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Introduzione
Il campo della traduzione audiovisiva è piuttosto vasto e comprende diverse
metodologie traduttive che si utilizzano per la traduzione di dialoghi presenti
all’interno di un prodotto audiovisivo, ovvero un prodotto polisemiotico,
caratterizzato dalla compresenza di due canali attraverso cui viene trasmessa
l’informazione: quello acustico e quello visivo.
Si parla, quindi, di un vastissimo numero di prodotti, dei tipi più diversi, dai
DVD di intrattenimento, ai video che trasmettono importanti eventi in diretta.
La traduzione dei dialoghi presenti in questo tipo di materiale è resa necessaria
dalla velocità con cui viaggiano tali prodotti in tutto il mondo, soprattutto grazie allo
sviluppo delle nuove tecnologie.
L’eterogeneità che caratterizza i prodotti audiovisivi fa sì che ogni tipologia
abbia un metodo di traduzione più adeguato ma i metodi più diffusi sono due:
doppiaggio e sottotitolazione.
In questa sede si porrà l’attenzione sulla sottotitolazione, collocando questa
pratica nell’ambito della traduzione audiovisiva e mettendo in luce le strategie che
contraddistinguono la traduzione per la sottotitolazione, con uno sguardo alla
traduzione per il doppiaggio e il voice-over, nel tentativo di trovare le differenze
fondamentali tra queste metodologie, ma soprattutto di evidenziare la caratteristica
comune ovvero il fatto che la traduzione è condizionata da vincoli spazio-temporali e
dalla presenza dell’immagine; per queste ragioni, viene spesso definita come
“adattamento”.
La presente tesi si articola in due parti: la prima parte, teorica, comprenderà un
primo capitolo introduttivo, dove si illustreranno brevemente tutte le modalità di
traduzione audiovisiva soffermandosi sulla sottotitolazione, e sugli sviluppi storici e
tecnologici di questa metodologia. Si descriveranno, poi, i vari tipi di sottotitoli,
distinguendoli da un punto di vista linguistico: si parlerà, quindi, di sottotitolazione
interlinguistica, caratterizzata da un passaggio da una lingua all’altra e da un
linguaggio all’altro (dalla forma orale a quella scritta), e di sottotitolazione
intralinguistica, rivolta a un pubblico di sordi e sordastri o usata per l’apprendimento
di una lingua straniera.
4
Infine uno sguardo al doppiaggio e al voice-over e alle loro caratteristiche
fondamentali e un confronto tra doppiaggio e sottotitolazione, mettendo in luce i pro
e i contro di queste due metodologie ma senza nessun tentativo di stabilire quale
delle due sia più valida.
Il secondo capitolo sarà incentrato sul processo di traduzione di un testo
audiovisivo, processo condizionato dalla presenza dell’immagine che, come è ovvio
se si pensa ai tempi del cinema muto ma, come possiamo notare ancora oggi, risulta
fondamentale ai fini della comprensione di un messaggio presente in un prodotto
polisemiotico. A questo punto si descriveranno gli effetti che questo tipo di
traduzione ha avuto nell’ambito della teoria generale della traduzione.
Quindi, si parlerà delle scelte traduttive legate alla presenza dell’immagine:
quelle che sfruttano tale presenza e quelle che ne sono condizionate, parlando sia
della traduzione per la sottotitolazione, che di quella per il doppiaggio e il voice-over.
Nel primo caso si presterà particolare attenzione alle conseguenze della
trasformazione diamesica del testo di partenza e della presenza di esso sul canale
visivo.
Negli altri due casi si farà, invece, riferimento ai vantaggi legati alla presenza
delle sole immagini sul canale visivo ma anche alla necessità di una più attenta
sincronizzazione.
Inoltre si parlerà di alcune innovazioni tecnologiche che hanno alleggerito in
parte il difficile lavoro del traduttore audiovisivo.
Per concludere la parte teorica, si affronterà il tema dell’impiego di programmi
sottotitolati per l’apprendimento linguistico, parlando delle iniziative portate avanti
in questo senso e concentrandosi sul punto di vista dello studente ovvero sull’aspetto
cognitivo. Ancora una volta si farà riferimento al potere dell’immagine, cercando di
dimostrare gli effetti che le informazioni trasmesse attraverso il canale visivo hanno
sulla memoria.
La seconda parte è, invece, dedicata al lavoro pratico portato avanti e dunque
alla proposta di sottotitolazione di un documentario e a una proposta di traduzione
per voice-over, per una parte del documentario, ai fini di constatare le differenze tra
le scelte traduttive. A tale proposito, si allega il cd con il documentario sottotitolato.
