1 Sistemi elettorali, tipologie, principi e ripercussioni
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1 Sistemi elettorali, tipologie, principi e
ripercussioni
1.1 I sistemi elettorali e le sue tipologie
1.1.1 Definizione e regole tecniche dei sistemi elettorali
"I sistemi elettorali", afferma Maurice Duverger, "sono strani dispositivi - telecamere e proiettori
allo stesso tempo.” Essi registrano le immagini che essi stessi hanno in parte creato."
17
Duverger
descrive con questa bella immagine il duplice ruolo che rivestono i sistemi elettorali: non solo
registrano i voti e li convertono in seggi, ma influenzano anche il sistema politico.
Il termine sistema elettorale può essere inteso in senso stretto o in senso lato. In senso lato esso
comprende tutto ciò che riguarda il procedimento elettorale, ivi incluso il diritto elettorale e
l’organizzazione delle elezioni. Dieter Nohlen intende il sistema elettorale in senso stretto. Nella
sua opera „Wahlrecht e Parteiensystem“ (2007) Nohlen si occupa della teoria e dell’empirica dei
sistemi elettorali analizzando le ripercussioni sui sistemi dei partiti.
18
Fig. 3: Definizione del sistema elettorale
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‹N› O.Peterlini: Wahlsysteme
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Sistema elettorale
In senso lato:
tutto quello che
riguarda il processo
elettorale, inclusi
• il diritto al voto
• l’organizzazione
elettorale
In senso stretto:
modo con il quale
• gli elettori esprimono
il loro voto per il
partito e la loro
preferenza per
candidati
• come questi voti
vengono trasformati
in mandati
17
Duverger, M. (1984) p 34.
1 Sistemi elettorali, tipologie, principi e ripercussioni
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Con il sistema elettorale in senso stretto intendiamo la modalità con la quale gli elettori esprimono il
loro voto per un partito e per i candidati e la relativa assegnazione dei mandati. Con i sistemi
elettorali i risultati del voto (data of votes) vengono trasformati in mandati (parliamentary seats). I
sistemi elettorali disciplinano la delineazione dei collegi elettorali, la propaganda elettorale,
l’espressione del voto e il computo dei voti stessi ai fini dell’assegnazione dei seggi.
Fig. 4: Sistemi elettorali in senso stretto
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Sistema elettorale
Esprimere il voto e trasformarlo in seggi
In senso stretto:
modo con il quale
• gli elettori esprimono
il loro voto per il
partito e la loro
preferenza per
candidati
• come questi voti
vengono trasformati
in mandati
18
Nohlen, D. (2007) p 61.
1 Sistemi elettorali, tipologie, principi e ripercussioni
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1.1.2 Cosa è il diritto elettorale
Le leggi elettorlai ne regolano i limit e le condizioni. Il diritto elettorale oggi sembra una cosa ovvia
e scontata. Ma non dimentichiamo che il cammino per ottenerlo è stato lungo e tortuoso. Basti
pensare al diritto elettorale delle donne, introdotto in Italia solo dal 1946.
Fig. 5: Definizione del diritto elettorale
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Diritto elettorale
• Il diritto elettorale attivo è
il diritto di un elettore di
poter partecipare e
esprimere il proprio voto
alle votazioni
• Il diritto elettorale passivo
è il diritto di poter essere
eletto, per esempio in
Parlamento
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1.1.3 Cosa regolano i sistemi elettorali
Le disposizioni tecniche più rilevanti dei sistemi di voto riguardano gli elementi seguenti:
- la delimitazione dei collegi elettorali secondo diversi possibili livelli, quali distribuzione
regionale e dimensione;
- a propaganda elettorale: candidatura singola o liste, diverse modalità di liste (liste bloccate, liste
libere), collegamenti di liste,
- l’espressione del voto. L’elettore ha le seguenti possibilità: un solo voto (voto singolo),
preferenza per un candidato, pluralità di voti, pluralità di voti limitata (meno voti rispetto a
candidati da eleggere), voto alternativo (preferenze secondarie, terziarie etc.), cumulo di voti
(più voti per un unico candidato), Panachage (voto a candidati di liste diverse), voto secondario
(uno per il collegio, uno per la lista),
- il computo dei voti: sistema maggioritario (con maggioranza relativa o assoluta) o proporzionale
(secondo il procedimento del quoziente maggiore o del quoziente elettorale, con o senza
sbarramento) e le possibili combinazioni tra i vari sistemi.
Il significato del sistema elettorale è controverso sia tra gli studiosi che tra i politici. Alcuni studiosi
mettono i destini della democrazia in stretta connessione con i sistemi elettorali.
