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INTRODUZIONE
i) Premessa
Il cuore di questa tesi è l‟Analisi dei Fabbisogni Formativi nel Settore Edile ritenuto
un tema centrale nello scenario di riconfigurazione del mercato delle costruzioni.
Il settore edile, oggetto del mio studio, si caratterizza per nanismo dimensionale,
scarsa capacità di innovazione tecnologica, difficoltà di gestione moderna e
strategica delle imprese e punta, troppo spesso, sulla sola riduzione dei costi del
personale e degli approvvigionamenti. Alcune di queste peculiarità proprie, che lo
contraddistinguono fortemente dall‟industria in senso stretto, si sono accentuate nel
corso del 2010 che è stato un anno molto difficile, caratterizzato da cali rilevanti di
attività per la maggior parte delle imprese, con conseguente diminuzione
dell‟occupazione.
Dopo un anno terribile, il 2009, l‟anno passato ha aggravato la situazione e la fine
della crisi non sembra ancora all‟orizzonte.
Da sempre il sistema bilaterale delle costruzioni costituisce un riferimento per
imprese e lavoratori e la formazione un‟opportunità che nei momenti di difficoltà
può realmente costituire un investimento prezioso. Anche nel 2010 è risultata
consistente l‟attività destinata alla formazione professionale sia d‟ingresso che
continua (oltre 116.000 tra operai e tecnici hanno frequentato almeno un corso in una
delle 100 scuole edili sparse sul territorio nazionale) confermando la sua funzione
anticongiunturale . Puntare alla qualificazione del comparto edile creando capacità
manageriali superiori, sistemi professionali stabili, competenze di livello più elevato,
attraverso la formazione significa progettare interventi formativi coerenti con le
effettive esigenze delle imprese. Da qui la scelta di condurre un‟Analisi sui
fabbisogni professionali per l‟edilizia che aiuti a inquadrare l‟offerta formativa in una
logica di risposta a tali fabbisogni.
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ii) Oggetto dell’analisi
Per studiare il problema dell‟Analisi dei fabbisogni formativi si è proceduto per gradi
di approfondimento, dal generale (lo studio delle caratteristiche specifiche del settore
delle costruzioni e della sua evoluzione) allo specifico (indagine sul campo riguardo
le modalità operative di Analisi dei fabbisogni formativi e progettazione e analisi
critica di nuovo questionario).
1. L’analisi delle peculiarità e dei tratti distintivi del settore delle costruzioni
costituiscono il punto di partenza. Il prodotto edilizio, l‟affidamento della commessa
e l‟organizzazione del lavoro, l‟innovazione tecnologica, le caratteristiche della
domanda e dell‟offerta sono elementi distintivi che caratterizzano il comparto. Il
prodotto edilizio consiste nell‟attività di costruzione, rinnovo o manutenzione di un
bene immobile, di un edificio o di un‟opera. Il processo produttivo è caratterizzato
dall‟unicità temporale, geografica, nel senso che il luogo di produzione è temporaneo
e varia di volta, ed infine unicità operativa dal momento in cui nel processo di
produzione cooperano soggetti diversi con compiti, mansioni, specializzazioni e
tecniche di produzione diverse.
Il processo di affidamento e gestione di una commessa è molto cambiato nel
corso degli anni. Il soggetto interessato ad acquistare un prodotto edilizio si rivolge
solitamente ad un‟azienda di costruzioni, la quale svolgerà delle attività produttive
vere e proprie ma in primo luogo si occuperà del coordinamento di tutti i soggetti che
partecipano al processo produttivo.
L‟impresa di costruzioni, comunemente definita general contractor, non si occupa di
tutte le fasi del processo edilizio come avveniva 30, 40 anni fa, ma subappalta parte
delle lavorazioni ad aziende specializzate, così che all‟interno del cantiere potrebbero
lavorare squadre esterne di ferraioli, di carpentieri, di pavimentatori ecc.