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1. Traduzione audiovisiva
1.1 Definizione
Come sottolinea Elisa Perego con l’espressione “traduzione audiovisiva”:
si fa riferimento a quelle modalità di trasferimento linguistico che si propongono di
tradurre i dialoghi originali di prodotti audiovisivi, cioè prodotti che comunicano
simultaneamente attraverso il canale acustico e quello visivo, al fine di renderli
comprensibili a un pubblico più ampio.
1
Dunque, la traduzione audiovisiva comprende diverse pratiche traduttive
caratterizzate, non solo dal passaggio da una lingua di partenza a una lingua d’arrivo,
ma anche dall’interazione tra suoni e immagini. Si tratta, quindi, della traduzione dei
dialoghi presenti nei prodotti audiovisivi, ovvero prodotti per il cinema, la
televisione, i VHS, i DVD. Dunque il testo audiovisivo è un testo multicodice perché
presenta due componenti semiotiche: la componente sonora (che comprende i
dialoghi e la colonna sonora, ovvero suoni e rumori) e quella visiva.
Fino a qualche anno fa la traduzione audiovisiva non costituiva l’oggetto di
molte pubblicazioni. Eppure questo tipo di traduzione non è affatto da sottovalutare e
richiede competenze specifiche.
Se si prendono in considerazione le due modalità di traduzione audiovisiva più
diffuse, la sottotitolazione e il doppiaggio, è chiaro che la traduzione in questi casi è
fortemente condizionata. Basti pensare al necessario processo di riduzione a cui si va
incontro durante l’elaborazione dei sottotitoli o all’obbligatorietà della
sincronizzazione nel caso del doppiaggio. Ecco perché, essendo la traduzione
audiovisiva un tipo di traduzione caratterizzato dai condizionamenti spazio-temporali
imposti dal mezzo attraverso il quale il prodotto da tradurre viene trasmesso, spesso,
più che di traduzione, si parla di “adattamento”.
1
E. Perego, La traduzione audiovisiva, 1
a
ed. Roma, Carocci, 2005, p.7
6
Per quanto riguarda la sottotitolazione Titford introduce proprio il concetto di
“constrained translation”
2
, a proposito delle costrizioni che il mezzo impone al
traduttore. Ma proprio questi vincoli richiedono, non solo elevate conoscenze della
lingua di partenza (source language) e di quella d’arrivo (target language), ma
anche competenze professionali che si acquisiscono con una lunga esperienza. E poi,
come sottolinea Patrik Zabalbeascoa, l’esistenza di una traduzione che prescinde da
qualunque tipo di vincolo è altamente improbabile
3
.
Per cui, malgrado questo campo si scontri con scetticismo e riluttanza e
nonostante il fatto che, grazie allo sviluppo delle nuove tecnologie, ormai chiunque
disponga di un personal computer e abbia una buona dimestichezza con Internet può
realizzare dei sottotitoli homemade, il lavoro di un traduttore audiovisivo non può
essere improvvisato: egli non può limitarsi a rispettare i parametri da seguire durante
qualsiasi lavoro di traduzione, ma deve tenere conto anche di svariati fattori, tra cui:
il pubblico a cui si rivolge, il mezzo attraverso cui il prodotto audiovisivo sarà
trasmesso, la modalità di traduzione del prodotto, l’eventuale variazione diamesica
subita dal testo nel caso la modalità scelta sia la sottotitolazione.
1.2 Sviluppi
Se è vero che l’interesse verso la traduzione audiovisiva è piuttosto recente, è
anche vero che, dai primi convegni sull’argomento a oggi, sono stati organizzati
moltissimi seminari.
La prima Conferenza sul doppiaggio e la sottotitolazione ha luogo a Stoccolma
nel 1987 e produce come effetto la pubblicazione di molti libri ed articoli
sull’argomento. Ma sono gli anni Novanta gli anni d’oro della traduzione
audiovisiva: in questo momento l’interesse verso il mondo della traduzione
audiovisiva si fa più forte. Questo periodo d’oro coincide, non casualmente, con due
fattori molto importanti, ovvero la riconsiderazione delle minoranze linguistiche e la
2
C. Titford, “Subtitling – constrained translation”, in Lebende Sprachen, n.27, 1982, in J. Díaz Cintas,
New trends in audiovisual translation, 1
a
ed. Clevedon, Multilingual Matters Ltd, 2009, p.2
3
P. Zabalbeascoa “Dubbing and the nonverbal dimension of translation”, in F. Poyatos, Nonverbal
Communication and translation, Amsterdam/Philadelphia, 1997, pp.327-342, in E. Perego, La
traduzione audiovisiva, cit.12
7
crescente importanza dei media, considerati come lo strumento più utile per
agevolare la comunicazione e promuovere l’identità linguistico-culturale; non a caso
nel 1989 Lambert pubblica un lavoro intitolato La traduction, les langues et la
communication de masse, sul potere dei mass media nella società e sul ruolo di
lingua e traduzione
4
.