Fig. 6: Abuso di sistemi elettorali
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Abuso
Rafforzare il
proprio potere
Indebolire
l’opposizione
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Ferdinand A. Hermens, per esempio, fa derivare il fallimento della Repubblica di Weimar dal
sistema di voto proporzionale.
19
Questa affermazione è forse esagerata, ma sarebbe altrettanto
sbagliato sottovalutare le influenze dei sistemi elettorali sulla democrazia.
1.1.4 La delimitazione del collegio
Un significato particolare per le chance elettorali dei partiti politici lo ha la delimitazione ed il
disegno dei collegi elettorali. I collegi elettorali possono avere dimensioni diverse. Vi è la
possibilità di istituire collegi uninominali, in cui è da eleggere soltanto un solo candidato, o anche
collegi plurinominali, nei quali sono da eleggere più candidati. Esistono anche i cosiddetti collegi
nazionali, in cui l’intero territorio nazionale rappresenta il collegio. Secondo il principio
democratico, ogni voto deve avere lo stesso peso. Questo significa che per ogni candidato da
eleggere deve corrispondere lo stesso numero di elettori. Il rapporto della popolazione, o più
precisamente degli aventi diritti al voto, deve quindi essere considerato quando si disegnano i
collegi.
La ripartizione dei collegi può quindi comportare delle manipolazioni più o meno consapevoli,
attraverso per esempio la creazione di collegi plurinominali più o meno grandi, la scelta della
delimitazione geografica, in virtù del rapporto tra città metropolitana e provincia, in virtù di una
mancata considerazione della presenza di migranti etc. Nei collegi plurinominali bisogna tener
presente non soltanto il rapporto tra la popolazione e i candidati, ma anche le dimensioni del
collegio stesso. Più è grande il collegio e più è alto il numero dei parlamentari da eleggere, più il
sistema diventa proporzionale. Questo favorisce i partiti piccoli e le minoranze disparsi sul
territorio, che soccombono nei collegi piccoli. Più è piccolo il collegio, più aumenta la soglia
naturale di sbarramento; mentre essa è al massimo nei collegi uninominali. In questi collegi, infatti,
soltanto il partito più forte riesce ad imporsi, mentre le minoranze soccombono. Nei sistemi
elettorali combinati, come osserveremo in seguito, può essere raggiunto un equilibrio attraverso un
sistema proporzionale su base nazionale rispetto ai collegi uninominali, come per esempio avviene
in Germania. La delimitazione consapevole e artificiosa dei confini dei collegi elettorali a discapito
di altri gruppi viene definitivo anche Gerrymandering. Con tale pratica si sfrutta la diversa
composizione del corpo elettorale. Un tale piano è stato per esempio escogitato durante il fascismo
19
Hermens, F.A. (1941) (1968).
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contro la minoranza linguistica dei sudtirolesi, che nel proprio territorio rappresenta la maggioranza,
al fine di distribuirla su due collegi e farla diventare minoranza.
20
Anche la delimitazione dei collegi secondo i confini amministrativi delle regioni o delle province
può diventare un problema. Anche se si rispetta la chiave di una equa rappresentanza, si può
comunque arrivare a degli effetti discorsivi. Di regola i collegi elettorali non vengono creati in
maniera uniforme, e quindi con il medesimo numero di abitanti e di candidati, ma secondo unità
amministrative. Secondo questo principio si può arrivare alla creazione di grandi collegi nelle
grandi città e di collegi più piccoli in provincia, con le conseguenze appena descritte per i partiti più
piccoli, che si vedono svantaggiati nelle province con i collegi più piccoli.
La dimensione del collegio non influenza soltanto il rapporto tra voti e mandati, ma anche il
rapporto tra elettori ed eletti. Nei collegi uninominali l’elettore ha una scelta diretta tra diversi
esponenti che di regola conosce meglio rispetto a grandi collegi anonimi, in cui i candidati spesso
non sono noti. Se si è inoltre in presenza di liste bloccate, senza voto di preferenza, il rapporto tra
elettore ed eletto viene ulteriormente estraneato.
21
20
Cfr. cap. 3.2.3 La riforma elettorale del 1923 e il tramonto della democrazia.
21
Nohlen, D. (2007), p 86-102.
