1. INTRODUZIONE: LE ENERGIE ALTERNATIVE E I NUMERI DELL’EOLICO
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1. INTRODUZIONE: LE ENERGIE
ALTERNATIVE E I NUMERI DELL’EOLICO
1.1 EOLICO: SE NON ORA QUANDO?
L’incidente della BP nel Golfo del Messico, la recente crisi geopolitica del nord Africa
con la conseguente minaccia dell’interruzione delle catene di rifornimento e il disastro
nucleare in Giappone ci ricordano che è ormai arrivato il momento di mettersi dalla
parte delle energie rinnovabili e pulite, come sottolineato da Barack Obama [28]. Inoltre
l’innalzamento della temperatura globale e le conseguenti prescrizioni del protocollo di
Kyoto ci impongono di limitare la produzione di anidride carbonica.
Alla luce di queste ragioni è inevitabile procedere nella direzione delle energie
rinnovabili e tale esigenza è ancora maggiore nel nostro Paese privo di giacimenti
petroliferi e ricco invece di risorse energetiche pulite e gratuite come il sole e il vento.
Naturalmente anche l’installazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili (IAFR) ha
dei limiti connessi agli impatti di tipo visivo e ambientale e al consumo del suolo; il
mercato “drogato” dagli incentivi e l’assenza di un quadro normativo chiaro ha reso
possibile la nascita di parchi eolici e di distese di pannelli fotovoltaici incuranti degli
impatti paesaggistici e snaturando la vocazione agricola di intere porzioni di territorio.
1. INTRODUZIONE: LE ENERGIE ALTERNATIVE E I NUMERI DELL’EOLICO
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Gli impatti derivanti dall’installazione dei grandi sistemi alimentati da fonti rinnovabili
ha spostato le politiche incentivanti verso i piccoli impianti integrati con l’edilizia
(Capitolo 6).
Il mio lavoro di tesi parte da queste considerazioni e si concentra sull’analisi della
risorsa eolica in ambiente urbano ponendo particolare attenzione ad una serie di
fenomeni perturbativi; dopo aver studiato i campi di vento si è valutato il
funzionamento delle microturbine in tali contesti e come è possibile integrarle
nell’ambiente costruito evidenziando le enormi potenzialità di questa tecnologia.
1.2 I NUMERI DELL’EOLICO IN EUROPA
Sostenuta dalla direttiva europea del 2001 [46], la tecnologia eolica si è sviluppata a tal
punto che nel 2008 in Europa è stata installata più potenza eolica di ogni altra
tecnologia di produzione elettrica, compresi gas, carbone e impianti nucleari. I
produttori europei di sistemi eolici nel 2008 hanno coperto il 60% del mercato globale,
che nel complesso vale 36 miliardi di euro solo per la produzione di turbine eoliche
[29]. La direttiva europea sulle energie rinnovabili del 2009 punta a incrementare la
quota di energia pulita in Europa dall’8,6% del 2005 al 20% nel 2020. Nel 2007 questa
quota aveva raggiunto il 9,9%; per quanto riguarda l’eolico la potenza installata in
Europa è sintetizzata nel diagramma sottostante (Fig. 1.1).
0
5000
10000
15000
20000
25000
30000
Altri Paesi
Belgio
Polonia
Austria
Grecia
Irlanda
Svezia
Paesi Bassi
Danimarca
Portogallo
Regno Unito
Francia
Italia
Spagna
Germania
(MW)
Fig. 1.1: Potenza installata in Europa al 31/12/2009
1. INTRODUZIONE: LE ENERGIE ALTERNATIVE E I NUMERI DELL’EOLICO
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Secondo le previsioni delle EWEA (the European Wind Energy Association) [29]
l’eolico terrestre o on-shore è la più economica tra le tecnologie rinnovabili e per questo
motivo darà il maggior contributo per far fronte agli obiettivi europei, arrivando a
coprire il 34% dell’intera quota di energia rinnovabile nel 2020.