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L‟impresa generale ha un compito molto importante perché deve gestire e coordinare
tutti questi soggetti, controllando il loro operato e finalizzandolo alla qualità
dell‟opera costruita.
Il settore delle costruzioni è caratterizzato da un‟elevata incidenza della manodopera
e da una bassa incidenza del capitale, questa caratteristica oltre ad enfatizzare
l‟importanza giocata della manodopera in termini di conoscenze, abilità,esperienze,
penalizza il settore dal lato dell‟innovazione tecnologica. L‟innovazione di prodotto e
di processo è ormai matura nel settore; recenti innovazioni di prodotto sono state
apportate dai settori vicini a quello delle costruzioni come quello chimico, elettrico
ecc. spinte da una domanda sempre più esigente, che richiede prodotti innovativi,
informatizzati, accessibili, funzionali, ricchi di elementi intangibili.
Innovazioni di processo hanno riguardato soprattutto la riorganizzazione del
processo produttivo in termini relazionali e gestionali attraverso la creazione di
nuove figure chiave del processo produttivo come il construction manager o lo
sviluppo di tecnologie ICT per un miglior coordinamento a rete delle aziende.
La domanda di costruzioni è espressione di richieste di opere fra loro molto
diverse, per tipologia di intervento richiesto (costruzione di una nuova opera, rinnovo
e manutenzione di un‟opera già esistente), per tipologia di prodotto edilizio (edificio
residenziale, non residenziale, opera del genio civile) e di soggetti promotori
dell‟intervento (soggetti privati e pubblici). La domanda espressa dai soggetti privati
è solitamente molto frammentata, soprattutto nel caso in cui è promossa da unità
minime come le famiglie. Imprese immobiliari, artigiani, piccole e grandi imprese
assieme alle famiglie sono i principali attori privati investitori nelle attività di
costruzioni di nuove opere, di rinnovo e manutenzione di opere già esistenti di
edilizia residenziale e non residenziale. Il livello di investimento è espressione dello
stato di sviluppo di un paese e del reddito disponibile di cui famiglie e imprese
dispongono. I principali attori pubblici sono invece le pubbliche amministrazioni,
dallo Stato agli Enti locali agli Enti pubblici non economici; questi soggetti
investono soprattutto in opere del genio civile quali strade, ponti, acquedotti, ferrovie
ed in parte anche in opere non residenziali quali scuole, ospedali ecc. e residenziali.
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La domanda di questi soggetti è in funzione della spesa pubblica che lo Stato decide
di indirizzare all‟investimento in infrastrutture, per questo motivo è fortemente
influenzata dal ciclo economico attraversato dal paese.
Il settore delle costruzioni è stato utilizzato molte volte come strumento di politica
economica volto al rilancio di intere economie; il processo di crescita che è in
grado di generare consente lo sviluppo economico di intere nazionali.
L‟aumento della domanda di costruzioni ha un effetto positivo sul valore aggiunto
del comparto, poiché questo è una componente del Pil, l‟influenza positiva si
trasmette sulla ricchezza totale generata dal paese. Maggiore ricchezza nazionale si
traduce in maggiore ricchezza per tutti i soggetti, maggiore reddito disponibile per le
famiglie e maggiori entrate pubbliche per lo Stato. La maggiore ricchezza del sistema
economico ricade nuovamente sul settore delle costruzioni generando un processo
circolare di rilancio continuo.
Dal lato dell‟offerta di costruzioni, il settore vede la compresenza di aziende di
grande e piccola dimensione. La bassa intensità di capitale che caratterizza il settore
e i ridotti investimenti in termini di know how e finanziari richiesti per l‟avviamento
e la gestione dell‟attività, hanno favorito lo sviluppo di numerose imprese di piccole
e piccolissime dimensioni. La loro dinamicità e flessibilità gli consente di incontrare
le richieste variegate delle piccole unità di domanda ma nello stesso tempo, la loro
efficienza e la loro produttività è nettamente inferiore a quella delle aziende di
grande dimensione. Il loro ruolo è però fondamentale, da un lato perché consente di
soddisfare le unità di domande più frammentate in modo flessibile e dinamico e
dall‟altro perché rende flessibile il settore riducendo le rigidità legate soprattutto al
mercato del lavoro.
