3 INTRODUZIONE
INTRODUZIONE
“il controllo del proprio
corpo è il primo elemento
per il controllo del
comportamento”
J. Le Boulch
Durante la mia carriera scolastica e universitaria ho sempre praticato
attività sportive di vario genere e queste esperien ze mi hanno aiutato a
conoscere, capire e apprezzare i valori e le regole che ogni sport ci
trasmette. Col passare del tempo, oltre all’istruzi one tramandata dai
genitori, dagli insegnanti e dagli allenatori, mi s ono accorto che il mio
carattere è stato molto condizionato dalle mie espe rienze sportive, sia da
quelle positive che da quelle negative, e ora che m i trovo nella situazione
di doverle trasmettere ai più giovani mi accorgo ch e non è facile, ed è
molto importante, per poterlo fare nel migliore dei modi, non lasciare
nulla al caso.
Da cinque anni a questa parte mi sto impegnando nel l’ impianto sportivo
di Verdeaqua a L’Aquila e ho collaborato con vari e nti di promozione
sportiva: dal CONI alla UISP e con altri enti local i che si occupano anche
della promozione sportiva per i diversamente abili.
L’importanza dell’attività fisica, come sappiamo, è stata riconosciuta già
nel IV secolo a.C, dal medico Icco da Taranto che i ndividuava nella
ginnastica un'efficace strumento per l'educazione d el fisico e della
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personalità dell'individuo; ancora nel II secolo d. C, Claudio Galeno, medico
dell'imperatore Marco Aurelio, definiva la ginnasti ca un'arte, e nel
Rinascimento Girolamo Mercuriale dava al suo famoso trattato di
medicina in sei volumi il titolo "De arte gymnastic a"; ma in questa tesi
proviamo a spiegare l’importanza della “promozione dell’attività fisica”,
visto che dai tempi del rinascimento ai giorni nost ri la pratica del regolare
esercizio fisico è andata via via sempre diminuendo , si è infatti passati dal
fare i semplici spostamenti a piedi o a cavallo a s postarci con automobili e
occasionalmente a piedi (si pensi che oggi l’andare a cavallo è considerato
uno sport e non tutti ci sanno andare o ci sono mai andati).
Tornando alla storia più recente ricordiamo che nel 1966 il Consiglio
d'Europa nel quadro della sua azione tesa alla prom ozione dello sviluppo
culturale della società europea, formulava per la p rima volta il concetto di
"Sport per tutti” finalizzandolo all'estensione al maggior numero di
cittadini europei dei benefici derivanti dalla prat ica sportiva,
successivamente, nel 1972, questo Consiglio d’Europ a poneva le basi per
l’elaborazione di una “carta europea dello sport pe r tutti”.
Tale Carta vedeva la luce in occasione della I
a
Conferenza dei Ministri
europei responsabili dello Sport, svoltasi a Bruxel les il 20 e 21 Marzo 1975.
Con la " Carta europea dello sport per tutti" il Co nsiglio fissava una serie di
principi mediante la cui attuazione doveva essere g arantito a tutti i
cittadini europei il diritto alla pratica dello spo rt, nella consapevolezza
dell'importanza assunta dal fenomeno sportivo, dei suoi sempre più stretti
ed articolati rapporti con la cultura, la politica e l'economia, della sua
efficacia quale strumento educativo e di integrazio ne sociale. A tale
proposito, nel corso degli anni '80, il Consiglio h a preso particolarmente in
considerazione la diffusione delle attività sportiv e tra le persone
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socialmente svantaggiate, quali gli anziani, gli im migrati, gli handicappati, i
detenuti, per i quali lo sport viene ad essere un i mportante mezzo di
integrazione sociale.
F. Vantaggiato (assistente straordinario ISEF Roma) proprio su questo
argomento ha scritto un articolo nel 1993 in cui l’ autore, partendo da un
analisi sociologica, affronta il problema del disag io e della devianza
giovanile,ricercando le sue radici nel degrado cult urale e nella povertà
dall’ambiente sociale ed urbano in cui vivono molti giovani.
