1
1. INTRODUZIONE
1.1 L’obiettivo
Questo studio mira a individuare i riscontri che un caso reale, quello della
società Apple Inc. (di seguito, Apple), presenta rispetto allo “stato
dell’arte” delle ricerche teoriche sui meccanismi che regolano il fenomeno
dell’innovazione, in generale, e dell’innovazione di prodotto, in particolare.
1.2 L’interesse per l’argomento
Apple e il tema dell’innovazione, oltre a costituire le due piste di sviluppo
del lavoro, rappresentano al tempo stesso le motivazioni della scelta
dell’argomento di questa tesi.
Apple è da più parti considerata come la società più innovativa al
mondo
1,2,3
, con una storia di sviluppo che, dal 1976 a oggi, intreccia in
maniera unica aspetti di straordinaria innovazione tecnologica con lo
sviluppo di interessanti strategie aziendali, sotto la guida di leader discussi
e carismatici allo stesso tempo.
L’innovazione, che costituisce l’altro polo di questo studio, è a sua volta da
tempo un tema di assoluto rilievo per tutti i più significativi attori sociali
(governi, imprese, banche, università, centri di ricerca).
Può essere quindi di grande interesse condurre uno studio che,
verificando “ex‐post” la storia di un’azienda, si chieda quanto in Apple si
1
FORTUNE, World's Most Admired Companies 2009: Best In Innovation, March 2009,
http://money.cnn.com/magazines/fortune/mostadmired/2009/best_worst/best1.html
2
BUSINESSWEEK, The World's Most Innovative Companies, April 2008,
http://bwnt.businessweek.com/interactive_reports/innovative_companies
3
BOSTON CONSULTING GROUP, Measuring innovation: A BCG senior management survey, 2007
2
sarebbe potuto fare “di diverso e di meglio”, in termini di gestione
dell’innovazione, nei vari momenti della storia della società, se il suo
management avesse idealmente potuto attenersi ad una piattaforma
moderna di principi e metodiche di gestione dell’innovazione.
In questa prospettiva, Apple e l’innovazione diventano materie rese ancora
più appassionanti dal considerevole successo dei prodotti commercializzati
dalla società (dai personal computer fino ai prodotti di elettronica di
consumo per il digital entertainment) e dalla straordinaria personalità del
fondatore della società, Steve Jobs.
Il lavoro è consistito in un esercizio applicativo di ricerca dei riscontri tra la
base teorica e la realtà storicamente vissuta dall’azienda.
Come autore di questo studio, mi sono avvalso anche di quanto appreso
frequentando un corso di “Marketing e sviluppo di un nuovo prodotto”
(New product development and marketing) presso la Korea University di
Seoul, nell’ambito di uno scambio internazionale.
1.3 La struttura del lavoro
Questo lavoro è idealmente suddiviso in tre parti.
La prima parte (capitoli due, tre e quattro) guarda agli sviluppi teorici sul
tema innovazione, per arrivare a definire la base teorica di riferimento
attraverso cui studiare il comportamento di qualunque impresa, nel suo
rapportarsi con l’innovazione, in generale, e con lo sviluppo di nuovi
prodotti, in particolare.
Per semplicità di lettura, viene anticipata nel capitolo due la formulazione
sintetica del punto di arrivo teorico del percorso d’indagine che gli studiosi
hanno progressivamente sviluppato nel tempo, e che viene analiticamente
descritto nel capitolo tre. Nel capitolo quattro vengono analizzati i
3
principali contributi teorici allo studio dei fattori di successo di un nuovo
prodotto.
La seconda parte (capitoli cinque e sei) guarda al percorso aziendale di
Apple nella sua storia, dalla fondazione nel 1976 sino ad oggi,
evidenziandone gli aspetti più correlati al presente studio.
Sono state individuate cinque successive e distinte fasi storiche nello
sviluppo del percorso competitivo e innovativo di Apple, la cui descrizione
è contenuta nel capitolo cinque. Tale suddivisione ha agevolato la ricerca e
l’individuazione di riscontri tra comportamenti reali della società e la base
teorica di riferimento sul tema innovazione.
La terza e ultima parte (capitolo sette) propone le evidenze conclusive,
esprimendo, per ciascuna delle cinque fasi della storia della Apple
identificate in precedenza, i relativi giudizi di validità rispetto a tre
“categorie teoriche” di confronto: la tipologia di innovazione, i fattori di
innovazione a livello Società‐Territorio e i fattori di innovazione e livello
Azienda‐Management.