Lo sviluppo di attività artigiane coinvolge le quasi totalità delle aziende di piccole
dimensione. La preservazione di queste imprese significa molte volte sviluppare
conoscenze tradizionali consolidate che si trasformano in prodotti specializzati, di
qualità e talvolta esclusivi. Le aziende di grande dimensione possiedono invece delle
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strutture produttive più rigide, che le spingono a soddisfare solo le domande più
ampie.
Queste imprese differiscono parzialmente dalle aziende di medio piccola dimensione,
l‟intensità di capitale è più elevata, l‟investimento in ricerca e sviluppo è solitamente
massiccio e la produttività per unità di lavoro impiegata è notevolmente superiore. La
maggior parte di queste imprese svolge attività di costruzione parziale o completa di
edifici ed opere di ingegneria civile, la realizzazione di queste opere richiede alle
imprese un‟elevata disponibilità di capitali da un lato, e di macchinari e personale
specializzato dall‟altro. Queste aziende di grande dimensione hanno
progressivamente ridotto la propria funzione produttiva ad alcune specifiche attività
ed hanno sempre più sviluppato la funzione di coordinatrici del processo produttivo.
Attraverso l‟esternalizzazione e il subappalto di numerose attività produttive ad
aziende esterne di piccole e grandi dimensioni, queste large firms riducono
notevolmente le proprie rigidità poiché, acquistando sul mercato un servizio, sono
meno legate alle variabilità della domanda. La compresenza di queste due tipologie
di aziende è indispensabile, per la tipologia di domanda che soddisfano, per la
tipologia di prodotto che realizzano ed anche per il ruolo che assumono, da un lato,
di innovazione e ricerca e dall‟altro, di preservazione di tradizioni. Il ciclo
economico e il paese di residenza possono influenzare lo sviluppo di queste aziende.
Gli elementi distintivi del settore delle costruzioni appena descritti, rappresentano il
sistema economico tecnologico all‟interno del quale i diversi soggetti del processo
produttivo e della struttura del mercato del lavoro interagiscono e sono stati calati nel
contesto attuale di crisi attraverso uno studio dell‟andamento del mercato (a livello
mondiale, europeo e nazionale).
La crisi che il settore delle costruzioni sta vivendo è la peggiore crisi dal secondo
dopoguerra: è una crisi che taglia, in 4 anni, tra 2007 e 2011, il 20% il valore del
mercato. Gli scenari che descrivono i prossimi anni appaiono, alla luce delle
gravi incertezze finanziarie, preoccupanti. La crisi ha ridotto significativamente i
potenziali di mercato, e le dimensioni della riduzione della domanda portano
inevitabilmente a concentrarsi sui temi dell‟emergenza e sul rischio di tenuta
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del sistema dell‟offerta edilizia, in particolare di quella che più ha a che fare con il
nuovo cantiere. La crisi, infatti, è ancor più pesante nelle nuove costruzioni
residenziali e nelle nuove costruzioni non residenziali, dove la flessione sui picchi
del 2006 si misura con la scomparsa del 40% del mercato; e nel comparto delle
nuove opere pubbliche, minate dal debito crescente nei conti pubblici che ormai da
cinque anni segnano il passo, e la riduzione si misura con una flessione sul picco
2005 di poco meno del 30% della spesa per investimenti. I deboli segnali di arresto
della caduta della domanda, la tenuta e anzi la crescita della domanda di
riqualificazione che ha ridotto gli esiti della crisi sono peraltro messi in dubbio dalla
recente turbolenza finanziaria, dai rischi del debito, e dagli effetti della manovra di
riduzione della spesa e di incremento della tassazione sui consumi e sulla crescita. La
crisi si fa più difficile perché si scontra con una nuova fase di restringimento del
credito da un lato, e di insoluto o “grave ritardato pagamento” dall‟altro. La
mancanza di liquidità e “i cattivi pagatori”, tra i quali gli enti pubblici, esasperano la
crisi generata dalla domanda e pongono reali problemi di tenuta dell‟offerta lungo
tutta la filiera delle costruzioni.