Le condizioni di precarietà e di deprivazione di st imoli maturativi, insieme
alla ricerca di un agonismo mal definito, espongono i giovani al rischio
della droga e della piccola criminalità.
Spiega inoltre come l’educazione allo sport e la pr atica di attività a
carattere socio-motorio, guidate da insegnanti di e ducazione fisica
considerati gli specialisti dell’organizzazione del tempo libero,
rappresentano i mezzi alternativi più idonei per us cire dall’isolamento e
dall’emarginazione per una migliore integrazione so ciale ed un educazione
integrale della persona.
6 LA NASCITA DEL GIOCO
LA NASCITA DEL GIOCO
Le origini dello sport moderno: gioco e mito
Il movimento come attività ludica è anteriore alla cultura stessa. Infatti,
come sostiene Huizinga: “Il gioco è più antico dell a cultura, perché il
concetto di cultura … presuppone in ogni modo convivenza umana, e gli
animali non hanno aspettato che gli uomini insegnas sero loro a giocare … ;
tutte le caratteristiche fondamentali del gioco son o realizzate dagli animali
… eppure il gioco è qualche cosa di più che un feno meno puramente
fisiologico … è una funzione che contiene un senso … ogni gioco significa
qualche cosa”.
Dunque il gioco, come attività dotata di regole, e quindi di ordine, di
tensione ludica, movimento, fervore e gusto di pren dervi parte, è
anteriore alla civiltà. Gli animali stessi nel gioc o rispettano delle regole
come quella di “non mordere a sangue l’orecchio del compagno”. Gli
uomini inizialmente giocano come i bambini, e come gli animali, per il
gusto di giocare e di sperimentare la tensione ed i l fervore tipici del gioco;
probabilmente solo in seguito il gioco diventa eser citazione di attività
necessarie alla sopravvivenza e al culto, acquisend o così un significato.
Il senso del gioco è legato nelle prime civiltà uma ne alla sua valenza sacra
e mitica, e quindi alla sua ritualità. Forse prima ancora di giocare per
esercitarsi per essere più abili nella caccia e in tutte le azioni necessarie al
vivere quotidiano, gli esseri umani hanno giocato p er propiziare e
prefigurare l’opera degli Dei.
Nell’antico Egitto quella che noi oggi chiamiamo “e ducazione fisica”
riveste la massima importanza per ogni ceto sociale : la corsa, la lotta, il
canottaggio, i giochi con la palla e la caccia sono diffusissimi; inoltre quello
egiziano è stato il primo popolo a eseguire eserciz i di flessibilità. Secondo
Aledda, la tendenza al rafforzamento fisico dell’eg iziano antico è legata sia
all’amore per il gioco e per la vita, che sono espr essi nelle attività sportive
più svariate, ma anche alla necessità di irrobustir si per far fronte alla
durezza della vita.
In Cina, invece, conosciamo una diversa cultura dell’a llenamento del
corpo: il Kung Fu cinese nato dal taoismo circa nel primo secolo d. C. è
certamente tra le più antiche e feconde correnti de l pensiero filosofico
cinese. Alle origini di questa grande tradiz Ching : il libro della Via e della Virtù, attribuito a La o maestro spirituale è vissuto probabilmente nel
Ching per certi versi può essere considerato come l a vera realtà recondi dell’universo. Questa energia in perenne mutamento genera in se due
polarità opposte, perfettamente complementari tra l oro:
buio e la luce, il materno e il paterno, il femmini le e il maschile. Il
significato esatto del tao e delle forze c perfettamente descritto, ma è evidenziato nel simbo lo che per ogni realtà
della sfera il suo opposto è il completamento della sfera stessa,
inoltre in ognuna di esse è presente in misura mino re anche
parte dell’altro opposto La ciclicità del Tao è la stessa ciclicità della Natura. I movimenti, le forme,
che si susseguono e si ripetono nel
armonizzare nell’uomo la presenza di
perenne e ciclico con la natura.