Il lavoro si conclude mettendo in rilievo quelle che a mio avviso sono le
leve dell’innovazione più significative alle quali Apple ricorre per sviluppare
nuovi prodotti di successo.
L’insieme di tali leve costituisce ciò che, in analogia al concetto di
Marketing Mix utilizzato nel marketing, può essere definito Innovation
Mix.
4
L’articolazione dei capitoli è dunque la seguente:
Tabella 1.1 – Articolazione capitoli.
CAPITOLO TITOLO E CONTENUTI
Parte 1
2
LA BASE TEORICA DELL’ANALISI: LA VISIONE MODERNA DEL TEMA “INNOVAZIONE”
Assunti teorici e linee guida sul tema dell’innovazione, come base di riferimento per l’analisi
del caso Apple.
3
I PRINCIPALI CONTRIBUTI TEORICI ALL’ECONOMIA DELL’INNOVAZIONE
Visione, in progressione storica, delle principali teorie in materia di economia
dell’innovazione.
4
I FATTORI ALLA BASE DEL SUCCESSO DI UN NUOVO PRODOTTO
Principali assunti teorici in materia di sviluppo di un nuovo prodotto.
Parte 2
5
APPLE E L’INNOVAZIONE: LE FASI DEL SUO PERCORSO E I FATTI SALIENTI
Sintesi storica di Apple, suddivisa in cinque fasi in base a eventi considerati di forte
discontinuità. Per ciascuna fase, vengono messi in rilievo importanti aspetti: innovazioni
interne ed esterne di rilevante influenza, scenario di mercato, fatti e le azioni significative,
etc.
6
AMBIENTE DI RIFERIMENTO E POSIZIONE COMPETITIVA DELLA APPLE
Considerazioni sull’ambiente di riferimento di Apple (Silicon Valley), sulla sua posizione
competitiva (modello S.W.O.T) e sulla sua tipologia di innovazione e relative modalità di
generazione.
Parte 3
7
EVIDENZE CONCLUSIVE: I FATTORI DI SUCCESSO NELLE VARIE FASI APPLE
Evidenze conclusive e riscontri, nel confronto tra i comportamenti storici di Apple e la
piattaforma teorica di riferimento.
Individuazione dell’Innovation Mix usato da Apple.
FONTE: Elaborazione personale.
Come ultima annotazione, le citazioni in inglese di vari studiosi sono state
lasciate nella lingua originale per mantenere la massima fedeltà con il
pensiero dell’autore.
5
2. LA BASE TEORICA DELL’ANALISI: LA VISIONE
MODERNA DEL TEMA “INNOVAZIONE”
2.1 Premesse
Questo capitolo riassume l’insieme di assunti teorici sul tema
dell’innovazione che costituiscono una base di riferimento per una lettura
analitica del caso Apple, con l’obiettivo di individuarne i riscontri nel corso
del periodo temporale di sviluppo della società.
A questa base di riferimento teorico gli studiosi sono giunti dopo un lungo
percorso di sviluppo, che si è avvalso di contributi sempre più
interdisciplinari, forniti inizialmente dagli economisti, cui si sono
progressivamente aggiunti esperti di management strategico, di teorie
organizzative, di marketing, di sociologia e di altre discipline.
Questo percorso storico sarà l’oggetto del prossimo capitolo.
2.2 La base teorica assunta quale riferimento attuale per
l’analisi
Combinando più definizioni del termine “innovazione”, a partire da quella
formulata da J.Schumpeter, fino a quella del manuale di Oslo (OECD), si ha
una visione moderna del fenomeno dell’innovazione.
Dopo essere stato a lungo concepito a come cambiamento di prodotto o di
processo che generava un vantaggio competitivo sul mercato, il concetto di
innovazione è stato allargato da Schumpeter agli aspetti organizzativi e di
commercializzazione del prodotto.
Il Manuale di Oslo (nella sua terza edizione del 2005) ha ampliato
ulteriormente il concetto di innovazione, superando i limiti precedenti che
lo vedevano focalizzato solo sull'industria manifatturiera, estendendolo al
settore dei servizi e accentuandone anche l'aspetto culturale e psicologico.