1.3 L’EOLICO IN ITALIA
1.3.1 Valutazione della potenza installata
In Italia nel primo semestre del 2010 si sono avuti dei buoni risultati, in termini di
nuova potenza installata e creazione di posti di lavoro a elevata formazione
professionale. Tali risultati non sono uniformi sull’intero territorio nazionale: la Sicilia e
Puglia sono le regioni più favorevoli allo sviluppo dell’eolico costituendo quasi la metà
della potenza nazionale. Nello specifico si nota l’avanzamento decisivo della Sicilia che
si colloca in prima posizione con oltre 1300MW, di cui quasi 200MW di nuova
installazione; la Puglia nel primo semestre ha aggiunto altri 150MW che hanno portato
il suo totale a 1275MW di potenza installata.
In Sardegna, dove all’ottimo potenziale eolico non si coniuga un atteggiamento
favorevole del governo regionale, si è avuto comunque un aumento discreto della
capacità eolica, che ha raggiunto il valore di 661 MW. In controtendenza rispetto al
passato, l’eolico in Campania sta crescendo al di sotto delle aspettative. Calabria e
Molise, nei primi mesi dell’anno, hanno installato ciascuna poco più di 20 MW; tale
dato evidenzia una crescita piuttosto modesta soprattutto per quanto riguarda la Calabria
che partendo da circa 6MW del 2006, nel giro di tre anni, attraverso un notevole ritmo
di sviluppo è pervenuta all’installazione di circa 400MW. Completata la rassegna delle
regioni meridionali e insulari, l’andamento del 2010 delle regioni centro-settentrionali è
del tutto deludente con solo 4 MW connessi alla regione Abruzzo (Fig. 1.2).
E’ difficilmente ipotizzabile che con questa carenza cronica di eolico, soprattutto nelle
regioni del centro dove il potenziale del vento è decisamente interessante, si possa
raggiungere il target di 16000 MW indicato nel PAN (Piano d’Azione Nazionale per le
energie rinnovabili).
Una migliore collaborazione tra stato e regioni sarà un fattore determinante per uno
sviluppo efficace ed equilibrato delle rinnovabili, in armonia con le vocazioni
energetiche territoriali.
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0
200
400
600
800
1000
1200
1400
Altre regioni
Toscana
Abruzzo
Basilicata
Molise
Calabria
Sardegna
Campania
Puglia
Sicilia
(MW)
Fig. 1.2: Potenza installata in Italia al 31/12/2010
1.3.2 Le politiche nazionali: segnali contrastanti
L’effetto della crisi economica globale sembra aver colpito solo marginalmente il
mercato delle energie rinnovabili e nel continente asiatico si prospetta un continuo
aumento della potenza installata come emerso nell’ambito dell’Eolica Expo
Mediterranean tenutasi a Roma nell’Ottobre del 2010. Secondo le stime di Christian
Kjaer, direttore dell’EWEA (the European Wind Energy Association), in Europa per il
2010 si è avuta una potenza eolica aggiunta di 10 GW di cui 1 in Italia.
Questo cauto ottimismo si scontra con lo scetticismo degli istituti di credito troppo
prudenti e conservatori e poco propensi ad investire nelle energie rinnovabili, specie in
seguito al decreto legislativo n. 78/10. Come denunciato dall’ANEV (Associazione
Nazionale Energia del Vento) è del tutto sorprendente quanto sancito dall’art. 45 di
questo decreto che vieta l’acquisto da parte del GSE dei CV (Certificati Verdi) in
eccesso. L’ANEV sottolinea la mancata tempestività nella gestione funzionale del
mercato dei CV, con conseguentemente disallineamento tra domanda e offerta. Ciò
potrebbe porre in serio rischio il soddisfacimento dell’obbligo del 20% del consumo di
energia primaria da rinnovabili entro il 2020.
Inoltre, preoccupante è anche la ricaduta occupazionale su un mercato che solo in Italia
conta 25.000 addetti diretti e non.