2. La seconda tematica affrontata in questo lavoro riguarda il mercato e
l’organizzazione del lavoro nel settore delle costruzioni.
Le complessità legate alle caratteristiche economiche e tecnologiche influenzano in
primo luogo l‟organizzazione del lavoro. La lunghezza del processo produttivo che
estende la sua operatività alla fase di progettazione e di manutenzione, le instabili
condizioni ambientali e l‟unicità geografica, la pluralità di soggetti coinvolti nel
processo gestionale e produttivo sono i principali elementi di influenza. Dal lato più
strettamente operativo non si può affermare che vi sia una best practise produttiva
consolidata e comunemente accettata, prodotti e materiali impiegati nel processo
produttivo possono essere molto diversi, così come le tecniche di produzione e le
strategie aziendali di make or buy. L‟azienda principale solitamente decide di
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eseguire internamente alcune attività chiave e di esternalizzare le altre a
subappaltatori esterni. Le squadre di lavoro esterne sono solitamente organizzate per
mestiere; nel cantiere di costruzione di una galleria potranno quindi esserci squadre
di minatori, squadre di pittori ecc., le loro lavorazioni sono solitamente scandite dal
programma lavori definito dall‟azienda principale e, solitamente, si susseguono in
modo sequenziale. Nei grandi cantieri l‟organizzazione sequenziale è sostituita dalla
compresenza temporale di più squadre di lavoro. Il main contractor può occupare
alle proprie dipendenze lavoratori skilled, che supervisionano il lavoro dei
subcontractors e coordinano il processo produttivo, lavoratori unskilled, che
compiono attività ripetitive che non vogliono essere esternalizzate, oppure gruppi di
lavori misti.
La mansione è l‟insieme di compiti che vengono attribuiti ad una figura
professionale; nello specifico i compiti variano molto a seconda dell‟organizzazione
del lavoro decisa dal main contractor e dalla tipologia di opera da realizzare.
L‟apprendimento e la formazione nel settore delle costruzioni avvengono solitamente
attraverso l‟affiancamento a lavoratori esperti e specializzati che lavorano nel settore
da molti anni.. La forte imprevedibilità che caratterizza l‟ambiente di lavoro, la
compresenza di soggetti diversi, appartenenti ad aziende diverse, la complessità del
processo edilizio rendono necessaria la presenza di una rigida gerarchia fra i diversi
livelli professionali e l‟individuazione di figure chiave autorevoli. Il capocantiere
riveste un ruolo fondamentale poiché gestisce tutti i lavoratori aziendali e i
subappaltatori presenti sul cantiere; il suo ruolo è molto complesso e richiede
notevoli capacità sia in termini professionali, organizzativi e gestionali sia caratteriali
di abilità di motivazione, incentivazione, ecc. Gli operai specializzati sono
gerarchicamente sotto il capocantiere, questi hanno sviluppato una speciale
competenza pratica; gli operai specializzati più comuni sono il carpentiere, il
muratore, il pontatore, il ferraiolo, il falegname ecc. Gli operai specializzati sono in
grado di eseguire lavori che richiedono una specifica normale capacità, rientrano in
questa categoria molte professioni sopra elencate ma che richiedono un livello di
abilità e di esperienza meno qualificato, sono specializzati anche i pavimentatori di
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pavimenti comuni, lo scalpellino, il saldatore, l’elettricista comune ecc. Infine gli
operai comuni svolgono attività ausiliarie e di aiuto allo svolgimento delle attività
produttive di specializzati e qualificati, gli operai comuni sono solitamente, addetti
all‟approvvigionamento di materiale ai piani, ai lavori di muratura semplici, alla
preparazione dei materiali per la costruzione ecc.
