Introduzione
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Introduzione
Durante l’ultimo decennio, nell’industria della comunicazione si è assistito
all’accelerazione del processo di convergenza delle infrastrutture di rete, che
contribuirà nei prossimi anni a determinare nuovi equilibri sul piano della
concorrenza e nuovi assetti all’interno del cosiddetto “ecosistema digitale”.
Figura I.1: L’ecosistema digitale.
Fonte: Elaborazione dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, 2011.
La digitalizzazione dei segnali veicolati ha uniformato i sistemi di trasmissione
dei flussi audio (inclusa la voce), video (inclusa la televisione) e dati (incluso
Internet), determinando una profonda trasformazione nella produzione e nel
consumo di servizi di telefonia, di accesso ad Internet da postazione fissa o
mobile, televisivi, radiofonici ed editoriali.
Introduzione
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Questo processo sta influenzando concretamente l’evoluzione del settore delle
comunicazioni verso una convergenza caratterizzata da tre configurazioni:
Multi-rete: i player che detengono le infrastrutture, sia di tipo broadband
che broadcast, svolgono un ruolo centrale;
Multi-servizio: vi sono numerose aziende che svolgono attività di
aggregazione di contenuti e di applicazioni;
Multi-piattaforma: affinché si svolgano le suddette attività, sono
necessarie piattaforme di intermediazione tra i gestori delle reti, i
produttori di contenuti, gli sviluppatori di soluzioni hardware e software e
gli utenti finali.
Alla luce della natura appena definita del nuovo ecosistema digitale, si assiste a
trasformazioni sul versante della domanda e dell’offerta di servizi. Per quanto
riguarda le imprese, esse sono incentivate ad estendere le proprie attività su tutti i
nodi del sistema: dal punto di vista delle tecnologie, questo facilita l’espansione
del business, in quanto, a fronte di ingenti investimenti per sviluppare il primo
esemplare di un bene o servizio, i costi di replicazione dello stesso tendono a
diminuire fino all’annullamento, secondo il principio dello sfruttamento di
economie di esperienza; dal punto di vista economico, invece, tende a ridursi il
rilievo delle attività di gestione delle reti e dei servizi tradizionali, a fronte di un
aumento dell’importanza delle offerte multimediali che sfruttano la molteplicità di
piattaforme. Dal punto di vista della domanda, sta crescendo il bisogno del
consumatore di fruire di contenuti attraverso una pletora di mezzi diversi, che
siano però il più possibile integrati fra loro sia sotto il profilo tecnico che
commerciale: dal punto di vista della fatturazione, infatti, è diffuso il consumo di
molteplici servizi a fronte di un pagamento in un unico corrispettivo, sfruttando
partnership tra operatori di categorie diverse (come ad esempio player satellitari e
telco).
Analizzando più nel dettaglio il settore audiovisivo, si può constatare che si
stanno delineando delle distinzioni tra quattro tipologie di mercato, in un’ottica di
trasformazione che, secondo una ricerca di e-Media Institute (2010), raggiungerà
il proprio completamento nel 2015.
Introduzione
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Figura I.2: La formazione del mercato degli audiovisivi di rete.
Fonte: Elaborazione di e-media Institute, 2010.
Mercato televisivo: in cui è in corso il completamento del passaggio dalle
ormai superate tecnologie analogiche a quelle digitali, con nuove
prestazioni in termini di offerte e consumi.
Mercato Home Video: in cui sono in atto trasformazioni equiparabili a
quelle verificatesi nell’industria della musica durante l’ultimo decennio: il
miglioramento della qualità media delle connessioni ad Internet ha causato
il proliferare di fenomeni di pirateria, i quali hanno intaccato notevolmente
la redditività del settore; la digitalizzazione dei contenuti, associata a
modelli di business legati soprattutto alle logiche dell’on demand (ovvero
la fruizione di titoli da un ampio catalogo, sfruttando esclusivamente la
connessione attraverso il protocollo IP senza più necessità di transitare
attraverso un supporto fisico), sta favorendo una rivitalizzazione del
settore, destinato ormai alla completa “virtualizzazione” dei prodotti.