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D’altro canto segnali positivi arrivano dall’approvazione da parte della Conferenza
Unificata Stato-Regioni del Provvedimento di Autorizzazione Unica Semplificata per le
fonti rinnovabili contenente le Linee Guida per il corretto inserimento degli impianti nel
territorio [63]. Questo provvedimento pone fine alle variegate posizioni regionali in
materia e riduce i tempi necessari all’ottenimento dell’autorizzazione a procedere.
La Corte Costituzionale era infatti intervenuta dichiarando illegittime tutte le norme
regionali in materia, stabilendo che in assenza delle linee guida previste dal D.Lgs.
387/2003 [47] nessun intervento era consentito che riguardasse limiti o criteri per la
localizzazione dei siti più idonei alla realizzazione degli impianti. Ma ora che i
riferimenti statali sono definiti si apre una fase nuova, dove torna alle regioni la
responsabilità di definire quanto prima le regole entro le quali si dovranno muoverele
realizzazioni che riguardano l’eolico e tutte le altre fonti rinnovabili.
1.3.3 L’energia eolica e il rapporto con la popolazione
Le turbine eoliche hanno un forte impatto sulla popolazione data la necessaria
diffusione sul territorio; infatti mentre le classiche centrali elettriche sono piuttosto
concentrate e si possono posizionare in una molteplicità di siti, le centrali eoliche o
wind farm sono subordinate alla presenza di un campo di vento adeguato. Per questa
ragione è indispensabile capire quale è l’atteggiamento della popolazione verso tali
impianti e incentivare una adeguata informazione.
L’indagine commissionata dall’APER (Associazione Produttori Energia da fonti
Rinnovabili) [28] all’istituto di ricerca ISPO volta a comprendere l’atteggiamento e la
conoscenza dell’energia eolica da parte degli italiani ha mostrato una netta prevalenza
delle opinioni a favore dell’opportunità di sviluppare l’energia eolica nel nostro Paese
tanto tra la popolazione in generale (80%) quanto fra i residenti vicino a un impianto
(71%) e tra gli esperti (87%). Dal sondaggio demoscopico è emersa una generale
informazione degli italiani sull’energia eolica (Fig. 1.3) che spesso hanno anche
conoscenza diretta degli impianti (Fig. 1.4).
Inoltre è stato chiesto a chi aveva visto almeno una volta un impianto eolico dal vivo
quale fosse il suo giudizio in merito ed i risultati sono abbastanza positivi (Fig. 1.5).
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L'eolico e l'informazione
1%
15%
38%
46%
Non so
No, non ne ho mai sentito
parlare
Si, so bene di cosa si tratta
Si, ne ho sentito parlare
Fig. 1.3: L’informazione degli Italiani sull’eolico secondo il sondaggio ISPO
L'eolico e l'esperienza dal vivo
25%
15%
12%
48%
No, non mi è mai capitato di
vedere un parco eolico,
anche se so come è fatto
No, non mi è mai capitato di
vedere un parco eolico, e
non so come sia fatto
Si, mi è capitato di vedere
dal vivo un parco eolico
perché abito nelle zone
limitrofe
Si, mi è capitato di vedere
dal vivo un parco eolico
passandoci nelle vicinanze
Fig. 1.4: La conoscenza diretta degli Italiani degli impianti eolici secondo il sondaggio ISPO
Bisogna valutare come questi giudizi si modificherebbero qualora l’impianto fosse
installato sul tetto della propria abitazione o nel proprio giardino; secondo la teoria
NIMBY (Not In My Back Yard) la popolazione è molto restia a cambiamenti
dell’ambiente nel quale si vive specie in virtù del fatto che le macchine eoliche hanno
anche un impatto sonoro e visivo a differenza dei pannelli fotovoltaici e necessitano di
una manutenzione maggiore rispetto a quest’ultimi.
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10
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
Moderno Suggestivo Brutto Rumoroso
Per nulla d'accordo
Poco d'accordo
Non so
Abbastanza d'accordo
Molto d'accordo
Fig. 1.5: Giudizio sintetico degli Italiani sugli impianti eolici secondo il sondaggio IPSO