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INTRODUZIONE
Nell'ultimo ventennio alcuni ricercatori hanno osservato un
sorprendente aumento dell'incidenza dell'asma, soprattutto tra i bambini
e i giovani. In appena dieci anni c'è stata una crescita della malattia di
circa il 50% (Weiss et al., 1993). In molti paesi industrializzati il tasso di
ricovero per asma è in aumento, un fatto che suggerisce che la malattia
stia divenendo più grave (Beasley et al.,1997). Ciò che preoccupa in
modo particolare è la crescita del numero di morti da asma: tra la metà
degli anni settanta e la metà degli anni ottanta, i morti dai 5 ai 34 anni di
età infatti sono cresciuti di una percentuale del 40% (Sears, 1991).
Questa tendenza è presente in modo particolare nei paesi più
ricchi e industrializzati, inducendo alcuni a definire l'asma "la malattia
del XX secolo industrializzato" (Platts-Mills e Carter, 1997). Questa
patologia invece sembra essere rara nei paesi in via di sviluppo, sebbene
alcune ricerche suggeriscano che la malattia stia emergendo anche tra i
centri urbani dell'Africa e dell'Asia (Woolcock e Peat, 1997). L'asma è
generalmente più frequente nelle aree urbane, sebbene il sud
dell'Australia sia un'importante eccezione, e tra le classi più ricche
(Weiss et al.,1992; Weiss e Wagener, 1990). Negli Stati Uniti al
contrario i poveri e le minoranze sono maggiormente affette. In questo
paese il prevalente aumento dell'asma è stato riscontrato tra tutti i gruppi
di ragazzi e giovani, ma è più elevato tra i giovani poveri, neri ed
ispanici (Friebele, 1996; Weitzman et al., 1992). La povertà e l'etnia
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sono fattori importanti per la mortalità da asma. Nel 1993 i bambini neri
morti per asma sono risultati il quadruplo di quelli bianchi. Inoltre nel
quartiere di Harlem, a New York è stato osservato un tasso di mortalità
di 10 volte maggiore della media nazionale.
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SCOPO DELLA RICERCA
La presente ricerca propone l'analisi della composizione corporea
in un campione di individui affetti da asma bronchiale allergica, con la
finalità di evidenziare eventuali particolarità nella struttura fisica dei
soggetti asmatici e di stabilirne le relazioni con la condizione patologica.
Recenti studi hanno mostrato che esistono relazioni tra la
adiposità e l'asma; in particolare l'aumento dell'incidenza della patologia
respiratoria sembra associato all'incremento della quantità di grasso
corporeo (Camargo et al., 1999; Shaheen et al., 1999; Barr et al., 2001;
von Mutius et al., 2001). Nei soggetti adulti gravemente obesi è stato
inoltre riscontrato un aumento dell'incidenza dell'asma (Dixon et al.,
1999).
Altre ricerche condotte su ragazzi adolescenti hanno evidenziato
che i soggetti affetti da asma presentano una statura più bassa e una
costituzione fisica più gracile dei soggetti sani (Warner, 1998).
Nella presente tesi si è voluto valutare la concordanza con i
risultati delle ricerche citate, cercando di evidenziarle in un campione
adulto di individui di origine sarda. In particolare sono state esaminate
alcune variabili antropometriche, alcuni indici antropometrici e i
parametri relativi alla composizione corporea. I valori rilevati nel
campione di asmatici sono stati confrontati con quelli relativi ad un
gruppo di controllo di popolazione apparentemente sana.
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LA RICERCA COSTITUZIONALISTICA
Nel XIX secolo numerosi studi avevano come oggetto
l'individuazione delle connessioni tra struttura corporea e
predisposizione alle malattie. Ciò veniva proposto dalla
costituzionalistica, ramo dell'antropologia, che classificava il soggetto
umano non solo secondo caratteristiche fisiche, ma anche psichiche.
Questa disciplina prendeva spunto dalla medicina antica.
Già nell'antichità, la struttura corporea e le tipologie morfologiche
e somatiche del corpo umano furono oggetto di studio da parte di filosofi
e di artisti. Nel campo dell'arte, per esempio, la figura umana veniva
riprodotta secondo canoni di bellezza, criteri estetici, nonché canoni
antropometrici.
