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INTRODUZIONE
INTRODUZIONE
In Italia il settore degli eventi è in costante crescita, sia dal punto di vista economico
che di figure professionali richieste, per cui questa tipologia di manifestazioni sta
assumendo un ruolo rilevante per lo sviluppo del territorio e della promozione turistica.
In questa tesi si studierà il turismo montano legato al mondo degli eventi sportivi,
utilizzando come guida pratica il caso della “Gormiti & Hello Kitty Winter Cup” e
valutando l’impatto che tali manifestazioni hanno sia sul territorio che sugli altri
stakeholders coinvolti, stimandone il bilancio economico, sociale, ambientale e di
immagine.
Si partirà analizzando la segmentazione della domanda turistica in montagna ed
esaminando la spesa diretta e indiretta effettuata dai turisti in questo contesto, come
conseguenza dell’interesse che gli eventi sportivi risvegliano in questi luoghi, creando
inoltre concorrenza tra i potenziali organizzatori di eventi e tra i territori montani.
Successivamente si osserverà il ruolo strategico delle agenzie organizzatrici di eventi
nel gestire i rapporti con i diversi attori coinvolti nella manifestazione (clienti,
partecipanti, fornitori, concorrenti settoriali ed extrasettoriali), illustrando i principali
ruoli dei dipendenti e la struttura organizzativa tipica di un’agenzia.
Si proseguirà con la definizione di “Event Sponsorship”, sottolineando la sua rilevanza
sia in termini d’immagine che economici, spiegando il rapporto tra sponsor e sponsee e
le diverse modalità di sponsorizzazione.
L’evento è uno strumento di marketing efficace per promuovere il territorio e le risorse
della località che l’ospita e lo strumento che si utilizzerà per colpire il segmento di
mercato che si vuol raggiungere è definito marketing mix ed è composto dalle “4 P”
tradizionali (quattro leve del marketing operativo) definite dall’esperto di management
Philip Kotler. Il prodotto da realizzare in questo caso è un evento e bisogna stabilire il
prezzo che il visitatore è intenzionato a pagare per usufruirne. La terza leva viene
definita come placement e fa riferimento alla distribuzione e al collocamento del
prodotto, mentre l’ultima del marketing mix tradizionale è la promozione dell’evento, in
cui si scelgono i mezzi per promuoverlo e comunicarlo. Per i servizi, quindi per gli
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INTRODUZIONE
eventi, bisogna applicare lo studio di altre “3 P”: le persone, ossia il personale e i
consumatori del prodotto, il physical evidence, inteso come l’ambiente in cui sarà
ospitato l’evento e infine i processi organizzativi del servizio.
Di seguito si illustreranno due strategie di marketing coinvolte nella realizzazione di un
evento sportivo: la prima sarà quella del marketing sportivo che si suddivide in due
sottocategorie: il mass marketing rivolto agli individui coinvolti nella manifestazione e
il business marketing indirizzato agli sponsor e ai mezzi di comunicazione. Mentre la
seconda sarà definita come marketing territoriale, anche esso suddivisa in: strategie di
marketing territoriale interno, a favore della popolazione locale, ed esterno indirizzato
al coinvolgimento e l’attrazione di turisti e investitori.
Partendo dall’esperienza realizzata presso l’agenzia di comunicazione ed eventi Spia
Games S.r.l. di Bergamo, si presenterà il caso di studio della “Gormiti & Hello Kitty
Winter Cup”: un tour formato da sei tappe di gare di skicross rivolte a bambini di età
compresa tra i cinque e quattordici anni. A partire da questo esempio verranno descritte
tutte le fasi di ideazione, progettazione e realizzazione di un evento. Mettendo infine a
confronto i risultati ottenuti nelle edizioni passate con quelli presenti e mostrando per
ultimo le prospettive di sviluppo future.
Si concluderà questo lavoro analizzando gli effetti turistici, economici, sociali e
ambientali che l’evento sportivo porta al territorio ospitante. In primo luogo si osserverà
l’impatto turistico, mettendo in risalto lo stretto rapporto tra il turismo e gli eventi, in
molte situazioni vieni addirittura utilizzato il termine event tourism, ossia un turismo
basato sulla partecipazione agli eventi. In secondo luogo si riscontrerà che il turismo è
in grado di generare risorse economiche che beneficiano sia gli organizzatori che la
popolazione locale del territorio, se quest’ultima viene coinvolta in modo appropriato e
infine verrà valutato l’impatto ambientale che un evento ha sul territorio e le possibili
strategie per diminuirne i danni, introducendo gli innovativi eventi a basso impatto
ambientale.