6
Ha fatto seguito l'introduzione del concetto di innovatività del
consumatore, che sottolinea l’importanza delle propensioni individuali e
psicologiche a capire e ad accettare un prodotto innovativo. Tali
propensioni sono funzione del livello di conservatorismo dell’ambiente
circostante, che col suo clima culturale e psicologico influenza anche
un'altra componente fondamentale dello scenario, la propensione
innovativa dell'imprenditore.
Ambienti dove sono considerati valori positivi la propensione al rischio, la
propensione all’intraprendere iniziative imprenditoriali (col relativo rischio
di insuccesso), la capacità creativa e la dinamicità professionale sono
riconosciuti come ideali per la generazione di imprese innovative e di
innovazioni.
Affiancando all’analisi economica e quantitativa dell'innovazione anche la
dimensione territoriale e culturale dei comportamenti e degli ambienti che
hanno generato innovazione, si hanno tutti gli strumenti per meglio
comprendere il fenomeno innovativo.
2.2.1 L’innovazione: livello “Società ‐Territorio”
L’innovazione è prima di tutto una disciplina interdisciplinare nella quale si
coniugano fattori tecnico‐scientifici, economici, sociali, di mercato e
culturali.
Nell’ottica “sociale‐territoriale”, il fenomeno dell'innovazione è la
risultante di un’interazione dinamica fra varie componenti di tipo interno
ed esterno all'azienda.
Un elemento caratterizzante il fenomeno dell’innovazione è il suo
configurarsi come fenomeno essenzialmente concentrato in specifici
luoghi geografici, ove, oltre alla disponibilità di capitale umano qualificato,
è possibile un prolifico confronto d’idee, con conseguente generazione di
7
innovatività (ad esempio nelle aree industriali come quelle intorno
all'Università di Stanford, al MIT, all'Università di Cambridge).
A proposito della natura tendenzialmente concentrata dell’innovazione è
stato scritto:
“We define local innovation systems as spatial concentrations of
firms (including specialized suppliers of equipment and services
and customers) and associated non‐market institutions
(universities, research institutes, training institutions, standard‐
setting bodies, local trade associations, regulatory agencies,
technology transfer agencies, business associations, relevant
government agencies and departments, et al) that combine to
create new products and/or services in specific lines of business.”
4
“La città come luogo comune per la confluenza di una massa critica
di persone, e quindi di capitale umano e creativo e di talento, e lo
sviluppo di fitte reti di relazioni sociali in grado di incoraggiare il
confronto tra individui diversi, lo scambio e la circolazione
continua di esperienze e punti di vista, facilitando così l’emergere
di nuove soluzioni e idee.”
5
Nei contesti più innovativi, tra le variabili cruciali in grado di favorire un
comportamento innovativo, sono da mettere in primo piano i valori di tipo
culturale:
Stile cognitivo di tipo critico di fronte ai modelli del passato;
Propensione al rischio e accettazione del fallimento;
Cultura a favore della scienza e della tecnologia;
Tendenza alla creatività e al problem solving.
4
MIT, Industrial Performance Center
http://ipc‐lis.mit.edu/intellectual.html
5
HALL, P., Cities In Civilization: Culture, Technology And Urban Order, Weidenfeld And Nicolson, Pag.23,
1998
8
2.2.2 L’innovazione: livello “Azienda ‐Management”
L’innovazione è, nel ventunesimo secolo, un imperativo strategico per
qualunque organizzazione.
La principale ragione dell’accresciuto interesse verso lo studio
dell’innovazione consiste nella larga attenzione conferita al nesso fra
innovazione e vantaggio competitivo per le imprese, viste come motore
primario del progresso economico.
Diversi teorici dell’innovazione hanno sottolineato negli ultimi decenni
quanto sia importante per il management d’impresa, nel contesto
competitivo attuale, radicare una filosofia innovativa all’interno
dell’azienda. Viene sottolineato in tali studi che l’innovazione di successo è
prevalentemente il risultato di un processo strategico di management.
Le asserzioni di Peter Drucker
6
, uno dei più rinomati studiosi di
management del mondo, mostrano come questa disciplina si correli
strettamente al concetto di innovazione.
Essendo ampiamente rappresentative delle convergenti vedute dei più
significativi studiosi dell’innovazione dei giorni nostri, tali asserzioni
permettono di sintetizzare lo stato dell’arte delle teorie in materia,
ricorrendo semplicemente ad un unico autore.
2.2.2.1 Innovazione e management
Innovation is the entrepreneurial function of creating effectively and
purposefully the new and the different. The enterprise has to become a change
agent.