SVILUPPO TV DIGITALE
MULTICANALE (FTA e PAY)
1995 2005 2015
MIGRAZIONE AL DIGITALE
MERCATO HOME VIDEO
CAVO
IPTV SAT
SVILUPPO PIATTAFORME
“NEO - TELEVISIVE”
(INTERNET - WEB E MOBILE )
TDT
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Mercato Internet-Web: grazie alla diffusione di reti a banda larga, sta
velocemente mutando da un settore di contenuti grafico-testuali e
multimediali a veicolo di contenuti propriamente audiovisivi.
Mercato Mobile: sfruttando lo sviluppo di nuovi device, quali smartphone
e tablet, sta seguendo il trend descritto precedentemente per il mercato
Internet-Web.
Alla luce di questo scenario, nel presente elaborato si porrà l’attenzione sul
fenomeno della fruizione di servizi televisivi attraverso il protocollo IP,
analizzando l’evoluzione dei modelli di business con particolare riferimento al
contesto italiano.
Nella prima parte si descriverà lo scenario dei servizi di IPTV Fully Managed,
ponendo l’attenzione su una modalità di offerta completamente integrata e
concentrata sugli operatori di telecomunicazioni: essi, infatti, possiedono la
caratteristica distintiva del modello - ovvero la rete a banda larga - e, attraverso un
apparato, veicolano contenuti di loro proprietà o per i quali hanno acquisito i
diritti di trasmissione. Si punterà l’attenzione sui modelli di business e sulle cause
del mancato sviluppo nel nostro Paese, menzionando fattori tecnologici,
economici, commerciali e fiscali.
Nella seconda parte invece verrà descritta, con un’analisi sperimentale dovuta alla
stretta attualità dell’argomento, la nuova rivoluzione sintetizzabile nel concetto di
Over The Top. Ora la competizione non è più incentrata sulle caratteristiche della
rete, in quanto l’offerta viene veicolata in modalità best effort; il mercato dunque
si apre ad una molteplicità di player, che cercano di conquistare posizioni di
vantaggio competitivo grazie alle caratteristiche che li distinguono. L’analisi che
si vuole intraprendere sarà duplice: da un lato si cercherà di individuare
caratteristiche trasversali, con pratiche che spaziano tra la cooperazione e la
competizione di attori provenienti da settori naturalmente diversi; dall’altro si
identificheranno nel dettaglio le strategie dei singoli player.
Infine si cercherà di individuare alcuni fattori chiave dell’evoluzione di questo
mercato, dei quali le imprese protagoniste devono tener conto in un’ottica di
miglioramento tecnologico e dell’offerta di servizi.
L’IPTV “Fully Managed”: la competizione è basata sulla gestione delle reti
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Parte Prima
L’IPTV “Fully Managed”: la competizione è
basata sulla gestione delle reti
1. Le caratteristiche principali della piattaforma IPTV
Nel quadro delle forze competitive del settore televisivo precedentemente
descritto, nell’ultimo decennio si è assistito ad un progressivo sviluppo di forme
di trasmissione alternative a quelle cosiddette “tradizionali” - ovvero quella
satellitare e quella digitale terrestre - motivato da diversi fattori. In primo luogo
l’evoluzione tecnologica ha comportato rilevanti cambiamenti: si è assistito ad
una progressiva diffusione degli accessi in banda larga, è notevolmente cresciuta
la capacità di compressione dei contenuti trasmessi e si è migliorato lo standard
delle apparecchiature hardware necessarie per usufruirne, a fronte di una
riduzione dei prezzi. Sul piano economico il contesto competitivo ha spinto i
provider telefonici ad aumentare l’offerta di servizi a valore aggiunto, come le
soluzioni televisive, per ridurre il cosiddetto customer churn, ovvero il tasso di
abbandono della piattaforma fissa; inoltre, lo spostamento progressivo di risorse
pubblicitarie sulla piattaforma Internet ha spinto anche i tradizionali attori del
settore televisivo ad affacciarsi su questo nuovo scenario, per sviluppare nuove
attività o attualizzare quelle già esistenti. Infine, lo sviluppo di social network e il
proliferare di molteplici servizi caratterizzati da contenuti User Generated hanno
portato ad un mutamento dei comportamenti dei consumatori, sempre più
predisposti a scegliere soluzioni on demand, per la cui trasmissione sono
preferibili le piattaforme IP.
Tra le prime forme di trasmissione alternative rese possibili dalle reti su
protocollo IP rientra l’IPTV (Internet Protocol TeleVision), introdotta sul mercato
per la prima volta da Fastweb nel 2001.