1 Sistemi elettorali, tipologie, principi e ripercussioni
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1.1.5 I sistemi elettorali secondo il computo dei voti
Fig. 7: Suddivisione dei sistemi elettorali in Majorz e Proporz
Dopo il disegno dei collegi elettorali il secondo meccanismo in termini di rilevanza è rappresentato
dal conteggio dei voti e da come questi siano trasformati in seggi. Esistono due sistemi, quello
maggioritario (Majorz) e quello proporzionale (Proporz). Tra le due forme classiche contrapposte
esistono varie forme combinate. A seconda di quale dei sistemi prevale queste forme combinate
vengono assegnate all’uno o all’altro sistema. Dieter Nohlen ha classificato la maggior parte di
queste forme miste e le ha assegnate a uno dei due sistemi classici, arrivando a cinque modelli per
ogni sistema di Proporz e Majorz.
22
Ciò nonostante rimangono forme combinate che non si lasciano
così chiaramente assegnare all’uno o all’altro sistema.
22
Nohlen, D. (2007) p 192.
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Fig. 8: La classificazione dei sistemi elettorali secondo Nohlen
1.1.6 Il sistema maggioritario (sistema Majorz)
Fig. 9: Il sistema maggioritario
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Majorz
• Il territorio nazionale viene suddiviso in
tanti piccoli collegi
• In ogni collegio viene eletto un unico
candidato
–con maggioranza assoluta o
–con maggioranza relativa
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Nel sistema maggioritario il territorio nazionale viene suddiviso in collegi uninominali. In ogni
collegio vince quel candidato che ottiene il maggior numero di voti.
Si distingue tra due diverse opzioni:
- la maggioranza semplice (sistema maggioritario relativo, Plurality-System): il candidato che
ottiene più voti rispetto agli altri candidati (maggioranza relativa) risulta vincente;
- la maggioranza assoluta (sistema maggioritario assoluto, Majority-System). Vince chi ottiene nel
collegio la maggioranza assoluta (più del 50%) dei voti. Se questa maggioranza non viene
raggiunta nel primo turno, ha luogo un ballottaggio. La rilevanza politica dei ballottaggi è
dovuta dal ruolo che giocano i partiti minori in questi sistemi, in quanto sono essi a poter dare i
voti determinanti ai grandi partiti.
Il sistema maggioritaro, in particolar modo con la maggioranza relativa (secondo il Plurality-
System) favorisce generalmente i partiti grandi, mentre i partiti piccoli, che non dispongono di una
concentrazione a livello territoriale, rischiano di non conquistare neanche un solo seggio. Ciò non è
tuttavia necessariamente vero per i partiti etno-regionali o per le minoranze, che dispongono di una
concentrazione in uno o più collegi.
Fig. 10: Articolazioni del sistema maggioritario
1 Sistemi elettorali, tipologie, principi e ripercussioni
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1.1.6.1 Il sistema di maggioranza relativa in Gran Bretagna
La Gran Bretagna è un esempio classico di un sistema maggioritario. Tutto il territorio viene
suddiviso (dal 2010) in 650 Collegi (Constituencies). In ogni collegio vince chi riceve la
maggioranza relativa, cioè raccoglie più voti dei sui concorrenti.
Fig. 11: Elezioni a maggioranza relativa in Gran Bretagna
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Gran Bretagna
Maggioritario a maggioranza relativa
• 650 seggi uninominali: ogni
elettore ha 1 voto per un
candidato nel collegio
• risulta eletto chi ha più voti
nel collegio.
Fig. 12: Collegi in Gran Bretagna
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I collegi in Gran Bretagna
• 533 in England, 59 in
Scotland, 40 in Wales e
18 in Northern Ireland
• Ogni collegio esprime
un deputato nel House
of Commons.
• I collegi hanno
un’estensione variegata
ma comprendono in
media 68.500 elettori.
• L’UK è divisa in 650 collegi
(parliamentary
constituencies).
http://www.parliament.uk
onte: http://www.parliament.uk/about/how/elections/general.cfm.
1 Sistemi elettorali, tipologie, principi e ripercussioni
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Per la distribuzione dei seggi nella Camera (Camera dei Comuni, House of Commons) e la
formazione del Governo è determinante solamente il numero dei collegi vinti e non la percentuale
dei voti raggiunti. Questo significa che per il numero dei seggi alla Camera non è decisiva la quota
proporzionale dei voti che un partito riesce ad ottenere a base nazionale. La Labour Party raggiunse
per esempio nel 2005 alle elezioni per la Camera il 35 % dei voti e il 55 % dei seggi in questo ramo
del Parlamento.
In casi rari il sistema maggioritario può anche condurre alla situazione perversa, che partiti con il
maggior numero di voti si trovino in opposizione, come la Labour Party nel 1951 o il Partito
conservatore alle elezioni del febbraio 1974. I fautori del sistema maggioritario però sottolineano da
parte loro, che il sistema elettorale britannico di regola porta a rapporti politici molto chiari e che la
maggioranza relativa sia abbondante per raggiungere la maggioranza dei seggi alla Camera dei
Comuni.