In questo periodo la traduzione audiovisiva diventa oggetto di ricerche più
sistematiche, anche a livello didattico e professionale. Inoltre, parallelamente, lo
sviluppo delle nuove tecnologie fa sì che aumenti la quantità di prodotti che
necessitano di essere tradotti per aumentare il numero degli utenti.
Nel 1995, in occasione del centesimo anniversario della nascita del cinema,
viene organizzato un forum incentrato sulla comunicazione audiovisiva e il
trasferimento linguistico. A partire da questo momento eventi e conferenze
sull’argomento iniziano ad essere organizzati regolarmente; inoltre alcune università
iniziano ad organizzare corsi sulle modalità di traduzione audiovisiva più diffuse,
doppiaggio, sottotitolazione e voice-over. Queste diverse modalità di traduzione di
prodotti audiovisivi diventano oggetto di molti dibattiti circa quale sia la modalità
più valida e lo scontro diretto è soprattutto tra doppiaggio e sottotitolazione.
1.3 Metodologie nell’ambito della traduzione audiovisiva
Anche chi ha una certa padronanza di una lingua straniera si trova di fronte a
diversi ostacoli durante la visione di un prodotto audiovisivo in una lingua diversa
dalla propria. Dato che sullo schermo, generalmente, si cercano di ricreare situazioni
spontanee, ci può essere una difficoltà di comprensione dei dialoghi tra i personaggi,
spesso pronunciati molto velocemente, caratterizzati da variazioni dialettali e
disturbati da rumori di sottofondo. Tutti questi fattori rendono necessaria la
traduzione per la maggior parte degli spettatori.
4
J. Lambert, La traduction, les langues, et la communication de masse: les ambiguïtés du discours
international, Target 1(2), 1989, pp. 215-237 in J. Díaz Cintas, New trends in audiovisual
translation, cit.3
8
Quando si tratta di tradurre il discorso orale originale in un’altra lingua,
fondamentalmente gli approcci tra cui scegliere sono due: mantenere la forma orale
nella traduzione o trasformare l’originale in forma scritta.
Nel primo caso la colonna sonora originale è rimpiazzata da una colonna
sonora in un’altra lingua (revoicing); la sostituzione può essere totale, cioè lo
spettatore non ha più accesso all’originale (doppiaggio o lip sync), o parziale, quando
il dialogo originale rimane, almeno in parte, a disposizione dello spettatore (voice-
over). Il secondo è il caso della sottotitolazione.
Doppiaggio, voice-over e sottotitolazione sono le tre modalità di traduzione
audiovisiva più diffuse. Ma ce ne sono molte altre. Gambier e Díaz Cintas
distinguono dodici modalità di traduzione dei prodotti audiovisivi
5
: sottotitolazione
interlinguistica, doppiaggio, interpretazione consecutiva, interpretazione simultanea,
voice-over, commento libero, produzione multilingue, sottotitolazione simultanea o
in tempo reale, sopratitolazione, descrizione audiovisiva, sottotitolazione
intralinguistica per sordi e per studenti di lingue.
In questa sede ci si soffermerà in particolare sulla sottotitolazione
interlinguistica, con dei riferimenti alla sottotitolazione intralinguistica, al
doppiaggio e al voice-over.
Per la breve descrizione delle modalità di traduzione audiovisiva meno diffuse
si utilizzerà la tabella che segue.
5
E. Perego, La traduzione audiovisiva, cit.23. J. Díaz Cintas “Modalidades traductoras en los medios
de comunicación audiovisual”, in M. Aleza et al. El contacto lingüístico en el desarrollo de las
lenguas occidentals, Valencia: Universidad de Valencia, 1999 pp. 85-99 e Y. Gambier “Audiovisual
communication: typological detour”; in C. Dollerup, A. Lindegaard, Teaching translation and
interpreting 2, Amsterdam/Philadelphia, John Benjamins, 1994, pp.275-283; in J. Díaz Cintas, A.
