anche il riferimento all’etnia, che implica la presenza simultanea di più
caratteristiche (diversità di razza, religione, nazionalità), contribuisce a complicarne il
quadro concettuale poiché le diverse etnie cui appartengono i partner stranieri non
sono percepite allo stesso modo all’interno della società ospitante, di conseguenza,
anche la stessa coppia mista suscita reazioni più o meno forti, a livello sociale, a
seconda dello status attribuito ai gruppi di origine degli stranieri.
Ad esempio, in Italia, l’unione tra un italiano e una tedesca, o una straniera
proveniente da un qualsiasi altro Paese dell’Europa Occidentale, non provoca la
stessa risonanza nella comunità di una coppia il cui partner straniero provenga da un
paese extracomunitario come, ad esempio, il Marocco. Questo perché, nel primo
caso, lo straniero appartiene comunque alla cultura occidentale, considerata come
“dominante”, invece, nel secondo caso, l’immigrato appartiene a una cultura
percepita come “minoritaria”.
Questo significa che la distanza e la differenza tra i due partner esistono nel momento
in cui sono percepite come rilevanti a livello sociale
7
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7
P. Fenaroli, C. Panari, op. cit., p. 10