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Introduzione
L‟industria del turismo è cresciuta negli ultimi anni molto rapidamente, tanto
da trasformarsi in una delle attività economiche più importanti al livello
mondiale. La crescita vertiginosa del turismo ha da qualche tempo aperto un
dibattito per un processo di revisione dello sviluppo turistico basato sui
principi di sostenibilità. “Lo sviluppo turistico sostenibile soddisfa le esigenze
attuali dei turisti e delle regioni di accoglienza, tutelando nel contempo e
migliorando le prospettive per il futuro. Esso deve integrare la gestione di tutte
le risorse in modo tale che le esigenze economiche, sociali ed estetiche
possano essere soddisfatte, mantenendo allo stesso tempo l‟integrità
culturale, i processi ecologici essenziali, la diversità biologica e i sistemi
viventi.” (OMT, 1996). Anche da parte della domanda turistica, i consumatori
deventano sempre più esigenti in tema di qualità dell‟ambiente e di autenticità.
L‟importanza crescente di uno sviluppo turistico sostenibile rende
indispensabile lo studio di questo fenomeno.
L‟obiettivo di questo lavoro, perciò, è di approfondire la conoscenza di questo
nuovo modo di fare turismo e di tracciare gli sviluppi del turismo sostenibile in
Lombardia, in quanto la Regione dove il turismo ha assunto da tempo
rilevanza economica, sociale e culturale. Inoltre, gli scenari privilegiati del
turismo in Lombardia sono costituiti dalle componenti sensibili di alcune aree
circoscritte, all‟interno delle quali si consumano risorse non solo limitate e
difficilmente rinnovabili, ma che sono esse stesse la motivazione principale
del movimento turistico.
Uno degli obiettivi del turismo sostenibile è di riqualificare l‟offerta turistica
indirizzandola verso obiettivi e modalità di gestione a minore impatto
ambientale, economico e culturale. Per questo motivo, la ricerca si è
focalizzata sulle strutture ricettive, parte importante ed indispensabile della
filiera turistica, individuando varie tipologie ricettive, che più rispettano
l‟ambiente e si possono definire sostenibili, e sul come l‟offerta ricettiva si è
evoluta negli ultimi anni.
Nel primo capitolo si è cercato di dare una definizione al turismo sostenibile e
di capire perché risulta importante applicarlo nella filiera turistica. Nella prima
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parte del capitolo si è tracciato il percorso storico del turismo sostenibile,
individuando le tappe principali del suo sviluppo; inoltre, si è fatto riferimento
ai documenti esistenti a livello mondiale e nazionale sul turismo sostenibile e
sono stati presentati gli enti promotori.
Nella seconda parte del primo capitolo si è passati poi a descrivere nello
specifico il turismo in Italia e Lombardia, a delineare il quadro legislativo al
livello nazionale e regionale riguardo al turismo sostenibile. Sono stati
descritte le differenti forme del turismo presenti in Lombardia e gli interventi
che si stanno facendo per ridurre gli effetti negativi che il turismo comporta.
Uno dei servizi base del turismo è il pernottamento. Le strutture ricettive sono,
all‟interno della filiera turistica, il fattore che maggiormente può incidere sullo
sviluppo del turismo sostenibile. Per questo motivo il secondo capitolo si è
concentrato sull‟analisi descrittiva dell‟offerta ricettiva e domanda turistica dei
Sistemi Locali del Lavoro in Lombardia, con l‟intento di studiare le variazioni
avvenute nello sviluppo delle imprese ricettive nel periodo 2002-2007. Sono
state prese in considerazione sette tipologie di ospitalità, quali sono Esercizi
Alberghieri, Bed&Breakfast, Alloggi Agro-turistici e Country Houses,
Campeggi e Villaggi, Ostelli per la Gioventu, Case per Ferie e Rifugi Alpini.
Per quanto riguarda l‟ultima categoria, l‟analisi era mirata anche alla conferma
(o rifiuto) dell‟ipotesi riguardante i “letti freddi”, formulata nel primo capitolo del
presente lavoro.
Alla fine del secondo capitolo si è cercato di fare una sintesi dello sviluppo
delle strutture ricettive, mettendo a confronto gli esercizi exrta-alberghieri e
alberghieri, e questi ultimi con le strutture che ospitano il turismo diffuso.