L’IPTV “Fully Managed”: la competizione è basata sulla gestione delle reti
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Inizialmente in questo settore si sono sviluppate delle proposte provenienti
esclusivamente da aziende del settore delle telecomunicazioni: il business della
telefonia, infatti, ha visto i propri margini ridursi sempre più e, con la progressiva
diffusione della banda larga, le compagnie telefoniche hanno spostato la
competizione sul mercato degli Internet Service Provider. Il modello intrapreso
dai principali player del settore è definito Triple Play, dal momento che su
un’unica rete IP vengono offerti servizi di telefonia, accesso ad Internet a banda
larga e televisione, sotto forma di IPTV.
1.1. Definizione di IPTV
La descrizione più utilizzata in letteratura per questo tipo di servizio è quella
fornita dal Forum Group IPTV in Corea nell’Ottobre del 2006 e riportata dall’ITU
(International Telecommunication Union)
1
: “IPTV is defined as multimedia
services, such as television / video / audio / text / graphics / data, delivered over
IP based networks, managed to provide the required level of QoS/QoE, security,
interactivity and reliability”
2
. Nella definizione sono evidenti, dunque, il carattere
multimediale del servizio, la sua diffusione a mezzo di Reti IP e l’attenzione a
garantire un livello di Quality of Service e Quality of Experience che siano
paragonabili a quelli offerti dalla televisione digitale, intendendo con quest’ultima
un sistema che trasmette e riceve segnali audio e video di tipo digitale, che
vengono decodificati utilizzando un televisore predisposto a farlo o, in alternativa,
un ricevitore apposito, denominato set top box. Questo apparecchio solitamente è
un decoder ibrido, in quanto consente di ricevere tutti i canali televisivi trasmessi
sulla televisione digitale terrestre e disponibili nell’area di residenza dell’utente,
di abbonarsi all’offerta Pay-Tv disponibile sul territorio nazionale, in base agli
accordi effettuati dall’operatore telefonico con i broadcaster pay italiani
(segnatamente Mediaset e Sky), e di accedere al catalogo di programmi on
demand messi a disposizione dallo stesso telco. Uno dei punti di forza con cui
1
http://www.itu.int/ITU-T/news/ictbc.html
2
“L’IPTV viene definita come un insieme di servizi multimediali, quali televisione / video / audio
/ testo / grafica / dati, trasmessi attraverso reti basate su protocollo IP, gestite in modo da fornire i
livelli richiesti di Qualità del Servizio / Qualità dell’Esperienza, sicurezza, interattività e
affidabilità”
L’IPTV “Fully Managed”: la competizione è basata sulla gestione delle reti
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l’offerta è stata da sempre pubblicizzata è la capacità di offrire allo spettatore
l’intero bouquet di contenuti televisivi disponibili sul panorama italiano, in un
periodo in cui lo switch-off - ovvero lo spegnimento del sistema di trasmissione
analogico - e il passaggio totale al digitale terrestre obbligano gli utenti a dotarsi
di nuovi apparecchi per fruire dell’offerta televisiva.
I vantaggi della televisione digitale rispetto a quella tradizionale di tipo analogico
vanno ricercati nella qualità del segnale, molto più chiaro e pulito, e nelle
prestazioni, dato che essa consente di veicolare una maggiore quantità di dati in
una singola trasmissione. Rispetto alla televisione digitale, però, l’IPTV si
caratterizza per una maggiore interattività, che è garantita ed implicita quando si
parla di protocolli IP e pertanto è orientata verso un pubblico che sceglie di
personalizzare la propria fruizione della televisione. Il mezzo di connessione con
lo spettatore diventa più individuale ed atto a soddisfare le richieste dei singoli,
orientandoli verso ciò che più necessitano nel determinato momento in cui
accendono l’apparecchio. Inoltre la nuova piattaforma consente allo spettatore di
scegliere anche palinsesti e forme di trasmissione non lineari, oltre a garantire
un’offerta di canali virtualmente infinita.