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CAPITOLO 1: IL TURISMO MONTANO
CAPITOLO 1: IL TURISMO MONTANO
Il turismo montano si è evoluto negli anni seguendo gusti, tendenze e richieste del
tempo, modificando le proprie caratteristiche intrinseche e comportando infine un
cambiamento nella domanda turistica, la quale ha provocato una diversificazione
dell’offerta.
Cosa significa precisamente praticare del turismo montano? Fabrizio Bartale tti e
Massimiliano Vavassori (2002), nella loro riflessione “Turismo e Montagna in Italia”
1
,
affermano che rispondere a questa domanda potrebbe sembrare una cosa ovvia e
alquanto banale, ossia si potrebbe replicare dicendo che esso rappresenterebbe il
“movimento turistico registrato nelle località di montagna”, ma questa definizione
appare riduttiva e non rappresentativa della realtà dato che alcuni territori montani sono
ufficialmente riconosciuti e classificati in altre categorie di turismo (ad esempio
termale), mentre altri ancora sono catalogati genericamente come “altre località”
poiché essi non godono di interesse turistico. Perciò quando si analizzano questi territori
bisognerebbe fare una distinzione fra i movimenti turistici della località con vocazione
montata e quelli con altre tipologie di turismi (tra cui le località lacuali, termali e le città
d’arte).
Se fino a qualche decennio fa il turismo praticato in montagna si presentava come
l’alternativa a quello marittimo, oggi è una delle possibili mete in cui si possono
trascorrere le vacanze invernali, entrando in competizione con le località termali, le città
d’arte e le grandi metropoli che ricevono ogni anno intensi flussi turistici sia d’estate
come d’inverno. Il turismo montano è molto diversificato al suo interno e propone ai
suoi ospiti attività culturali, salutistiche, ricreative e sportive da svolgere durante il
tempo libero. Le varie località montane sono riuscite ad amplificare la loro offerta
turistica grazie all’arrivo di visitatori provenienti da ogni parte del mondo in seguito
all’abbattimento dei costi delle tratte aeree, alla nascita e la diffusione delle compagnie
low cost. In questo modo molti siti turistici che presentano la stessa gamma di servizi
che prima non s’influenzavano a causa della lontananza spaziale che li divideva, ora
1
L’articolo “Turismo e Montagna in Italia. Un’analisi quantitativa”è stato pubblicato all’interno del Manuale del
turismo montano, a cura di Harald Pechlaner e Mara Manente pubblicato nel 2002 a Milano da Touring University
Press (pp. 17 – 46).
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CAPITOLO 1: IL TURISMO MONTANO
sono divenuti concorrenti e si contendono una stessa clientela poiché sono diventate
mete con facilità d’accesso sia dal punto di vista economico che temporale.
Questo capitolo sarà dedicato al turismo montano e si analizzerà nel primo paragrafo i
suoi fruitori, nel secondo la loro spesa turistica e infine, nel terzo, si focalizzerà
l’attenzione prima sul turista sportivo che usufruisce delle aree montane a scopo sia
atletico che ludico e in un secondo momento sul mondo degli eventi sportivi che gira
attorno a questa tipologia di utenti.
1.1 SEGMENTAZIONE DELLA DOMANDA DEL TURISMO
MONTANO
Il turismo della montagna si caratterizza di una doppia stagionalità, da un lato si trova
la stagione estiva che comprende i mesi tra aprile e settembre, con picchi di presenze
più alti nei mesi di luglio e agosto, e dall’altro la stagione invernale che varia di anno in
anno in base alle condizioni climatiche, normalmente essa inizia con il mese di
novembre e finisce con quello di marzo, registrando una concentrazione maggiore di
turisti nei mesi di dicembre e gennaio. Le variazioni climatiche incidono molto sulla
stagione invernale, nell’ultimo secolo si è verificato un aumento drastico della
temperatura provocando inverni più caldi, diminuendo di conseguenza la soglia di
innevamento e causando infine gravi perdite economiche alle stazioni sciistiche.