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1.1.6.2 Il maggioritario assoluto in Francia
Fig. 13: Maggioritario a maggioranza assoluta in Francia
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Francia
Maggioritario a maggioranza assoluta
• 577 Deputati nell’ Assemblée
Nationale.
• da eleggere in 577 collegi
uninominali
• maggioranza assoluta nel
collegio
• almeno ¼ dei voti degli
aventi diritto al voto del
collegio
• altrimenti ballottaggio una
settimana dopo con
maggioranza relativa
23
Bartsch, K./ Krämer, J. (2010).
1 Sistemi elettorali, tipologie, principi e ripercussioni
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Fig. 14: I collegi in Francia
Il sistema maggioritario soprattutto quello a maggioranza relativa (secondo il Plurality-System)
favorisce in linea di principio i grandi partiti, mentre i piccoli partiti che non sono concentrati in una
zona del territorio, rischiano di non ricevere neanche un seggio. Questo però non vale per i partiti
etno-regionalisti o per le relative minoranze, che vivono concentrati in una certa zona.
Fig. 15: Effetti del sistema maggioritario
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Effetti del Majorz
• vince chi ha più voti
• l’altro candidato viene
escluso
• promuove
l’aggregazione dei
partiti
• rafforza la stabilità e
la governabilità
Bild: A. Friedländer: Löwe auf Elefant.
http://de.wikipedia.org/wiki/Zirkus
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1.1.6.3 Le tipologie dei sistema elettorale secondo Nohlen
Nohlen individua i sistemi elettorali e li suddivide in cinque categorie, assegnando i sistemi
combinati al maggioritario se prevale questo sistema. I primi due sono i sistemi classici del
maggioritario, gli altri due sistemi combinati.
Fig. 16: I cinque tipi di sistema maggioritario secondo Nohlen
Addirittura il sistema proporzionale attuato in piccoli collegi plurinominali viene giustamente
attribuito al maggioritario. Quanto più piccolo è il collegio e conseguentemente quanto meno siano i
rappresentanti da eleggere, tanto più il sistema si avvicina al maggioritario. Se il collegio prevede
un unico parlamentare da eleggere si tratta del classico sistema maggioritario.
1 Sistemi elettorali, tipologie, principi e ripercussioni
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1.1.7 Il sistema proporzionale
Fig. 17: L’elezione proporzionale
Mentre nei sistemi maggioritari vince chi ottiene la maggioranza assoluta o relativa, nei sistemi
proporzionali è la proporzione dei voti a decidere sulla distribuzione dei mandati.
24
Tutti i partiti
dovrebbero essere rappresentati nel Parlamento secondo il numero dei voti che hanno ottenuto.
Questo permette anche ai partiti più piccoli, nonostante una loro distribuzione sul territorio, di
ottenere qualche seggio. Questo sistema comporta di regola una forte frammentazione del panorama
partitico che ha caratterizzato per lungo tempo il sistema italiano fino alle recenti riforme. Questo
permette anche ai partiti etno-regionali di essere rappresentanti sulla base dei loro voti. Tuttavia
questo non significa che questo sistema sia, sic et simpliciter, più favorevole per i partiti etno-
regionali. Quando questi sono infatti concentrati in un unico territorio, nel quale rappresentano la
maggioranza, il sistema maggioritario può essere più conveniente per loro. Sarà anche questo
aspetto ad essere oggetto della nostra analisi.
24
Nohlen, D. (2007), p 140.
1 Sistemi elettorali, tipologie, principi e ripercussioni
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1.1.7.1 Categorie del proporzionale
Nella classificazione dei sistemi elettorali Nohlen assegna i sistemi combinati ai due tipi classici, al
maggioritario o al proporzionale, secondo la prevalenza delle loro caratteristiche. Se prevalgono gli
aspetti proporzionali li assegna, pertanto, al sistema proporzionale. I sistemi proporzionali classici
sono:
- il proporzionale in circoscrizioni relativamente grandi, come in Spagna e in Portogallo, e solo
con riserve in Italia (il primo nella figura 18), nonché
- il proporzionale puro, come nei Paesi Bassi e in Israele, senza sbarramenti o altra limitazione
della perfetta proporzionalità (l’ultimo sistema della Fig.18).
Tra queste due forme ci sono varie forme combinate (dal secondo al quarto punto nella Fig. 18).
Fig. 18: I cinque metodi proporzionali