Per trasmettere i contenuti, l’IPTV sfrutta la stessa infrastruttura di trasporto usata
per Internet, utilizzando una rete di distribuzione chiusa, definita “managed”, in
quanto l’operatore controlla tutti i parametri di trasmissione lungo tutto il percorso
di connessione (end-to-end). Il segnale televisivo viene codificato sotto forma di
pacchetti di dati che vengono trasmessi attraverso la rete fissa, utilizzando il
doppino telefonico in rame o la fibra ottica, qualora esistente; nelle case degli
abbonati questi pacchetti transitano attraverso un router o un gateway ed infine
arrivano al set top box, che li riconverte per renderli visibili attraverso lo schermo
televisivo. Il ricevitore è solitamente un decoder ibrido di proprietà della
compagnia telefonica, concesso in comodato d’uso all’abbonato; attraverso di
esso è anche possibile abilitare la visione della televisione digitale terrestre e
fruire di un catalogo di titoli on demand, visualizzabili previo pagamento di un
corrispettivo extra per il noleggio.
L’IPTV “Fully Managed”: la competizione è basata sulla gestione delle reti
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1.2. I servizi offerti dall’IPTV
La grande novità introdotta dall’IPTV è quella della bidirezionalità delle
comunicazioni tra utente e fornitore del servizio: il flusso di informazioni
consente dunque di introdurre per la prima volta offerte di tipo non lineare,
affiancabili a quelle lineari di tipo tradizionale. I servizi usufruibili con l’IPTV
possono dunque essere caratterizzati in questo modo:
Servizi di tipo lineare
o Broadcast TV: rientrano in questa categoria le trasmissioni di tipo
tradizionale, identiche a quelle già disponibili sulla televisione
digitale terrestre e su quella satellitare ed organizzate in palinsesti
di flusso. L’utente può eventualmente interagire con la
programmazione, utilizzando il telecomando o una tastiera
wireless, ad esempio visualizzando informazioni aggiuntive sul
programma in onda, partecipando ad un quiz o ad un sondaggio,
richiedendo un coupon di un prodotto pubblicizzato, acquistando
un bene o servizio, oppure accedendo a servizi di tipologia simile
a quelli disponibili su Internet.
o Eventi Live: particolari eventi in diretta, quali spettacoli,
avvenimenti sportivi e concerti, che possono essere visibili in
chiaro o acquistabili in Pay per View.
o Near Video on Demand: trasmissioni fanno riferimento ad un
catalogo di contenuti distribuiti ripetutamente ad intervalli regolari
dall’operatore.
Servizi di tipo non lineare
o Video on Demand: è un servizio che consente allo spettatore di
visualizzare un contenuto televisivo a propria scelta nel momento
in cui lo desidera, analogamente a quanto accadrebbe se lo avesse
noleggiato in videoteca. L’offerta del contenuto solitamente è
soggetta al pagamento di un prezzo d’acquisto, secondo la
modalità Pay per View, oppure, in alcuni casi, può essere anche
gratuita e finanziata ad esempio attraverso la pubblicità. La
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fruizione avviene con la massima personalizzazione,
comprendendo, come avviene per un normale apparecchio media
player, la possibilità di fermare la riproduzione, riavvolgerla o
accelerarla. Questo servizio segna una linea di confine tra la
precedente televisione, organizzata secondo palinsesti lineari
stabiliti dal provider televisivo, e una nuova modalità in cui è
l’utente a definirli secondo le proprie necessità; l’unica limitazione
in tal senso è data dall’ampiezza del catalogo di contenuti messi a
disposizione dal gestore della piattaforma IPTV. L’altra grande
differenza risiede nella modalità di trasmissione: mentre i servizi
lineari vengono distribuiti in broadcast, ovvero in modo
simultaneo a tutti i telespettatori, il Video on Demand richiede
invece una comunicazione point-to-point tra il server che contiene
il contenuto e l’utente e pertanto viene definito unicast. Le
modalità di trasmissione possono essere di tre tipologie:
Streaming: la ricezione dei dati avviene in tempo reale
rispetto alla loro decodifica, rendendo la trasmissione
immediatamente disponibile per la visione;
Download Streaming: la decodifica dei dati avviene solo
dopo che una parte di essi è stata interamente ricevuta;
l’utente potrà iniziare la visione del contenuto solo dopo
averne scaricato una parte; questa tipologia ha quasi del
tutto sostituito quella precedente, essendo utilizzato
praticamente da tutti i provider lo streaming con buffer di
dati;
Download: la decodifica dei dati avviene solo dopo la
completa ricezione degli stessi; la visione dunque è
soggetta a tempi di attesa che dipendono sia dalla
dimensione del contenuto che dalla velocità della
connessione.