Nell‟ultimo decennio, il settore delle costruzioni ha registrato una sempre
maggiore difficoltà di reperimento di manodopera. La carenza di offerta di
manodopera è legata da un lato, all‟abbandono del settore da parte dei lavoratori
locali e dall‟altro, dalle difficoltà legate al processo formativo. La scarsa appetibilità
del comparto delle costruzioni è espressione delle caratteristiche proprie del lavoro
nel settore: lavoro faticoso e rischioso, in condizioni spesso disagiate, esposto alle
condizioni ambientali, lavoro insicuro/flessibile/stagionale. Le principali difficoltà
formative si riscontrano nella formazione e nello sviluppo di figure professionali
operative. Risulta difficile definire le abilità e le competenze da richiedere ai
lavoratori del settore, in primo luogo perché il ruolo della formazione in entrata,
soprattutto a livello operativo riveste un ruolo minimale.In questo contesto è
l‟affiancamento e il training on the job a svolgere una funzione fondamentale Queste
attività richiedono però un processo di apprendimento lungo che poco si concilia con
le peculiarità proprie del lavoro in edilizia, fortemente frammentato e instabile. La
definizione di competenze e abilità varia molto a seconda della tipologia di opera da
realizzare, dell‟organizzazione del lavoro e del processo produttivo. Per la
realizzazione di opere di piccole dimensioni il main contractor richiede una
maggiore dinamicità e capacità più ampie che consentano di avere una visione
globale del processo produttivo. Ad alcune figure professionali come il carpentiere e
il muratore si richiedono appunto delle abilità generali di lettura del progetto e
capacità di assestamento; ad altre figure professionali come il pittore o il
pavimentatore sarà richiesta un‟abilità legata più alla sua tenacia fisica, svolgere cioè
un‟attività specializzata per un periodo di tempo maggiore minimizzando gli sprechi,
ad altre figure professionali si richiederà l‟esplicazione di attività legate per esempio
all‟utilizzo di un macchinario specifico. La flessibilità/insicurezza dell‟impiego che
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caratterizza il settore è legata alla mobilità geografica, all‟imprevedibilità delle
condizioni ambientali e climatiche, infine all‟imprevedibilità della domanda. Sono
soprattutto i lavoratori unskilled a dover scontare questa stagionalità dell‟impiego, la
loro fungibilità li rende attori soggetti ad elevato turnover; i lavoratori specializzati e
qualificati possiedono delle conoscenze e delle abilità esclusive che consentono
all‟azienda di differenziare il proprio prodotto, sarà quindi suo interesse fidelizzarli
offrendo condizioni di lavoro migliori, la mobilità geografica è il prezzo che,
solitamente, devono pagare per avere un impiego maggiormente stabile. I più elevati
livelli retributivi degli operai del comparto delle costruzioni rispetto agli altri settori
economici sembrano voler in parte compensare tutti questi elementi della struttura
del mercato del lavoro.
3. La terza tematica riguarda il repentino cambiamento del mercato e l’impatto che i
segnali economici, tecnologici, normativi, culturali individuati stanno avendo sul
settore delle costruzioni . E‟ affrontato inoltre il tema della “riconfigurazione” del
settore in risposta alla crisi alle soglie della partenza di un nuovo ciclo di mercato
che avrà caratteristiche molto diverse da quelle del passato.
Il mercato tradizionale infatti si restringerà in maniera significativa e la domanda si
sposterà verso segmenti tipologici diversi.
Volendo sintetizzare possiamo concludere che i grandi temi caratterizzanti lo
scenario del futuro ciclo edilizio saranno:
- l‟integrazione e la ricerca di un approccio comune tra gli attori della filiera per
l‟ottimizzazine dell‟intero sistema
- la riduzione dell‟attività di cantiere, sempre più luogo del montaggio che della
costruzione;
- l‟ingegnerizzazione e l‟ottimizzazione dei processi attraverso la strategia
dell‟integrazione;
- il ruolo chiave dei sistemi informatici ( computer integrated construction),
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- l‟emergere di nuove figure professionali e la necessità di un grande lavoro di
crescita manageriale per il settore delle costruzioni del nostro Paese
4. La parte conclusiva della tesi ha come focus l‟introduzione al tema della
formazione e dell’importanza dell’analisi dei fabbisogni formativi.