Ispirandosi alla scuola filosofica ionica, la medicina antica
cercava il "Primum movens" della costituzione umana. Così come la
visione cosmica dei filosofi si estendeva ai quattro elementi
fondamentali del macrocosmo (terra, acqua, aria e fuoco), così la
medicina antica considerava i quattro umori fondamentali del
microcosmo, ossia sangue, flemma (linfa), bile e atrabile (bile nera),
come plasmatori dell'organismo umano.
Alcmeone di Crotone, vissuto intorno al 500 a.C., affermava che il
corpo dell'uomo procede nel proprio sviluppo sospinto da forze opposte:
le une sollecitatrici, le altre ritardatrici del movimento e
dell'organizzazione. Da questo ritmico dualismo si originano le speciali
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caratteristiche dinamiche delle singole parti e l'armonia più o meno
perfetta del tutto.
Nel V-IV secolo avanti Cristo, Ippocrate di Coo distinse il corpo
dell'uomo in due tipi fisici fondamentali:
PHTISICUS: avente corpo lungo e sottile (le dimensioni verticali
sono quelle dominanti), tendente alle patologie del sistema
respiratorio;
APOPLECTICUS: avente corpo basso e robusto (dominano le
dimensioni orizzontali), incline alle affezioni dell'apparato
cardiocircolatorio.
Più tardi, nel II secolo d.C., il medico greco Galeno, vissuto a
Roma, sostenne la teoria umorale. Egli affermava che il predominio di
uno dei quattro umori nella crasi umorale generale dell'organismo è il
fattore determinante di tutto il complesso dei caratteri morfologici,
fisiologici e psicologici dell'individuo.
Galeno introdusse inoltre i 4 temperamenti dell'uomo (Sanguigno,
Linfatico, Bilioso o Collerico, Atrabiliare o Melanconico).
Per tutto il Medioevo sino alla fine del Rinascimento, le teorie,
proposte da Galeno trovarono molti sostenitori.
Nel periodo seguente il Rinascimento e fino al secolo XIX gli
uomini di scienza, non più soddisfatti della teoria umorale del
temperamento, proposero teorie basate su criteri più oggettivi che si
ispirarono al metodo sperimentale introdotto da Galileo (1564-1642).
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Nella seconda metà dell'800, numerosi studiosi diedero vita a
diverse scuole costituzionalistiche e biotipologiche, le quali, tramite vari
metodi antroposcopici e antropometrici, proposero la classificazione dei
tipi somatici e morfologici. Le più importanti scuole costituzionalistiche
dell'antropometria classica sono:
1. La scuola costituzionalistica italiana;
2. La scuola costituzionalistica francese;
3. La scuola costituzionalistica tedesca;
4. La scuola costituzionalistica americana.
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1) SCUOLA COSTITUZIONALISTICA ITALIANA
Achille De Giovanni, intorno al 1880, istituì la scuola italiana di
morfologia clinica.
Il De Giovanni, clinico medico a Padova, volle mettere in
evidenza la correlazione esterna ed interna dell'organismo e le
conseguenze sul piano funzionale e patologico.
Il corpo dell'uomo viene distinto in tre tipi costituzionali,
denominati combinazioni morfologiche, ed esattamente:
Prima combinazione: corrispondente al tipo longilineo;
Seconda combinazione: che corrispondente al tipo mediolineo;
Terza combinazione: corrispondente al tipo brevilineo.
Giacinto Viola, all'inizio del 900, propose un nuovo metodo di
valutazione antropometrica della costituzione, che si basava sulla
considerazione che la struttura corporea è definita dallo sviluppo relativo
di due componenti fondamentali e opposte, regolate dalla legge
dell'antagonismo morfologico-ponderale (Viola, 1933).
Una componente è rappresentata dagli organi viscerali del tronco,
l'altra dagli organi del sistema nervoso e degli arti.
La dominanza di una componente sull'altra ci dà i seguenti tipi:
Brachitipo megalosplancnico: dove predominano gli organi viscerali
(eccedenza del tronco );
Longitipo microsplancnico: dove si ha uno sviluppo prevalente degli
arti;
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Normotipo: dove le due componenti sono in equilibrio proporzionale
ed armonico.