Conoscere il trend di evoluzione dell‟offerta aiuta a comprendere le
prospettive dell‟area presa in considerazione.
Il terzo capitolo si è concentrato sull‟analisi delle pratiche sostenibili delle
piccole e medie imprese turistiche lombarde, messe al confronto con le
esperienze di altre regioni europee. L‟eccessivo consumo di risorse naturali e
artificiali, come acqua o la produzione di ingenti quantità di rifiuti, potrebbero
provocare un forte impatto sulle località nei quali l‟attività turistica assume una
certa importanza. Per questa ragione nel terzo capitolo si è partiti con lo
studio sul consumo idrico pro capite e produzione dei rifiuti pro capite nei
principali Sistemi Locali del Lavoro della Lombardia nel periodo 2003-2007. Si
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è passati poi ad analizzare le pratiche implementate dalle PMI turistiche e ad
evidenziare le best practices delle imprese europee, rilevate dal sondaggio
sull'attegiamento delle PMI alle misure ambientali e sugli ostacoli e benefici
dell'implementazione di queste pratiche, effettuato nell'ambito del Progetto
CAST «Iniziative Ambientali di Piccole e Medie Imprese Turistiche in Sei
Regioni Europee».
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1. Una rassegna della letteratura sul turismo
sostenibile: il caso della Lombardia
1.1. Il dibattito sul turismo sostenibile
Prima di parlare di turismo sostenibile è necessario precisare cosa si intende
per sviluppo e il turismo sostenibile. Secondo la World Commission on
Environment and Development lo sviluppo sostenibile è il processo che “meet
the needs of the present without compromissing the ability of future
generations to meet their own needs”. Lo sviluppo sostenibile, quindi, è una
forma di sviluppo, che non compromette la possibilità delle future generazioni
di perdurare nello sviluppo preservando la quantità e la qualità del patrimonio
e delle riserve naturali. L‟obiettivo di uno sviluppo così definito è di mantenere
uno sviluppo economico compatibile con l‟equità sociale e gli ecosistemi,
operante in regime di equilibrio ambientale.
Il turismo ha un ruolo importante, produce circa il 10% del fatturato
complessivo mondiale e come ogni attività economica genera gli effetti sia
positivi che negativi sulle tre dimensioni della sostenibilità: economica, sociale
e ambientale. Nasce così la necessità di parlare di turismo sostenibile. Il
principio di turismo sostenibile è stato definito nel 1988 dall‟Organizzazione
Mondiale del Turismo (OMT): "Le attività turistiche sono sostenibili quando si
sviluppano in modo tale da mantenersi vitali in un'area turistica per un tempo
illimitato, non alterano l'ambiente (naturale, sociale ed artistico) e non
ostacolano o inibiscono lo sviluppo di altre attività sociali ed economiche".
Il dibattito sul turismo sostenibile si appre negli anni Settanta, quando in
alcuni studi empirici appare evidente che se da un lato il turismo fornisce
stimoli alla conservazione ambientale, dall‟altro lato al turismo sono imputabili
I costi inaccettabili riferiti ai danni creati dall‟inquinamento della flora e della
fauna locale. Nell‟ultima parte degli anni Settanta l‟attenzione per l‟impatto
ambientale del turismo da parte degli studiosi diviene pressochè sistematica.
Nel settembre del 1980 viene approvata e pubblicata la dichiarazione di
Manila, fondata sul riconoscimento dei danni ambientali che le presenze
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turistiche possono provocare. In questo periodo si inizia a parlare di sviluppo
eco-compatibile riferito anche al turismo.
Alla fine degli anni Ottanta diventa chiaro che il turismo può contribuire sia
alla conservazione generale dell‟ambiente sia al recupero dei danni
ambientali provocati dallo stesso.
Negli anni novanta avviene la nascita e la ricerca crescente di forme di
turismo verde e di vacanze ecologiche. (G. Candela, P. Figini, 2010)
Nel 1990 Il WTO adotta La Carta del turismo e il Codice del turista.
Nel 1992 la Conferenza sull‟ambiente e sullo sviluppo delle Nazioni Unite a
Rio de Janeiro lancia Agenda 21, che contiene un programma generale di
interventi ambientali e invita inoltre ogni autorità locale a dotarsi si una
Agenda 21 locale.