Poiché nel settore delle costruzioni il fattore umano riveste un‟importanza centrale e
strategica, il Sistema degli Enti Paritetici è chiamato a organizzare una gestione
ottimale del personale per farne un fattore competitivo. Questo Sistema rappresenta
un attore fondamentale nel processo di cambiamento per la costruzione del settimo
ciclo edilizio. Infatti, in seguito all‟emergere di nuovi modelli di business, di nuove
tecnologie , di nuovi scenari e orizzonti tecnico-produttivi, esso è chiamato a
ripensare il modello formativo sviluppando l‟area specialistica per accompagnare il
settore a seguire il processo di innovazione.
A tal proposito, per analizzare quali politiche e attività dei fabbisogni vengano già
effettuate, il primo passo è stato un lavoro di ricognizione svolto attraverso la
consultazione dei portali di tutti i Centri di Formazione in Edilizia, nel nostro Paese.
In seguito alla constatazione che pochissime Scuole Edili hanno realizzato delle
rilevazioni sul campo dei fabbisogni formativi si è avviato lo studio di un
Questionario per la rilevazione dei Fabbisogni delle Imprese Edili della nostra
provincia concentrandosi sul bisogno di far emergere quali debbano essere le
peculiarità della formazione affinchè essa costituisca effettivamente trasferimento di
competenze utili alle Imprese. La logica di costruzione dello strumento in questione e
le sue articolazioni in sezioni e questiti è stato spiegato nel corso del secondo
paragrafo. A seguire sono illustrati i risultati di un‟Analisi Critica del questionario
condotta tramite la sua presentazione dello strumento all‟interno di un Focus Group
di tre rappresentanti di Imprese. Dal confronto con questi rappresentanti si è giunti
alla conclusione della necessità di una ristrutturazione del questionario, attraverso
apposite modifiche migliorative, per rendere più efficace la rilevazione degli obiettivi
strategici delle Imprese, di quali debbano essere i fabbisogni di formazione nel breve
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periodo, di quali siano le figure professionali destinatarie e le aree prioritarie per gli
interventi formativi.
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CAPITOLO 1
Uno sguardo al settore dell’edilzia
1.1 Lineamenti generali del settore e struttura della domanda di costruzioni
1.2 L‟andamento del mercato e gli investimenti in costruzioni
1.3 PIL e investimenti in costruzioni in Italia
1.4 L‟andamento dei singoli comparti
1.5 I cicli edilizi
CAPITOLO 1
UNO SGUARDO AL SETTORE DELL’EDILIZIA
Sommario. Questo capitolo ha lo scopo di presentare il mercato delle
costruzioni .
Il primo paragrafo descrive le peculiarità che contraddistinguono il settore
dell’edilizia e le caratteristiche tecnologiche (quali la natura della
tecnologia in uso, i cambiamenti tecnologici,ecc.) e successivamente si
sofferma sulla struttura della domanda di costruzioni in termini di tipologia
di opere richieste, di tipo di intervento e di soggetto promotore.
La seconda parte del capitolo indaga il ruolo rivestito dal settore delle
costruzioni dapprima a livello mondiale, poi ridimensionando l’analisi ai
diversi paesi appartenenti all’Unione Europea e infine all’Italia. Tale
studio è condotto osservando alcuni elementi macroeconomici quali
Pil ,valore della produzione, occupazione etc. riferiti all’anno 2011 e
presentando una panoramica dei cicli edilizi che si sono susseguiti dal
1951 a oggi.
L’analisi di tutti questi elementi consente di delineare le caratteristiche del
mercato per capire che sta succendendo al sistema dell’offerta ,al sistema
dell’impresa e alla filiera delle costruzioni che è la tematica affrontata nel
corso del secondo capitolo.