Mario Barbara e Nicola Pende, allievi del Viola, grazie ai loro
studi e ricerche, continuarono l'opera del maestro. In particolare Mario
Barbara, nel 1921, ha ampliato i principi di classificazione del Viola,
includendo quei numerosi casi che non trovavano adeguata
classificazione. Infatti il Barbara ha proposto 9 tipi costituzionali,
tenendo conto anche della forma cranica; i 9 tipi sono: 3 brachitipi, 3
armonici e 3 longitipi (Barbara, 1929).
Nicola Pende, nel 1922, affermando che il biotipo può essere
definito tenendo conto dell'unione degli aspetti morfologici, psichici,
patologici, e genetici di ciascun individuo, propone una nuova dottrina
biotipologica, composta da 24 possibili combinazioni, riconducibili a 4
biotipi fondamentali:
Tipo longilineo stenico: con alta statura, buono sviluppo scheletrico
e muscolare, predominanza del parasimpatico, ipertiroidismo, agilità
fisica e mentale;
Tipo longilineo ipostenico: con corporatura snella, gracilità
scheletrica e muscolare, predominanza del parasimpatico,
ipertiroidismo-iposurrenalico e ipogenitale, grande sensibilità,
tendenza alla depressione;
Tipo brevilineo stenico: statura medio-bassa, arti corti e tronco lungo,
scheletro e muscoli ben sviluppati. Tono della vita vegetativa alto,
carattere attivo e vivace, ipotiroidismo-ipersurrenalico;
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Tipo brevilineo ipostenico: con corporatura rotonda, tono muscolare
debole, lentezza psichica e mentale, tendenza alla depressione.
Nel VI Congresso internazionale di scienze antropologiche ed
etnologiche, che si è tenuto a Parigi nel 1960,Luigi Brian propose il
metodo antropometrografico. Tale metodo ha come scopo una diagnosi
obiettiva dei tipi costituzionali, che tiene conto dello sviluppo e della
forma.
Questa diagnosi si basa sulla costruzione di grafici generali (GG)
di riferimento, ottenuti dalla elaborazione di 4, 6, 8 o più misure
antropometriche rilevate su campioni di individui sufficientemente
rappresentativi di una popolazione. I grafici generali sono formati da un
reticolo costituito da ordinate, da una ascissa BB e da tante altre ascisse
tra loro distanti convenzionalmente un grado decimale. Nelle ordinate si
riportano le misure considerate, mentre nell'ascissa BB le medie delle
misure rilevate nel campione di riferimento le quali rappresentano le
dimensioni del Basomorfo (uomo medio normale ideale).
I Rectomorfi sono tipi teorici con misure, che ridotte a valori
relativi rispetto alla media, si dispongono sulla stessa ascissa; mentre nei
soggetti reali, o Fractomorfi, le misure si collocano in ascisse diverse.
Dall'osservazione del grafico individuale immesso sul grafico
generale, si ha una immediata valutazione delle dimensioni del soggetto
in esame rispetto alla media del gruppo a cui appartiene. Inoltre, si ha la
possibilità di trarre indicazioni sulla forma e sulle proporzioni corporee,
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basandosi sul rapporto delle seguenti coppie di misure (in cui la prima
oriente verso la longilinia e la seconda verso la brevilinia):
Statura e statura da seduto;
Lunghezza convenzionale dell'arto inferiore e diametro antero-
posteriore del torace;
Diametro trasverso del torace e diametro trasverso del bacino;
Perimetro toracico e perimetro addominale;
statura da seduto e perimetro toracico;
Statura e perimetro addominale.
Da ciascuna coppia di misure si possono ottenere le seguenti
diagnosi parziali: Paralongilineità, Parabrevilineità, Dolicotipia,
Brachitipia.
Dalla diagnosi dello sviluppo del corpo umano, si individuano 3
tipi costituzionali: Megasomi, Microsomi e Mediosomi. Mentre dalla
diagnosi delle proporzioni corporee si ottengono 6 tipi costituzionali, 3
armonici (Paralongilinei, Paramediolini e Parabrevilinei) e 3 disarmonici
(Dolicotipi, Mediotipi e Brachitipi), basati sulla predominanza delle
diverse diagnosi parziali (Brian, 1960).