Questa tipologia di turismo è composta principalmente da due segmenti di mercato,
ovvero da due tipologie di utenti che possiedono esigenze completamente diverse e
necessitano pertanto di strategie diversificate. L’elemento principale che differenza le
due classi di turisti è la motivazione che spinge loro a intraprendere il viaggio. Il primo
segmento è quello estivo ed è caratterizzato dalla compresenza di due tipi di clientela
che possiedono caratteristiche diverse e sollecitano servizi distinti e mirati. La prima
fascia di clienti è formata da coloro che si recano in montagna per immettersi nel verde
dei prati e dei boschi, per allontanarsi degli affollati centri cittadini e per poter godere
della tranquillità e della quiete che questi luoghi riescono a trasmettere. I frequentatori
di questa fascia sono soprattutto nuclei familiari con bambini che richiedono un servizio
alberghiero di pensione completa il quale permette di pianificare anticipatamente il
proprio soggiorno, riducendo al minimo problemi e imprevisti. Invece la seconda parte
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CAPITOLO 1: IL TURISMO MONTANO
dei clienti di questo segmento desidera una vacanza attiva ed esperienziale e hanno
l’intenzione di praticare soprattutto attività sportive. Quest’ultima fascia di mercato è in
costante crescita e coinvolge diverse tipologie di sport che variano dai più classici come
l’escursionismo, il trekking nella natura e le gite lungo le reti di piste ciclabili ai più
innovativi e adrenalinici come ad esempio le gare con le moderne mountain bike
2
per
downhill o quelle per cross country, le arrampicate lungo le alte pareti rocciose o il
rafting
3
.
Il secondo segmento del mercato turistico montano è quello invernale che riunisce
gruppi di persone con bisogni e obiettivi di viaggio più omogenei rispetto ai precedenti.
La maggior parte dei turisti che si reca in montagna durante i mesi invernali vuole
vivere un’esperienza energica e coinvolgente, legata in particolar modo al turismo della
neve, anche se lo sport non è l’unica attività svolta durante il soggiorno. Difatti i fruitori
di queste aree sono anche interessati a scoprire le tradizioni e i costumi delle
popolazioni autoctone e a partecipare a degustazioni di prodotti alimentari locali, spesso
acquistandoli insieme a quelli artigianali. Questa tipologia di utenti richiede innanzitutto
montagne innevate, ciò ha favorito negli ultimi anni l’incremento della domanda delle
stazioni sciistiche a maggior altitudine perché a causa dei cambiamenti climatici
sopraindicati possono godere di una stagione invernale più lunga rispetto gli altri.
Diversamente, se le località turistiche invernali non riescono ad avere una stagione
lunga con neve naturale, esse devono servirsi di sistemi di innevamento artificiale e
programmato per soddisfare le richieste dei turisti. Questo strumento è utilizzato anche
nelle piccole stazioni le quali hanno deciso di investire nell’innevamento programmato
piuttosto che rinnovare gli impianti, ma questa strategia non sempre ha portato loro
benefici e vantaggi perché coloro che visitano questi luoghi considerano la presenza di
impianti di risalita moderni ed efficienti uno tra i punti cruciali per la scelta del luogo in
cui trascorrere la vacanza. Perciò l’innevamento programmato può garantire un ritorno
dal punto di vista economico solo nel caso in cui si offre un servizio attrattivo e di
qualità. Infine, ma non di minor importanza, questa categoria di utenti richiede
2
Mountain Bike: “bicicletta strutturata in maniera da potersi muovere fuori da strade asfaltate, sia in salita, sia in
discesa”. Esistono diversi tipi di mountain bike, ad esempio quella per effettuare Downhill,“gare ciclistiche svolte
esclusivamente su tracciati in discesa”, o Cross Country “competizioni ciclistiche effettuate in mountain bike su
terreni misti in circuiti ripetuti più volte (generalmente tra 1 e i 5 giri)” (Wikipedia, sito consultato nel mese di
maggio 2011).
3
Rafting: “Discesa per le rapide e i vortici di un fiume su un gommone” (Dizionario Hoelpi on line consultato nel
mese di maggio 2011).
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CAPITOLO 1: IL TURISMO MONTANO
un’adeguata sicurezza sulle piste e quindi i gestori devono essere sempre in contatto con
le autorità e i soccorsi del posto per essere pronti a intervenire tempestivamente in caso
di emergenza.