Innovation can be defined as the task of endowing human and material
resources with new and greater wealth‐producing capacity.
6
DRUCKER, P., Management: Tasks, Responsibilities, Practices., Harper Collins, 2008
9
Innovation is not a technical term. It is an economic and social term. Its criterion
is not science or technology, but a change in the economic or social
environment, a change in the behavior of people as consumers or producers, as
citizens, as students or as teachers, and so on. Innovation creates new wealth or
new potential of action rather than new knowledge.
We now have a “discipline” of entrepreneurship and innovation. This discipline
is clearly a part of management. (...) Inherent in the managerial task is
entrepreneurship: making the business of tomorrow. Inherent in this task is
innovation.
There are essentially three kinds of innovation in every business: innovation in
product or service, innovation in marketplace and consumer behavior and
values, and innovation in the various skills and activities needed to make the
products and services and to bring them to market. They might be called
respectively product innovation, social innovation (e.g., installment credit), and
managerial innovation.
An established company which in an age demanding innovation is not capable of
innovation is doomed to decline and extinction. And a management which in
such a period does not know how to manage innovation is incompetent and
unequal to its task. Managing innovation will increasingly become a challenge to
management, and especially to top management, and a touchstone of its
competence.
2.2.2.2 Marketing e innovazione
Because its purpose is to create a customer, the business enterprise has two—
and only these two—basic functions: marketing and innovation.
The aim of marketing is to know and understand the customer so well that the
product or service fits him and sells itself. The second function of a business is,
therefore, innovation—the provision of different economic satisfactions.
Marketing and innovation are the foundation areas in objective setting. It is in
these two areas that a business obtains its results. It is performance and
contribution in these areas for which a customer pays.
10
The innovation objective is the objective through which a company makes
operational its definition of “what our business should be.
2.2.2.3 La strategia innovativa
The innovative organization is organized to make change into norm. (…) It
institutionalizes the innovative spirit and creates a habit of innovation.
Innovation is, therefore, attitude and practices. It is, above all, top‐management
attitude and practices.
Systematic innovation consists in the purposeful and organized search for
changes, and in the systematic analysis of the opportunities such changes might
offer for economic or social innovation.
The foundation of innovative strategy is planned and systematic sloughing off of
the old, the dying, the obsolete.
A policy of systematically analyzing windows of opportunity for innovation is as
important as entrepreneurial strategies and entrepreneurial management.
2.2.2.4 Organizzazione e sistema di misure per una strategia innovativa
lnnovation strategy requires different measurements and a different use of
budgets and budgetary controls from those appropriate to an ongoing business.
Top management in the innovative organization is the major "drive" for
innovation.
The innovative organization requires a learning atmosphere throughout the
entire business.
Innovative organizations realize that one cannot simultaneously create the new
and take care of what one already has.
At the same time, the innovative organizations realize that innovation needs
from the beginning to be organized as a "business" rather than as a "function."
The design principle for innovation is the team, set up outside of existing
structures, that is, as an "autonomous unit".
11
2.2.3 Caratteristiche delle imprese altamente innovative
La capacità innovativa di un'impresa deriva da vari fattori esogeni
(l'ambiente esterno con la rete di relazioni con altre aziende, centri di
ricerca, università, istituzioni finanziarie, ecc.) ed endogeni (I'ambiente
istituzionale e organizzativo interno).
Per l'impresa innovatrice è quindi sempre più importante sapersi correlare
e comunicare con l’esterno, per riuscire a trasferire all'interno la
conoscenza utile per innovare.
Le ricerche miranti all’identificazione delle caratteristiche delle imprese
altamente innovative stanno interessando una molteplicità di studiosi
della materia. Ai fini della presente analisi, sono stati individuati alcuni
autori le cui asserzioni risultano adeguate a rappresentare in maniera
sufficientemente estesa la piattaforma condivisa di idee in merito ai fattori
di successo delle aziende, nella loro strategia di innovazione.
Peter Drucker
Peter Drucker
7
ha effettuato le seguenti osservazioni:
Core competencies are different for every organization; they are, so to speak,
part of an organization’s personality. But every organization ‐ not just businesses
‐ needs one core competence: innovation.