Remael, Audiovisual translation: subtitling, 1
a
ed. Manchester, St. Jerome publishing, 2007, p.8
9
Descrizione Svantaggi Canale
attraverso cui
è trasmessa
Interpretazione
consecutiva
L’interprete prende
appunti sul discorso da
tradurre e fornisce la
traduzione solo quando
il discorso, o gran parte
di esso, è concluso
Il pubblico non ama
ascoltare troppo a
lungo un eloquio
incomprensibile
Acustico
Interpretazione
simultanea
Utilizzata soprattutto
durante i festival del
cinema, è la traduzione
simultanea dell’originale
Resta uno scarto tra
traduzione e
originale; il
traduttore traduce
senza avere copioni
scritti e in più deve
sincronizzare la
traduzione con le
immagini
Acustico
Commento
libero
Usato soprattutto per
rendere accessibili
programmi
culturalmente distanti,
come documentari. È
una rielaborazione
dell’originale al fine di
rendere tale versione
fruibile a un pubblico
anche molto diverso dal
pubblico di partenza
Spesso è una
versione nuova che si
allontana molto
dall’originale.
È presentata in modo
non sincronico
Acustico
Sottotitolazione
simultanea
Usata soprattutto per
tradurre interviste e
notiziari in diretta
Richiede, oltre al
traduttore, un addetto
alla scrittura
Visivo
10
Sopratitolazione Usata per la traduzione
del teatro di prosa,
musicale e dell’opera
lirica. I sopratitoli sono
proiettati su schermi che
si trovano in genere
sopra al palco. È molto
apprezzata per via della
complessità linguistica
dei libretti
Sono necessari
sistemi tecnologici
molto sofisticati
Visivo
Produzione
multilingue
Ovvero le edizioni
multiple di film che
venivano girate subito
dopo la nascita del
cinema sonoro.
Prevedono l’impiego di
attori e registi diversi
Metodo dispendioso
Visivo e
acustico
Narrazione Il testo originale viene
rielaborato e adattato
alla narrazione. Ci sono
molte riduzioni e
adattamenti, così come
esplicitazioni o
semplificazioni.
La lettura viene fatta da
un professionista che
rispetta il ritmo ma non
la sincronia labiale
La distanza tra
originale e traduzione
è piuttosto
importante
Acustico
Descrizione
audiovisiva
Si rivolge a un pubblico
non vedente ed esplicita
le componenti visive
Non si considera una
vera e propria
traduzione
Acustico
11
1.4 Sottotitolazione
1.4.1 Definizione
La sottotitolazione è una pratica traduttiva che consiste nel presentare un testo
scritto, generalmente posto nella parte più bassa dello schermo, che riassuma i
dialoghi originali pronunciati dagli attori. I sottotitoli devono apparire
contemporaneamente all’immagine e al dialogo a cui si riferiscono e devono restare
sullo schermo il tempo sufficiente a essere letti dagli spettatori.
La caratteristica principale della sottotitolazione è che si ha un passaggio dal
canale orale a quello scritto, si parla cioè di variazione diamesica.
Oltre ai dialoghi tra gli attori, i sottotitoli si possono riferire anche agli elementi
discorsivi presenti sullo schermo (lettere, inserti, graffiti, ecc.) e alle informazioni
contenute nella colonna sonora (canzoni, voci fuori campo). Quindi, per non creare
fraintendimenti, è bene distinguere tra: sottotitolo (subtitle); didascalia (caption);
scritte di scena (displays). In tutti e tre i casi si tratta di testi scritti impressi sulla
pellicola ma hanno funzioni diverse.
Il sottotitolo riporta in forma scritta i dialoghi tra gli attori; la didascalia è un
testo inserito nella pellicola originale per fornire spiegazioni e aggiungere descrizioni
(ad es. New York, 1929; Alcuni mesi dopo). La scritta di scena è un testo presente
nella versione originale che fa parte della scena del film (per es. titoli di giornale,
cartelli pubblicitari) e a volte può essere riproposta con il relativo sottotitolo.
1.4.2 Diverse tipologie di sottotitoli
Da un punto di vista linguistico possiamo suddividere la sottotitolazione in:
sottotitolazione intralinguistica e sottotitolazione interlinguistica.
La sottotitolazione intralinguistica è la trascrizione dei dialoghi tra gli attori,
nella stessa lingua della versione originale. Dunque in questo caso abbiamo una
trasformazione diamesica, cioè si verifica il passaggio dal canale orale a quello
scritto, senza però che vi sia il passaggio da una lingua di partenza a una lingua
d’arrivo. La sottotitolazione intralinguistica viene impiegata soprattutto per
permettere a un pubblico di non udenti di accedere al prodotto audiovisivo ma viene