Sulla neve lo sport più comunemente effettuato è lo sci e la maggior parte degli sciatori
pratica questa disciplina fin dall’infanzia in quanto essa è spesso un’attività praticata
abitualmente dal nucleo familiare. Da anni sembra che ci sia però una stagnazione del
numero di sciatori e ciò può derivare da una mancanza di ricambio generazionale. Sono
pochi i giovani che incominciano a sciare senza avere genitori o famigliari sciatori o
comunque senza essere spinti da piccoli a intraprendere questa disciplina. Ciò potrebbe
essere a causa dello sforzo fisico iniziale di preparazione e assettamento che richiede
uno sport come lo sci affinché diventi divertente, inoltre svolgere questo sport richiede
anche un investimento dal punto di vista economico per l’acquisto di abbigliamento e
materiale tecnico, oltre a ciò non sono da sottovalutare le spese di trasporto, di skipass,
di vitto e di alloggio che spesso sono troppo onerose e molti giovani non riescono a
coprire da soli senza l’aiuto della famiglia. Per praticare queste disciplina sportiva si
necessitano condizioni fisiche ottimali, ma bisogna ricordare che nelle società
contemporanee, e soprattutto in Italia, la popolazione anziana è in costante aumento e
quindi sono sempre di più le persone della terza età che frequentano le piste da sci,
comportando in media una diminuzione della popolazione giovanile che pratica lo sci.
Bisogna quindi cercare di realizzare una segmentazione degli sport praticati sulla neve
in base alle fasce d’età per riuscire a colpire meglio i target di riferimento e offrire
servizi personalizzati.
All’inizio degli anni 2000 nel mercato turistico montano si registrò una svolta: il turista
della neve non era più alla ricerca esclusiva di forme agonistiche di praticare sport, ma
iniziava a essere attratto da attività più ludiche e divertenti. In quegli anni, nonostante lo
sci sia stata la disciplina più praticata sulla neve
4
, essa incominciava a registrare una
diminuzione del numero degli atleti. Lo snowboard, che si trovava al terzo posto nel
2002, si sviluppava a ritmi sempre più rapidi attirando l’attenzione soprattutto di uomini
e giovani sotto i 34 anni poiché questo sport non solo era ed è considerato più
“trasgressivo” e divertente, ma anche più facile e immediato da imparare secondo il
4
I dati, forniti dal Centro Internazionale di Studi sull’Economia Turistica (CISET), sono stati rielaborati secondo
l’indagine realizzata sugli sport praticati sulla neve nel 2002.
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CAPITOLO 1: IL TURISMO MONTANO
parere di molti snowboarder. Per cui molti ragazzi, affascinati dallo snowboard e da
quello che rappresentava, abbandonavano lo sci per imparare la nuova disciplina dello
snowboard. Sembra che gli addetti del settore abbiano intuito questo cambiamento ed
esigenza: da qui è nato lo sci twin tip, una doppia punta che avvicina lo sci allo
snowboard permettendo così ai giovani freestyler di entrare negli snowpark, di
“giocare” lungo le piste, senza dover imparare a usare un nuovo attrezzo, senza quindi
dover passare dallo sci allo snowboard per soddisfare spirito di aggregazione e voglia di
libera di espressione. Le strutture adatte a questa tipologia di sport sono gli snowpark
5
,
essenziali per quelle località che vogliono seguire le tendenze. Per quanto riguarda il
livello tecnico di questa tipologia di utenti, secondo l’analisi effettuata da JFC
6
, solo il
20% dei praticanti possono essere definiti esperti e professionisti del freestyle. Da
questo fenomeno nasce l’esigenza di organizzare competizioni di freestyle dove skiers e
snowboarders gareggiano sugli stessi salti e rails
7
, offrendo al pubblico assaggi di stili
differenti.
Immagine 1- Freestyle Spring Session in Alta Badia Immagine 2- Freestyle Spring Session in Alta Badia
Questa tipologia di atleti sono considerati turisti? Chi fa parte della categoria dei turisti
sportivi? Questo insieme di turisti è composto da coloro che compiono un viaggio per
vivere un’esperienza sportiva e si suddividono in quattro categorie, da un lato si trovano
quelli presentati come attivi che possono essere a loro volta diversificati in due
tipologie, una definita amatoriale che include coloro che praticano attività sportiva per
5
Snowpark: “parte di pista dedicata alla pratica del freestyle, nella quale sono presenti strutture come rail e salti”
(Albrisi L., 2007).
6
JFC: agenzia specializzata in attività di consulenza turistica e di marketing territoriale.
7
Rail: corrimano o ringhiera di diverse forme e dimensioni sulle quali, tramite l'utilizzo di sci o snowboard, si
possono effettuare gli slide, cioè lo scivolamento sul rail mantenendosi in equilibrio (Albrisi L., 2007).