Kung F u significa letteralmente “abilità raggiunta da un uomo adulto”
l’altro termine riferito alle arti marziali e il Wu shu che significa “l’arte di
fare, e/o di fermare la guerra”. Le arti marziali, dunque, sono da sempre
legate alle pratiche di combattimento,
LA NASCITA DEL GIOCO
Aledda, la tendenza al rafforzamento fisico dell’eg iziano antico è legata sia
all’amore per il gioco e per la vita, che sono espr essi nelle attività sportive
più svariate, ma anche alla necessità di irrobustir si per far fronte alla
Cina, invece, conosciamo una diversa cultura dell’a llenamento del
corpo: il Kung Fu cinese nato dal taoismo circa nel primo secolo d. C. è
certamente tra le più antiche e feconde correnti de l pensiero filosofico
cinese. Alle origini di questa grande tradiz ione filosofica c’è il
: il libro della Via e della Virtù, attribuito a La o - Tzu. Questo grande
maestro spirituale è vissuto probabilmente nel VI sec. a.C. . Il Tao Ching per certi versi può essere considerato come l a vera realtà recondi dell’universo. Questa energia in perenne mutamento genera in se due
polarità opposte, perfettamente complementari tra l oro:
buio e la luce, il materno e il paterno, il femmini le e il maschile. Il
significato esatto del tao e delle forze c he lo compongono non può essere
perfettamente descritto, ma è evidenziato nel simbo lo che per ogni realtà
della sfera il suo opposto è il completamento della sfera stessa,
inoltre in ognuna di esse è presente in misura mino re anche
parte dell’altro opposto .
è la stessa ciclicità della Natura. I movimenti, le forme,
che si susseguono e si ripetono nel Kung Fu, mirano tra l’altro ad
armonizzare nell’uomo la presenza di yin e di yang , in uno scambio
perenne e ciclico con la natura.
u significa letteralmente “abilità raggiunta da un uomo adulto”
l’altro termine riferito alle arti marziali e il Wu shu che significa “l’arte di
fare, e/o di fermare la guerra”. Le arti marziali, dunque, sono da sempre
legate alle pratiche di combattimento, ma con uno specifico
7 LA NASCITA DEL GIOCO
Aledda, la tendenza al rafforzamento fisico dell’eg iziano antico è legata sia
all’amore per il gioco e per la vita, che sono espr essi nelle attività sportive
più svariate, ma anche alla necessità di irrobustir si per far fronte alla
Cina, invece, conosciamo una diversa cultura dell’a llenamento del
corpo: il Kung Fu cinese nato dal taoismo circa nel primo secolo d. C. è
certamente tra le più antiche e feconde correnti de l pensiero filosofico
ione filosofica c’è il Tao- Te-
Tzu. Questo grande
sec. a.C. . Il Tao - Te-
Ching per certi versi può essere considerato come l a vera realtà recondi ta
dell’universo. Questa energia in perenne mutamento genera in se due
polarità opposte, perfettamente complementari tra l oro: yin e yang, il
buio e la luce, il materno e il paterno, il femmini le e il maschile. Il
he lo compongono non può essere
perfettamente descritto, ma è evidenziato nel simbo lo che per ogni realtà
della sfera il suo opposto è il completamento della sfera stessa,
inoltre in ognuna di esse è presente in misura mino re anche
è la stessa ciclicità della Natura. I movimenti, le forme,
mirano tra l’altro ad
, in uno scambio
u significa letteralmente “abilità raggiunta da un uomo adulto”
l’altro termine riferito alle arti marziali e il Wu shu che significa “l’arte di
fare, e/o di fermare la guerra”. Le arti marziali, dunque, sono da sempre
ma con uno specifico