8
Innovative organizations first know what "innovation" means. They know that
innovation is not science or technology, but value. They know that it is not
something that takes place within an organization but a change outside. The
measure of innovation is the impact on the environment. Innovation in a
business enterprise must therefore always be market‐focused. Innovation that is
7
DRUCKER, P., Management: Tasks, Responsibilities, Practices, Harper Collins, 2008
8
DRUCKER, P., Management Challenges for the 21st Century, Harper Collins, Pag. 119, 2001
12
product‐focused is likely to produce "miracles of technology" but disappointing
rewards.
The innovating manager needs to anticipate vulnerabilities and opportunities ‐
and this is not the economist's bent. The innovative manager needs to study
innovation as such and to learn its dynamics, its pattern, its predictability. To
manage innovation, a manager has to be at least literate with respect to the
dynamics of innovation.
Gary H a m el
Gary Hamel
9
, professore presso la Harvard Business School e la London
School of Economics, ha sottolineato l’accresciuta importanza
dell’innovazione nelle organizzazioni. In un suo articolo Hamel afferma:
“Going forward, your only weapon is systemic, radical innovation.
The imperative is to make innovation an all‐the‐time, everywhere
capability.”
“To outperform your competition you need to bring radical
thinking. A radical idea has the power to change customer
expectations, change the basis for competition, or change industry
economics.”
“Innovation requires experimentation, trial and error, doing new
things, and breaking old rules. Adherence to conformity and
alignment will drive out innovation‐and innovative people.”
Hamel individua quattro caratteristiche delle imprese altamente
innovative:
1. Sfidano i dogmi e le opinioni ortodosse;
2. Individuano le tendenze della domanda non percepite e individuate dai
concorrenti;
3. Sanno interpretare i bisogni dei clienti;
4. Considerano l’azienda come un insieme di risorse e competenze.
9
HAMEL, G., Why innovate, Leadership Excellence. Vol. 24, Iss. 7; pg. 13, 1 pgs, Jul 2007
13
Luigi Marengo
Luigi Marengo
10
, professore di economia politica presso la Scuola
Superiore di Studi Universitari di Pisa, individua i seguenti fattori che
considera primari nel determinare il successo innovativo di un’impresa:
La capacità di percepire opportunità e pericoli dell’ambiente (superamento delle
inerzie cognitive);
La capacità di mettere in atto i necessari cambiamenti interni (apprendimento,
cambiamento organizzativo e tecnologico) in coerenza con le opportunità e
pericoli percepiti;
La capacità di tradurre il cambiamento in risultato economico (postula
un’efficace visione di marketing);
La capacità di mantenere queste condizioni nel tempo (postula un management
efficace);
Lo sviluppo di strutture organizzative più decentrate e meno gerarchiche.
Un fattore di successo per un’azienda innovativa consiste nella capacità di
elaborare un design del prodotto che diventi dominante, cioè che sia in
grado di battere la concorrenza di altri design e rappresentare lo standard
strutturale per le innovazioni successive.
Altri fattori di rilievo sono:
La possibilità e capacità di arrivare prima (“lead time”) dei concorrenti, plasmare
la psicologia di consumo e sfruttare le esternalità di rete e di tipo conoscitivo.
Le capacità nei seguenti ambiti:
o organizzazione
o distribuzione
o marketing
o comunicazione
o finanza
10
L.MARENCO, La cultura dell’innovazione (La capacità di innovare nelle imprese), Il Sole24ore, 2008
14
Boston Consulting Group
Un sondaggio condotto dalla società di consulenza Boston Consulting
Group
11
su 2468 alti dirigenti rappresentativi di cinquantotto paesi e
diversi settori economici ha confermato l’importanza dell’innovazione per
il management delle aziende.
Secondo la stessa indagine, l’innovazione rappresenta un punto centrale
per le organizzazioni: il 66% degli alti dirigenti intervistati ha considerato
l’innovazione una delle tre priorità aziendali, mentre il 67% ha affermato
l’intenzione di incrementare la spesa in innovazione della propria azienda.
Per rimanere competitive, le aziende devono ridefinire continuamente i
mercati di riferimento, ristrutturare le proprie operazioni o modificare i
propri modelli di business.
Un’attività innovativa sistematizzata è necessaria per competere nei
mercati globali del ventunesimo secolo
12
.
11
BOSTON CONSULTING GROUP, Innovation 2007: A BCG senior management survey, Pag.6, 2007
12
VANHAVERBEKE, W., & PEETERS, N., Embracing innovation as strategy: Corporate venturing, competence
building, and corporate strategy making. Creativity and Innovation Management, 14(3), Pag. 246‐257, 2005