Successivamente alla I Conferenza mondiale sul turismo sostenibile, tenutasi
a Lanzarote nel 1995 viene discussa e approvata la “Carta per il turismo
sostenibile “il primo documento ufficiale interamente dedicato a stabilire le
regole e i principi del turismo sostenibile.
Nel 1996 il World Travel and Tourism Council (WTTC) e l‟International Hotel
and Restaurant Association assieme all‟Earth Council lanciano un programma
d‟azione denominato Agenda 21 for the Travel & Tourism Industry: Towards
Environmentally Sustainable Development con lo scopo di sviluppare una
pianificazione effettiva per massimizzare la qualità ambientale e I benefici
economici del settore Travel & Tourism e al contempo di minimizzare I danni
ambientali e culturali.
Dopo la I Conferenza internazionale dei Ministri dell‟ambiente su biodiversita
e turismo svolta a Berlino nel marzo del 1997, dove viene firmata la Berlin
Declaration on Biological Diversity and Sustainable Tourism, nella quale si
riconosce che un ambiente sano e un bel paesaggio costituiscono le basi per
uno sviluppo durevole delle attività turistiche, le Isole Baleari ospitano la prima
Conferenza internazionale su Turismo e sviluppo sostenibile nel Mediterraneo
nella quale viene sottoscritta la Carta di Calvià.
Un altro passo importante è stato compiuto nel 1999 quando è stato adottato
il Codice mondiale di etica per il turismo (Global Codes of Ethics for Tourism),
che vede il turismo come un fattore di sviluppo sostenibile e nel quale si
raccomanda a tutti gli stakeholders dello sviluppo turistico di salvaguardare
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l‟ambiente naturale con una “continua e sostenibile crescita economica adatta
a soddisfare con equità I bisogni e le aspirazioni delle generazioni presenti e
future” (WTO, 1999).
Nel 2001 a Rimini si tiene la II Conferenza internazionale del turismo
sostenibile, nella quale è stata approvata la Carta di Rimini, che chiede ai
paesi una maggiore responsabilità nell‟impostare le strategie turistiche e si
propongono delle raccomandazioni per raggiungere questo obiettivo.
Nel 2002 si tiene la III Conferenza mondiale sullo sviluppo sostenibile dove
vengono approvati il Piano di attuazione e la Dichiarazione politica che
contiene un esplicito riferimento al turismo sostenibile quando indica come
obiettivo quello di promuovere lo sviluppo turistico sostenibile “per contribuire
al miglioramento delle condizioni sociali delle comunità locali e rurali” (UN,
2002).
Lo stesso anno viene indicato “Anno internazionale dell‟ecoturismo”, nel corso
del quale viene anche approvata la Quèbec Declaration on Ecotourism e si
tiene Summit mondiale sull‟ecoturismo, organizzato dal WTO e
dall‟International Ecotourism Society (IES).
Nel 2003 si tiene a Djerba in Tunisia la I Conferenza internazionale su
Climate Change and Tourism. La conferenza ha offerto un'opportunità unica
per interessi turistici e agli scienziati di scambiarsi opinioni sulle conseguenze,
opportunità e sui rischi per il settore del turismo a seguito di cambiamenti nel
clima mondiale. La Commisione europea pubblica la comunicazione su Basic
Orientation for the Sustainability of European Tourism, dove sottolinea
l‟importanza della sostenibilità per il turismo europeo facendo l‟accento sulla
competitività delle imprese turistiche e sull‟occupazione.
Un anno dopo nel primo incontro del World Committee on Tourism Ethics
tenuto a Roma è stato ampliato il Global Code of Etics for Tourism del 1999.
Nel 2005 Calvià (Spagna) ospita la II Conferenza internazionale su
Responsible Tourism in Destinations.
Nel 2007 si tiene a Davos la II Conferenza internazionale su Climate change
and Tourism e viene sottoscritta la Dichiarazione di Davos. (P.Romei, 2009)
Il 16 ottobre 2008 a Bruxelles nasce EARTH, la rete europea di turismo
sostenibile. Per imparare a viaggiare rispettando I luoghi e le persone che lì
abitano.