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1.1. Lineamenti generali del settore e struttura della domanda di
costruzioni
Il settore edile può essere definito partendo da una preliminare distinzione in due
fondamentali comparti: le costruzioni in senso stretto ed il real estate. Il primo
comprende le imprese operanti nella costruzione, ristrutturazione, demolizione e
riparazione di immobili ed infrastrutture, nella realizzazione di impianti idroelettrici,
sistemi di comunicazione, impianti polisportivi, rimozione di rocce sottomarine ed
altre tipologie di grandi opere; il secondo include invece la locazione di immobili,
la vendita, gestione e realizzazione di stime di proprietà immobiliari, l‟affitto ed il
leasing di attrezzature per l‟edilizia e l‟offerta di servizi tecnici, architettonici e
progettuali collegati alle grandi opere.
Ciò che distingue l‟attività costruttiva dalle altre attività produttive, è la sostanziale
unicità del prodotto e del processo produttivo: quest‟ultimo si svolge all‟interno del
cantiere che può essere considerato una sorta di piccola fabbrica avente un ciclo di
vita limitato che si attua di volta in volta in situazioni non replicabili. Le condizioni
ambientali e quelle metereologiche, nella loro imprevedibilità, impediscono una
precisa programmazione delle fasi produttive ed una sempre corretta esecuzione
delle stesse e determinano le tecnologie di processo e di prodotto coinvolte, le
caratteristiche ed il livello di aggregazione della domanda, la struttura dimensionale
ed organizzativa dell‟offerta.
Dal lato della domanda precisiamo innanzitutto che essa si esplica sia nella richiesta
di nuove costruzioni residenziali, non residenziali o di genio civile, sia nella
domanda di rinnovo intesa come recupero edilizio e urbanistico o manutenzione. Gli
attori che intervengono nel definire la domanda di costruzioni possono essere
classificati in pubblici o privati.
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Le amministrazioni centrali (in particolare Ministero dei Lavori Pubblici, Anas,
Ferrovie dello Stato), gli enti locali, le concessionarie pubbliche rientrano nella
prima categoria, tutte queste istituzioni sono regolate da molte norme di legge che
talvolta rendono il processo di affidamento e gestione dell‟opera edilizia molto rigido,
molto focalizzato sul costo e poco attento alla qualità. Questi soggetti investono
soprattutto in opere di genio civile e in misura minoritaria in opere residenziali e non;
l‟attività di manutenzione e recupero urbano è ancora molto marginale ma nei
prossimi anni andrà assumendo un ruolo sempre più importante. L‟entità del loro
investimento è in funzione della disponibilità di fondi raccolti dallo stato per
sostenere la spesa pubblica e per questo motivo risente fortemente del ciclo
economico che caratterizza il paese in determinato momento.
Gli attori privati comprendono invece le famiglie, le imprese immobiliari, i
condomini, le grandi imprese e le piccole imprese artigiane. La domanda privata è
influenzata dalle condizioni geologiche, dalla presenza di materie prime a basso
valore specifico e dalla normativa urbanistica.
L‟Italia è, per motivazioni di carattere storico, economico e giuridico, il paese con la
più elevata dispersione della proprietà edilizia soprattutto residenziale. La forte
frammentazione e articolazione della domanda hanno influenzato e caratterizzato la
nascita e lo sviluppo delle piccole e medie imprese che distinguono l‟offerta del
settore. La domanda privata è indirizzata soprattutto verso l‟investimento
residenziale e non residenziale e una quota rilevante è rivolta al rinnovo e alla
manutenzione. I recenti trend evolutivi hanno fatto emergere una domanda di
manutenzione sempre più esigente a livello di impianti, di funzionalità, e di estetica,
e di conseguenza anche di figure competenti con elevate capacità professionali. Sia
nel caso di rinnovo sia in quello di nuove costruzioni edilizie, la domanda tenderà a
privilegiare l‟impresa più competitiva sul versante del costo, dei tempi di
realizzazione e anche della qualità.
La domanda di costruzioni espressa dai soggetti privati è in funzione dello stato